Frammenti di una donna: il sedere di Flying Kitty

Scritto da , il 2023-01-20, genere saffico

Luce e ombra.
Chiaro e scuro.
Spazi pieni e spazi vuoti.
Quanto è bella la donna che mi si svela, che mi si offre.
Bella nelle forme e bella nel nome, insieme di lettere tonde, spirali convergenti e sinusoidi come tenere carezze, morbide superfici di petali di rosa.
Il suo nome stesso racconta di quanto è bella e delicata nel corpo, nelle forme e nell'anima.
Insieme armonioso di curve, pienezza, maturità delle forme, proporzioni matematiche, sfere e tondi che riempiono gli occhi e curano il cuore.
Linee lisce, percorsi sinusali senza perturbazioni, tenerezze che si incontrano e che chiamano le mie attenzioni.
Le mie dita scorrono sulle convessità delle superfici piene, i miei baci affondano tra le linee convergenti che delimitano gli spazi vuoti.
Le rotondità delle spalle, i pianeti sferici che raccontano dei suoi seni, fanno da preludio alle simmetriche circonferenze del sedere.
Le linee sinuose delle sue labbra si confrontano nei confini superiori affacciati a quelli inferiori.
E muovi la tua bocca in un sorriso.
Sussulta la curva aggraziata del suo mento.
Linee che racchiudono spazi vuoti, l'incavo delle ascelle, lo spazio che adduce alla sua bocca dove la lingua attende i miei baci, le pieghe tra i suoi seni e tra i suoi glutei.
Ombre precise tra curve ben definite.
Emisferi morbidi racchiusi in pelle vellutata e spazi bui in cui affondare le dita, i baci, la lingua.
Oscillo indecisa tra i glutei e tra i seni, in cerca della lingua tra i petali di rosa delle sue labbra e infine, finalmente, dopo un'odissea di vette piene e curve vuote, mi abbandono nelle convessità e nelle sporgenze che rinchiudono la sua vulva.
Cavità per eccellenza, richiamo di ogni desiderio, apice di ogni piacere.
Culla ultima di un percorso tortuoso e crescente attorno a ogni espressione del suo corpo, di quella successione di curve piene e linee che sottendono e celano spazi vuoti.
I suoi petali più bagnati, i pertugi più morbidi in cui far riposare i miei desideri, in cui dar vita a nuova ispirazione e nuovi bisogni da soddisfare.
Spazi pieni e spazi vuoti.
Pianeti dalle geometrie perfette a cavallo di scie di stelle nella galassia del suo corpo.
Lunghi fiumi dal contorno indolente, le pieghe buie del suo corpo, convergono verso una foce comune, in cerca del loro riposo e del loro compimento, intorno a spazi gonfi e pelle tesa di seni natiche e di cosce.
Emisferi che racchiudono elastica tensione su cui riposare il volto, consegnare l'anima sublimata in baci e leggere carezze.
Passeggio tra dune e dossi, avvallamenti e rilievi, affondando i piedi nudi in tessuti di elastica morbidezza e soda tensione. Supero confini delimitati da rilievi uniformemente tondi per scoprire nuovi orizzonti e nuove mete da inseguire, oltre la successiva scura valle, l'ennesimo richiamo luminoso del monte che più oltre ancora mi invita.
La lingua segue il percorso svelato dalle dita, baci timidi si disseminano sulle superfici piene, come pietre miliari di un percorso che non avrà mai fine, e affondano nei gorghi tenebrosi tra le tette, in mezzo alle cosce e nel profondo della vulva.
Curve luminose e confini bui definiscono il corpo perfetto delle donna che mi ama e a me si dona.

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