Il Risvegli delle Amazzoni 1

Scritto da , il 2018-10-08, genere tradimenti

Era una bella giornata di fine primavera, il cielo era terso le rondini facevano sentire il loro verso, il sole riscaldava il parco. Diana camminava serena in mezzo al verde, si stava recando alla sala del regno ed era felice. Di punto in bianco il cielo diventò scuro, iniziò a piovere accelerò il passo quando arrivò alla sala del regno tutti i posti erano occupati e lei si accorse di essere nuda, completamente nuda, era in preda all’imbarazzo tutti la guardavano cosa stava succedendo? Sentì una musica familiare era il suono del suo cellulare.
Appena aprì gli occhi si accorse di non essere a casa propria, era sdraiata su un letto che non era il suo, al suo fianco giaceva un uomo che non era suo marito, e cosa più preoccupante sua figlia cingeva quel uomo era sopra di lui. Che cazzo succede pensò tra se si alzo di scatto, vide nello specchio di fronte il suo corpo completamente nudo, afferro il cellulare che era sopra il mobiletto di quella camera Cazzo mio marito!!! Cercò di fare il sorriso più grande che potesse, di camuffare la voce e di sembrare tranquilla anche se non lo era affatto e con voce squillante disse “Dimmi tesoro”.
Antefatto
Quella mattina Achille aveva un gran mal di testa, l’acqua calda della doccia lo rigenerò, si asciugò e indosso l’accappatoio, accese la radio e si sdraio sul divano, i bagordi della sera precedente lo avevano stordito forse a 34 anni non aveva più il fisico per tirare tardi. Quando sentì suonare il campanello si chiese chi potesse essere non aspettava visite quel sabato mattina andò a vedere dall’occhietto della porta e vide due donne una sulla quarantina e un’altra più giovane avrà avuto circa venti anni, proprio quest’ultima era leggermente scostata più indietro e con la mano sinistra si toccava leggermente il pube “devo andare in bagno” disse rivolta alla donna più anziana “Zitta” gli rispose questa che continuava a suonare il campanello.
Achille decise di aprire in quanto la situazione gli sembrava interessante, le due donne si presentarono subito Diana era la più anziana se così vogliamo dire, quarant’anni ben portati e la figlia Penelope di appena ventidue.
“Buongiorno siamo testimoni di Geova volevamo le abbiamo portato il nostro giornale La torre di Guardia” disse la donna, in genere Achille non apriva affatto agli sconosciuti, specialmente ai testimoni di Geova,ma quelle due ragazze lo intrigavano “Prego accomodatevi scusate se sono in accappatoio, vado subito a cambiarmi”.
Quando tornò in sala, vestito in tuta guardò meglio le due donne, Diana era seduta composta sul divano, camicia bianca , gonna grigia e mocassini bassi, aveva i capelli castani sciolti, occhi verdi e un bel lineamento del viso, Penelope aveva la stessa divisa della madre, aveva le gambe accavallate e sembrava leggermente nervosa. “Posso offrirvi un succo?” “No non si disturbi” “Nessun disturbo si figuri” tornò dalla cucina con tre succhi ace e inziò a versarli sui bicchieri. Il rumore del succo sulla parete del bicchiere fece dipingere una smorfia di dolore sul viso di Penelope, la madre se ne accorse subito “Scusi è possibile usare un attimo il bagno?” “Certo è in fondo a destra” Penelope si alzò con un balzo quasi felino, con la mano sinistra si accarezzo leggermente il pube, Achille fece finta di non vedere, “Sa è tutto oggi che siamo in giro” cercò di giustificarla Diana “Il vostro è un lavoro interessante girate sempre tutti i giorni in cerca di pecorelle smarrite?” “No solo in giorni prestabiliti, la nostra missione è illustrare il regno di Geova, e convertire più persone possibili” disse Diana sorridendo aveva proprio un bel viso una bella espressione e questo non sfuggì al nostro eroe.
Intanto Penelope era giunta in bagno con la mano sinistra premeva con tutta la forza sulla passera per non pisciarsi sotto aveva uno stimolo tremendo, inchiavò, si avvicinò alla tazza del water, tirò giù gonna grigia e mutande bianche da santa e iniziò uno scroscio di pipi infinito, ahhhhh finalmente aveva liberato la vescica sul suo volto si dipinse un espressione di sollievo. Quando ebbe finito prese la carta igienica si asciugo la passera ben depilata, tirò su mutande e gonna e premette il bottone delle sciacquone. Si lavò le mani e si sistemo i capelli, allo specchio guardava il suo viso da cerbiatta , i suoi occhi verde smeraldo simili a quelli della madre, e si chiedeva quando sarebbe finito quello strazio. Le sue coetanee il sabato mattina facevano shopping, dormivano, andavano in palestra, Lei invece era costretta a quella specie di missione ad andare in giro per le case ad annunciare al novella spesso a persone poco interessate o ai vecchi. Per fortuna quella mattina aveva aperto quel giovane, Achille, che non era niente male, lo aveva visto prima in accappatoio, era un bel ragazzo,si porto la mano destra sotto la gonna, scosto le mutandine ed inizio a sfiorarsi il clitoride.

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