Un amante che si chiama mamma

Scritto da , il 2013-06-05, genere incesti

MIA MADRE CHE FIGA!!!
Io e Sandro stavamo riascoltando alcuni brani della nostra band preferita, quando mia madre entrò nella stanza e disse:
“Ciao Sandro.... Luca per cortesia vorresti abbassare un poco il volume, perché vorrei andare un poco a riposarmi prima di andare in negozio, siamo sotto le festività natalizie e c'è una montagna di lavoro, vorrei provare a dormire un oretta se fosse possibile”
le risposi ”OK mamma non c'è problema ti sveglio io” Quando mia madre fu uscita dalla stanza Sandro mi guardò e disse:
“Luca tua madre e proprio una bella figa”
La cosa non mi sorprese, sapevo che mia madre era il sogno erotico di molti miei amici e non solo, molti uomini le facevano la corte e le sbavavano dietro ottenendo quasi sempre dei gentili rifiuti.
Mia madre era molto importante per me, dopo la morte di mio padre avvenuta tre anni prima il nostro legame si era saldato in modo vincolante e particolare, consolidandosi nel tempo fino ad assumere un' aspetto esclusivo e singolare riconoscendo nella sua figura un'amica o meglio ancora più che una mamma una sorella maggiore.

HAI MAI SPIATO TUA MADRE
Sandro con voce sibillina mi domandò:
“Luca hai mai spiato in bagno tua madre, l'hai mai vista nuda?”
Lo guardai e con falso pudore sapendo di mentire dissi:
“Ma dai!!! e mia madre non dire cretinate”
Sandro aggiunse “ Sei proprio un coglione, col fisico che si ritrova sai quante seghe mi sarei sparato io”
Onestamente mi stavo eccitando dai suoi discorsi del mio amico e una strana forma di masochismo prendeva forma in me, non avrei voluto sentire questi commenti ma inconsapevolmente il dialogo solleticava la mia libido eccitandomi moltissimo, ero curioso di conoscere le sensazioni che mia madre faceva provare alle persone.

PERCHE NON VIENI ANCHE TU?
Si stava avvicinando il Natale, mia mamma mi confessò che la sera del 25 dicembre non sarebbe andata alla tradizionale cena dei suoi amici...... a seguito di divergenze avute alcune sere prima con due di loro, pertanto la notte di Natale l'avrebbe passata a casa, nonostante l'insistenza delle sue amiche fosse stata assillante, la sua decisione definitiva era stata quella di non partecipare all'evento.
“Luca la sera di Natale tu dove vai ? ”
gli risposi: “Mamma io e Sandro andiamo in discoteca a Rimini”
Mi dispiaceva tremendamente lasciarla sola in casa.... allora le feci una proposta,
“Perché non vieni anche tu con noi?”
Lei rise: “Ma dai sono vecchia poi con chi ballo”
“Mamma guarda che quando ti tiri, sembri una ragazzina e credimi tu puoi dare tantissimi punti alle ventenni”
Lei mi guardò con aria sorpresa e compiaciuta ed aggiunse: “Luca ti ringrazio per le belle parole però io ho 37 anni....comunque se insisti guarda che ti prendo in parola poi....mi devi sorbire tutta la serata e si fece una sonora risata”.

LA SERA DEL 25 DICEMBRE
La sera del 25 cenammo in casa e verso la mezzanotte, dopo un interminabile ed estenuante opera di convincimento io e Sandro riuscimmo a farla venire con noi ero felicissimo, anche perché sapevo che mia madre era una donna moderna, che si adattava benissimo ad ogni ambiente qualificando anche le persone che l'accompagnavano, quando si presentò in soggiorno rimanemmo senza parole, vuoi per l'acconciatura molto sbarazzina, per il fisico giovanile, vuoi per la minigonna di pelle, e lo stivale sexi ci trovammo davanti un ragazza che sembrava avere al massimo 26/28 anni Sandro eccitatissimo mi sussurrò:
“Luca che super figa che è tua madre ”
in tutta onestà nel vederla cosi ebbi un principio di erezione.
Dopo un ora d'auto raggiungemmo il “Paradiso” all'interno salutammo alcuni nostri amici e dopo averla istruita la presentammo come mia sorella maggiore, fece subito colpo e fu letteralmente rapita da ragazzi attratti dal suo fascino e dalla sua bellezza..... la gelosia mi attagliò facendomi dolere lo stomaco.... pensavo di reagire meglio... ma comunque accettai la situazione sapendo che poi sarebbe tornata a casa con me.

MAMMA ALLORA TI DIVERTI
Ero stanco avevo ballato tutta la sera inoltre con tutte le spiegazioni che avevo dovuto dare alle persone che conoscevo sulla presunta sorella mi avevano stressato e frustrato, c'era chi voleva sapere se aveva un ragazzo, chi mi chiedeva il suo numero di cellulare, chi voleva altre informazioni più dettagliate....... io davo sempre risposte evasive e indefinite facendo a volte anche la figura del fratello scemo che cercava di difendere la privacy della sorella.
Mia madre in quel momento era stata praticamente catturata da Sandro, e dopo una decina di minuti mi venne a cercare:
“Ciao Luca cosa fai, posso stare un po qui con te”
Gli sorrisi : “Certo mamma, allora ti diverti? “
Un sorriso affiorò sulle sue labbra: “Moltissimo Luca ho conosciuto persone stranissime, una mi ha proposto di andare a vivere con lui e di fare un figlio un altra mentre ballavamo voleva che andassi a fare all'amore con lui nel parcheggio della discoteca“
Si fece una risata e mi chiese: “Ma voi giovani d'oggi vi comportate sempre cosi con le vostre coetanee”.

CON MIA MADRE IL RAPPORTO
Notai una fossetta sulla guancia che la rendeva terribilmente sexi, accavallò le gambe ed appoggiò la testa alla mia spalla..... istintivamente la baciai sulla guancia, lei rispose al mio bacio e guardandomi negli occhi disse:
“Luca sai che il tuo amico Sandro mi ha fatto il filo tutta la sera”
Con una risata risposi: “Si mamma lui è perdutamente innamorato di te”
Con mia madre il rapporto era stranissimo e particolarmente bello, parlavamo liberamente approfondendo argomenti personali e sentimentali senza paura aprendoci su situazioni scabrose e difficilmente trattabili come l'incesto o l'omosessualità senza alcun problema.
Riuscivamo ad essere sempre in sintonia anche su argomenti attinenti la nostra sfera sessuale con semplicità e chiarezza cosa difficilmente riscontrabile fra madre e figlio.

LUCA CREDO SIA IL CASO DI RIPARLARNE
Con la coda dell'occhio il mio sguardo si soffermò sulle sue cosce solo in parte coperte dalla minigonna, ero infervorato e sentivo un irrefrenabile desiderio di baciarla, avvicinai il mio viso al suo volto e questa volta la baciai non sulle guance ma sulle labbra, lei mi fissò con i suoi meravigliosi occhi verdi e disse:
“Luca che fai? sono tua mamma dove vuoi arrivare”
Mi sentivo leggermente imbarazzato e risposi:
”Scusami sono geloso di te, provo stranissime sensazioni quando siamo insieme, ti confesso che sento fastidio quando qualcun altro s'intromette fra noi, vivo situazioni passionali ed intriganti fatte di desideri strani su di te”
Questo discorso lasciò senza parole mia madre lasciandola stupita e balbettante:
“Luca credo che sia il caso di riparlarne in un secondo momento con serenità, sinceramente sono frastornata dalle tue parole, ho una grossa confusione in testa e penso che dovremo cercare una soluzione al più presto. Tesoro....io sono sola e tu sei diventato un bellissimo ragazzo e.... mi fa paura il solo pensare a quello che credo tu voglia farmi capire.....anche se ne sono lusingata e contemporaneamente terrorizzata”.

IL VIAGGIO DI RITORNO FU TRANQUILLO
Le sue parole risuonarono dentro la mia testa con fragore, capii che lei che aveva afferrato il concetto delle mie frasi, in quel momento la paura e la vergogna che lei potesse rifiutare il mio approccio indiretto ma volutamente cercato mi assalii.
Il viaggio di ritorno fu tranquillo e particolarmente silenzioso Sandro dormiva nel sedile posteriore mentre io di fianco a mia madre scrutavo con la coda dell'occhio ogni sua minima mossa e quando inavvertitamente la sua mano sfiorò la mia provai un piacere immenso.
Scaricammo Sandro davanti a casa sua ma prima di scendere bacio mia Madre, sussurrandole all'orecchio un qualcosa che indusse mia madre a dirgli
“Grazie Sandro sei molto gentile”
Ero curioso di sapere quello che il mio amico le aveva detto e chiesi:
“ Mamma cosa ti ha detto quel pazzo “
Lei sorridendo aggiunse “ Che il suo sogno era da sempre quello di avere anche lui una mammina cosi bella e sexi ..... poi ha aggiunto, se lo volevo adottare”

LA MIA MANO S'INSINUO' FRA LE SUE GAMBE
Una volta in casa ci sedemmo sul divano stanchi e spossati mia madre disse:
“Luca se ho capito bene io sono il motivo del tuo assillo della tua condizione”
Non la feci finire la baciai languidamente lei fu sorpresa dalla mia mossa, con fatica dopo una breve lotta la stesi sul divano.....in un baleno le fui sopra sentivo una voglia intensa di baciarla, di palparla di accarezzare ogni parte del suo corpo, sebbene lei non volesse e ostacolasse in tutti i modi le mie intenzioni riuscii a sbottonarle la camicetta e cominciai a morderla con voracità sul seno e sul collo la mia mano s'insinuo fra le sue gambe accarezzando e centellinando ogni centimetro della tenera carne delle cosce, le sue imprecazioni e il suo impegno nel tenere serrate le gambe non riuscirono comunque ad impedirmi di violare le sue difese, le mie dita indugiarono sul solco delle natiche coperte dai collant, il fruscio del nylon mentre scendeva lungo le gambe eccitava la mia fantasia, la sua gonna era salita fino alla vita lasciando scoperto il ventre piatto e privo d' imperfezioni l'inguine ancora celato dalle bianche mutandine trasparenti dava una luce tutta particolare alla scena, sotto il leggero tessuto l'ombra leggera dei peli pubici eccitavano la mia fantasia facendomi provare sensazioni uniche, i miei polpastrelli si aprirono un varco sotto il delicato indumento insinuandosi fra la pelle e la trama degli slip, solcarono il ventre accarezzarono la morbida e dorata lanugine inguinale ero inebriato, ma quando pensavo di aver raggiunto il mio obiettivo le sue mani bloccarono le mie dita.

LASCIAMI ANDARE BASTARDO
La sua voce roca, diversa, dura e perentoria disse:
“ Luca basta per dio.... tu sei pazzo”
La guardai e al limite dell'eccitazione le dissi:
”Mamma io ti voglio, e poi sii sincera piace anche a te....possedere il corpo di tuo figlio, farti penetrare da lui non ti eccita?.”
Le sue parole, un misto di rabbia e di pianto trattenuto a stento furono:
“Luca sei un fottuto bastardo lasciami andare porcooo!!”
Con uno scatto improvviso si libero del peso del mio corpo e scivolando su di un fianco si alzò e correndo si chiuse in camera sua.
Per alcuni giorni non mi parlò ne cercò d'incontrarmi, vivevamo come due estranei, poi un pomeriggio al rientro dalla palestra ebbi un incidente con lo scooter e fui portato all'ospedale, quella fu l'occasione per rompere il ghiaccio e ritornare se non alla normalità ad un dialogo che con il passare dei giorni divenne meno difficoltoso e più spontaneo.

ERA UN GIORNO DI FEBBRAIO
Accadde un giorno di fine Febbraio lei entrò in camera mia e con la scusa di sapere come stavo si sedette ai bordi del letto, lasciai perdere la lettura del libro appena cominciato e con aria tranquilla e seria ricambiai la sua cortesia, il modo di conversare sebbene frammentato e poco scorrevole era un sintomo di ritorno alla normalità, esisteva la paura di aprirsi come avveniva in passato, l' inquietudine di dire un qualcosa che potesse condizionare questi approcci iniziali era sempre presente.
Ad una mia battuta sui miei amici la sua risata eliminò la patina che circondavano le nostre domande e le relative risposte aprendo uno spiraglio ad un eventuale riappacificazione voluta da entrambi ma per ovvi motivi non dichiarata.
Con il passare delle settimane ritornammo ad uno standard quasi normale, ed arrivò anche il fatidico momento di riconsiderare quella famosa sera, con evidente imbarazzo da parte sua e altrettanta vergogna da parte mia, il dialogo inizialmente difficoltoso, con il passare del tempo divenne scorrevole ed anche interessante, riuscii a capire che quello che era successo aveva lasciato anche su lei una certa curiosità, seppure mitigata dal pudore e dalla vergogna la sua voglia di sapere di conoscere quello che io avevo provato mi lascio perplesso.

UN SABATO SERA
Come tutti i sabati sera mia madre regolarmente lo passò con i suoi amici ma stranamente al ritorno l'auto di mia madre era guidata dalla sua amica Giulia, rimasi un poco sorpreso ma capii subito il perché.... la mia genitrice aveva alzato il gomito e riuscii a scendere dall'auto solo con l'aiuto dei suoi amici.
Le andai incontro e a fatica e la condussi in soggiorno, dopo aver ringraziato e salutato le persone che l'avevano accompagnata mi ritrovai solo e con mia madre ubriaca, non sapevo cosa fare...le sollevai le gambe e la distesi sul divano, dalla sua bocca uscirono frasi sconnesse e senza senso, nel cercare per lei una posizione più comoda e meno improvvisata inavvertitamente posai le mani sulla sua pancia, la sensazione fu magnifica e recenti ricordi ritornarono alla mia mente, come in un film rividi le scene di alcuni mesi prima, il suo corpo, le cosce affusolate, il suo inguine, la candida pelle.... fu tutto un susseguirsi di emozioni incontrollabili.
Dentro me sentivo montare la voglia di lei, avrei potuto approfittarmi della circostanza senza farmi scrupoli la voglia d'infilare le mani sotto il vestito era tanta, al punto che con discrezione e timore sollevai il bordo dell'abito e chinando leggermente il capo sbirciai fra le pieghe della gonna lo spettacolo delle sue gambe coperte dalle calze scure mi creò un groppo in gola al punto che dovetti recarmi in bagno per cercare di smorzare la mia eccitazione.

ANNUSAI CON VEEMENZA L'ODORE CHE TRASPARIVA DAGLI SLIP
Mi stavo masturbando quando dentro me una vocina mi suggeri di fregarmene, di ritornare in soggiorno di approfittarmi della nuova condizione che si era creata, l'esitazione era tanta, con decisione ritornai da lei, mia madre si era scomposta e le sue gambe erano sconciamente divaricate in una postura lasciva che permetteva la visione delle sue grazie.
Una stretta al cuore e una salivazione abbondante mi consigliò di prendere il controllo della situazione e di gettarmi in questa nuova avventura con determinazione, il rumore del Nylon stracciato era una dolce musica, avevo lacerato i collant di mia madre sul davanti, mettendo in mostra le mutandine azzurre di seta, davanti a quella visione non resistetti, il mio volto si getto fra le sue cosce annusai con veemenza l'odore che traspariva dagli slip un odore aspro, potente, che mischiato a quello della pipi diventava per il mio olfatto un aroma delizioso che racchiudeva l'essenza del sesso.

RUPPI IL VESTITO NELLA PARTE SUPERIORE
Mi sembrava d'impazzire dalla gioia, ero disteso sopra lei, i collant stracciati e smagliati le davano un carica erotica senza pari, il suo corpo caldo ed accondiscendente emanava sensazioni di sensualità in continuazione, con mossa rapida e decisa lacerai il vestito nella parte superiore lasciando il suo petto coperto dal piccolo reggiseno azzurro in tinta con le mutandine, la mia mano entro sotto la stoffa alla ricerca del capezzolo lo strinse creandomi un' immenso piacere, il suo seno protetto solo dalla leggera barriera della seta esplose in tutta la sua perfezione quando lo liberai dalla costrizione della stoffa, i capezzoli rosati e la candida carne dei seni erano un invito irresistibile per la mia bocca.
Mi gettai come un assetato su quei meraviglioso petto lasciando una scia di saliva da una coppa all'altra, al colmo del desiderio ad alta voce dissi:
“Mamma amore mio ti amo”
Con spavento mi accorsi che i suoi occhi mi fissavano, la paura di una sua reazione violenta e di un ritorno al recente passato mi pervase, mi bloccò, il mio stomaco era contratto come dopo aver ricevuto un pugno... ma inaspettatamente la sua mano mi cinse la nuca ed indirizzò la mia bocca verso il basso ventre ancora coperto dagli indumenti...con rapidità la spogliai completamente mi resi conto che l'alcool ingerito da mia madre stava agevolando questo compito pertanto fui grato al dio prosecco di questa opportunità.

CON ESTREMA DELICATEZZA
La mia bocca era sul sesso di mia madre, la lingua scorreva al suo interno frugava ogni anfratto con movimenti circolatori e persistenti seguiva le pieghe della vagina, succhiava e titillava il clitoride cosi pesantemente che s'ingrossava e si arrossava a vista d'occhio, la figa di mia madre era irrorata di prodotto vaginale, brividi di piacere facevano ondeggiare il suo bacino indicando che il processo di godimento era in fase avanzata, il corpo di mia madre scattava come una corda di violino ad ogni sollecitazione.
Con estrema delicatezza la feci ruotare su se stessa, e la posizionai prona, lei si lasciava fare tutto senza discutere con garbo cominciai a leccarle le natiche la lingua s'insinuò dentro il solco anale provocandole gemiti di godimento, le dita allargarono le natiche ed affondai il volto fra di loro annusando l'odore del suo sedere, baciai le pareti dei glutei e l'increspatura del pertugio anale, la punta della lingua entrò dentro l'orifizio anale, un brivido di piacere percorse tutta la lunghezza della schiena quando le infilai in profondità il dito medio nello stretto passaggio, a quel punto mia madre disse:
”Luca no ti prego ho male per favore smetti”
Con delicatezza uscii dallo sfintere, diedi un ultima leccata e baciai la piccola rosetta increspata dell'ano.

UNA LURIDA TROIA
Infine le mie mani accarezzarono il suo bacino la rigirai supina e cominciai a baciarle le cosce con lentezza fino all'inguine, la mia lingua percorse tutta la fessura mordicchiando le grandi labbra, mi distesi sopra di lei puntandole il pene all'ingresso della figa, poi con cattiveria e in un sol colpo entrai dentro la pancia di mia madre.
Un sussulto e la bocca spalancata mi fecero capire che non si aspettava un'azione cosi rapida e decisa e dalla sua bocca usci la frase:
“Luca sei uno stronzo mi hai fatto male, però... anch'io sono una puttana che ti lascio fare tutto quello che tu vuoi”
Il suo stato di sobrietà era all'ottanta per cento, mi piaceva il suo modo di parlare mi faceva sentire un dominatore, stavo godendo nella carne di chi mi aveva generato... in quel momento vedevo mia madre come una grande lurida troia.
Le parole d'incitamento che mi sussurrava all'orecchio ebbero l'effetto di amplificare la mia potenza facendo aumentare il volume dei colpi dentro il suo utero in modo considerevole.
”Dai Luca è meraviglioso sentirti dentro Tesoro....ti saresti mai immaginato di scopare tua mamma, di penetrarla, di farla tua”
Finalmente avevo violato quel sacro ingresso, il mio pene era al massimo dell'erezione, e stava stantuffando dentro lei come un pistone dentro la camicia, lo sentivo strisciare lungo le pareti della vagina, i miei colpi entravano in profondità fino alla radice del pene ad ogni affondo dalla sua bocca uscivano gemiti di piacere e parole lascive

L'ESSENZA DELLA VITA
la dolce sensazione di sentire il pene affondare nella calda vagina di mia mamma profanare la pancia di chi ti aveva messo al mondo dava un piacere immenso, sentire che la sua carne si preparava a ricevere l'essenza della vita fece aumentare i colpi notevolmente sia per intensità che per cadenza....eravamo stesi per terra sul tappeto da un ora in una posizione scomoda, con crampi che mi tormentavano sia le gambe che le braccia, eppure ero felice ero diventato il suo amante le procuravo gioia e godimento, avvertivo in lei una forte carica erotica che le provocava una tensione nervosa e muscolare sovrumana, un gemito forte prolungato quasi liberatorio mi fece capire che mia madre stava venendo, dalla sua bocca con voce alterata uscii la frase:
“Luca amore, tesoro mio sto godendo, tu non ti preoccupare vai tranquillo sono protetta”
Ed anch'io venni con veemenza incredibile, riempendo il soggiorno con un rantolo poderoso poi sfinito mi abbandonai sopra di lei, rimanemmo per dieci minuti abbracciati stretti l'una all'altro, fu tutto un susseguirsi di coccole e parole dolci, poi con tenerezza puli il rivolo di sperma che le fuoriusciva dalle labbra della vagina lei commossa da questa mia premura mi accarezzò il volto e mi baciò, con ardore le chiesi:
“Mamma posso dormire assieme a te”
Lei mi guardò e rispose:“ Luca però non farla diventare un abitudine” Poi aggiunse:
“Luca ho paura di quello che è successo stasera e ritengo che difficilmente ricapiterà ancora”
Con aria sconsolata mi alzai ed andai in cucina a bere ma mi affrettai a tornare indietro:
“ Mamma ti prego non dire cosi io ti voglio ancora”
Lei sospirò e si lascio sfuggire con voce flebile:
“ Accidenti Luca ho paura, sono tua mamma....è stata una pazzia....non lo so!! vedremo”
Sono passati diversi mesi e la situazione si è ripresentata alte volte....mia madre ha accettato la condizione di Figlio/amante con regole precise da lei volute e da me accettate di conseguenza il nostro rapporto si concretizza solo nelle ore notturne e nell'intimità delle pareti domestiche, questo le consente una libertà presso che assoluta, che le permette amicizie,feste e rapporti intimi anche con altre uomini.
Il fatto che altre persone la posseggano mi fa male ed anche se ho metabolizzato il tutto a suo tempo con rassegnazione, ora a mente lucida e a dispetto dell'esclusività provo uno strano piacere nel vivere questa promiscuità un piacere che comunque riverso durante l'atto sessuale dentro l'utero di mia madre, dal momento che il nostro rapporto avviene sempre senza protezioni consapevole che gli altri pur godendo del suo corpo non hanno questo privilegio.
La mia è una vita “DOUBLE FACE” bravo figlio fuori le mura domestiche consigliabile a tutte le mamme con figlie in età da marito, e porco, sadico ed incestuoso sotto le coperte del letto della mia splendida e molto troia genitrice una situazione contrastante ma credetemi enormemente gradevole.

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La STORIA e vera al 70% sono cambiati i nomi e altri particolari al fine di non far riconoscere le persone citate.
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