Sverginato da Milo
di
minkanku91
genere
gay
Ci incontravamo alla piscina, negli spogliatoi. Io ero terribilmente timido, ma Milo, invece, non si faceva problemi. Si vedeva che gli piaceva il mio corpo; il mio culo, in particolare, era la sua ossessione, tanto che mi aveva soprannominato "Culo di Donna."
Io non prendevo l'iniziativa, ma lui aveva notato i miei sguardi rubati al suo cazzo e al suo viso.
Un giorno, mentre uscivamo dal locale della piscina, Milo ha agito. Mi ha preso alla sprovvista, mettendomi con le spalle al muro. "Lo sai che mi piaci, Culo di Donna," ha sussurrato, e mi ha baciato con prepotenza, infilandomi la lingua in bocca. Ho risposto al bacio con un'urgenza che non sapevo di avere.
Quando si è staccato: "Ti aspetto domani pomeriggio a casa mia," ha detto, stringendomi il sedere. "Ci sarà da divertirsi." E così è finita la mia timidezza.
Il giorno dopo, il mio cuore batteva all'impazzata. Arrivai a casa sua in anticipo. Milo mi prese per mano e mi portò dritto nella sua stanza. Non abbiamo perso tempo: ci siamo spogliati e ci siamo ritrovati sul letto.
Lui mi ha baciato ovunque. Le sue mani esploravano il mio corpo fino al mio sedere, che ha accarezzato lentamente.
"È ora che il 'Culo di Donna' faccia il suo dovere," ha sussurrato.
Ha afferrato il lubrificante e mi ha preparato con le dita. Ho sentito la pressione del suo cazzo contro l'apertura.
"Sei pronto?" mi ha chiesto.
Ho annuito, il fiato corto. "Sì."
Ha spinto. Il dolore è stato acuto e inaspettato. Ho gridato e mi sono irrigidito.
"No! Ferma!" ho detto subito, con una voce strozzata. "Mi sono pentito! Non voglio più farlo, fa male!"
Milo si è sfilato immediatamente. Non mi ha forzato. Si è steso accanto a me, abbracciandomi per calmarmi.
"Ehi, guardami," mi ha detto dolcemente. Mi ha spiegato che la prima volta fa sempre un po' male, che il mio corpo doveva abituarsi e che dovevo rilassarmi. Mi ha baciato con calma, mi ha sussurrato che non ci sarebbe stato nessun problema se avessi voluto fermarmi.
Mi ha convinto a riprovare.
Questa volta, la sua spinta è stata lentissima, e io mi sono concentrato sulla sua voce. Il dolore era meno intenso, un fastidio gestibile. Ho iniziato a sentire la pienezza. Ho sentito che il dolore si attenuava sempre di più, fino a non sentirne proprio.
Milo ha iniziato a muoversi. Forte, profondo e ritmico. Mi teneva stretto per i fianchi. Ho sentito una sensazione strana, una vibrazione mai provata prima che partiva dal mio centro. Ho urlato, e ho capito: ero venuto. Il mio primo orgasmo anale.
Dopo un istante, anche Milo è venuto, spingendo con forza e svuotandosi completamente dentro di me. La mia sverginazione era completa.
Siamo rimasti nudi nel letto, abbracciati, per un tempo indefinito. Il mio corpo era stanco ma soddisfatto.
Quando è stato il momento di andare via, mi sono vestito in fretta, incapace di stare lontano dalla sua presenza. Arrivato alla porta, l'ho guardato.
"Ci vediamo domani," ho detto, senza fargli una domanda, solo un'affermazione.
Ho girato sui tacchi e me ne sono andato. Dopo circa venti secondi, mentre ero già in strada, ho sentito la sua voce gridare dalla porta: "A domani!"
Io non prendevo l'iniziativa, ma lui aveva notato i miei sguardi rubati al suo cazzo e al suo viso.
Un giorno, mentre uscivamo dal locale della piscina, Milo ha agito. Mi ha preso alla sprovvista, mettendomi con le spalle al muro. "Lo sai che mi piaci, Culo di Donna," ha sussurrato, e mi ha baciato con prepotenza, infilandomi la lingua in bocca. Ho risposto al bacio con un'urgenza che non sapevo di avere.
Quando si è staccato: "Ti aspetto domani pomeriggio a casa mia," ha detto, stringendomi il sedere. "Ci sarà da divertirsi." E così è finita la mia timidezza.
Il giorno dopo, il mio cuore batteva all'impazzata. Arrivai a casa sua in anticipo. Milo mi prese per mano e mi portò dritto nella sua stanza. Non abbiamo perso tempo: ci siamo spogliati e ci siamo ritrovati sul letto.
Lui mi ha baciato ovunque. Le sue mani esploravano il mio corpo fino al mio sedere, che ha accarezzato lentamente.
"È ora che il 'Culo di Donna' faccia il suo dovere," ha sussurrato.
Ha afferrato il lubrificante e mi ha preparato con le dita. Ho sentito la pressione del suo cazzo contro l'apertura.
"Sei pronto?" mi ha chiesto.
Ho annuito, il fiato corto. "Sì."
Ha spinto. Il dolore è stato acuto e inaspettato. Ho gridato e mi sono irrigidito.
"No! Ferma!" ho detto subito, con una voce strozzata. "Mi sono pentito! Non voglio più farlo, fa male!"
Milo si è sfilato immediatamente. Non mi ha forzato. Si è steso accanto a me, abbracciandomi per calmarmi.
"Ehi, guardami," mi ha detto dolcemente. Mi ha spiegato che la prima volta fa sempre un po' male, che il mio corpo doveva abituarsi e che dovevo rilassarmi. Mi ha baciato con calma, mi ha sussurrato che non ci sarebbe stato nessun problema se avessi voluto fermarmi.
Mi ha convinto a riprovare.
Questa volta, la sua spinta è stata lentissima, e io mi sono concentrato sulla sua voce. Il dolore era meno intenso, un fastidio gestibile. Ho iniziato a sentire la pienezza. Ho sentito che il dolore si attenuava sempre di più, fino a non sentirne proprio.
Milo ha iniziato a muoversi. Forte, profondo e ritmico. Mi teneva stretto per i fianchi. Ho sentito una sensazione strana, una vibrazione mai provata prima che partiva dal mio centro. Ho urlato, e ho capito: ero venuto. Il mio primo orgasmo anale.
Dopo un istante, anche Milo è venuto, spingendo con forza e svuotandosi completamente dentro di me. La mia sverginazione era completa.
Siamo rimasti nudi nel letto, abbracciati, per un tempo indefinito. Il mio corpo era stanco ma soddisfatto.
Quando è stato il momento di andare via, mi sono vestito in fretta, incapace di stare lontano dalla sua presenza. Arrivato alla porta, l'ho guardato.
"Ci vediamo domani," ho detto, senza fargli una domanda, solo un'affermazione.
Ho girato sui tacchi e me ne sono andato. Dopo circa venti secondi, mentre ero già in strada, ho sentito la sua voce gridare dalla porta: "A domani!"
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