Cuckold - Omaggio da Andrea 4° - L'arresto del prete per pedofilia
di
Andrea inc
genere
corna
Dopo che i miei genitori avevano tenuto il bambino per alcuni giorni consecutivi, si erano abituati (Attaccati!) a lui al punto da chiederci di lasciarlo da loro anche qualche notte se ne avessimo avuto bisogno anche per non affaticare troppo mia moglie gravida.
Naturalmente, la proposta era stata accettata con entusiasmo da mia moglie in quanto la cosa, ci avrebbe permesso di trascorrere anche la notte a casa dei suoi.
A questo punto è facile immaginare l'evoluzione dei nostri giochi erotici nei week end in cui potevamo trascorrere tre interi giorni a casa dei miei suoceri.
Oramai avevamo trasformato tutta la casa in un grande set porno ed ogni angolo era buono per fare sesso.
Il padre di Lara impazziva quando scopava la figlia col grembiulino da cuoca distesa sul tavolo in cucina mentre la moglie gli leccava le palle e il culo ed io mi prendevo cura delle tette e del pancione di mia moglie per poi ripulirla infine leccandola insieme alla mamma.
Naturalmente, non mancavano momenti in cui padre e figlia scopavano per conto loro mentre io e mia suocera ci divertivamo a modo nostro.
Io la facevo godere consumandola in ogni parte del corpo ed ogni lembo di pelle con la lingua mentre lei, mi apriva il culo con cazzi di silicone sempre più grossi leccandomi poi lo sperma che spruzzavo anche senza toccarmi.
Ed era successo così, senza che quasi me ne accorgessi che, mentre mia suocera mi inculava col suo strap-on e mia moglie sdraiata davanti al mio viso si faceva leccare la fica, era arrivato mio suocero che facendo sfilare la moglie dal mio culo, mi aveva agguantato i fianchi e, con le mani strette come una morsa, mi aveva puntato il cazzone che, guidato dalla mano della moglie, con una spinta violenta mi aveva sfondato il culo sino allo schiocco delle sue grosse palle contro i miei testicoli penduli e mollicci.
Mi aveva inculato con violenza ed anche in quel caso, mentre lui grugnendo come un porco mi montava, la moglie gli leccava il buco del culo.
Dopo aver lanciato un urlo col quale aveva accompagnato i potenti fiotti di sborra che mi avevano riempito scaldandomi il retto sin quasi lo stomaco, sfilandosi e scrollando il cazzo gocciolante sulle mie natiche, ghignando aveva commentato: "Dopo questo battesimo, do il benvenuto alla terza troietta in questa casa!"
Soddisfatto e ridente, si era allontanato mentre mia suocera sdraiandosi sul pavimento, mi aveva fatto sedere sul suo viso per raccogliere con la bocca lo sperma che colava dal mio buco del culo completamente spanato.
Nello stesso momento mia moglie mi si era inginocchiata accanto e mentre mi leccava il viso e le labbra mi sussurrava: "Che meraviglia amore, ti ha fatto godere papà?" "Si!" Le avevo risposto e lei: "Adesso anche tu come me e la mamma fai pienamente parte della nostra famiglia incestuosa e puoi capire meglio il motivo per il quale io e la mamma amiamo tanto farci scopare da lui.
Che meraviglia amore, adesso che anche tu sei una sua femmina e potrai goderti il suo bel cazzo come facciamo noi."
In effetti da quel momento ero divenuto parte dell'arem di mio suocero il quale ci scopava a suo piacimento senza fare troppa distinzione di chi fossero i buchi da riempire quando era arrapato e doveva scaricare le sue voglie e i suoi coglioni.
Ne sono seguite settimane meravigliose in cui col crescere del pancione di mia moglie, aumentava in tutti la libidine che si scatenava in lussuriose ammucchiate.
Una domenica in cui, in una tranquilla riunione di famiglia, insieme al bambino mia moglie e mia suocera erano in cucina a preparare il pranzo, mio suocero rientrando a casa dalla sua messa domenicale, con aria trafelata, mostrando un giornale aveva gridato:
-Che casino.. che casino!-
-Cos'è successo abbiamo chiesto all'unisono io e le donne in cucina.-
-Hanno arrestato don Santino.. ecco perché non dice messa da tre settimane!
Altro che ritiro spirituale!
In galera l'hanno messo!-
A quel punto mia moglie e mia suocera, temendo un loro coinvolgimento che avrebbe fatto scandalo, avevano chiesto allarmate:
-Perché l'hanno arrestato?-
-Pedofilia, l'hanno arrestato a seguito della denuncia di una mamma e degli accertamenti dei carabinieri che per un mese, hanno installato delle telecamere in canonica.-
A quella precisazione, mamma e figlia si erano guardate in faccia tirando entrambe un sospiro di sollievo.
Erano passati più di due mesi dall'ultima volta che erano passate in canonica a farsi scopare da don Santino, il suo giovane aiutante e il sacrestano.
In verità mia moglie e mia suocera non erano mai andate a farsi montare insieme avendo orari e abitudini diverse.
Nonostante tutto però, il cuore di mia moglie, batteva come impazzito ed aveva dovuto aspettare un bel po', prima che si calmasse.
In quei momenti le scorrevano nella mente tutte le volte che in canonica o in confessionale da adolescente, gli aveva fatto pompini o si faceva sodomizzare e solo dopo il matrimonio, aveva cominciato a farsi scopare.
Come in un film le scorrevano nella mente i ricordi dei momenti più trasgressivi di quel peccaminoso rapporto.
La cosa sicuramente più sconvolgente ed eccitante era avvenuta il giorno del suo matrimonio quando, dopo averli sposati con lo scambio di anelli, mentre la chiesa si svuotava dei parenti e invitati per andare al ristorante, il parroco l'aveva portata con se nel presbiterio dietro l'altare per le ultime raccomandazioni cristiane alla giovane sposa.
Mentre lo sposo l'aspettava seduto su una panca, il prete aveva tirato fuori il cazzo e se l'era fatto succhiare sino a sborrarle in bocca.
Mentre sentiva montare l'orgasmo, aveva raccomandato alla ragazza di non ingoiare in quanto avrebbero dovuto sigillare per sempre il loro santo segreto.
Quando con la bocca piena di sborra la sposa si era alzata, il prete prendendole la mano gliel'aveva avvicinato alla bocca e mentre lo sperma colava sull'anello nuziale, lui aveva accompagnato col gesto della benedizione le sue parole: "Benedico quest'atto supremo che suggella davanti a Dio l'indissolubilità del nostro legame e pone il sigillo sul nostro segreto. Amen!
Prima di lasciarla andare le aveva fatto leccare l'anello sborrato per poi congiungersi a lei in un bacio osceno, benedetto da Dio.
Lo stesso bacio l'aveva poi scambiato con lo sposo che nervosamente la stava aspettando.
Superato quel momento di angoscia dovuto a quella delicata notizia, nei giorni successivi, col bambino sempre affidato alla cura dei nonni paterni, avevano ripreso la goduriosa routine.
Una nuova tegola era giunta improvvisa a turbare la piacevo vita della incestuosa famigliola; Era arrivata una convocazione di Lara alla locale caserma dei carabinieri.
Ovviamente un nuovo tumulto l'aveva scossa tranquillizzata solo dalle parole della suocera e dalle complici parole d'amore del marito.
In caserma ad aspettarla vi erano un giovane appuntato calabrese ed un maresciallo siciliano da poco trasferito in attesa che anche la famiglia lo raggiungesse al nord.
L'abilità di Sara aveva fatto si che l'interrogatorio durato poco, si trasformasse subito in una specie di colloquio tra amici in cui ognuno parlava di se, dei suoi bisogni, delle sue aspirazioni e, soprattutto di ciò che gli mancava in quei momenti lontani dalla famiglia o dalla fidanzata del giovane appuntato.
Non era passata neanche un'ora dal suo arrivo quando il maresciallo mettendo un cartello fuori dalla porta, l'aveva chiusa a chiave mentre la ragazza in ginocchio, già si dava da fare col giovane calabrese che, senza porre resistenza, si era lasciato slacciare i pantaloni e abbassare le mutande mettendo in mostra un cazzo non troppo grande ma bagnato, caldo e già ben duro.
Il maresciallo da dietro si era tolto i pantaloni e le mutande e mentre si accingeva a togliere anche la giacca, era stata fermato da Sara la quale, sfilandosi il cazzo del giovane dalle labbra gli aveva detto: "Non tolga la giacca, mi piacciono i maschi in divisa."
Mentre il giovane appuntato si muoveva con un certo imbarazzo, il maresciallo era andato subito al sodo spogliando completamente Sara che già senza mutande, non indossava che la camicetta e la gonna.
Entrambi i maschi, a causa dell'astinenza erano arrapati come cani stimolati dalla cagna in calore e mentre il maresciallo salendole sopra aveva preso a chiavarla, il giovane se ne era venuto subito tra le sue mani.
Il maresciallo, nonostante l'eccitazione, grazie alla maggiore esperienza, l'aveva chiavata a lungo alternando profonde penetrazioni a leccate di fica e di tette che avevano fatto avere già due orgasmi a Sara prima che il ragazzo, recuperata la sua erezione, glielo mettesse ancora in bocca.
-Mmmm.. che goduria.. come mi piace.. vi voglio dentro insieme.. -
Dopo quelle parole, cambiando la postura, col maresciallo disteso in posizione supina, porgendogli la schiena, se lo era infilato a candela nel culo ed allungando le braccia aveva invitato il giovane appuntato calabrese a salirle sopra e chiavarle la fica.
Erano passate quasi tre ore quando la ragazza, col pieno di sperma in ogni pertugio, ringraziandoli era uscita dalla caserma davanti alla quale, il marito l'aspettava in macchina.
-Com'è andata?-
-Bene.. bene, direi molto bene, il giovane appuntato era inesauribile con la sua capacità di ricarica (Beata gioventù!) mentre il maresciallo più posato, aveva un bell'arnese e lo sapeva usare molto bene.
Non so neanch'io quanti orgasmi mi hanno regalato con indosso le loro divise!
Lo sai anche tu tesoro quanto mi piacciono gli uomini in divisa.-
-Lo so' lo so'!-
-Che bello amore, ti ricordi ancora del giorno del nostro matrimonio!?-
-E come potrei dimenticare quel giorno!-
In effetti in una pausa per andare in bagno durante il pranzo di nozze, mentre lo sposo era fuori dalla porta a sorvegliare, la sposa, nel disimpegno Maschi/Femmine aveva incrociato un militare che uscendo dal reparto uomini si stava abbottonando i pantaloni.
Era bastato un'occhiata alla patta di quello sconosciuto e poi, uno scambio di sguardi tra la donna in abito da sposa e l'uomo in divisa, per scatenare un incontrollabile desiderio che li aveva gettati l'uno tra le braccia dell'altra per poi chiudersi in uno dei cessi per leccarsi a vicenda e concludere con una chiavata in piedi in cui lui l'aveva riempita di sperma e poi, per ricordo di quell'avventura, aveva trattenuto il suo perizoma.
Uscendo dai bagni senza mutande, rivoli di sperma le rigavano le cosce colando sino alle scarpette bianche fortunatamente coperte dal lungo abito da sposa.
-E' andata bene amore, i carabinieri hanno chiuso la pratica quando gli avevo confessato che si, mi facevo scopare dal prete ma solo dopo essermi sposata e siccome l'accusa era di pedofilia, io non ero chiamata in causa neanche come testimone.
Per il resto, capisci anche tu quale possa essere stato il loro commento finale.
In fondo, essendo due 'Terroni' non potevano che concludere con "Che bel cornuto tuo marito!"-
segue
Naturalmente, la proposta era stata accettata con entusiasmo da mia moglie in quanto la cosa, ci avrebbe permesso di trascorrere anche la notte a casa dei suoi.
A questo punto è facile immaginare l'evoluzione dei nostri giochi erotici nei week end in cui potevamo trascorrere tre interi giorni a casa dei miei suoceri.
Oramai avevamo trasformato tutta la casa in un grande set porno ed ogni angolo era buono per fare sesso.
Il padre di Lara impazziva quando scopava la figlia col grembiulino da cuoca distesa sul tavolo in cucina mentre la moglie gli leccava le palle e il culo ed io mi prendevo cura delle tette e del pancione di mia moglie per poi ripulirla infine leccandola insieme alla mamma.
Naturalmente, non mancavano momenti in cui padre e figlia scopavano per conto loro mentre io e mia suocera ci divertivamo a modo nostro.
Io la facevo godere consumandola in ogni parte del corpo ed ogni lembo di pelle con la lingua mentre lei, mi apriva il culo con cazzi di silicone sempre più grossi leccandomi poi lo sperma che spruzzavo anche senza toccarmi.
Ed era successo così, senza che quasi me ne accorgessi che, mentre mia suocera mi inculava col suo strap-on e mia moglie sdraiata davanti al mio viso si faceva leccare la fica, era arrivato mio suocero che facendo sfilare la moglie dal mio culo, mi aveva agguantato i fianchi e, con le mani strette come una morsa, mi aveva puntato il cazzone che, guidato dalla mano della moglie, con una spinta violenta mi aveva sfondato il culo sino allo schiocco delle sue grosse palle contro i miei testicoli penduli e mollicci.
Mi aveva inculato con violenza ed anche in quel caso, mentre lui grugnendo come un porco mi montava, la moglie gli leccava il buco del culo.
Dopo aver lanciato un urlo col quale aveva accompagnato i potenti fiotti di sborra che mi avevano riempito scaldandomi il retto sin quasi lo stomaco, sfilandosi e scrollando il cazzo gocciolante sulle mie natiche, ghignando aveva commentato: "Dopo questo battesimo, do il benvenuto alla terza troietta in questa casa!"
Soddisfatto e ridente, si era allontanato mentre mia suocera sdraiandosi sul pavimento, mi aveva fatto sedere sul suo viso per raccogliere con la bocca lo sperma che colava dal mio buco del culo completamente spanato.
Nello stesso momento mia moglie mi si era inginocchiata accanto e mentre mi leccava il viso e le labbra mi sussurrava: "Che meraviglia amore, ti ha fatto godere papà?" "Si!" Le avevo risposto e lei: "Adesso anche tu come me e la mamma fai pienamente parte della nostra famiglia incestuosa e puoi capire meglio il motivo per il quale io e la mamma amiamo tanto farci scopare da lui.
Che meraviglia amore, adesso che anche tu sei una sua femmina e potrai goderti il suo bel cazzo come facciamo noi."
In effetti da quel momento ero divenuto parte dell'arem di mio suocero il quale ci scopava a suo piacimento senza fare troppa distinzione di chi fossero i buchi da riempire quando era arrapato e doveva scaricare le sue voglie e i suoi coglioni.
Ne sono seguite settimane meravigliose in cui col crescere del pancione di mia moglie, aumentava in tutti la libidine che si scatenava in lussuriose ammucchiate.
Una domenica in cui, in una tranquilla riunione di famiglia, insieme al bambino mia moglie e mia suocera erano in cucina a preparare il pranzo, mio suocero rientrando a casa dalla sua messa domenicale, con aria trafelata, mostrando un giornale aveva gridato:
-Che casino.. che casino!-
-Cos'è successo abbiamo chiesto all'unisono io e le donne in cucina.-
-Hanno arrestato don Santino.. ecco perché non dice messa da tre settimane!
Altro che ritiro spirituale!
In galera l'hanno messo!-
A quel punto mia moglie e mia suocera, temendo un loro coinvolgimento che avrebbe fatto scandalo, avevano chiesto allarmate:
-Perché l'hanno arrestato?-
-Pedofilia, l'hanno arrestato a seguito della denuncia di una mamma e degli accertamenti dei carabinieri che per un mese, hanno installato delle telecamere in canonica.-
A quella precisazione, mamma e figlia si erano guardate in faccia tirando entrambe un sospiro di sollievo.
Erano passati più di due mesi dall'ultima volta che erano passate in canonica a farsi scopare da don Santino, il suo giovane aiutante e il sacrestano.
In verità mia moglie e mia suocera non erano mai andate a farsi montare insieme avendo orari e abitudini diverse.
Nonostante tutto però, il cuore di mia moglie, batteva come impazzito ed aveva dovuto aspettare un bel po', prima che si calmasse.
In quei momenti le scorrevano nella mente tutte le volte che in canonica o in confessionale da adolescente, gli aveva fatto pompini o si faceva sodomizzare e solo dopo il matrimonio, aveva cominciato a farsi scopare.
Come in un film le scorrevano nella mente i ricordi dei momenti più trasgressivi di quel peccaminoso rapporto.
La cosa sicuramente più sconvolgente ed eccitante era avvenuta il giorno del suo matrimonio quando, dopo averli sposati con lo scambio di anelli, mentre la chiesa si svuotava dei parenti e invitati per andare al ristorante, il parroco l'aveva portata con se nel presbiterio dietro l'altare per le ultime raccomandazioni cristiane alla giovane sposa.
Mentre lo sposo l'aspettava seduto su una panca, il prete aveva tirato fuori il cazzo e se l'era fatto succhiare sino a sborrarle in bocca.
Mentre sentiva montare l'orgasmo, aveva raccomandato alla ragazza di non ingoiare in quanto avrebbero dovuto sigillare per sempre il loro santo segreto.
Quando con la bocca piena di sborra la sposa si era alzata, il prete prendendole la mano gliel'aveva avvicinato alla bocca e mentre lo sperma colava sull'anello nuziale, lui aveva accompagnato col gesto della benedizione le sue parole: "Benedico quest'atto supremo che suggella davanti a Dio l'indissolubilità del nostro legame e pone il sigillo sul nostro segreto. Amen!
Prima di lasciarla andare le aveva fatto leccare l'anello sborrato per poi congiungersi a lei in un bacio osceno, benedetto da Dio.
Lo stesso bacio l'aveva poi scambiato con lo sposo che nervosamente la stava aspettando.
Superato quel momento di angoscia dovuto a quella delicata notizia, nei giorni successivi, col bambino sempre affidato alla cura dei nonni paterni, avevano ripreso la goduriosa routine.
Una nuova tegola era giunta improvvisa a turbare la piacevo vita della incestuosa famigliola; Era arrivata una convocazione di Lara alla locale caserma dei carabinieri.
Ovviamente un nuovo tumulto l'aveva scossa tranquillizzata solo dalle parole della suocera e dalle complici parole d'amore del marito.
In caserma ad aspettarla vi erano un giovane appuntato calabrese ed un maresciallo siciliano da poco trasferito in attesa che anche la famiglia lo raggiungesse al nord.
L'abilità di Sara aveva fatto si che l'interrogatorio durato poco, si trasformasse subito in una specie di colloquio tra amici in cui ognuno parlava di se, dei suoi bisogni, delle sue aspirazioni e, soprattutto di ciò che gli mancava in quei momenti lontani dalla famiglia o dalla fidanzata del giovane appuntato.
Non era passata neanche un'ora dal suo arrivo quando il maresciallo mettendo un cartello fuori dalla porta, l'aveva chiusa a chiave mentre la ragazza in ginocchio, già si dava da fare col giovane calabrese che, senza porre resistenza, si era lasciato slacciare i pantaloni e abbassare le mutande mettendo in mostra un cazzo non troppo grande ma bagnato, caldo e già ben duro.
Il maresciallo da dietro si era tolto i pantaloni e le mutande e mentre si accingeva a togliere anche la giacca, era stata fermato da Sara la quale, sfilandosi il cazzo del giovane dalle labbra gli aveva detto: "Non tolga la giacca, mi piacciono i maschi in divisa."
Mentre il giovane appuntato si muoveva con un certo imbarazzo, il maresciallo era andato subito al sodo spogliando completamente Sara che già senza mutande, non indossava che la camicetta e la gonna.
Entrambi i maschi, a causa dell'astinenza erano arrapati come cani stimolati dalla cagna in calore e mentre il maresciallo salendole sopra aveva preso a chiavarla, il giovane se ne era venuto subito tra le sue mani.
Il maresciallo, nonostante l'eccitazione, grazie alla maggiore esperienza, l'aveva chiavata a lungo alternando profonde penetrazioni a leccate di fica e di tette che avevano fatto avere già due orgasmi a Sara prima che il ragazzo, recuperata la sua erezione, glielo mettesse ancora in bocca.
-Mmmm.. che goduria.. come mi piace.. vi voglio dentro insieme.. -
Dopo quelle parole, cambiando la postura, col maresciallo disteso in posizione supina, porgendogli la schiena, se lo era infilato a candela nel culo ed allungando le braccia aveva invitato il giovane appuntato calabrese a salirle sopra e chiavarle la fica.
Erano passate quasi tre ore quando la ragazza, col pieno di sperma in ogni pertugio, ringraziandoli era uscita dalla caserma davanti alla quale, il marito l'aspettava in macchina.
-Com'è andata?-
-Bene.. bene, direi molto bene, il giovane appuntato era inesauribile con la sua capacità di ricarica (Beata gioventù!) mentre il maresciallo più posato, aveva un bell'arnese e lo sapeva usare molto bene.
Non so neanch'io quanti orgasmi mi hanno regalato con indosso le loro divise!
Lo sai anche tu tesoro quanto mi piacciono gli uomini in divisa.-
-Lo so' lo so'!-
-Che bello amore, ti ricordi ancora del giorno del nostro matrimonio!?-
-E come potrei dimenticare quel giorno!-
In effetti in una pausa per andare in bagno durante il pranzo di nozze, mentre lo sposo era fuori dalla porta a sorvegliare, la sposa, nel disimpegno Maschi/Femmine aveva incrociato un militare che uscendo dal reparto uomini si stava abbottonando i pantaloni.
Era bastato un'occhiata alla patta di quello sconosciuto e poi, uno scambio di sguardi tra la donna in abito da sposa e l'uomo in divisa, per scatenare un incontrollabile desiderio che li aveva gettati l'uno tra le braccia dell'altra per poi chiudersi in uno dei cessi per leccarsi a vicenda e concludere con una chiavata in piedi in cui lui l'aveva riempita di sperma e poi, per ricordo di quell'avventura, aveva trattenuto il suo perizoma.
Uscendo dai bagni senza mutande, rivoli di sperma le rigavano le cosce colando sino alle scarpette bianche fortunatamente coperte dal lungo abito da sposa.
-E' andata bene amore, i carabinieri hanno chiuso la pratica quando gli avevo confessato che si, mi facevo scopare dal prete ma solo dopo essermi sposata e siccome l'accusa era di pedofilia, io non ero chiamata in causa neanche come testimone.
Per il resto, capisci anche tu quale possa essere stato il loro commento finale.
In fondo, essendo due 'Terroni' non potevano che concludere con "Che bel cornuto tuo marito!"-
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