A casa di Lucy 3
di
Marcolino63
genere
bondage
Il mio primo racconto di genere Bondage "A casa di Lucy 2" che continua e si conclude con questo che leggerete, è liberamente tratto da un rapporto realmente vissuto con una ragazza molto spregiudicata, con la quale ho avuto questo tipo di rapporto "particolare" che pur avendo apprezzato molto non ho più ripetuto.... almeno fino ad ora.
Toccava a me dominarla, ma prima di legarla mi feci mostrare il contenuto della misteriosa valigetta che aveva portato in camera che gli era stata regalata dal suo amico Tommy.
C'erano molti oggetti di cui per alcuni ignoravo la funzione, posti su due strati sagomati in modo che non potessero muoversi.
C'era una serie di plug anali in acciaio, come quello che avevo visto nel culetto di Elisa e che infatti mancava contrassegnato con la lettera "L", altri due plug in silicone abbastanza grandi con un pulsantino sul manico, un frustino, un gancio, delle catenelle con pinzette, delle corde, delle creme, ma quello che mi colpì maggiormente fu un grande fallo di gomma denominato "elephant".
Lucy per alcuni mi spiegò l'utilizzo, poi andò in bagno e dopo poco tornò splendidamente nuda, con un collarino di pelle corredato di anelli in metallo, delle calze a rete autoreggenti ed i suoi capelli biondi raccolti in due trecce, poi salì sul letto chiedendomi in che posizione volessi legarla.
La fantasia galoppava ricordando alcuni film visti sull'argomento e volevo senz'altro provare alcuni degli oggetti visti e quindi dopo averla bendata gli applicai le pinzette collegate da una catenella, passandogliela dietro le spalle ai capezzoli prominenti, in modo che tirando la catenella i seni si sarebbero separati.
Volendo dedicare le mie attenzioni al suo bel culetto, quindi la legai con le calze di seta già posizionate ed usate per me, a pancia in giù dopo avergli messo un gran cuscino sotto la pancia.
Ero eccitato dalla sensazione di dominio verso quella bellissima ragazza e allo stesso tempo imbarazzato sul come comportarmi.
Tornai alla valigetta e trovai una boccetta spray con scritto in inglese "olio profumato" che spruzzai copiosamente sulle sue natiche facendole diventare lucide e scivolose e poi fra di esse in modo da arrivargli all'ano che con le dita lubrificai anche nel suo interno.
Estasiato dal profumo di vaniglia e dei suoi umori, dal suo culetto lucido, che essendo sollevato dal cuscino mostrava il suo ano semi dilatato dalla stimolazione delle dita eseguita e dalla sua fichetta già bagnatissima, rimasi per un po' ad ammirarla.
Poi ricordando una scena vista in un porno, presi una corda e il gancio d'acciaio formato da una sfera da un lato ed un anello dall'altro e tornai sul letto.
Sapevo come usarlo, legai la corda all'anello e strofinando la sfera fra le natiche oliate la feci penetrare profondamente nel culetto provocandole un primo gemito e legando l'altro capo della corda all'anello del suo collare fino a renderla ben tesa, ma senza soffocarla.
Tornai a prendere un plug in silicone di media grandezza che, come mi aveva spiegato Lucy, ad ogni pressione del tasto sull'impugnatura iniziava a vibrare che diventano sempre più intense ad ogni pressione e tornando al letto, dopo averglielo fatto insalivare per bene ruotandolo nella sua bocca, lo inserii divaricandogli le natiche insieme al gancio e impostandolo ad una vibrazione media.
Il suono della vibrazione era percepibile anche all'esterno, superato dai suoi gemiti sempre più intensi per l'eccitazione, notaio anche delle gocce che colavano dal suo clitoride uscito prepotente dalle labbra della sua fichetta, segni inequivocabili di una notevole eccezione.
Ora volevo scoparla ed indossato il preservativo ritardante presi posizione fra le sue gambe e sdraiandomi sopra trovai facilmente il buco rimasto libero iniziando penetrarla senza difficoltà.
Sentivo distintamente le vibrazioni del dildo e della sfera del gancio più in fondo sul mio uccello che mi provocarono un piacere intenso, come pure a lei che iniziò a muoversi in maniera scomposta, cercando di sollevarsi per rendere gli affondi più profondi.
Preso dall'eccitazione misi al massimo la vibrazione e iniziai a tirare la catenella che fece sporgere le sue tette verso l'esterno e la corda che fece affondare più a fondo il gancio, provocandogli delle grida che però non pronunciarono mai la parola stop.
Persi la cognizione del tempo continuando a scoparla sempre più velocemente tenendola per le trecce, percependo i suoi molteplici orgasmi e spruzzi di umori, infine sentendo avvicinarsi il mio orgasmo, mi sfilai il preservativo e dopo aver tirato fuori il dildo ed il gancio, poggiai la mia cappella sul suo ano oramai dilatatissimo iniziando a riempirglielo con potenti fiotti che sparirono nel suo interno.
Con le ultime forze gli slegai le gambe e schiaffeggiandogli le chiappe gli ordinai di mettersi a pecora e di fare uscire la sborra, posizionandomi difronte al suo culo.
Vidi il suo ano riaprisi ed iniziare a spruzzare fuori, anche con sonore scorregge, oltre al mio seme anche piccoli pezzetti di cacca non certo profumati e notando che dal suo sfintere spalancato ad ogni sforzo fuoriusciva qualcosa di rosso intenso che poi capii che si trattava di un piccolo prolasso del suo intestino.
Findomi arrabbiato, presi il frustino iniziando a colpirla dolcemente sulle sue natiche che essendo chiare diventarono subito rosse e sulla sua fichetta dove gli produsse un intenso piacere.
Era ancora eccitata e liberandogli le mani ed i capezzoli, ma lasciandola bendata gli sussurrai all'orecchio "non credere che sia finita, manca ancora qualcosa" ordinandogli di mantenere la posizione a pecora.
Andai a prendere "elephant" il grande fallo di gomma rigida, lungo circa una trentina di centimetri con una grossa cappella e una ventosa dall'altra parte, che avendomi detto molto simile al cazzone di Tommy, e che quindi il suo culetto era in grado di contenerlo avendolo più volte apprezzato.
Lo cosparsi con della crema lubrificante, come pure il suo ano e poi glielo poggiai contro.
Capì subito cosa avevo in mente e iniziò a dimenare il culetto facendomi capire di non gradire la cosa, ma io perentorio gli ricordai che lo aveva già preso uno simile da Tommy e che gli era anche piaciuto.
Gli ordinai quindi di non fare capricci e di aprirsi bene le chiappe con le mani iniziando così a spingerlo tenendolo con due mani.
Dovetti spingerlo forte vedendo il suo ano aprirsi sempre di più fino ad inghiottire tutta la cappella, ma capii che la sofferenza era al limite e dicendogli "per oggi può bastare" lo tirai fuori con non poca difficoltà, facendolo restare dilatato come non avrei mai potuto immaginare, tanto da poter vedere in profondità il suo interno rossastro.
Presi l'asciugamano e delicatamente gli puliti tutt'intorno per poi scendere sulla fichetta e sulle cosce, poi lei si distese in avanti rimanendo lì esausta.
Mi presero i sensi di colpa, riconoscendo di essere stato troppo duro con lei e dopo aver messo in un catino tutti i srumenti utilizzati mi sdraiai di fianco e togliendogli la benda, la baciai con dolcezza confessandogli di essermi reso conto di aver esagerato e chiedendogli di scusarmi.
Lei si voltò un po' meravigliata, dicendomi che avevo interpretato il ruolo magnificamente e che quello era lo spirito giusto del bondage, facendomi capire che in altre occasioni era stata trattata decisamente peggio, ma coffessandomi che l'elephant non era ancora riuscita a prenderlo tutto.
Era notte fonda e stanchi ma soddisfatti ci andammo ad accucciare nudi sotto il piumone del suo letto della sua camera.
Era mattina tardi quando fummo svegliati dallo strombazzare del clacson della mini ferma al cancello, segno che Elisa era arrivata e indossato l'accappatoio Lucy andò ad aprirlo facendola poi entrare nel salone. Le sentii parlottare a lungo, poi Elisa si affacciò dalla porta dicendomi ironicamente "è tardi pigrone ricordati che devi partire.... dai la colazione è pronta".
Pigramente entrai nel bagno dove avevo lasciato i miei vestiti e ricordando la sera in vasca mi rivestii malinconicamente, poi uscendo notai che Elisa stava guardando dall'uscio la stanza del baldacchino e mostrandomi la benda di raso rossa, mi sussurrò "spero ti sia piaciuto il bondage" facendomi l'occhiolino.
Facemmo colazione con i cornetti che Elisa aveva portato e con il cappuccino che Lucy stava preparando ancora in accappatoio, chiacchierammo per un po' senza più fare riferimento alla nottata, poi Lucy mi prese per mano e andando verso il bagno, dove avrebbe fatto una doccia, mi disse "è stata una splendida esperienza averti conosciuto, per non parlare della nottata..." poi lasciando cadere l'accappatoio mi baciò calorosamente dicendomi "un'esperienza da ripetere... ti pare".
Risposi "certo, magari coinvolgendo Elisa....non credo che potrò mai dimenticare questa notte" poi la guardai entrare in bagno ammirando il suo culetto ancheggiare del quale avevo così a lungo goduto.
Infine Elisa mi accompagnò all'auto dicendomi "abbiamo entrambi avuto la fortuna di conoscere una persona speciale" poi dopo esserci baciati, gli dissi "è stato altrettanto bello anche stare con te".
Mi avviai cercando di mettere ordine nel turbine dei miei ricordi, ma soprattutto pensando se avevo preferito la dolcezza di Elisa o la spregiudicatezza di Lucy, dubbio che, a distanza di anni, ancora non ho sciolto.
Come per ogni racconto sono graditi, da parte delle lettrici commenti, magari evidenziando incongruenze che in quanto donne potranno più facilmente essere notate, inoltrandole alla email sanimarco961@gmail.com
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