Altro che scopamici

di
genere
etero

Quella calda estate, la casa al mare è stata scossa dall'arrivo di Priscilla, la migliore amica di mia sorella, tornata single dopo quasi cinque anni. Abbiamo socializzato subito, ma la cosa non era andata oltre le chiacchiere. Lei era cauta, io frustrato.
​Era il suo ultimo giorno di vacanza. Ho sentito mia sorella in veranda, al telefono. Mi avviai verso il bagno, la porta era socchiusa. Ho fatto un passo e mi sono bloccato sulla soglia: c'era Priscilla, mezzo nuda, che si stava lavando le ascelle a seno nudo.
​Sono rimasto immobile, a fissarla. Aveva un seno bellissimo, tondo e sodo. Appena si è accorta della mia presenza, ha lanciato un piccolo urlo, ma non si è coperta i seni.
​"Cazzo, scusa!" Mi sono giustificato. "Non l'ho fatto apposta. Mia sorella ha lasciato la porta aperta."
​Lei era rossa di rabbia e imbarazzo. "Esci!"
​"Aspetta," dissi io, la mia voce ferma. "Il tuo seno è bellissimo. Fammelo vedere ancora."
​Lei rispose: "L'unica persona a cui l'ho mostrato è il mio ex. Esci subito!"
​Ho capito che non avevo nulla da perdere. "Senti. Siccome mi piaci tantissimo, ti chiedo se possiamo iniziare una storia insieme."
​Priscilla si è sorpresa: "Non posso. In questo momento... voglio restare sola."
​"Okay," le ho detto, abbassando la voce. "Allora ti faccio una proposta indecente, visto che entrambi vogliamo scopare. E se facessimo 'scopamici'? Solo sesso, nessun legame."
​Priscilla mi ha guardato dritto negli occhi. "Devo pensarci," ha risposto alla fine.
​L'ho attesa tutto il pomeriggio. Quando il taxi è arrivato, ho portato le sue valigie. Mi aspettavo che mi dicesse di sì.
​Invece, mentre si chinava per salire in macchina, mi ha sussurrato: "Ci devo pensare per qualche giorno. Ti farò sapere." E poi è partita.
​Il messaggio è arrivato tre giorni dopo. Un semplice, laconico: "Ok."
​Un brivido mi ha percorso la schiena. 'Scopamici'. Le ho risposto subito: "Quando?"
​Lei mi ha detto che sarebbe tornata in città tra due settimane per lavoro e di prenotare un hotel. Stavo per farlo, ma mi è venuta un'idea migliore.
​Le ho risposto con una controproposta: "Ascolta. Ho un'idea migliore. Quella settimana devo tornare alla casa al mare per innaffiare il giardino. Sarò lì da solo. Perché non ne approfittiamo per farci un weekend in solitaria?"
​Priscilla ha messo un po' a rispondere, valutando il rischio. Infine, il messaggio: "Sei un bastardo. Va bene. Ma se ci scoprono, tua sorella ti ammazza. E io nego tutto."
​Quando Priscilla è arrivata, non l'abbiamo fatta entrare dal cancello principale. Siamo entrati di soppiatto nella casa silenziosa. Le tapparelle erano abbassate.
​"Siamo pazzi," ha sussurrato Priscilla.
​"Pazzi e affamati," ho risposto, baciandola intensamente. Non c'è stata pazienza. L'ho spinta sul divano del salotto.
​Le ho tolto la maglietta e i jeans. Le ho afferrato i seni, succhiando i capezzoli. Lei ha gemuto, un suono soffocato. Le ho strappato via gli slip.
​Yuri e le sue masturbazioni erano un ricordo lontano. Ho tirato giù i miei pantaloni. Il mio cazzo era duro come l'acciaio.
​L'ho afferrata per i fianchi e ho premuto la punta del mio cazzo contro la sua fica, entrando con una spinta. Lei ha gridato, ma l'ha subito trasformato in un ansimo di piacere. Ho iniziato a pompare, veloce e forte.
​Il climax è arrivato quasi subito, un'esplosione violenta.
​Dopo pochi minuti, lei mi ha spinto via. "Ricorda la regola. Solo scopamici. Adesso, vai ad innaffiare il giardino."
​Sono tornato dentro grondante di sudore e terra, e l'ho trovata ad aspettarmi in cucina, in una mia T-shirt oversize. "Hai fatto il tuo dovere," ha detto, con un sorriso malizioso. "Sei stato bravo."
​"E il premio?" ho chiesto.
​"Il premio è il vero weekend," ha sussurrato lei.
​Siamo andati in camera da letto. Questa volta, ho assaporato i suoi seni, leccandoli e succhiandoli. Mi sono posizionato tra le sue gambe. Ho afferrato il mio cazzo e ho iniziato a farla penetrare lentamente.
​Lei ha gemuto, un gemito lungo e profondo. "Cazzo, sei bravo," ha ansimato. Ho aumentato il ritmo, spingendo più forte, finché non l'ho sentita tremare. Sono venuto con un urlo potente.
​Dopo cena, la tensione era di nuovo alta. Lei mi ha guidato di nuovo in camera. Si è messa in posizione a pecorina.
​Mentre premevo l'inguine contro il suo corpo, il mio sguardo è caduto sul suo ano. Ho notato che non era vergine, sembrava stranamente aperto e rilassato. La tentazione era fortissima. Ho esitato, ma ho resistito. Ho puntato la fica ed ho spinto forte. Il ritmo era profondo e animalesco. "Spingi, cazzo! Più forte!" ansimava lei. Ho continuato a spingere finché non sono venuto con un urlo soffocato.
​La mattina dopo, l'aria era tesa. L'ho sentita in bagno, in mutandine e reggiseno, a lavarsi i denti.
​Non ho pensato. Il mio cazzo era subito duro.
​Mi sono avvicinato da dietro. Con un gesto rapido e deciso, le ho abbassato le mutandine fino alle caviglie. Prima che potesse protestare, ho afferrato i suoi fianchi per tenerla ferma contro il lavabo. Ho sputato sul palmo e l'ho usato come lubrificante improvvisato sul suo ano.
​L'ho infilzato con una spinta forte e decisa.
​Priscilla ha urlato, ma era shock e sorpresa. Ho iniziato a pompare, spingendo con la forza della frustrazione accumulata. L'ano si è aperto, accogliendo il mio cazzo fino in fondo. Lei ha smesso di lottare e ha iniziato a gemere, le mani afferrate al bordo del lavabo.
​Ho continuato a spingere, il ritmo sempre più veloce e violento, finché non l'ho sentita tremare. "Sto venendo!" ha gridato lei. Ho tirato una spinta finale e sono venuto con un urlo gutturale.
​Dopo un momento, mi sono sfilato. Lei si è voltata lentamente, i suoi occhi erano misti a eccitazione sbalordita e un sorriso famelico.
​Mi ha tirato per il colletto e mi ha baciato profondamente. "Sei proprio un bastardo affamato," ha sussurrato. "Ed io sono più affamata di te."
​Si è inginocchiata subito. Ha preso il mio cazzo ancora duro e gocciolante in bocca, succhiando con una foga che non aveva mostrato in tutto il weekend.
​Ha alzato lo sguardo, con gli occhi umidi di piacere e audacia. "Tu sei speciale," ha dichiarato. "Ti ho concesso quello che si da alle persone importanti, non agli ex e non ai semplici scopamici."
​Ho capito. Era l'inizio di qualcosa di nostro.
​E così... e vissero felici e contenti con il cazzo in fica nel culo e in mezzo ai denti.
scritto il
2025-10-30
2 1 2
visite
1
voti
valutazione
6
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Il gioco del dottore
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.