La nipote (parte 10 - epilogo)

di
genere
sadomaso

I momenti successivi all’orgasmo vedono ancora il turbinio del corpo e delle emozioni.
Più ci si allontana da quel momento, maggiore è la serenità che si avverte, pur conservando una leggerezza di pensiero.
Eleonora e Filippo osservavano la nipote accucciata a terra accanto a Matteo, sulla sua poltrona preferita. L’uomo aveva appoggiato il piede sul capo della ragazza.
I tre amici stavano condividendo sensazioni ed emozioni dopo essere stati uniti da una situazione particolarmente forte.
Filippo ed Eleonora avevano il bicchiere poggiato sul tavolino, ormai vuoto dal whisky consumato da tempo. Matteo non beveva più alcolici, quindi il suo bicchiere, tenuto ancora in mano, era a metà della bibita fresca che aveva imparato ad apprezzare in sostituzione dell’alcol che non gli dava più alcun piacere.
Ai due ospiti quasi apparve la posizione tenuta da Matteo come quella tipica di chi cerca l’affermazione di un potere su qualcosa…o qualcuno.
Il piede sulla testa della ragazza accucciata a terra indicava il potere su di lei e l’impossibilità di ricorrere al suo utilizzo, segnando così una distanza invisibile tra la coppia e la nipote, per i cui servigi avrebbero ora dovuto avanzare richiesta all’amico.
Quando si usa qualcosa liberamente e a piacere, la necessità di dover avanzare istanza ne allontana di fatto e definitivamente l’uso, percependo il cambiamento di un rapporto.
I tre amici, atteso il cambiamento impercettibile nell’aria, discorrevano di tempi ed avventure comuni ma lontane, pur volendo conservare una certa intimità, la cui assenza sarebbe sembrata fuori luogo attesi i momenti forti condivisi.
Durante il racconto di episodi avvenuti in una crociera lontana nel tempo e nei ricordi, Matteo diede leggeri colpetti col piede sul viso della schiava a terra. Non erano tali da procurare dolore ma, ad un attento osservatore, tali da segnalare una volontà o, meglio, un ordine.
La ragazza abbandonò la posizione accucciata e si mise in ginocchio tra le gambe di Matteo.
La posizione assunta a seguito di un comando imprecisato, confermò ai due amici che il rapporto tra l’amico e la nipote era consolidato o, almeno, aveva visto più incontri, così da consentire tra loro di stabilire gesti e comandi che solo una frequentazione può dare.
La posizione era quella tipica di chi si appresta a fare un pompino. Monica, dopo avere liberato il cazzo del Padrone, pose la fronte a terra e unì i polsi dietro alla schiena, così da consentire all’uomo di legarli con manette prese da un tavolino accanto alla poltrona.
La schiava avrebbe avuto a disposizione solo bocca, lingua e sottomissione per eccitare nuovamente il cazzo che si trovava davanti, in posizione di riposo e già provato da una intensa attività sessuale.
Eleonora ricordava la capacità dell’ex amante di eccitarsi nuovamente dopo avere goduto, soprattutto se la donna faceva ricorso al pompino, attività che faceva impazzire l’uomo.
Bastarono infatti pochi minuti di lavoro mentre Matteo proseguiva il dialogo con gli amici.
La distanza tra questi ultimi e la schiava era divenuta ancora maggiore, quasi a segnalare che l’utilizzo della ragazza che avevano condiviso, ora era consentito solo al Padrone che sin dall’inizio della serata ne aveva disposto.
Era come se si fosse chiuso un cerchio dal quale Eleonora e Filippo erano chiusi fuori.
Filippo aveva imparato ad apprezzare l’abilità della schiava nell’uso della bocca e della lingua e non si stupì dell’inturgidimento del cazzo dell’amico.
La coppia, discorrendo con l’amico, cercò di dissimulare l’interesse verso la schiava che, senza la mediazione di Matteo, non avrebbero più potuto avere.
Non avrebbero infatti potuto, senza rivelarsi, averla ancora a loro disposizione.
Si allontanarono con una sensazione di malinconia per avere scoperto una inclinazione a loro confacente della nipote, alla quale non avrebbero potuto fare ricorso.
La sensazione era quella di avere a che fare con una persona la cui amicizia risaliva nel tempo ma, colpito da amnesia, non li riconosceva.
Dopo i saluti, Matteo rimase in poltrona a godersi il lavoro di lingua della schiava ancora inginocchiata.
Non avrebbe goduto. Venire due volte nell’arco di una stessa giornata gli provava eccessivamente il corpo. Adorava invece farselo diventare duro e rimanere eccitato a lungo, rinviando l’orgasmo alla giornata successiva.
Pose il bicchiere ormai vuoto sul tavolino accanto alla poltrona.
Accarezzò delicatamente la testa di Monica che rimase ferma per ricevere il gesto, limitando il lavoro alla lingua mentre teneva fermo in bocca il cazzo.
“Ti è piaciuto essere la schiava dei tuoi zii adottivi?”
La ragazza dovette necessariamente togliersi il cazzo dalla bocca per rispondere, alzando la testa quel tanto per poterlo vedere negli occhi.
“Mi ha eccitata tantissimo, anzi, sono ancora eccitata adesso”.
Matteo accese l’ovetto vibratore che le aveva infilato in figa.
Smise di accarezzarle la testa mentre continuava il dialogo che era divenuto tra persone alla pari, il cui tono non era tipico di quello che consente la comunicazione tra Dominante e sottomessa.
“Quando mi hai chiesto di portarti i tuoi zii quali Padroni, avevi la certezza che avrebbero accettato?”.
“No, nonostante tu mi avessi detto dei loro istinti di dominio, mi sembravano integerrimi per quanto riguardava i rapporti umani e di famiglia, quindi no, ci speravo ma non ci facevo affidamento. L’unico affidamento che avevo nell’animo era la tua capacità di convincerli. Sei stato bravo. Hai costruito una situazione alla quale non hanno saputo resistere. Mi avessi proposta in altra forma, probabilmente avrebbero rifiutato. Io stessa mi sono eccitata a mille in quella situazione”.
Matteo interruppe la conversazione e, posata la mano sulla testa della ragazza, la spinse nuovamente sul suo cazzo. Sapeva di avere usato gli amici coinvolgendoli in quella avventura erotica. In quel momento si stava però chiedendo se anche lui non fosse stato usato da Monica per arrivare agli zii in forma anonima e non impegnativa per lei, ipotizzando che quello fosse stato il suo reale obiettivo sin dall’inizio del loro rapporto.
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2025-08-06
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