Famiglia Cristiana VII

Scritto da , il 2018-09-26, genere tradimenti

I sobbalzi della macchina facevano implorare pietà alla vescica di Jessica oramai arrivata allo stremo, legati e incappucciati i due amanti venivano condotti in un luogo segreto, nella sua testa Jessica continuava a ripetersi cosa intendesse dire Ilaria senza darsi spiegazioni plausibili. Il motore della macchina si spense un uomo calo giù aprì lo sportello posteriore e li strattono giù la vescica di Jessica tornò ad implorare pietà.

Jennifer piangeva in silenzio, si trovava in una stanza buia e fredda, completamente nuda e legata mani e piedi ad un letto, dove si trovava? Cosa volevano che tipi da lei? Ma soprattutto cosa le sarebbe successo?

Quando giunse nel luogo indicatogli da Vanessa, pensò ad un errore, quella era la villa di Don Carmine in persona, il potente boss della città, da quel posto era stato captato il segnale del cellulare di sua figlia, il piazzale era pieno di berline di lusso, una riunione tra mafiosi in corso, doveva chiamare la centrale ma finche non aveva certezze non voleva correre rischi. Parcheggiò in un punto nascosto fuori dalla villa, costeggiò il sentiero intorno le mura e appena trovò un punto idoneo scavalcò.

Miguel e Jessica erano completamente nudi legati anche loro mani e piedi ad un supporto di ferro, Jessica era disperata non sapeva cosa fare, che fine aveva fatto sua figlia, suo marito in che cazzo di casino si era messa? Fu destata da quei pensieri da una forte fitta alla pancia si stava letteralmente pisciando sotto.

Andrea costeggiando il grande giardino della villa riuscì a trovare una porta sul retro della villa ed ad entrare, davanti a lui un corridoio che portava ad un ingresso, sfilò la pistola dal fodera e lo percorse, aprì la porticina davanti a lui delle scale, le percorse ed arrivò al piano superiore, il grande salone della villa, ai muri quadri di pregio, arredamenti di prestigio la casa di un lord della droga. “La prego deponga quella pistola , non mi piacciono le persone armate, in casa mia”

Don Carmine era un uomo alto elegante dal portamento signorile “ A cosa devo l’onore della sua visita ispettore?” “Mia figlia e mia moglie sono qui da lei?” “Questo dovrebbe saperlo lei se non è in grado di bardare a loro” sogghignò Don Carmine. “Il cellulare di mia figlia sostiene che sia qui” “ Ma cosa è la verità ispettore ognuno ha la sua versione, posso offrirle da bere ispettore” disse con inaspettata calma Don Carmine.

Due dita si introdussero nella vagina di Jessica, che a quel punto non riuscì più a resistere ed inondò di piscio le mani dello sconosciuto, che di rimando gli tirò un ceffone, doveva essere un uomo con quel cappuccio non vedeva nulla, ma dalla forza era senz’altro un uomo nerboluto, “Puttana”disse una voce roca. Miguel e Jennifer erano legati dall’altra parte della stanza, in attesa del loro destino.

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