La Sexy testimone di Nozze
di
Kyknox
genere
pissing
Questo è uno spin off di Sposa Bagna e Cattedrale nel deserto vi consiglio di leggere anche quelli
Nicole era una di quelle donne che fanno voltare la testa anche ai piccioni. Alta, sguardo felino, un sorriso che poteva sciogliere un iceberg, e un corpo che l’abito lungo color champagne valorizzava come un’opera d’arte.
Il vestito era aderente nei punti giusti, con uno spacco laterale che sembrava disegnato apposta per mandare in crisi qualsiasi fotografo distratto. Il corpetto, un intreccio di seta e perline, lasciava scoperte le spalle e accennava una scollatura che definire “ben studiata” era un eufemismo.
Insomma: bellissima. Elegantissima. Irraggiungibile. Era una super testimone Sexy
Almeno finché la natura non decise di presentarle il conto.
Il primo segnale fu delicato… poi meno… poi sempre meno.
Nicole strinse le cosce.
Poi le incrociò.
Poi ricominciò daccapo.
Cristo santo devo pisciare porca troia… avrebbe imprecato ma siccome stava in chiesa si trattenne.
Era la testimone, la più osservata dopo la sposa… e in quel momento sembrava sul punto di eseguire una coreografia proibita di danza del ventre unita al tip-tap della disperazione.
«Tutto bene?» le chiese uno degli invitati, uno con l’aria di chi non sapeva quanto fosse pericoloso rivolgerle domande in quel momento.
Nicole sorrise, ma il suo sorriso sembrava quello di una diva che sta per svenire con stile:
«Perfetto. Sto… divinamente.» Vaffancuolo Cristo Santo penso tra se.
La cerimonia intanto andava avanti come una soap opera infinita, piena di pause drammatiche, sospiri, scambi di sguardi.
Ogni pausa era un colpo basso.
Ogni sospirone degli sposi, un colpo peggiore.
Nicole contava i secondi.
Uno. Due. Tre.
Il prete aprì la bocca:
«E ora…»
“NO, NON ORA”, pensò lei.
Il bisogno aumentava. L’abito aderente, che qualche minuto prima la faceva sentire una dea, ora sembrava una prigione sartoriale.
Anche lo spacco, prima sensuale, ora era solo una tentazione sadica: facilitava il movimento, sì, ma non quello movimento. Aveva un gran voglia di aprire lo spacco e pisciare li davanti a tutti porca Troia.
Nicole diede un’occhiata attorno.
La porta laterale del bagno era lontana.
Troppo lontana.
E nel tragitto avrebbe dovuto sfilare davanti a tutti, oscillando con quello spacco e quel corpo da copertina.
Avrebbe attirato sguardi.
Molti sguardi.
E lei non poteva correre sexy. Non oggi.
Il testimone dello sposo, un ragazzo con troppi muscoli e troppo poco intuito, si avvicinò di nuovo.
«Nicole, vuoi un po’ d’acqua? Sembri accaldata.»
ACCALDATA?
Nicole quasi gli diede una testata.
«No, no acqua. Mai più acqua. L’acqua è il male.»
Lui annuì, impressionato dalla sua intensità.
A metà delle promesse, Nicole non ce la fece più. Si piegò leggermente in avanti, una posa che — suo malgrado — risultò così sensuale che tre invitati caddero in trance momentanea.
Si avvicinò alla sposa:
«Michelle… ti prego. Se non trovo un bagno adesso, rischio di creare una nuova sorgente miracolosa qui, davanti a tutti.»
Michelle, divina nel suo vestito bianco, trattenne una risata e con la grazia di una santa (anche lei doveva fare pipi ma ancora riusciva a trattenerla..V. Sposa bagnata) compassionevole, fece un microscopico cenno: vai.
Aveva visto prima Katerine dirigersi verso la sacrestia li dovrebbe esserci la salvezza anche per me pensò.
Nicole si mosse.
Prima lenta, sensuale, come se stesse facendo una passerella.
Poi un po’ meno lenta.
Poi sempre meno sensuale e sempre più determinata.
Lo spacco dell’abito svolazzava, il corpetto tremava, il pubblico tratteneva il fiato senza sapere perché.
Quando finalmente arrivò al bagno, lo trovò chiuso si sentivano solo i gemiti di Jason Katherine e la suor Letizia che ci scopavano senza pudore. (vedi la cattedrale nel deserto) Cazzo!! Esclamo Nicole, si ricordo che quando era bambina a nella stanza dove facevano catechismo c’era un cesso proprio di sotto in fondo alle scale. “Sarà la mia salvezza” pensava tra se mentre faceva le scale correndo una mano in mezzo alla figa per trattenere meglio l’onda di pipi che voleva uscire impetuosa. Nulla arrivata a li era chiuso anche quello Porca Mado… gli usci un bestemmione da camionista.
Rifece le scale per tornare su con la mano sinistra si reggeva la figa si stava letteralmente pisciando addosso stava pensando di liberarsi dietro un confessionale lei non si confessava da anni almeno finalmente capiva a cosa cazzo serviva.
Quando vide un giovane pretino chinato a 90 che stava sbirciando dalla serratura la scena della scopata a tre tra Jason katherine e la novizia del cazzo.
Gli bussò alla spalla, lui si girò “Ehi vuoi vedere una figa da vicino?” lui rimase esterefatto lo prese di forza lo butto per terra si tiro su lo spacco orgasmico da capogiro scosto di lato il tanga con la Figa si appoggiò alle sue labbra il giovane prete ebbe un erezione colossale, dalla passera di Nicole inizio a sgorgare una cascata giallo paglierino calda che presto inonda la faccia del giovane prete. Lo lasciò li steso per terra pieno di piscio che si stava segando il suo cazzo in erezione supersonica.
Tornò alla cerimonia cinque minuti dopo, perfetta, rinata, radiosa.
Il testimone dello sposo la guardò affascinato:
«Wow… sei tornata ancora più bella di prima.»
Nicole gli diede una pacca sulla guancia.
«Tesoro, nulla rende una donna più luminosa… di un cesso trovato al momento giusto.»
Nicole era tornata dal bagno rinata, e onestamente ancora più bella: guance leggermente arrossate, occhi brillanti, e quel suo abito color champagne che sembrava fatto per far sospirare chiunque la guardasse.
Lo spacco laterale lasciava intravedere la linea morbida della coscia, e il corpetto aderente disegnava le curve come se fossero state scolpite da uno stilista innamorato.
Appena si rimise al suo posto, il testimone dello sposo — Alessandro, alto, barba curata, quegli occhi scuri da rovina–cerimonie — si avvicinò troppo. Davvero troppo.
«Tutto bene?» mormorò, con un tono così basso da essere quasi illegale in un luogo sacro.
Nicole fece un mezzo sorriso.
«Benissimo.»
Alessandro si chinò per sistemarle il foulard che si era spostato mentre correva.
Un gesto innocente.
O almeno doveva esserlo.
Le dita sfiorarono la sua clavicola.
E Nicole rabbrividì. Si sentiva sempre più fradicia avrebbe voluto toccarsi la figa li davanti a tutti e gemere dei suoi umori.
Un brivido che non aveva niente a che vedere con la vescica, stavolta.
«Scusa…» lui disse, ma non si allontanò subito.
Il suo profumo era lì, avvolgente, pericoloso.
Nicole si rese conto che chiunque li avesse guardati in quel momento avrebbe pensato che stessero per baciarsi dietro il leggio del prete.
La sposa, Michelle, lanciò loro uno sguardo tipo:
“Se mi rovinate le foto, vi lancio i fiori… ma in testa.”
Nicole si scostò goffamente, allungando il braccio per mantenere la distanza… e accidentalmente sfiorò il torace di Alessandro.
E che torace.
Sembrava scolpito dalla dea del fitness in persona.
«Ehm… scusa!»
«Tutto ok. Tocca pure, se serve all’equilibrio.»
«Non scherzare.»
«Non sto scherzando.»
Lei arrossì.
Lui sorrise come chi ha appena trovato un bottone da premere… e lo
Poco dopo, arrivò il momento di passare gli anelli.
Nicole prese il cuscinetto, ma con l’agitazione (e la vicinanza di Alessandro che la guardava come se fosse il bouquet da catturare), le dita le tremarono.
Il cuscinetto scivolò un po’, e lei si piegò all’improvviso per recuperarlo.
Lo spacco dell’abito si aprì più del previsto.
Il tanga rosa ancora un pochino bagnato di pipi fece capolino.
Alessandro, dietro di lei, fece un suono soffocato.
Non scandaloso… ma sicuramente interessato. Aveva appena avuto una grossa erezione della Madonna in chiesa.
«Tutto… sotto controllo?» chiese lui, con voce roca.
Nicole si rialzò in fretta, dritta come un palo della luce.
«Benissimo! Va tutto benissimo! Non è successo niente!»
«Oh, è successo eccome…» mormorò lui.
Lei lo fulminò con un’occhiataccia, ma un mezzo sorriso le sfuggi dalla bocca
Durante la firma dei documenti, Alessandro si avvicinò ancora, come se non potesse farne a meno.
Nicole sentì il calore del suo respiro sul collo. Con la mano sinistra le palpò il culo. Nicole senti i suoi umori infradiciare il tanga.
«Sai,» disse lui, «pensavo che il momento più emozionante della cerimonia fosse lo scambio delle promesse…»
Si fermò un istante, guardandola come se fosse un regalo da scartare.
«…ma poi sei tornata tu. E devo dire che la mia opinione è cambiata.»
Nicole, combattuta tra dare uno schiaffo o sorridere, scelse la terza opzione: ignorarlo mentre arrossiva come un semaforo. Il suo tanga rosa era sempre più fradicio.
Michelle, la sposa, mormorò mentre passava accanto a loro:
«Nicole, accompagnatemi al cesso sto esplodendo»
Nicole sospirò.
«Devo andare ci vediamo dopo disse con un filo di Malizia guardando Alessandro.
E Nicole capì che forse, dopo la cerimonia… avrebbe avuto un altro tipo di emergenza da gestire. Non poteva immaginare che da li a poche avrebbe scopato anche con la sposa e le altre testimoni di nozze.
D’altronde lei era la Sexy testimone di Nozze.
Nicole era una di quelle donne che fanno voltare la testa anche ai piccioni. Alta, sguardo felino, un sorriso che poteva sciogliere un iceberg, e un corpo che l’abito lungo color champagne valorizzava come un’opera d’arte.
Il vestito era aderente nei punti giusti, con uno spacco laterale che sembrava disegnato apposta per mandare in crisi qualsiasi fotografo distratto. Il corpetto, un intreccio di seta e perline, lasciava scoperte le spalle e accennava una scollatura che definire “ben studiata” era un eufemismo.
Insomma: bellissima. Elegantissima. Irraggiungibile. Era una super testimone Sexy
Almeno finché la natura non decise di presentarle il conto.
Il primo segnale fu delicato… poi meno… poi sempre meno.
Nicole strinse le cosce.
Poi le incrociò.
Poi ricominciò daccapo.
Cristo santo devo pisciare porca troia… avrebbe imprecato ma siccome stava in chiesa si trattenne.
Era la testimone, la più osservata dopo la sposa… e in quel momento sembrava sul punto di eseguire una coreografia proibita di danza del ventre unita al tip-tap della disperazione.
«Tutto bene?» le chiese uno degli invitati, uno con l’aria di chi non sapeva quanto fosse pericoloso rivolgerle domande in quel momento.
Nicole sorrise, ma il suo sorriso sembrava quello di una diva che sta per svenire con stile:
«Perfetto. Sto… divinamente.» Vaffancuolo Cristo Santo penso tra se.
La cerimonia intanto andava avanti come una soap opera infinita, piena di pause drammatiche, sospiri, scambi di sguardi.
Ogni pausa era un colpo basso.
Ogni sospirone degli sposi, un colpo peggiore.
Nicole contava i secondi.
Uno. Due. Tre.
Il prete aprì la bocca:
«E ora…»
“NO, NON ORA”, pensò lei.
Il bisogno aumentava. L’abito aderente, che qualche minuto prima la faceva sentire una dea, ora sembrava una prigione sartoriale.
Anche lo spacco, prima sensuale, ora era solo una tentazione sadica: facilitava il movimento, sì, ma non quello movimento. Aveva un gran voglia di aprire lo spacco e pisciare li davanti a tutti porca Troia.
Nicole diede un’occhiata attorno.
La porta laterale del bagno era lontana.
Troppo lontana.
E nel tragitto avrebbe dovuto sfilare davanti a tutti, oscillando con quello spacco e quel corpo da copertina.
Avrebbe attirato sguardi.
Molti sguardi.
E lei non poteva correre sexy. Non oggi.
Il testimone dello sposo, un ragazzo con troppi muscoli e troppo poco intuito, si avvicinò di nuovo.
«Nicole, vuoi un po’ d’acqua? Sembri accaldata.»
ACCALDATA?
Nicole quasi gli diede una testata.
«No, no acqua. Mai più acqua. L’acqua è il male.»
Lui annuì, impressionato dalla sua intensità.
A metà delle promesse, Nicole non ce la fece più. Si piegò leggermente in avanti, una posa che — suo malgrado — risultò così sensuale che tre invitati caddero in trance momentanea.
Si avvicinò alla sposa:
«Michelle… ti prego. Se non trovo un bagno adesso, rischio di creare una nuova sorgente miracolosa qui, davanti a tutti.»
Michelle, divina nel suo vestito bianco, trattenne una risata e con la grazia di una santa (anche lei doveva fare pipi ma ancora riusciva a trattenerla..V. Sposa bagnata) compassionevole, fece un microscopico cenno: vai.
Aveva visto prima Katerine dirigersi verso la sacrestia li dovrebbe esserci la salvezza anche per me pensò.
Nicole si mosse.
Prima lenta, sensuale, come se stesse facendo una passerella.
Poi un po’ meno lenta.
Poi sempre meno sensuale e sempre più determinata.
Lo spacco dell’abito svolazzava, il corpetto tremava, il pubblico tratteneva il fiato senza sapere perché.
Quando finalmente arrivò al bagno, lo trovò chiuso si sentivano solo i gemiti di Jason Katherine e la suor Letizia che ci scopavano senza pudore. (vedi la cattedrale nel deserto) Cazzo!! Esclamo Nicole, si ricordo che quando era bambina a nella stanza dove facevano catechismo c’era un cesso proprio di sotto in fondo alle scale. “Sarà la mia salvezza” pensava tra se mentre faceva le scale correndo una mano in mezzo alla figa per trattenere meglio l’onda di pipi che voleva uscire impetuosa. Nulla arrivata a li era chiuso anche quello Porca Mado… gli usci un bestemmione da camionista.
Rifece le scale per tornare su con la mano sinistra si reggeva la figa si stava letteralmente pisciando addosso stava pensando di liberarsi dietro un confessionale lei non si confessava da anni almeno finalmente capiva a cosa cazzo serviva.
Quando vide un giovane pretino chinato a 90 che stava sbirciando dalla serratura la scena della scopata a tre tra Jason katherine e la novizia del cazzo.
Gli bussò alla spalla, lui si girò “Ehi vuoi vedere una figa da vicino?” lui rimase esterefatto lo prese di forza lo butto per terra si tiro su lo spacco orgasmico da capogiro scosto di lato il tanga con la Figa si appoggiò alle sue labbra il giovane prete ebbe un erezione colossale, dalla passera di Nicole inizio a sgorgare una cascata giallo paglierino calda che presto inonda la faccia del giovane prete. Lo lasciò li steso per terra pieno di piscio che si stava segando il suo cazzo in erezione supersonica.
Tornò alla cerimonia cinque minuti dopo, perfetta, rinata, radiosa.
Il testimone dello sposo la guardò affascinato:
«Wow… sei tornata ancora più bella di prima.»
Nicole gli diede una pacca sulla guancia.
«Tesoro, nulla rende una donna più luminosa… di un cesso trovato al momento giusto.»
Nicole era tornata dal bagno rinata, e onestamente ancora più bella: guance leggermente arrossate, occhi brillanti, e quel suo abito color champagne che sembrava fatto per far sospirare chiunque la guardasse.
Lo spacco laterale lasciava intravedere la linea morbida della coscia, e il corpetto aderente disegnava le curve come se fossero state scolpite da uno stilista innamorato.
Appena si rimise al suo posto, il testimone dello sposo — Alessandro, alto, barba curata, quegli occhi scuri da rovina–cerimonie — si avvicinò troppo. Davvero troppo.
«Tutto bene?» mormorò, con un tono così basso da essere quasi illegale in un luogo sacro.
Nicole fece un mezzo sorriso.
«Benissimo.»
Alessandro si chinò per sistemarle il foulard che si era spostato mentre correva.
Un gesto innocente.
O almeno doveva esserlo.
Le dita sfiorarono la sua clavicola.
E Nicole rabbrividì. Si sentiva sempre più fradicia avrebbe voluto toccarsi la figa li davanti a tutti e gemere dei suoi umori.
Un brivido che non aveva niente a che vedere con la vescica, stavolta.
«Scusa…» lui disse, ma non si allontanò subito.
Il suo profumo era lì, avvolgente, pericoloso.
Nicole si rese conto che chiunque li avesse guardati in quel momento avrebbe pensato che stessero per baciarsi dietro il leggio del prete.
La sposa, Michelle, lanciò loro uno sguardo tipo:
“Se mi rovinate le foto, vi lancio i fiori… ma in testa.”
Nicole si scostò goffamente, allungando il braccio per mantenere la distanza… e accidentalmente sfiorò il torace di Alessandro.
E che torace.
Sembrava scolpito dalla dea del fitness in persona.
«Ehm… scusa!»
«Tutto ok. Tocca pure, se serve all’equilibrio.»
«Non scherzare.»
«Non sto scherzando.»
Lei arrossì.
Lui sorrise come chi ha appena trovato un bottone da premere… e lo
Poco dopo, arrivò il momento di passare gli anelli.
Nicole prese il cuscinetto, ma con l’agitazione (e la vicinanza di Alessandro che la guardava come se fosse il bouquet da catturare), le dita le tremarono.
Il cuscinetto scivolò un po’, e lei si piegò all’improvviso per recuperarlo.
Lo spacco dell’abito si aprì più del previsto.
Il tanga rosa ancora un pochino bagnato di pipi fece capolino.
Alessandro, dietro di lei, fece un suono soffocato.
Non scandaloso… ma sicuramente interessato. Aveva appena avuto una grossa erezione della Madonna in chiesa.
«Tutto… sotto controllo?» chiese lui, con voce roca.
Nicole si rialzò in fretta, dritta come un palo della luce.
«Benissimo! Va tutto benissimo! Non è successo niente!»
«Oh, è successo eccome…» mormorò lui.
Lei lo fulminò con un’occhiataccia, ma un mezzo sorriso le sfuggi dalla bocca
Durante la firma dei documenti, Alessandro si avvicinò ancora, come se non potesse farne a meno.
Nicole sentì il calore del suo respiro sul collo. Con la mano sinistra le palpò il culo. Nicole senti i suoi umori infradiciare il tanga.
«Sai,» disse lui, «pensavo che il momento più emozionante della cerimonia fosse lo scambio delle promesse…»
Si fermò un istante, guardandola come se fosse un regalo da scartare.
«…ma poi sei tornata tu. E devo dire che la mia opinione è cambiata.»
Nicole, combattuta tra dare uno schiaffo o sorridere, scelse la terza opzione: ignorarlo mentre arrossiva come un semaforo. Il suo tanga rosa era sempre più fradicio.
Michelle, la sposa, mormorò mentre passava accanto a loro:
«Nicole, accompagnatemi al cesso sto esplodendo»
Nicole sospirò.
«Devo andare ci vediamo dopo disse con un filo di Malizia guardando Alessandro.
E Nicole capì che forse, dopo la cerimonia… avrebbe avuto un altro tipo di emergenza da gestire. Non poteva immaginare che da li a poche avrebbe scopato anche con la sposa e le altre testimoni di nozze.
D’altronde lei era la Sexy testimone di Nozze.
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