Sadomaso

Le ultime storie per adulti del genere sadomaso

Il genere Sadomaso raccoglie i racconti erotici che trattano di Sadomasochismo, cioè l'insieme delle pratiche erotiche basate sull'imposizione di sofferenze fisiche, anche tramite oggetti che possono provocare sofferenze, come fruste, corde e altri strumenti per infliggere dolore, su un partner.

1.3K racconti erotici del genere sadomaso e sono stati letti 7.6M volte.

La caviaCapitolo nono. L'ottavo mese si aprì con grandi novità. Le iniezioni furono aumentate tutte di 5 unità. 35 sulle natiche di cui 10 notturne, 15 sulle mammelle, 13 sui capezzoli e sulle piante dei piedi, 11 all'interno della vagina. Ogni giorno erano 87. Dolorose quelle sulle natiche, dolorosissime quelle sulle piante dei piedi e sulle mammelle, insopportabili quelle sui capezzoli, traumatiche quelle all'interno della vagina. Ogni giorno la mia pelle veniva bucata 87 volte, senza sconti, senza pi... tempo di lettura 3 minscritto il
2025-07-25
di
Clara f.
La caviaCapitolo ottavo. Le 112 iniezioni del giorno (non 102) non erano state uno scherzo ma le 56 più il clistere che mi aspettavano non mi lasciavano certo tranquilla. Dopo pochi minuti ero già sotto la doccia gelata a gridare con gli infermieri che mi strigliavano come un cavallo. Alle 7.30 termometro in culo, alle 7.45 cucchiaio di sciroppo e con la bocca amara mi fecero bere una tazza di latte di cui non sentii nemmeno il sapore. Alle 8 10 iniezioni sulle natiche. Aaaah aaah aaaah aaah aaaah aaah ... tempo di lettura 4 minscritto il
2025-07-25
di
Clara f.
La caviaCapitolo sesto. All'inizio del quinto mese l'acqua saponata dei clisteri fu portata a 5 litri, il periodo di somministrazione a 2 ore e quello di ritenzione a 3 ore e furono aggiunte 4 dolorosissime iniezioni ai capezzoli. All'inizio del sesto mese furono aggiunte 4 iniezioni all'interno della vagina e 4 alle piante dei piedi. Traumatiche quelle in vagina. Zac aaaaaaaaah aaaaaaah aaaaaaah aaaaaaah, verso sera mi fecero quelle alle piante dei piedi. Zac,ahi vicino alle dita, Zac ahi al centro, su... tempo di lettura 1 minscritto il
2025-07-25
di
Clara f.
La caviaCapitolo settimo. Era finita. Potevo tornare a casa. In 6 mesi mi avevano fatto 3838 iniezioni, 67 clisteri, 367 docce gelate, 240 iniezioni alle mammelle, 120 ai capezzoli, 60 all'interno della vagina, 120 alle piante dei piedi. La mia pelle era stata bucata 4378 volte. Nelio corpo erano entrati 438 litri di medicinale. Il termometro era entrato nel mio retto 1534 volte, avevo bevuto 6 litri di schifosissimo sciroppo. Ma ero troppo contenta per pensare al passato. Datemi i miei vestiti che devo... tempo di lettura 2 minscritto il
2025-07-24
di
Clara f.
La caviaCapitolo quinto. Quando iniziò il quarto mese di trattamento mi erano state fatte 1668 iniezioni con quasi 167 litri di medicinale che erano entrati nel mio corpo, 27 clisteri, 207 docce gelate. Nel mio intestino erano entrati 125 litri di acqua saponata che mi avevano provocato 47 ore di dolorosissime coliche. Se si aggiungevano la somministrazione e la liberazione avevo sofferto per 84 ore, all'incirca 4 giorni e mezzo. Mi aggiunsero un'iniezione notturna, uno sciroppo da prendere 4 volte al g... tempo di lettura 2 minscritto il
2025-07-24
di
Clara f.
1 Storia Rosa " cena indigesta"Rosa una ragazza di trent'anni era una imprenditrice crudele che operava nella sua terra di origine in Sicilia, un paese del centro. Un giorno era venuta a sapere che una ragazza che ha bullizzato tanto in passato della stessa età di nome Adele voleva aprire una sua attività e per farlo ha pensato di chiedere un prestito importante a Rosa cosa che accettò. Rosa si riuniva con delle sue storiche amiche in un bar e disse alle altre la proposta di Adele e aggiunse che voleva fargli uno spregio dand... tempo di lettura 8 minscritto il
2025-07-24
di
Esposto1
La caviaCapitolo quarto. Il secondo mese di trattamento cominciò con un esperimento. I medici avevano stabilito che si doveva monitorare la mia temperatura corporea nelle 24 ore. Fui fatta distendere a pancia sotto con le mani e i piedi ammanettati ai quattro angoli del letto. Sulle mie natiche fu sistemato un apparecchio che aveva al suo interno che ogni quarto d'ora sarebbe entrato nel buco del culo e sarebbe uscito dopo 10 minuti per rientrare dopo 5 e così per 24 ore. Ore 8 aaah, il termometro era e... tempo di lettura 3 minscritto il
2025-07-24
di
Clara f.
La caviaCapitolo terzo. Anche il terzo giorno passò in relativa tranquillità, se si eccettuano le 2 docce gelate, L'insopportabile termometro in culo e un altro braccio squassato per il prelievo. Il quarto giorno mi fu fatta una visita di controllo. Stavolta erano tre dottori che mi palparono in lungo e in largo facendomi un'imbarazzante e dolorosa ispezione vaginale e rettale. Alla fine decisero di farmi fare una settimana di digiuno. Il cibo sarebbe stato sostituito da delle iniezioni. "No, vi prego,n... tempo di lettura 3 minscritto il
2025-07-24
di
Clara f.
La gabbia di Isabella (parte 3 - epilogo)Quando il grosso culo di Marco si alzò dalla sua faccia, per un attimo ebbe una sensazione di sollievo. Mosse la testa da una parte all’altra. Il Padrone si era proprio seduto, stando cavalcioni, sulla sua guancia, schiacciandola sul materasso. Isabella aveva la necessità di muovere i muscoli del collo che erano stati costretti per un tempo che le era parso indefinito. Una cosa che caratterizzava Marco era la mancanza di grazia, di delicatezza, almeno con le schiave. Tutto sommato però era anc... tempo di lettura 5 minscritto il
2025-07-24
di
Kugher
La caviaCapitolo secondo. Scalza, completamente nuda e morta dal freddo, attraversai guidata da un'infermiera buona parte dell'edificio, rossa di vergogna per la mia nudità. Fui consegnata a un suo collega che giunti in una grande stanza, senza tanti complimenti mi mise di traverso sulle sue ginocchia e senza darmi il tempo di respirare mi infilo' in culo la sonda del clistere. L'acqua saponata, circa 2 litri mi invase l'intestino. Cominciai a lamentarmi. Basta, per piacere, sto scoppiando, non ce la fa... tempo di lettura 3 minscritto il
2025-07-23
di
Clara f.
La caviaCapitolo primo. Sono in macchina da ore con mio padre. Stiamo andando non so bene dove. Mio padre mi ha detto che daremo una svolta alla mia vita e alla vita della nostra famiglia. Mi chiamo Clara F., ho 32 anni, sono nubile, non ho un uomo e non scopo da parecchi anni. Disoccupata, vivo ancora con i miei genitori. La mia famiglia attraversa un cattivo periodo. Siamo pieni di debiti e l'azienda di famiglia è sull'orlo del fallimento. Mio padre a un certo punto mi ha messo al corrente di ciò che ... tempo di lettura 2 minscritto il
2025-07-23
di
Clara f.
La gabbia di Isabella (parte 2)Marco si era girato, sempre seduto cavalcioni. Il culo era proprio sopra il suo viso, stesa sul letto ancora ammanettata ai polsi, con quelle manette strette attorno alle sue carni. “Tieni bene aperti gli occhi”. Il Padrone stava per sedersi sulla sua faccia. Sapeva benissimo che avrebbe dovuto tenere aperti gli occhi, non solo perché a lui piaceva così, ma anche per lei. La eccitava vedere quel culo che piano piano si abbassava sul suo viso che, presto, sarebbe sparito sotto le natiche del Pad... tempo di lettura 6 minscritto il
2025-07-23
di
Kugher
La gabbia di Isabella (parte 1)Isabella era stesa sul letto, di schiena. Le manette erano state strette un po’ troppo intorno ai suoi polsi. Se ne era accorta subito quando Marco le aveva chiuse, ma in quel momento era attratta dall’evidente eccitazione dell’uomo, intento a compiere quell’atto di dominio su di lei, sensazione che attraverso l’acciaio le arrivava nell’anima e nella figa. Marco era così, da sempre, almeno per lei. Aveva il potere, o la capacità, di trasmetterle eccitazione in tutto quello che faceva di erotico.... tempo di lettura 5 minscritto il
2025-07-22
di
Kugher
La pianista (parte 11 - epilogo)Sophie, docilmente passiva, era stesa di schiena sul pianoforte nella parte della coda. Mentre la legava, Gabriel, più che accarezzare, le toccava il corpo, con i gesti tipici di chi assapora nell’anima il contatto di ciò che gli appartiene e finalmente ha avuto, per prendere da ogni gesto il massimo piacere. La testa era penzoloni. Il bacino proprio sul bordo. I piedi le erano stati legati alle cosce, in modo da reggere le gambe e lasciare a bordo dello strumento, la figa. Aveva capito che non ... tempo di lettura 5 minscritto il
2025-07-18
di
Kugher
La pianista (parte 10)Sophie seguì docilmente Gabriel, ancora travolta da emozioni e sensazioni, dettate più dalle circostanze e dalla ambientazione, dallo sconvolgimento dettato dall’attesa del frustino o della cera, più che dal dolore in sé. I Padroni avevano usufruito della bocca della schiava Michelle, ma non erano andati oltre, come se si fosse trattato un “aperitivo” particolare per tutti. Evidentemente tra loro era stato programmato, ma la cosa forse l’avrebbe valutata successivamente, a mente fredda. In quel... tempo di lettura 4 minscritto il
2025-07-17
di
Kugher
La pianista (parte 9)I 20 minuti nel corso dei quali Sophie fu destinata ad essere mero oggetto di arredamento, parvero alla stessa di una durata infinita, complice più la tensione ed il timore dell’arbitrio altrui, che del dolore ai polsi ed alle gambe per la posizione forzata. L’incontro era destinato ad una cena tra amici. Il suo ruolo fu nuovamente da arredamento, seppur più vicino ai Padroni. Venne fatta stendere ed incatenata sulla grossa tavola che stava ospitando il pasto. I morsetti abbandonarono i capezzol... tempo di lettura 5 minscritto il
2025-07-16
di
Kugher
La pianista (parte 8)Non vi era sostanziale differenza tra Michelle, portata a 4 zampe al guinzaglio, e Sophie, che camminava in piedi ma tenuta al guinzaglio al filo di nylon che le usciva dalla figa. Da tempo gli amici non avevano modo di frequentarsi. Immancabili quindi i convenevoli tipici da chi da tempo non ha contatti. Michelle era accucciata tra le poltrone che ospitavano Marcel ed Elen, a terra. Ogni tanto con la lingua puliva terra dove si depositava ciò che usciva dalla bocca tenuta aperta dall’O-ring. A ... tempo di lettura 4 minscritto il
2025-07-15
di
Kugher
La pianista (parte 7)Gabriel aveva tolto la mano dalla coscia della schiava solo al momento in cui dovette pagare il taxi. La villetta che costituiva la meta del loro viaggio erotico, era abbastanza vicino. Gli sguardi di coloro che incontrarono nell’avvicinamento, erano in parte fintamente indifferenti, ed in parte esprimevano la sorpresa eccitazione nell’ammirare ciò che non era possibile nascondere (e non voleva essere nascosto). A Sophie sembrò di essere entrata in un mondo del quale lei era ai margini, come se ... tempo di lettura 5 minscritto il
2025-07-14
di
Kugher
Cena indigesta Rosa una ragazza di trent'anni era una imprenditrice crudele che operava nella sua terra di origine in Sicilia, un paese del centro. Un giorno era venuta a sapere che una ragazza che ha bullizzato tanto in passato della stessa età di nome Adele voleva aprire una sua attività e per farlo ha pensato di chiedere un prestito importante a Rosa cosa che accettò. Rosa si riuniva con delle sue storiche amiche in un bar e disse alle altre la proposta di Adele e aggiunse che voleva fargli uno spregio dand... tempo di lettura 6 minscritto il
2025-07-14
di
Esposto
La pianista (parte 6)Il battito cardiaco, già alto per la situazione, salì per entrambi e per motivazioni diverse, quando uscirono dall’appartamento che offriva protezione e sicurezza a quella donna vestita solo da una camicetta lunga, autoreggenti e scarpe nere dal tacco alto. Per lei l’accelerazione iniziò quando il Padrone si diresse verso la porta impugnando le chiavi, in quanto solo allora comprese ciò che il suo lato esibizionistico avrebbe vissuto nelle forme della costrizione. Per lui l’accelerazione semplic... tempo di lettura 5 minscritto il
2025-07-14
di
Kugher
La pianista (parte 5)Gabriel si godette il lavoro della bocca e della lingua di colei che definiva “la pianista”, senza volerle riconoscere un nome, primissimo passo verso un rapporto che da anni rifuggiva, per rifugiarsi in rapidi incontri sessuali. Con la bocca la schiava avvolgeva bene il cazzo e lo accarezzava delicatamente con la lingua. Per come era possibile, la donna cercava il suo sguardo, senza però far sì che il tentativo andasse ad incidere sul lavoro. L’uomo, nello specchio alle spalle della donna ingin... tempo di lettura 5 minscritto il
2025-07-12
di
Kugher
La pianista (parte 4)Sophie si era esercitata al pianoforte tutto il giorno ma non era soddisfatta della sua prestazione. Aveva iniziato con un esercizio semplice. Il suo obiettivo era arrivare a compiere esercizi complicati che la tenessero concentrata. Alla fine abbassò la protezione della tastiera. Con un gesto di stizza la rialzò quando si accorse che aveva dimenticato il panno che solitamente metteva sui tasti. Era una sua abitudine da anni che le era divenuta automatica ma che quel giorno aveva dimenticato. Er... tempo di lettura 4 minscritto il
2025-07-11
di
Kugher
La pianista (parte 3)“Qui potrà denudarsi”. Nessun aperitivo per rompere il ghiaccio, nessun tentativo di scaldare l’ambiente. Subito diretti al sodo. Forse voleva ottenere ciò che in effetti stava provando, cioè la tensione, l’agitazione che avrebbe potuto farla sbagliare. Non restò sorpresa dal fatto che non volle assistere alla spogliarello. Anzi, sarebbe rimasta delusa dal contrario, in quanto sarebbe stato un comportamento non compatibile con l’eleganza della persona. Cazzo, quel contrasto tra la compostezza e... tempo di lettura 5 minscritto il
2025-07-10
di
Kugher
La pianista (parte 2)“La invito ad esibirsi nella Sonata per pianoforte Hammerklavier. Dovrà essere totalmente nuda. Se terminerà la prestazione senza sbagliare una nota, potrà rivestirsi e andarsene. Se, invece, dovesse sbagliare anche una sola nota, lei sarà la mia schiava per un'intera notte”. Il campo visivo le si restrinse per avere quali unici confini la pergamena. Si soffermò sul disegno del frustino. Il battito ebbe una accelerata improvvisa e, suo malgrado, si sentì bagnare la figa ancora priva della prote... tempo di lettura 3 minscritto il
2025-07-09
di
Kugher
La pianista (parte 1)Sophie si alzò dal pianoforte e si rivolse al pubblico, al suo pubblico, un insieme di persone sconosciute alle quali aveva donato emozioni con le sue interpretazioni di una musica classica immortale, perché ormai, priva di evoluzione, è stata consegnata alla storia. Mentre le note uscivano dal pianoforte e si dirigevano verso l’anima degli astanti, lei riuscì ad essere un tutt’uno con lo strumento, senza sentire altro, respirare altro, vivere altro, in una bolla in cui la sua vita era sparita, ... tempo di lettura 5 minscritto il
2025-07-08
di
Kugher
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