Il viaggio 2

di
genere
etero


Riprendo la storia “IL VIAGGIO” ambiendata ad Udine della mia nuova amica Elisa dove mi ero offerto di accompagnarla a casa in auto, dopo la sua breve vacanza dalla sorella.
La mattina di buon ora passai a prenderla a casa della sorella con la mia alfa Brera rossa e dopo le raccomandazioni della sorella sul comportamento che Elisa avrebe dovuto avere, iniziammo il nostro viaggio durante il quale l’avrei accompagnata a Porto Garibaldi, vicino Ferrara, per poi proseguire da solo e recarmi a Termoli.
Lei era vestita con una polo Lacoste bianca aderente senza reggiseno ed una gonnellina a balze bianca abbastanza corta.
Appena partiti dopo avermi fatto i complimenti per l’auto sorridendo mi disse “sono sicura che mi farai passare una bella giornata” aggiungendo “ho detto a mia madre che sarei arrivata in serata.
Dopo avermi raccontato che il giorno prima, sebbene Bled era una splendida località turistica, si era annoiata e dicendomi che mi aveva pensato, si voltò per prendere qualcosa dalla sua borsa posta sul sedile posteriore, e si mise in ginocchio facendo sollevare la sua gonnellina mostrando il suo bel culetto per nulla coperto da un perizoma bianco, tanto da far strombazzare un camionista che veniva difronte.
Istintivamente cercai con la mano di coprirglielo con la gonna, ma lei muovendosi per prendere l’oggetto, fece scivolare la mano sulla sua natica tonica, liscia e vellutata come la buccia di una pesca.
Rimettendosi seduta ironicamente disse”non perdi occasione di toccare il mio culetto” poi aggiungendo “non è che perchè ti ho detto che è ancora vergine ti sei messo in testa strane idee...” poi mi mostrò un sacchetto da dove tirò fuori un braccialetto di cuoio molto carino con il mio nome.
Disse “dai accosta che te lo metto così vedo come ti sta” ed io trovando una piazzola riparata da occhi indiscreti, fermai l’auto e porgendogli il polso sinistro specificai “la parte del cuore” lei aggangiandomi il fermaglio mi disse con tono orgoglioso “così mi penserai ogni volta che lo indosserai”.
Ero sorpreso e commosso tanto che le presi il volto fra le mani e ci baciammo calorosamente.
La situazione divenne bollente quando lei, manovrando sotto il sedile abbassò lo schienale e togliendosi la maglietta disse”non vorrai accompagnarmi a casa senza avermi scopato per bene” tirando poi dal sacchetto una scatola di settebello aggiunse “se non ci avessi pensato io..” ti sbagli” gli dissi ed aprendo il cruscotto gli mostrandogli il suo contenuto.
Oltre ai preservativi fra i vari oggetti fu subito attratta da uno in acciaio inox, dove nella sua impugnatura era incasonato quello che sembrava un gioiello rosso rubino, chiedendomi cosa fosse e a cosa servisse...
Precisai che lo aveva lasciato Ingrid, una ragazza conosciuta all’october fest di Monaco, e che era un sex toys di nome dildo nella misura “S”.
Meravigliata chiese “perchè ci sono varie misure e a cosa servono?”
“questo è il più piccolo poi c’è “M-L-XL-XXL....” e si mettono nel culetto per rendere il buchino più elastico”
“quindi si inserisce dalla parte a punta e si tira fuori dalla parte colorata” disse strizzandomi l’occhio e aggiungendo “me lo fai provare?”
Dissi “sei sicura, anche se è la misura più piccola può comunque fare un pò male”
“se questo fa male figuriamoci un uccellone come il tuo, dai lo voglio provare...”
Eccitato dall’idea di vederlo utilizzato, risposi “va bene però dovrai fare quello che ti dico!”
“ok però se fà male dico stop”
Allora “prendilo per il manico e metti la parte tondeggiante tutta in bocca insalivandola per bene poi dammelo e voltati a pancia in giù”.
Eravamo ambedue eccitati e tenendo il dildo in mano, gli alzai la gonnellina notando la sottile fascetta del perizoma appena visibile fra le chiappe dicendogli poi “ora dovrai metterti a pecora e quando te lo dirò terrai le chiappe ben aperte così non sentirai dolore”.
Ero eccitatissimo e pian piano gli abbassandogli il perizoma bagnato dai suoi umori, apparve ciò che avevo sognato dal primo momento che ci conoscemmo e lei era lì pronta a fare ciò che gli chiedevo.
Senza che gli dicessi nulla si spalangò le natiche provocando l’apertura anche delle labbra della sua fica che emergendo dai riccioli neri iniziarono a gocciolare dal clitoride.
Rimasi folgorato da ciò che guardavo, ma la sua voce mi riportò alla realtà dicendomi “dai fai presto, non farmi pentire di averlo fatto” poi più sommessamente aggiunse “sai inizio a vergognarmi un pò a stare così”.
“Elisa fra due persone che si amano la vergogna non deve entrarci .... sei fantastica in questa posizione” e poi baciargli entrambe le chiappe gli dissi “ancora un pò di pazienza”.
Successivamente bagnando il dito dei suoi umori iniziai a girarlo intorno al suo ano lubrificandolo tutt’intorno per poi, dopo averlo insalivato, iniziare ad inserirlo con piccoli tocchetti sempre più a fondo e trovandolo ancora stretto iniziai a rifare l’operazione continuando ad insalivare il dito e portandolo gradatamente sempre più a fondo.
Lei iniziò a emettere dei gemiti ed allora, partendo dal clitoride risalii con la lingua fino ad arrivare al suo buchino dove togliendo il dito lo sostituii con la punta della lingua provocandogli un forte gemito.
L’ano era ora visibilmente rilassato e poggiando la punta del dildo iniziai ad inserirlo dolcemente vedendo lo sfintere prima dilatarsi e poi richiudersi coperto dall’impugnatura rossa visibile appena dopo che lei lascio andare le sue natiche.
Si voltò e con il suo volto rilassato disse baciandomi ”sei stato dolcissimo e più che dolore ho provato solo piacere ed eccitazione” aggiungendo “è una sensazione strana e piacevole sentirselo dentro”.
Poi scherzando “per fortuna i sedili sono in similpelle, sto gocciolando come una fontana” aggiungendo “dai mettiti steso che abbiamo entrambi una gran voglia di scopare!”.
Dopo avermi infilato il preservativo con l’abilità di chi l’ha fatto già molte volte, mi venne sopra inserendosi l’uccello che scivolò senza problemi nella sua fica super bagnata e, tenendosi aggrappata alle maniglie sopra gli sportelli, iniziò a cavalcarmi scatenata, mentre io con facilità gli toglievo e rimettevo il dildo nel culetto oramai dilatato, ammirando le sue tette sobbalzare.
Raggiunse l’orgasmo più di una volta gridando frasi inaspettatamente molto spinte ed allora la voltai sull’altro sedile e mettendogli le gambe sopra le mie spalle iniziai a scoparla alternando piccole penetrazioni ad affondi decisi ai quali corrispondevano forti gemiti e frasi del tipo “sfondami tutta”.
Poi prendendomi per le natiche iniziò ad aumentare il ritmo e l’intensità dei colpi fino a raggiungere insieme un forte orgasmo durante il quale le nostre contrazioni fecero schizzar fuori il dildo dal suo culetto seguito da una sonora scorreggia.
Lei arrossendo disse “scusami non ho saputo trattenerla”, ma io baciandola la rassicurai subito dicendogli “capita quasi sempre... e poi non si era detto che ogni pudicizia era bandita”.
Dopo esserci coccolati ancora un pò mi sfilò il preservativo e facendogli un nodo lo butto dal finestrino e poi rivolgendosi al mio uccello disse “sei stato bravissimo ho goduto tantissimo” prendendolo poi in bocca per succhiare le ultime gocce e ripulirlo per bene.
Infine tornando seria disse”è stata una esperienza mai provata e molto stimolante la doppia penetrazione” aggiungendo maliziosa “quel dildo sarà il tuo regalo ed ogni volta che l’userò penserò a te”.
Subito risposi “Elisa la giornata è ancora lunga e non è detto che non riservi nuove prime esperienze”.
Lei capì l’allusione e sorridendo disse “vedremo...” ma questa è un’altra storia....
Il seguito lo pubblicherò a breve con il titolo “Il viaggio 3” lascio alle lettrici immaginare come si concluderà la giornata, magari commentandola alla solita email sanimarco961@gmail.com
scritto il
2025-12-19
8 9
visite
1
voti
valutazione
7
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Il viaggio

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.