Serva di famiglia (parte 17)

di
genere
sadomaso

L’uso sessuale, per la prima volta, segnò un ulteriore passaggio fondamentale nel rapporto tra madre e figlia, da una parte, e Camille, dall’altra.
Michelle continuava a essere gentile con quel tono di voce che la rassicurava, ma le pretese aumentarono.
L’uso sessuale divenne più frequente.
Le giornate di Camille erano caratterizzate dal continuo lavoro: lavare, pulire, stirare, preparare i pasti e servirli.
Non usciva più di casa se non per fare la spesa ma, in questo caso, veniva accompagnata da Michelle.
Prima che venisse definitivamente meno la possibilità di avere denari da parte dei genitori, Camille poteva andare a fare la spesa da sola. Michelle le dava i soldi contati e, al ritorno, metteva tutta la spesa sul tavolo, faceva mettere in ginocchio Camille accanto a lei, e controllava che il conto fosse corretto.
Solo una volta vi era stato un errore, ovviamente in difetto. Camille dovette tornare in negozio e, in un modo o nell’altro, era riuscita a frasi dare la differenza.
L’episodio però fu significativo in quanto, per la prima volta, vi fu una punizione, anche se non corporea. Per quella sera, infatti, dopo aver servito la cena e lavato i piatti, a Camille fu negata la possibilità di cenare.
Fu un segnale importante, in quanto le aveva fatto capire che ogni errore sarebbe stato seguito da una punizione.
Nessuno poteva incolpare Camille per l’assenza definitiva di contribuzione economica. Tuttavia il suo isolamento aumentò, in quanto anche l’ultimo cordone con la sua vecchia famiglia era venuto meno.
Michelle, per andare a fare la spesa, si faceva accompagnare da Camille. Indicava cosa voleva acquistare e la ragazza provveda a prenderla, portarla alla cassa e, poi, a casa.
La spesa era pesante ed il negozio non era vicino.
Michelle andava in bicicletta e Camille a piedi. La prima pedalava piano e la seconda camminava veloce.
Il ritorno, però, vedeva Camille carica della spesa da trasportare per un lungo tragitto, a piedi, dovendo camminare veloce per stare dietro a Michelle che la incitava.
I cibi in scatola venivano messi negli armadietti più in alto in cucina. Nelle parti basse venivano messi gli alimenti di più immediato consumo.
L’operazione di ritiro prevedeva il ricorso ad una sedia per poter raggiungere la parte alta.
Ma le cose erano in rapido cambiamento.
“Camille, tesoro, vieni qui”.
Michelle era posta davanti ad un armadietto. Camille subito non capì e si mise in ginocchio, come era solita fare quando veniva chiamata.
“Mettiti giù a terra e fammi da scalino”.
Camille si sentì gelare il sangue.
Non le restò che ubbidire. Si abbassò e Michelle, senza togliersi le ciabatte, le salì sulla schiena e, con calma, sistemò gli ultimi acquisti.
Ne approfittò anche per mettere ordine nell’armadietto.
Camille stava facendo molto fatica a reggere il peso. Le faceva male tutto il corpo e anche il respiro era difficoltoso. Finché non le chiese di scendere perché non ce la faceva più.
Michelle non scese ma, anzi, stizzita, alzò il piede che calò subito con forza sulla schiena di Camille, intimandole di stare zitta.
Quando scese, fece alzare la testa della ragazza e le diede due schiaffi.
Il tono, questa volta, era imperioso.
“Camille!!! esegui gli ordini senza lamentarti!!!”
Seguì un altro schiaffo.
“Adesso chiedi scusa”.
La ragazza si chinò a terra a baciare i piedi di Michelle.
“Spostati verso l’altro armadietto, così ritiro il resto”.
Camille, vedendo i prodotti, sapeva in quale armadietto sarebbero dovuti essere riposti, e si spostò di conseguenza, predisponendosi a fare da scalino.
Michelle le salì sopra e, al pari di prima, mise ordine e poi ritirò i nuovi acquisti.
Non vennero meno, però, momenti diversi, più leggeri.
Nei momenti di relax, Michelle chiamava Camille, la faceva inginocchiare e, mentre la serva le massaggiava i piedi, parlavano come due amiche. Anche Camille si lasciava andare facendo tesoro di quei momenti in cui tutto sembrava quasi normale, non fosse per il fatto che lei stava massaggiando i piedi della sua Padrona.
Quasi sempre quei momenti finivano con il piacere sessuale preteso da Michelle, che allargava le cosce e ordinava alla ragazza di leccarla.
Aveva scoperto anche il piacere di farsi leccare il culo.
Così, la faceva stendere a terra e si accovacciava sulla sua faccia per farselo leccare mentre aveva scoperto il piacere di strizzarle, nel frattempo, i capezzoli, alternando momenti di diverso dolore.
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2025-11-12
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