Sorpresi a letto

di
genere
gay

Bruno mi aveva contattato dicendo che era da tanto che non stavamo insieme. Dopo la pizza, siamo andati nel suo appartamento, e la tensione era palpabile. I vestiti sono caduti, e ci siamo coricati nel suo letto matrimoniale, entrambi completamente nudi.
​Eravamo in quel momento di quiete: io con la testa sul suo petto e la mano sul suo cazzo, lui con la mano sul mio culo. Ho rotto il silenzio e la mia mano ha iniziato a lavorare il suo cazzo, portandolo rapidamente all'erezione. Ho chinato la testa, e l'ho preso in bocca finché non ho sentito la sua eccitazione al limite.

​Senza perdere tempo, mi sono messo a cavalcioni sopra il suo bacino. Bruno ha afferrato il lubrificante e me ne ha messo un po' sul culo stimolando un pò con un dito.
​Mi sono posizionato, e ho sentito la pressione. Ho spinto, e in pochi istanti, il suo cazzo è entrato nel mio culo.
​Ero sopra, in pieno controllo del mio piacere: ho iniziato a cavalcarlo, muovendo il culo verso il suo cazzo con un ritmo che era tutto mio. Spingevo e tiravo, sentendo la sua pienezza in me, godendomi il fatto di riaverlo dentro. Bruno gemeva e mi afferrava i fianchi, incitandomi. Abbiamo cavalcato fino a quando il piacere, pur intenso, non ha trovato una pausa.

​L'intervallo è stato breve. Era il mio turno di prendere il controllo completo.
​Mi sono staccato da lui, il mio culo ancora caldo dalla sua penetrazione. Bruno si è subito girato: si è messo a pancia in giù, esponendo il suo sedere, in chiaro invito.
​Ho afferrato il lubrificante e ne ho spalmato una quantità generosa sul mio cazzo e sulla sua entrata. Mi sono posizionato sopra di lui, in ginocchio. Ho preso il mio cazzo e l'ho spinto.
​Ho sentito la pressione e poi il mio cazzo è entrato nel suo culo.
​Ho iniziato a penetrarlo seguendo il mio schema preciso:
​Spinte lunghe e profonde all'inizio, per abituarlo e sentire la sua stretta.
​Poi ho cambiato ritmo, passando a una serie di piccole e veloci pompate.
​Infine, l'alternanza di tre spinte lente e cinque veloci, un ritmo che lo ha portato al limite.
​Bruno ansimava nel cuscino, e le sue mani stringevano le lenzuola. Ho sentito la sua eccitazione al culmine, e con un'ultima serie di affondi potenti, siamo venuti simultaneamente. Il mio corpo si è contratto, e ho sentito il suo spasmo sotto di me.
​Mi sono lasciato cadere su di lui, esausto e completamente appagato. Sesso anale completo: entrambi avevamo dato e ricevuto, celebrando il nostro ritorno nel modo più intimo.
​Eravamo rimasti così, esausti e appagati, fusi l'uno sull'altro. Il nostro corpo a corpo era stato totale, un vero e proprio ritrovarsi.
​Ma l'eccitazione non era svanita del tutto. Dopo esserci sciolti dall'abbraccio e aver ripreso un po' di fiato, Bruno mi ha guardato. I suoi occhi brillavano di un desiderio che non ammetteva repliche: voleva penetrarmi nuovamente.
​Non ho avuto bisogno di pensarci. Adoravo quel brivido, quel senso di pienezza e la familiarità del suo cazzo in me. Mi sono messo subito alla pecorina sul letto, chinandomi in avanti, offrendogli il mio culo in attesa.
​Bruno si è posizionato dietro di me e, dopo un tocco di lubrificante, mi ha spinto dentro. Questa volta il sesso era meno rituale, più urgente, guidato dalla pura voglia di prolungare il piacere. Ho sentito la sua pienezza subito, e ha iniziato a muoversi con un ritmo potente e deciso.
​Eravamo entrambi immersi nel piacere. I gemiti di Bruno si mescolavano ai miei, la sensazione di averlo di nuovo dentro era travolgente. Avevamo trovato un buon ritmo e stavamo godendo completamente, i nostri corpi che lavoravano all'unisono.

​È stato in quel momento di massimo abbandono, in cui ogni pensiero era focalizzato solo sulla sensazione, che è successo l'impensabile.
​Un rumore secco ha spezzato l'estasi.
​La porta della camera da letto si è spalancata con violenza.
​Ci siamo bloccati, irrigiditi, colti nel pieno dell'atto. Sulla soglia, in piedi, c'era una donna: la moglie di Bruno.
​Il suo volto era una maschera di shock, tradimento e furia. Ci aveva sorpreso scopando, completamente nudi e nella posizione più compromettente. Ogni traccia di piacere è svanita, sostituita da una scarica gelida di adrenalina.
​Bruno è stato il primo a reagire. Ha tirato fuori il cazzo da me con un movimento rapido e umido. Ho afferrato le lenzuola, cercando goffamente di coprirmi.
​"Aspetta, ti spiego..." ha mormorato Bruno, il panico puro sul suo volto, mentre faceva un passo verso di lei.
​Lei non ha detto una parola. Ha solo sollevato la mano e ha indicato la porta. Non stava parlando con lui. Stava indicando me, con uno sguardo di disprezzo che non ha avuto bisogno di parole.

​Ho afferrato i miei vestiti sparsi e li ho indossati in fretta, lasciando tutto il resto. L'unica cosa che contava era scappare da quell'incubo. Sono passato davanti a loro due: Bruno che cercava disperatamente di trattenerla, e lei, immobile, che mi trapassava con gli occhi. Ho mormorato delle scuse incomprensibili e sono corso fuori.
​Sentivo le urla di lei iniziare non appena ho chiuso la porta dietro di me.
​Per mesi, non ho saputo più nulla. Ero convinto di aver distrutto il suo matrimonio. Poi, l'assurdità: li ho visti al supermercato. Bruno spingeva un carrello pieno e rideva di gusto insieme alla moglie, una scena di perfetta e banale normalità coniugale. Il nostro incontro, per quanto intenso fosse stato, era diventato solo un incidente di percorso assorbito dalla loro vita. Il loro legame era più forte del nostro sesso anale.
scritto il
2025-10-18
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