Cornetto alla crema
di
Kyknox
genere
corna
SCENA 1 – IL BAR PIÙ “CALDO” DI ROMA
Il bar è pieno di clienti maschi che sorseggiano il caffè solo per guardare Rosalinda, che si muove dietro al bancone come se danzasse, la vestaglietta leggera che a ogni passo sembra voler rivelare qualcosa in più.
Pasqualino la osserva con un misto di orgoglio e paura.
PASQUALINO: «Rosalì, ti prego… i cornetti non vanno lucidati così! La gente pensa male!»
ROSALINDA (ammiccando): «Se i clienti pensano male… vuol dire che pensano. È marketing, amore!»
Entra Giacomino, giovane meccanico brillantinato, fisico scolpito.
GIACOMINO: «Rosalì… la mia moto si è surriscaldata… ho bisogno di te.»
ROSALINDA: «Oh, poverino… vieni dietro. Ti aiuto a raffreddarti.»
Pasqualino sbaglia a versare un cappuccino e strabuzza gli occhi.
SCENA 2 – IL RETRO: CALDO… MOLTO CALDO
Dalla porta si sentono gemiti soffocati e risatine.
GIACOMINO: «Oh mamma… così è troppo!»
ROSALINDA: «Tranquillo… devi lasciarti andare!»
Pasqualino è bianco come la farina.
PASQUALINO: «Oddio, la Madonna… questa volta me lo fa diventà’ cornetto amaro.»
Quando apre la porta, vede Rosalinda dietro Giacomino, con le mani sulle sue, mentre lui stringe un cornetto enorme da farcire.
La crema schizza ovunque.
ROSALINDA: «Vedi? Se lo stringi troppo… esplode!»
GIACOMINO: «È che mi agito!»
PASQUALINO: «E per forza! Lei è agitazione ambulante, col vestitino che pare pitturato!»
Rosalinda ride e si passa un dito sulle labbra, leccando lentamente un filo di crema.
Pasqualino sviene. Giacomino lo ventila con un vassoio.
SCENA 3 – LA NOTTE DEI CORNETTI "PROIBITI"
A casa, Rosalinda si presenta con una vestaglia trasparente che lascia ben poco all’immaginazione.
ROSALINDA (morbida): «Amore mio… sei geloso? È così… virile quando lo sei.»
Pasqualino ingoia a vuoto.
PASQUALINO: «Non è gelosia… è paura che mi finisce la crema.»
ROSALINDA (strusciandosi leggermente): «La tua crema… me la tengo tutta. Te l’ho sempre detto.»
Gli si avvicina, quasi incollandosi.
ROSALINDA: «Ho preparato i cornetti… ma devi assaggiarli da… molto vicino.»
Pasqualino, rossissimo, balbetta.
PASQUALINO: «Va bene… ma piano! Sennò mi viene un infarto che lo sente tutto il condominio!»
Rosalinda ride, lo trascina in cucina e spegne le luci.
Dalla stanza buia si sente solo:
ROSALINDA (sussurrato): «Attento… stanno per esplodere.»
Il bar è pieno di clienti maschi che sorseggiano il caffè solo per guardare Rosalinda, che si muove dietro al bancone come se danzasse, la vestaglietta leggera che a ogni passo sembra voler rivelare qualcosa in più.
Pasqualino la osserva con un misto di orgoglio e paura.
PASQUALINO: «Rosalì, ti prego… i cornetti non vanno lucidati così! La gente pensa male!»
ROSALINDA (ammiccando): «Se i clienti pensano male… vuol dire che pensano. È marketing, amore!»
Entra Giacomino, giovane meccanico brillantinato, fisico scolpito.
GIACOMINO: «Rosalì… la mia moto si è surriscaldata… ho bisogno di te.»
ROSALINDA: «Oh, poverino… vieni dietro. Ti aiuto a raffreddarti.»
Pasqualino sbaglia a versare un cappuccino e strabuzza gli occhi.
SCENA 2 – IL RETRO: CALDO… MOLTO CALDO
Dalla porta si sentono gemiti soffocati e risatine.
GIACOMINO: «Oh mamma… così è troppo!»
ROSALINDA: «Tranquillo… devi lasciarti andare!»
Pasqualino è bianco come la farina.
PASQUALINO: «Oddio, la Madonna… questa volta me lo fa diventà’ cornetto amaro.»
Quando apre la porta, vede Rosalinda dietro Giacomino, con le mani sulle sue, mentre lui stringe un cornetto enorme da farcire.
La crema schizza ovunque.
ROSALINDA: «Vedi? Se lo stringi troppo… esplode!»
GIACOMINO: «È che mi agito!»
PASQUALINO: «E per forza! Lei è agitazione ambulante, col vestitino che pare pitturato!»
Rosalinda ride e si passa un dito sulle labbra, leccando lentamente un filo di crema.
Pasqualino sviene. Giacomino lo ventila con un vassoio.
SCENA 3 – LA NOTTE DEI CORNETTI "PROIBITI"
A casa, Rosalinda si presenta con una vestaglia trasparente che lascia ben poco all’immaginazione.
ROSALINDA (morbida): «Amore mio… sei geloso? È così… virile quando lo sei.»
Pasqualino ingoia a vuoto.
PASQUALINO: «Non è gelosia… è paura che mi finisce la crema.»
ROSALINDA (strusciandosi leggermente): «La tua crema… me la tengo tutta. Te l’ho sempre detto.»
Gli si avvicina, quasi incollandosi.
ROSALINDA: «Ho preparato i cornetti… ma devi assaggiarli da… molto vicino.»
Pasqualino, rossissimo, balbetta.
PASQUALINO: «Va bene… ma piano! Sennò mi viene un infarto che lo sente tutto il condominio!»
Rosalinda ride, lo trascina in cucina e spegne le luci.
Dalla stanza buia si sente solo:
ROSALINDA (sussurrato): «Attento… stanno per esplodere.»
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