Cornetto alla crema seconda parte
di
Kyknox
genere
corna
SCENA 4 – IL MAGAZZINO DEI DOLCI (molto… dolce)
È sera. Il bar è chiuso.
Rosalinda entra nel magazzino con una cesta di cornetti freschi.
Indossa una mini-gonnellina talmente corta che sembra una promessa.
Pasqualino la segue sospettoso.
PASQUALINO: «Rosalì, che fai qui al buio? Non mi piace… quando fai la misteriosa succede sempre qualcosa di… caloroso.»
ROSALINDA: «Oh Pasqualì… pensavo solo a controllare la qualità del prodotto!»
Si piega per prendere un cornetto dalla cesta… troppo lentamente.
Pasqualino quasi sviene.
PASQUALINO: «Madonna benedetta, se continui così mi lievito pure io!»
Rosalinda si avvicina, gli posa un cornetto sulle labbra.
ROSALINDA: «Mordilo. Piano.»
PASQUALINO (tremante): «Ma tu vuoi farmi finì all’ospedale… e io non ho manco il ticket pronto!»
Lei gli sporca il naso con un dito di crema e poi lo lecca via.
Pasqualino perde l’equilibrio e finisce seduto tra i sacchi di farina.
ROSALINDA: «Ohhh… il mio fornaio preferito!»
Sipario… con molta farina in aria.
SCENA 5 – LEZIONE PRIVATA A GIACOMINO
Giacomino torna al bar per “ripetizioni”.
GIACOMINO: «Rosalì… oggi voglio imparare a… farcire meglio.»
PASQUALINO (da lontano, urlando): «Tua madre sì che deve imparare… la pazienza, con te!»
Rosalinda gli fa cenno di venire nel retro.
Sul tavolo c’è un cornetto enorme, due sac-à-poche e due grembiuli.
ROSALINDA: «Oggi impari la tecnica doppia. Uno tiene… l’altro spinge.»
GIACOMINO: «Mamma mia… sembro già sudato!»
ROSALINDA (ridacchiando): «La crema scalda.»
Mentre gli sta alle spalle e gli guida le mani, Pasqualino sbuca improvvisamente.
PASQUALINO: «OOOH! Ma che state facendo!?»
ROSALINDA: «Pratica! Guarda come tiene il sac-à-poche adesso… fermo e deciso.»
GIACOMINO (fiero): «Ha detto che sono migliorato!»
Pasqualino lo fissa minaccioso.
PASQUALINO: «Certo che stai migliorato… stai diventando pure più rosso di me! Se continui così, ti metto a servire al bar in costume da bagno!»
Rosalinda ride e stropiccia la crema sul grembiule di Giacomino.
ROSALINDA: «Ecco… sei tutto sporco. Bisogna pulirti… a mano.»
PASQUALINO: «NO! Pulisce lui da solo! Io non voglio vedere niente!»
E scappa. Rosalinda e Giacomino ridono come ragazzini.
SCENA 6 – LA SOPRATTUTTO NOTTURNA
Notte fonda. Pasqualino rientra a casa, stanco morto.
Trova Rosalinda sul divano… in una vestaglia nuova, color crema, talmente trasparente che persino il ventilatore arrossisce.
PASQUALINO (trasognato): «Ma tu… ti vuoi far arrestà per attentato alla quiete pubblica?!»
ROSALINDA: «Ero sola… e avevo bisogno di qualcuno che… mi spalmasse un po’ di compagnia.»
Si avvicina a Pasqualino, si siede a cavalcioni su di lui, e gli porge un cucchiaino pieno di crema pasticcera tiepida.
ROSALINDA: «Assaggia. È calda… fatta da me.»
PASQUALINO: «Io muoio. Lo so. Muoio adesso.»
Lei ridacchia e gli versa un filo di crema sul petto.
PASQUALINO: «Rosalì… se mi lecchi lì… poi chi lo dice’ al prete?»
ROSALINDA: «Che la colpa è della pasticceria.»
Si spengono le luci.
Si sente solo Pasqualino che urla:
PASQUALINO: «Aiutoooo… ma che sei, un forno ventilato?!»
È sera. Il bar è chiuso.
Rosalinda entra nel magazzino con una cesta di cornetti freschi.
Indossa una mini-gonnellina talmente corta che sembra una promessa.
Pasqualino la segue sospettoso.
PASQUALINO: «Rosalì, che fai qui al buio? Non mi piace… quando fai la misteriosa succede sempre qualcosa di… caloroso.»
ROSALINDA: «Oh Pasqualì… pensavo solo a controllare la qualità del prodotto!»
Si piega per prendere un cornetto dalla cesta… troppo lentamente.
Pasqualino quasi sviene.
PASQUALINO: «Madonna benedetta, se continui così mi lievito pure io!»
Rosalinda si avvicina, gli posa un cornetto sulle labbra.
ROSALINDA: «Mordilo. Piano.»
PASQUALINO (tremante): «Ma tu vuoi farmi finì all’ospedale… e io non ho manco il ticket pronto!»
Lei gli sporca il naso con un dito di crema e poi lo lecca via.
Pasqualino perde l’equilibrio e finisce seduto tra i sacchi di farina.
ROSALINDA: «Ohhh… il mio fornaio preferito!»
Sipario… con molta farina in aria.
SCENA 5 – LEZIONE PRIVATA A GIACOMINO
Giacomino torna al bar per “ripetizioni”.
GIACOMINO: «Rosalì… oggi voglio imparare a… farcire meglio.»
PASQUALINO (da lontano, urlando): «Tua madre sì che deve imparare… la pazienza, con te!»
Rosalinda gli fa cenno di venire nel retro.
Sul tavolo c’è un cornetto enorme, due sac-à-poche e due grembiuli.
ROSALINDA: «Oggi impari la tecnica doppia. Uno tiene… l’altro spinge.»
GIACOMINO: «Mamma mia… sembro già sudato!»
ROSALINDA (ridacchiando): «La crema scalda.»
Mentre gli sta alle spalle e gli guida le mani, Pasqualino sbuca improvvisamente.
PASQUALINO: «OOOH! Ma che state facendo!?»
ROSALINDA: «Pratica! Guarda come tiene il sac-à-poche adesso… fermo e deciso.»
GIACOMINO (fiero): «Ha detto che sono migliorato!»
Pasqualino lo fissa minaccioso.
PASQUALINO: «Certo che stai migliorato… stai diventando pure più rosso di me! Se continui così, ti metto a servire al bar in costume da bagno!»
Rosalinda ride e stropiccia la crema sul grembiule di Giacomino.
ROSALINDA: «Ecco… sei tutto sporco. Bisogna pulirti… a mano.»
PASQUALINO: «NO! Pulisce lui da solo! Io non voglio vedere niente!»
E scappa. Rosalinda e Giacomino ridono come ragazzini.
SCENA 6 – LA SOPRATTUTTO NOTTURNA
Notte fonda. Pasqualino rientra a casa, stanco morto.
Trova Rosalinda sul divano… in una vestaglia nuova, color crema, talmente trasparente che persino il ventilatore arrossisce.
PASQUALINO (trasognato): «Ma tu… ti vuoi far arrestà per attentato alla quiete pubblica?!»
ROSALINDA: «Ero sola… e avevo bisogno di qualcuno che… mi spalmasse un po’ di compagnia.»
Si avvicina a Pasqualino, si siede a cavalcioni su di lui, e gli porge un cucchiaino pieno di crema pasticcera tiepida.
ROSALINDA: «Assaggia. È calda… fatta da me.»
PASQUALINO: «Io muoio. Lo so. Muoio adesso.»
Lei ridacchia e gli versa un filo di crema sul petto.
PASQUALINO: «Rosalì… se mi lecchi lì… poi chi lo dice’ al prete?»
ROSALINDA: «Che la colpa è della pasticceria.»
Si spengono le luci.
Si sente solo Pasqualino che urla:
PASQUALINO: «Aiutoooo… ma che sei, un forno ventilato?!»
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