Dal camper alla camera nulla cambia

di
genere
gay

Il nostro rifugio era un vecchio camper, e per tanti giorni era il luogo di un rituale. Ci spogliavamo, guardavamo filmini porno e ci facevamo le seghe, ognuno concentrato sul proprio piacere. C'era una regola tacita, un limite che nessuno dei due aveva mai osato oltrepassare.
​Qualche tempo dopo, la dinamica è cambiata. Francesco ha cominciato a spingersi oltre, e un giorno mi ha chiesto di fargli vedere il mio culo. La richiesta mi ha imbarazzato, ma sapevo che c'era un'eccitazione che mi spingeva ad accontentarlo. Due giorni dopo, l'ho accontentato. Mi sono voltato mentre mi masturbavo, e ho sentito i suoi occhi su di me. Lui ha allungato una mano e mi ha toccato il culo. Le sue dita hanno accarezzato la mia pelle, e il tocco è stato così intenso per lui che è venuto lì, solo per quella carezza.
​L'intimità che si era creata era diventata una forza inarrestabile. Il giorno dopo, siamo tornati nel camper. Non c'era più spazio per la timidezza. Francesco non solo ha toccato il mio culo, ma ha anche osato di più: con una delicatezza che mi ha sorpreso, mi ha infilato un dito nel culo. Non ho detto nulla, ma un brivido mi ha percorso la schiena. Ho lasciato che il mio corpo si rilassasse, e ho sentito un calore diffondersi. Poi, non si è fermato. Con la stessa mano con cui mi aveva toccato il culo, si è avvicinato e ha cominciato a masturbarmi. Il suo tocco era diverso dal mio, più profondo, più intenso, e mi ha fatto venire.
​Dopo essere venuto, esausto e felice, ho visto il mio sperma schizzare. Lui ha preso un po' del mio sperma e, con una delicatezza che mi ha sorpreso, l'ha spalmato sul mio buchino. Poi, ha infilato il suo dito medio e l'ha fatto scorrere all'interno diverse volte, usando il mio stesso sperma come lubrificante. La sensazione era di un piacere così profondo e intimo che mi ha fatto tremare.
​Dopo avermi dato così tanto piacere, ho guardato Francesco. Non c'era più imbarazzo, solo un desiderio di ricambiare il piacere che mi aveva appena dato. Ho preso una decisione. Senza esitazione, mi sono abbassato, e gli ho fatto un pompino. Non era solo per ricambiare, ma per dimostrargli che non c'erano più limiti tra noi.
​Mi sono inginocchiato davanti a lui. Ho guardato il suo cazzo, l'ho afferrato delicatamente e ho avvicinato le mie labbra. Ho iniziato con la lingua, la punta che accarezzava la cappella, leccando in un movimento lento, quasi un assaggio. Ho sentito il suo corpo fremere. Ho continuato a leccare, salendo e scendendo, creando un percorso di piacere che lo ha fatto gemere. Ho sentito il suo respiro farsi più affannoso, e ho capito che era il momento di spingermi oltre.
​Ho preso il suo cazzo in bocca, sentendo il calore e la pienezza. Ho iniziato a muovere la bocca su e giù, un movimento ritmico che lo portava sempre più vicino al piacere. Ho usato la lingua per esplorare ogni angolo, ogni curva, ogni sensazione, e ho sentito il suo respiro farsi più affannoso. Mi sono spinto sempre più a fondo, la gola che si adattava alla sua lunghezza, e il piacere che provavo nel dargli piacere era un'emozione che non avevo mai conosciuto. Ho continuato a muovermi su e giù, con la lingua che accarezzava ogni millimetro, finché non ho sentito il suo corpo tremare, e lui è venuto, un'esplosione di piacere che ha riempito la mia bocca.
​Il giorno dopo, l'aria tra noi era diversa. Il camper sembrava un ricordo lontano, e la nostra curiosità si era trasformata in un desiderio profondo. L'imbarazzo non c'era più, era stato sostituito da un'intesa che non aveva bisogno di parole. Eravamo nella stanza di Francesco.
Francesco mi ha chiesto di mettermi nudo sul letto. Ho obbedito senza esitazione, sdraiandomi a pancia in giù, il mio corpo completamente esposto. Mi ha raggiunto e ha iniziato a leccarmi il buchino. Ho sentito la sua lingua calda e umida, un tocco inaspettato che mi ha fatto tremare. Non era solo un atto fisico, era un'esplorazione che mi faceva sentire contemporaneamente vulnerabile e desiderato. La sua lingua si muoveva in un cerchio lento e sensuale, poi si spingeva con delicatezza all'interno. Ho gemuto, le mie natiche si sono strette in un'espressione di puro piacere.
​Quando ha smesso di leccarmi, mi ha sussurrato che era pronto. Ho sentito il suo corpo posizionarsi dietro di me. Mi ha spinto con delicatezza e un brivido mi ha percorso la schiena. La sensazione di sentirlo entrare dentro di me è stata un mix di dolore e di piacere, un'emozione così forte da farmi quasi piangere. Ho sentito il suo cazzo riempirmi, e ogni sua spinta mi ha portato in un'altra dimensione. Ho gemuto, il mio corpo si è irrigidito, e ho sentito un'ondata di piacere, un'esplosione che mi ha fatto venire, un piacere che non avevo mai provato.
Dopo che sono venuto, mi sono ripreso un attimo. Era il mio turno. Ho guardato Francesco, i suoi occhi mi chiedevano di ricambiare il piacere che mi aveva dato. Si è messo nella mia stessa posizione, a pancia in giù sul letto. Mi sono posizionato dietro di lui. Con le dita, ho spalmato un po' di lubrificante sul suo buchino. Lui ha gemuto, in un misto di anticipazione e desiderio. Ho spinto con delicatezza, e ho sentito il suo corpo accogliermi. Ogni mia spinta era una spinta di piacere, che andava sempre più a fondo. Ho sentito il suo corpo muoversi con me, e il suo respiro farsi più affannoso. In pochi minuti, ho sentito il suo corpo irrigidirsi, un gemito strozzato gli è uscito dalle labbra, e ho sentito il suo piacere scorrere dentro di me. Era la prova che eravamo due corpi che si incontravano per la prima volta, e che avevamo trovato il modo di renderci felici.
scritto il
2025-09-07
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