A casa di Lucy

di
genere
etero


Tengo a scusarmi per gli errori di scrittura, ma scrivo generalmente sul cel. e la vista non è quella di un tempo.
La villa di Lucy era molto bella con una piscina circondata da un prato verde ben curato ed entrati da un vialetto ci fermammo davanti all’ingresso dove ci accolse Lucy sorridente.
Entrammo in un salone con un camino acceso e dei divani in pelle avani e dall’angolo bar scelsi un bicchiere di whisky e cola che mi servì ben ghiacciato.
Ci raccontò del suo recente viaggio alle Mauritius dove aveva fatto interessanti incontri e subito dopo un gesto di intesa fra le due, Elisa ci salutò prendendo le chiavi della Mini di Lucy e dicendoci “ci vediamo domani mattina, mi raccomando fate i buoni”.
Dopo un momento d’imbarazzo, iniziai ad ammirarla nella sua tuta acetata azurra molto aderente, che metteva in evidenza i suoi grandi seni, la vita stretta e le sue splendide natiche del culetto a mandolino.
Ci sedemmo sul divano vicini e mi chiese del mio lavoro della mia vita sentimentale, poi mi disse della sua passione per le arti marziali, della recente delusione amorosa e della volontà di non impegnarsi più limitandosi alla sola soddisfazione sessuale, cosa che aveva messo in pratica alle Mauritius.
Mi accennò del suo rapporto con un istruttore di danza di colore, con il quale aveva provato sensazioni mai provate.
Poi si andò a prepararsi uno spritz e tornata verso di me, posato il bicchiere, mi prese per mano dicendomi “non c’è modo migliore di conolidare una amicizia di un bagno caldo insieme”.
L’eccitazione salì di colpo ed entrammo in un grande bagno in parquet, dove vi era una grande vasca soprelevata con idromassaggio sormontata da un gran soffione a pioggia per la doccia, che affacciava tramite una parete a vetri sulla piscina esterna.
Salendo i due gradini andò a riempire la vasca e voltandosi mi disse “dai spogliati, puoi prendere l’accappatoio grigio e le ciabattine in tinta” poi regolò la temperatura e uscì dal bagno.
Mi spogliai in fretta e prendendo l’accappatoio che lasciai di fianco alla vasca ed entrai dentro.
E una vasca quadrata 2x2 e appoggiandomi al bordo, mi incantai a vedere fuori dove la pioggia bagnava il prato di un verde intenso.
Poi arrivò lei, con il suo accapoatoio rosa slacciato con le sue tettone che ondeggiavano a ogni passo, ventre piatto e tonico, sotto una vulva completamente depilata e con una piccola fessura appena visibile.
Si avvicinò lentamente e salendo le scalette lasciò cadere l’accappatoio per terra, mostrando i suoi seni grandi e tonici con dei capezzoli piccoli e rosei e una piccola fichetta le cui labbra esterne nascondeva il suo interno.
Scese in acqua ed abbassandosi per attivare l’idromassaggio le sue natiche si aprirono mostrando non un piccolo forellino, ma una fessurina grinzosa.
Voltandosi e notando dove guardavo disse “è l’effetto di Tommy alle Mauritius, aveva un uccello enorme ed adorava il sesso anale” poi guardando il mio, oramai in tiro, aggiunse “anche il tuo non è male, Elisa non aveva esagerato”.
Si sedette difronte, con le tettone che emergevano dall’acqua e prendendo un flacone di bagnoschiuma all’argan, nè verso una buona quantità nell’acqua che si dissolse formando una profumata schiuma.
Improvvisamente sentii i suoi piedini prendere fra loro il mio uccello iniziandolo a massaggiarlo energicamente.
Era una situazione a me nuova e molto eccitante, la schiuma profumata, il suo volto bello e malizioso, le sue tettonee i suoi piedini che massaggiavano dappertutto per poi ritornare a segarmi l’uccello.
Accorgendosi che stavo per venire si fermò e poggiando i polpacci sul bordo della vasca sollevò il bacino facendo emergere la sua fichetta dall’acqua, poi disse “vediamo se sei bravo come mi ha detto Elisa”.
Persi ogni inibizione e mettendomi in ginocchio fra le sue gambe spalancate misi le mani sotto le sue natiche sollevandola ulteriormente e iniziando a baciare e leccare tutto intorno la sua piccola fessura.
Feci scivolare il dito medio fra le natiche e trovando il suo ano, lo inserii facilmente e profondamente nel suo interno provocandogli un primo ed intenso gemito e l’estasi sul suo volto.
Feci la stessa cosa con l’altra mano e con un pò di difficoltà anche l’altro dito entrò provocandogli un lungo gemito.
Iniziai a leccargli la fica infilando la lingua fra le sue grandi labbra vedendo emergere il suo clitoride fra di esse.
Iniziai a leccarlo e mordicchiarlo, mentre con le dita gli allargavo l’ano.
Subito dopo avermi pregato di non smettere, vidi il suo volto irrigidirsi come pure le sue gambe per poi sentii lo sfintere stringersi fortemente facendo uscire le mie dita e emettendo un lungo gemito, si ricalò in acqua.
Poi si mise in ginocchio anche lei e controllando che il mio uccello fosse in tiro mi baciò dicendomi all’orecchio “mi hai fatto venire una gran voglia di prenderlo nel culo”.
Si alzò e voltandosi mise i palmi delle mani sul vetro inclinandosi leggermente dicendomi “è tutto tuo”.
Non chiedevo di meglio, era tutto il giorno che aspettavo e prendendola per i fianchi feci scivolare il mio uccello fra le sue chiappe finchè la mia cappella trovo il suo buco ancora serrato dal precedente orgasmo.
Ero troppo eccitato per esitare ed iniziai a spingerla sentendolo cedere pian piano e superato il primo tratto venne quasi interamente risucchiato nel suo interno.
Dopo un suo lungo sospiro la sentii imperiosa dirmi “dai non aver paura spaccami anche tu il culo”.
Era la prima volta a sentirmi autorizzato ad un sesso anale violento ed allora prendendola per le tette la feci abbassare ancora un pò, per poi iniziare a penetrarla energicamente alternando spinte leggere a quelle profonde che provocavavo lo schioccare del mio bacino sulle sue natiche facendola sussultare.
Poi lo toglievo per ammirare il suo ano spalancato per poi infilarglielo in un sol colpo fino alle palle.
Eravamo fuori controllo e facendo scivolare la mano lungo il ventre trovai il suo clitoride eretto iniziando a massaggiarlo con forza provocandogli sonori gemiti.
Ero al culmine ed iniziai ad inondargli l’intestino con fiotti potenti che provocarono anche a lei un orgasmo molto forte.
Ci volle un pò per entrambi a smetterei nostri sussulti e quando lo tolsi vidi fuoriuscire dal suo ano dilatato come non avevo mai visto, una quantità notevole di sperma che lei spingeva fuori formando bollicine, per poi colargli sulla fica e lungo le cosce finendo in acqua.
Rimase stremata in quella posizione ed io prendendo il bagnoschiuma iniziai a pulirla insaponargli le cosce per poi salire fino alla sua fichetta bagnata dallo sperma e dai suoi umori e finendo ad insaponargli il culetto ormai richiuso.
Tornammo lentamente a risederci nella vasca e ritrovando nel suo volto il sorriso, dopo avergli detto di essere stata splendida, mi disse seria “sai è la prima volta che ho un orgasmo con il sesso anale, le altre volte o perchè troppo grande e mi faceva male o perchè piccolo, pur piacendomi non ci riuscivo” poi mi abbracciò e ci coccolammo ancora un pò, anche dopo aver svuotato la vasca e facendoci la doccia.
Ea oramai buio ed indossando gli accappatoi ci recammo in cucina dove riscaldò nel forno la lasagna che aveva preparato e stappammo un lambrusco secco, cenando allegramente.
Dopo cena ci mettemmo sul tappeto abbracciati avanti al camino dove volle essere raccontata dei rapporti sessuali e dello sverginamento anale di Elisa, dicendomi che era stata lei a convincerla.
Poi mi raccontò di alcuni rapporti insoddisfacenti con alcuni ex ed infine quello con Tommy con il quale aveva goduto e sofferto insieme, avendola introdotta alla BDSM di cui mi avrebbe parlato in seguito.
Naturalmente la notte era appena cominciata...... ma questa è un’altra storia.
Come sempre sarebbero graditi da parte di lettrici commenti e anche inconcruenze che in quanto donne potranno essere state notate nel racconto, inoltrandole alla solita email sanimarco961@gmail.com
scritto il
2025-12-28
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