Famiglia Cristiana VIII

di
genere
tradimenti

Si versava il martini con calma ed eleganza sembrava un uomo d’affari Don Carmine quasi un nobile, aveva iniziato come vedetta da bambino e poi aveva scalato le alte gerarchie dell’organizzazione, si era fatto da solo. “Veniamo a noi” disse “La vostra famiglia costituisce un problema per noi, le con le sue indagini, sua figlia con i suoi vizi e sua moglie” Andrea non capiva sul momento e corrucciò lo sguardo “Vede caro ispettore alla fine io sono solo un uomo d’affari non un mostro il business e business e quindi mi riprenderò ciò che mi è stato tolto”.

Intanto nella grande stanza gli ospiti erano stati liberati e fatti sedere in circolo su delle sedie erano sempre incappucciati, Jennifer era imbambolata non capiva cosa stesse succedendo, aveva anche lei freddo e bisogno di pisciare, anche Miguel e Jessica erano piuttosto storditi, i loro cappucci erano pregni di una sostanza stupefacente che se inalata provocava allucinazioni, vertigini, e grande libido.

“Venga con me ispettore fra poco avrà inizio un grande spettacolo in casa mia” Andrea fu circondato dalle guardie del corpo del boss che gli fecero strada, scesero delle scale e arrivarono nei sotterranei della villa, entrarono in uno stanzino buio davanti a se un vetro, “Bene mi fa molto piacere ispettore che possa assistere a questo grande spettacolo, sarebbe stato un peccato se lei fosse mancato” e accese una luce il vetro si illumino e finalmente Andrea capi di quale spettacolo Don Carmine stesse parlando.

Nell’altra stanza intanto agli ospiti erano state fatte indossare delle tuniche molto aderenti che non lasciavano spazio all’immaginazione, bianche per le donne nere per gli uomini, Jennifer in piedi con il suo saio bianco tremava come una foglia in preda al freddo, sotto i suoi piedi si era formato un lago, si era pisciata sotto.


“Chi sono?” chiese Andrea “Presto lo scoprirà sta per iniziare una grande festa, e lei e la sua famiglia ne sarete partecipi ispettore” Nella stanza al di la del vetro erano disposti in circolo, sette uomini, sette donne e sette giovani fanciulle, tutti erano incappucciati ed indossavano la tonaca nera gli uomini e quella bianca le donne e le fanciulle. Un uomo vestito con un tonaca color porpora e incappucciato anche lui, andò al centro del cerchio composto dagli ospiti, aveva uno scettro in mano lo batte per terra per richiamare l’attenzione. “Dichiaro aperte le celebrazioni della Dea” disse con tono perentorio.

La grande sala dove si trovavano gli ospiti era circondata da grandi specchi, dietro di essi uomini e donne in costumi medievali con i volti coperti da maschere veneziane dal lungo becco, “i Signori” quando l’officiante dichiarò aperte le celebrazioni uscirono dal loro nascondiglio, in quel momento vennero tolti e cappucci e le bende agli invitati, erano stati tutti selezionati bene, uomini atletici, donne toniche, fanciulle di bel aspetto e quasi tutti avevano lo stesso comun denominatore frequentavano a vario titolo la parrocchia di Don Paolo.

Quando da dietro il vetro vide i volti di sua moglie e sua figlia Andrea rimase sconvolto “ Vede ispettore sono costretto a coinvolgerla nel nostro incontro di questa sera” “Cosa centra la mia famiglia?” “Vede lo scoprirà presto, vi siete intromessi in vicende troppo elevate per voi, sua figlia sua moglie lei con le sue indagini, siete debitori in solido per la mia organizzazione”
di
scritto il
2018-09-26
3 . 3 K visite
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.