Uomo, donna, gif

di
genere
etero

Dove siano è difficile dirlo. Forse un divano, forse un letto. Lei probabilmente punta un gomito, ma non si vede. Se l’uomo non le tenesse un po’ sollevata la schiena con il braccio sinistro, cadrebbe all’indietro.

Ma non si può dire se lui voglia sostenerla o piuttosto obbligarla a guardare.

Lei, però, è abbastanza evidente che abbia voglia di guardare.

La donna ha le cosce spalancate e le mutandine scostate di lato. Lui le ha infilato completamente due dita nella fica, spinge un paio di volte. Lei guarda in basso, respira a bocca aperta e forse ansima, ma non tanto. Quando l’uomo porta la mano verso l’alto, apre di più la bocca, ma non tanto. Accoglie le dita dell’uomo e succhia un po’, lui sfila le dita e lei resta a bocca aperta, muove la testa per implorare un bacio. L’uomo la bacia, vuole baciarla, e intanto le porta una mano sul seno, ora vuole prendersi anche quello.

Ma… sapete come sono le gif, no? Graphics interchange format, immagini che messe in sequenza si ripetono a loop: dove finisce l’ultima, ricomincia la prima.

Così noi non sapremo mai cosa farà la mano dell’uomo con il seno della donna. Perché la gif riparte senza soluzione di continuità.

Uomo dai capelli neri.
Donna dai capelli neri.
Due dita nella fica.
Due spinte nella fica.
Il respiro a bocca aperta.
Lo sguardo tra le gambe.
La mano che risale.
La bocca un po’ più aperta.
Due dita nella bocca.
Lei le succhia, lui le tira indietro.
Il bacio.
La mano che scende.

E si ricomincia. Potete guardarla per pochi minuti, potete guardarla all’infinito.

Tutto rigorosamente in bianco e nero.

Lui camicia bianca e pantaloni neri, lei top e mutandine nere, autoreggenti chiare e lievemente velate, con la balza larga e di pizzo.

Lui è uno di quelli che ti fa venire voglia di dirgli “sono venuta per fare quattro chiacchiere con te”, poi ti slacci il nodo dietro il collo, il tuo lungo vestito precipita e nei suoi occhi appare la scritta “no underwear”.

Lei è una donna molto bella, un po’ stereotipata dalle tette un po’ eccessive o protesizzate, boh.

Capelli neri e tette grandi, io e lei non potremmo essere più diverse. Yin e yang. Ma io so che, anche se è solo un’immagine in bianco e nero, è l’immagine di una donna in carne e ossa. E conosco perfettamente cosa prova.

Conosco perfettamente l’incredulità e il timore con cui ci si guarda in mezzo alle gambe vedendo scomparire quelle dita dentro di te. Non le vedi più, ma ci sono. Ti aprono, scivolano dentro, ti occupano. Le senti possederti e un pochino le possiedi anche tu. Riempiono il tuo vuoto che nel frattempo è diventato più grande.

Conosco anche la ritirata di quelle dita e quella differente sensazione di vuoto che ti lasciano dentro, l’attesa pulsante, la bocca che si apre per ospitarle: “Assaggia il sapore della tua fregola da chi ti ha appena fottuta”. So di che si tratta.

E conosco infine i due desideri contrastanti, inconciliabili.

La corsa sempre più frenetica e sciacquettante verso l’esplosione inevitabile, da un lato.

Dall’altro, la voglia che tutto quel piacere vada avanti così, a loop, e non finisca mai.

Ragazzo dai capelli neri.
Ragazza dai capelli biondi.
Due dita nella fica.
Due spinte nella fica.
Il possesso.
Il respiro a bocca aperta.
Lo sguardo tra le gambe.
La mano che risale.
L’attesa.
La bocca un po’ più aperta.
Due dita nella bocca.
Lei le succhia, lui le tira indietro.
Il bacio.
La mano scende.

E si ricomincia.

Come una gif.

Ma l’attenzione ai particolari non deve farvi perdere di vista l’insieme. Perché l’insieme ci parla di una donna completamente abbandonata su quel braccio maschile che la sostiene. Ogni gioco è stato fatto, o forse no. Oppure lo sarà, o forse no. Adesso conta esclusivamente questa piccola sequenza di immagini che racconta ciò che noi tutte conosciamo, conta esclusivamente questo momento.

Il momento in cui lei vuole solo essere la sua femmina. Senza un prima e senza un dopo, come senza un prima e senza un dopo è una gif.

Non serve che gli dica “possiedimi”, perché è già sua. Non serve che gli dica “prendimi”, perché la sta già prendendo. Forse per pochi minuti ancora, forse all’infinito.
scritto il
2025-01-15
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