Noi, che scriviamo su ER

di
genere
orge

Eccoci, siamo noi, le scrittrici e gli scrittori di Erotici Racconti.

Donne perennemente giovani e stupende. Belle fighe, in tutti i sensi e per tutti i sensi.
Bionde, more, brune, castane, perfino rosse.
Ricce, ondulate, lisce.
Capelli lunghi, corti, a caschetto; trecce di lunghezze indeterminabili, raperonzole e donne consegnate al mito, che hanno accolto i loro amanti in cima alle torri in cui erano rinchiuse e in cui coltivavano desideri non di libertà, ma di passioni erotiche.
Asiatiche, africane, caucasiche, indiane, mulatte, eschimesi e neozelandesi (qualcuna anche dall'isola di Pasqua).
Tette prodigiose, scolpite nel marmo, sode, sfidano la gravità.
Grandi, grandissime, immense zucche mature e succose. Oppure piccoli boccioli, castagne, mele, pere, fragole e more, mirtilli perfino, nei casi estremi.
Capezzoli grandi e piccoli, polposi, affilati, appuntiti, bucano i tessuti, i teleobiettivi e gli schermi dei computer.
Prodigi destinati alla suzione, metafore rubate all'apicoltura, turgore per antonomasia.
Da titillare, suggere, mordere.
Vita stretta e fianchi accoglienti, ventri piatti e insondabili ombelichi, capaci e rapaci.
Fianchi sinuosi come funzioni matematiche, sederi sporgenti, ma chiappe sollevate.
Culetti a forma di mandolino, charango, armadillo, stratocaster.
Fondoschiena da fiaba, da porre in tutti i gradi di inclinazione e accoglienti buchetti che adducono a insaziabili ampolle rettali.
Passere da capogiro, depilate o villose, monti di Venere sporgenti e provocanti, vulve perennemente bagnate, filanti, grondanti come alberi del caucciù, lubrificate meglio del motore della Ferrari, strette o insondabili, qualcuno giura di aver percepito echi di voci lontane.
Buchi neri in grado di aspirare e contenere di tutto, oltre l'orizzonte degli eventi.
Lesbiche, bisessuali, etero, desiderose di orge a numero crescente di partecipanti, secondo la sequenza di Fibonacci. Orgasmi esplosivi, multipli, ripetuti, protratti. Urla, gemiti, lamenti, miagolii, pigolii, squittii, friniti, nitriti e barriti.
Donne capaci di giocare con più mazze, donne con buchi da riempire, vuoti da colmare, nella bocca, fra le tette, sotto le ascelle, nelle mani, in vagina e nel culo, nelle orecchie e nelle narici per i più esigenti e, contemporaneamente, capaci di andare in orgasmo, cantare, ballare, recitare la divina commedia.
Donne perfette.

E gli uomini?
Alti e focosi, belli e virtuosi, forti e potenti.
Neri, bianchi, a righe.
Prodigi di testosterone e peli pubici.
Muscolature da bronzi di Riace, accaniti nemici della pancetta, ma amanti del culatello. Cosce come giocatori di serie A, polpacci come fiaschette di Chianti, bicipiti come planetari, addominali come testuggini oceaniche.
Belli, giovani o maturi, stalloni indomabili, instancabili. Uccelli telescopici, cilindrate al limite del legale, calibri da mortaio.
Promettono scopate interminabili, eiaculazioni tardive e abbondanti. Idranti, fontane settecentesche, virtuosismi spermatici degni delle meraviglie di Versailles. Ricariche più rapide di quelle per il telefono. Testicoli gonfi e porosi come i polmoni di un pescatore di perle.
Glandi come prugne della California, più lucidi, voluminosi e cromatici della Cappella sistina.
Spade peniene, travi d'equilibrio per donne ginnaste, alzabandiera, barriere di passaggi a livello sempre in azione.
Stantuffi, trapani a percussione, trivelle e perforatori di pozzi artesiani.
Ricci, lisci, biondi, neri.
Barbuti come sacerdoti assiri o lisci come culetti di eunuchi.
Ricchi, romantici, eroici, invincibili, sportivi, eruditi, o in variante 'cucciolo da adottare'.
Capaci di possedere e soprattutto di soddisfare donne e donne, decine di donne.

Eccoci dunque, nella perfezione anatomica e funzionale, nelle nostre pretese e invidiabili prestazioni sessuali e riproduttive, costruiti per racconti, serie televisive, romanzi e cinema d'essai.
Tutti anonimamente trincerati dietro barriere di schermi di PC e telefonini.
E poi?
Nella vita reale timidi e vergognosi.
E la pancetta e il seno cadente e il capello grigio o la calvizie incipiente, e la doppia punta; un po' asciutte e un po' precox, non più così giovani e con qualche ruga sul viso.
Ci trasciniamo con pillole di entusiasmo da tastiera per far fronte a una vita che non sempre è ottimale.
Sognatrici e sognatori, bisognosi di un riscontro, un 'like', un commento positivo.
All'inseguimento di una piccola gloria, una briciola di interesse e di successo, o, a volte, soltanto in cerca di una platea in cui gemere un 'Hey, esisto anch'io! Qualcuno mi nota?'
Recuperiamo su un sito anonimo un pizzico di autostima e diluiamo qualche frustrazione sul lavoro e nella vita, faticando ad adattarci a un mondo che a volte sembra impietosamente troppo normale.
Zattere alla deriva scrutano l'orizzonte per trovare una cima cui attaccarsi, un salvagente, una boa, un atollo a cui approdare.
Ci sosteniamo a vicenda, viaggiando con i nostri personaggi e le nostre storie interessanti e quando ci incontriamo dal vivo ci sciogliamo in imbarazzi e impacci scoprendoci stupendamente normali e fallaci, con i nostri piccoli e grandi difetti, le nostre umane imperfezioni e i nostri legittimi bisogni.
E quanta stupenda umanità si nasconde dietro alcuni supereroi del sesso.
Piccoli imbrogli per sbarcare a fine settimana e piccole perle di vita vera.
Dubbiosa e timorosa mi preparo a conoscere dal vivo Vandal. Goffaggine in cambio dei nostri personaggi magnifici.
Imbarazzo reciproco quando notiamo la nostra normalità e i nostri inconfessati piccoli difetti che ci restituiscono alla realtà di persone normali.
E poi l'emozione di vedere la persona viva e reale e di non sentirsi più in imbarazzo per non essere perfetti compensa la perdita dell'identità segreta e dell'utopia di sé stessi.
Naufraghi dell'universo in fantasiosi pseudonimi si costruiscono addosso il proprio personaggio e si guadagnano rivalse e rivincite per una vita che non ci ha dato abbastanza.
di
scritto il
2022-10-16
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