Sudore di donna

Scritto da , il 2020-12-04, genere feticismo

È stato scritto e girato “profumo di donna”.
Io non parlerò della puzza di donna, forse solo Hermann Morr potrebbe produrre uno scritto sul tema, traendoci reali spunti erotici.
Dirò solo del sudore, della sensualità della donna sudata, dell'esplosiva carica erotica contenuta nell'immagine di una donna che suda.

Il sudore della fronte, le gocce che impastano i capelli sul volto e sul collo. Quei capelli che incorniciano il viso e la fronte, e dietro alle orecchie, appiccicati alla pelle.
Sudore della fronte della donna che lavora, che impasta. Sudore del volto che rende la pelle riflettente quando la donna cammina in montagna, con un respiro accelerato e profondo, piccole gocce sulle tempie che scivolano sensuali sugli zigomi.
Il gesto della donna che si asciuga il sudore della fronte con il dorso della mano, che si lega i capelli per fare traspirare la nuca, mostrando le ascelle bagnate.
Quel richiamo alle ascelle, oggetto di interesse per un sesso alternativo, le ascelle bagnate in cui far scorrere il membro maschile, bagnato di sudore e saliva.
Il sudore che dalla base del collo si condensa in piccole perle che puntano all'incavo tra i seni. Quelle piccole stille che attirano l'occhio verso la scollatura della maglietta e della camicetta, indirizzandolo ed invitandolo nell'oblio racchiuso in quella baia tra i seni.
La negletta culla ombreggiata, scura e sudata, in cui fare scorrere il dito, sfiorando appena le poppe, in cui appoggiare il capo, nel rifugio morbido ed esclusivo.
Le piccole gocce tra i seni, un invito per la lingua in cerca di emozioni salate, mentre le dita si occupano dei più nobili capezzoli.
Il sudore sui seni della donna sportiva, la ragazza che corre nel parco, ondeggiando il petto, magnetizzando lo sguardo, paralizzandolo verso l'irresistibile oscillazione.
Senza reggiseno, la prima ovvia, felice considerazione.
Il sudore assorbito sulla maglietta proprio in corrispondenza delle soffici sporgenze.
Inequivocabile disegno anatomico.
Bagnata sui seni e sotto le ascelle. Un'immagine che ridisegna il corpo, ancora meglio che ritrovarsi di fronte la ragazza, nuda e provocante.
L'anatomia sussurrata, le forme nascoste svelate ed ostentate dalle macchie scure sugli indumenti.
Il sudore del ventre, il sudore della schiena, nelle calde giornate d'estate.
Sotto il sole cocente che arroventa la sabbia di una spiaggia, la pelle lucida di una ragazza in bikini, prona sul telo spugna, i lacci del reggiseno abbandonati, slacciati.
E tu segui con lo sguardo la pelle brillante di riflessi, desiderando sostituire al tuo sguardo le tue dita, la tua lingua, a lambire la superficie umida, contando le vertebre ad una ad una.
La pelle coperta di quel sottile strato idrico, sulle cosce. I riflessi esaltano le curvature.
La pelle lucida di passione e di sudore quando facciamo l'amore.
Quando il movimento ripetuto dei fianchi e dei lombi affoga nel piacere la fatica fisica.
Dopo aver fatto scivolare le dita sulla pelle setosa, ora le tue mani scivolano nel mio sudore.
Ti accasci su di me, i nostri corpi a contatto, il tuo petto sui miei seni, le mie cosce ad avvolgere i tuoi fianchi e stringerti a me per sentirti più aderente.
Il sudore tra i nostri corpi, la pelle che sguazza, il liquido che smorza gli attriti.
Quella sottile pellicola brillante sul sedere, si insinua tra i glutei; fini increspature trasparenti in cui si tuffa il tuo dito mentre mi accarezzi, cercando l'antro più oscuro.
Si muove la tua virilità tra le due isole del mio sedere, ci si infila, accolta dal mio sudore.
Scivola il tuo membro sfiorandomi il culo, mi stringi le chiappe intorno alla tua carne, qualche movimento, sottile piacere, prima di osare, prima di spingersi nella entrata stretta, delicatamente, così, agevolato dal mio sudore.
Il sudore che si condensa nelle mie pieghe inguinali, nel calore che precede l'amplesso, nel fuoco che scatena la tua lingua dentro le mie pieghe.
Sudo e la tua lingua raccoglie i miei liquidi.
Cerchi il mio sapore lungo la piega tra le cosce ed il ventre.
Il monte di Venere luccica, tra i peli, piccola costellazione di microperle acquose, in attesa dei tuoi morsi.
Sudore vaginale inondato di muco di piacere. L'odore di vulva copre il sentore della secrezione della pelle, lo arricchisce, lo nobilita.
Bagnata, lucida, viscida, scivolosa, calda, brillante, luccicante, mi abbandono alle tue carezze e ti accolgo nelle mie profondità.

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