Fame di cazzo
di
minkanku91
genere
gay
Marco ed io avevamo un'intimità regolare, ma la frustrazione era altissima. Il nostro rituale era la sega che gli facevo, a volte mi spingevo a prenderlo in bocca (senza portarlo al culmine), e lui mi dava il suo solito e irritante bacio sulle labbra.
Io volevo il suo cazzo nel culo più di ogni altra cosa. Il mio corpo era pronto.
Una settimana prima della scena in camera, eravamo andati al mare e ci eravamo isolati in un piccolo anfratto tra gli scogli. La tensione era insostenibile.
Marco mi aveva tolto i boxer e, senza lubrificante, aveva cercato di penetrarmi.
"Trenta secondi," avevo detto, cercando di gestire la mia paura.
Venti secondi. Lui spingeva. Trenta secondi. Il suo cazzo era rovente contro la mia pelle, ma non era riuscito a entrare.
Marco si è rammaricato, frustrato. Mi ha chiesto altri trenta secondi, ma io ho rifiutato.
"Un attimo," ha detto, la sua voce rauca. Ha tirato via il cazzo.
Poi, con mia sorpresa, mi ha appoggiato l'apertura. "Il cazzo non è riuscito a entrare," ha sussurrato, e mi ha infilato un dito nell'ano.
Non ho avuto il tempo di reagire. Il suo dito medio è schizzato dentro con una rapidità inattesa. Ho gridato per la sorpresa.
Marco ha iniziato a farmi un ditalino anale, spingendo e ritirando il dito con un ritmo perfetto.
In quello stesso istante, io ho allungato la mano e ho afferrato il suo cazzo. Ho iniziato a fargli una sega con una furia che non avevo mai avuto.
Abbiamo urlato insieme, un grido strozzato di piacere, mentre venivamo insieme lì, tra gli scogli. Marco aveva superato il muro con l'intimità del dito.
La volta successiva, Marco usò il trucco del costume dimenticato. Siamo andati in camera sua. Io mi sono seduto sul letto, solo con i boxer da mare. Marco si è spogliato ed è rimasto nudo.
Lui si è messo in piedi tra le mie gambe. L'ho afferrato e, come uno affamato di cazzo, l'ho preso in bocca. Ho succhiato con avidità.
Proprio mentre veniva, ha interrotto il pompino e si è lasciato cadere, sedendosi col culo nudo sul mio grembo. Il suo orgasmo si è propagato sul mio ventre.
Marco non si è mosso subito. Ha iniziato a muovere il culo lentamente, strusciandosi.
"Ti piace sentire il mio culo," ha sussurrato, "dopo quello che è successo l'ultima volta che lo hai avuto così vicino?"
Si è alzato, e la mia erezione era dolorosa.
"Adesso basta con i giochi," ha ordinato. "Spogliati. Ora hai un minuto di tempo per penetrarmi. Un minuto, non uno di più."
Ho strappato via i boxer. Marco si è voltato e si è messo a pecorina.
Ho spinto con una forza determinata. A quaranta secondi, il mio cazzo è scivolato dentro il suo culo stretto.
Ho iniziato a pompare con la furia del desiderio represso. Marco gridava di piacere. Ho urlato il suo nome mentre raggiungevo il culmine e mi sono svuotato nel suo culo.
Non ho avuto tempo di sfilare. Marco ha gemuto, ma ha afferrato le mie cosce. "Ora. Il mio premio."
Si è spinto via da me e mi ha spinto in avanti, mettendomi a pecorina.
Ho sentito il suo cazzo bollente premere contro il mio ano. La sensazione del suo cazzo che entrava nel mio corpo, il cazzo che desideravo da mesi, era la realizzazione di un sogno. Ho emesso un grido di pura estasi.
Marco ha iniziato a cavalcare, un ritmo potente. Ho raggiunto l'orgasmo ancora una volta, violento. Subito dopo, Marco ha emesso un ruggito ed è venuto con una spinta finale dentro di me.
La nostra fame era stata saziata, e il confine tra noi era scomparso per sempre.
Io volevo il suo cazzo nel culo più di ogni altra cosa. Il mio corpo era pronto.
Una settimana prima della scena in camera, eravamo andati al mare e ci eravamo isolati in un piccolo anfratto tra gli scogli. La tensione era insostenibile.
Marco mi aveva tolto i boxer e, senza lubrificante, aveva cercato di penetrarmi.
"Trenta secondi," avevo detto, cercando di gestire la mia paura.
Venti secondi. Lui spingeva. Trenta secondi. Il suo cazzo era rovente contro la mia pelle, ma non era riuscito a entrare.
Marco si è rammaricato, frustrato. Mi ha chiesto altri trenta secondi, ma io ho rifiutato.
"Un attimo," ha detto, la sua voce rauca. Ha tirato via il cazzo.
Poi, con mia sorpresa, mi ha appoggiato l'apertura. "Il cazzo non è riuscito a entrare," ha sussurrato, e mi ha infilato un dito nell'ano.
Non ho avuto il tempo di reagire. Il suo dito medio è schizzato dentro con una rapidità inattesa. Ho gridato per la sorpresa.
Marco ha iniziato a farmi un ditalino anale, spingendo e ritirando il dito con un ritmo perfetto.
In quello stesso istante, io ho allungato la mano e ho afferrato il suo cazzo. Ho iniziato a fargli una sega con una furia che non avevo mai avuto.
Abbiamo urlato insieme, un grido strozzato di piacere, mentre venivamo insieme lì, tra gli scogli. Marco aveva superato il muro con l'intimità del dito.
La volta successiva, Marco usò il trucco del costume dimenticato. Siamo andati in camera sua. Io mi sono seduto sul letto, solo con i boxer da mare. Marco si è spogliato ed è rimasto nudo.
Lui si è messo in piedi tra le mie gambe. L'ho afferrato e, come uno affamato di cazzo, l'ho preso in bocca. Ho succhiato con avidità.
Proprio mentre veniva, ha interrotto il pompino e si è lasciato cadere, sedendosi col culo nudo sul mio grembo. Il suo orgasmo si è propagato sul mio ventre.
Marco non si è mosso subito. Ha iniziato a muovere il culo lentamente, strusciandosi.
"Ti piace sentire il mio culo," ha sussurrato, "dopo quello che è successo l'ultima volta che lo hai avuto così vicino?"
Si è alzato, e la mia erezione era dolorosa.
"Adesso basta con i giochi," ha ordinato. "Spogliati. Ora hai un minuto di tempo per penetrarmi. Un minuto, non uno di più."
Ho strappato via i boxer. Marco si è voltato e si è messo a pecorina.
Ho spinto con una forza determinata. A quaranta secondi, il mio cazzo è scivolato dentro il suo culo stretto.
Ho iniziato a pompare con la furia del desiderio represso. Marco gridava di piacere. Ho urlato il suo nome mentre raggiungevo il culmine e mi sono svuotato nel suo culo.
Non ho avuto tempo di sfilare. Marco ha gemuto, ma ha afferrato le mie cosce. "Ora. Il mio premio."
Si è spinto via da me e mi ha spinto in avanti, mettendomi a pecorina.
Ho sentito il suo cazzo bollente premere contro il mio ano. La sensazione del suo cazzo che entrava nel mio corpo, il cazzo che desideravo da mesi, era la realizzazione di un sogno. Ho emesso un grido di pura estasi.
Marco ha iniziato a cavalcare, un ritmo potente. Ho raggiunto l'orgasmo ancora una volta, violento. Subito dopo, Marco ha emesso un ruggito ed è venuto con una spinta finale dentro di me.
La nostra fame era stata saziata, e il confine tra noi era scomparso per sempre.
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