Viaggio in cuccetta

di
genere
trio


Vi ringrazio per il successo dei miei racconti (ho iniziato a scriverli da poco) e mi accingo a raccontarvi una storia successa ai tempi in cui facevo direzione lavori ad Udine.
Con il mio amico Pino, dopo aver passato il weekend estivo con le nostre ragazze, avevamo preso il treno espresso che ci avrebbe portato a Venezia per poi rientrare a Udine.
Avevamo prenotato le cuccette per viaggiare più comodi ed entrati nello scompartimento che era vuoto, ci posizionammo nelle due cuccette in basso dove erano già presenti le lenzuola in microfibra.
Erano ancora le 23 circa e non avendo sonno iniziammo a raccontarci le vicende amorose vissute, entrando anche in dettagli sessuali abbastanza spinti.
Arrivati a Pescara sentimmo bussare alla porta che tenevamo chiusa ed aprendola il cuccettista introdusse la terza passeggera che aveva prenotato la cuccetta superiore.
Apparve una spendida signora sulla trentina alta 1,70 con una lunga capigliatura rossa, lentiggini sul viso, dei bei seni e un abbigliamento abbastanza sexy composto da: una canotta a righini orizzontali rossi e bianchi, da una gonna corta a balze larghe bianca e delle scarpe in tinta tacco 12.
Presentandosi come Giorgia fù molto cordiale dicendoci che era una professoressa di matematica e che si stava recando a Treviso dove aveva ottenuto una cattedra presso il liceo scientifico e che doveva prendere possesso della casa fittata.
Il discorso si fece più intimo quando ci raccontò che si era appena lasciata con il suo ragazzo perchè non voleva che andasse via e che in verità non era stata una grande perdita in quando non ci sapeva fare....
Alla nostra richiesta di spiegazioni aggiunse che i rapporti sessuali con lui erano poco appaganti (uccello piccolo) e monotoni aggiungendo che spesso lo tradiva con altri uomini più dotati.
La situazione iniziò a riscaldarsi e qando sentì dei passi nel corridoio, chiedendoci di chiudere la porta con l’apposito pistoncino, iniziò a raccontarci cosa successe nel suo viaggio precedente.
Era da sola nello scompartimento e facendo caldo e non aprendosi il finestrino, chiamò il cuccettista e che usando il chiavino lo sbloccò dicendo “adesso signora provi ad aprirlo” lei prendendo il finestrino dalle maniglie tentò invavo ad abbassarlo inclinandosi ed appoggiandogli il culetto su quello che lei sentì un grande uccello sentendolo poi divenire sempre più grande.
Confessò di essersi sentita eccitata tanto che, dopo aver allontanato l’uomo ed essersi chiusa dentro, praticò per calmarsi dell’autoerotismo.
Il testosterone salì di colpo e notammo che sotto la maglitta i suoi capezzoli, privi di reggiseno, erano spuntati turgidi ed evidenti, segno che il ricordo l’aveva eccitata ancora.
Accorgendosi che i nostri occhi erano su di essi, si voltò dicendo “credo che sia il caso di riposare un pò” e dopo aver spento la luce con l’automatica accensione di quella notturna, prendendo il lenzuolo dalla busta salì due gradini della scaletta inclinandosi in avanti per sistemarlo.
Stando in basso lo spettacolo che ci apparve in penombra fu splendido, la corta gonna piegandosi si era alzata mostrandoci un culetto bellissimo appena coperto da un tanga bianco che era scivolato fra le chiappe.
L’eccitazione mi diede il coraggio di osare iniziando ad accarezzargli i polpacci e, non essendoci reazioni, salii fino alle cosce.
Ad un certo punto senza convinzione disse “dai ragazzi fate i buoni” continuando a stenderlo. Mentre Pino si era tirato fuori l’uccello accatezzandoselo, salendo più sù mi trovai a poca distanza dalla sua fica percependo il suo intenso odore acro e notando che si era bagnata alquanto.
In un attimo infilando le mani sotto la gonna larga gli abbassai il tanga iniziando a leccargli la passera adornata di splendidi riccioli ramati.
Dopo essersi goduta per qualche minuto la sisuazione, scese dicendo “ho capito che siamo andati oltre e che quindi non riuscirò a tenervi a bada” e voltandosi aggiunse “allora facciamo le cose per bene!” invitandoci a spogliarci.
Lei si spogliò completamente restando solo con le scarpe che la slanciavano ulteriormente e mostrando le sue belle tette adornate da dei duri capezzoli all’insù, un ventre piatto e dei riccioli rossi e folti che nascondevano la fica.
Si mise seduta a gambe aperte e prendendoci per gli uccelli ci fece avvicinare iniziandoceli a leccare per poi accostare le due cappelle e prenderle contemporaneamente e profondamente nella sua bocca.
Ci rendemmo subito conto di avere a nostra disposizione una splendida donna molto esperta e che avremmo dovuto accontentarla in ogni suo desiderio.
Dopo averceli resi durissimi disse “ora vi faccio vedere una cosa che probabilmente non avete mai visto” e prendendo dalla borsa due preservativi li aprì e mettendoli uno alla volta fra le labbra li poggiò sulla cappella infilandoceli con maestria usando solo le labbra.
La situazione era irreale avevamo davanti a noi una donna splendida, più grande di noi, che massaggiandoci le palle ci insalivava i preservativi dicendoci come comportarci.
Infatti disse a Pino “tu che sei il meno esperto stenditi sulla cuccetta inferiore” ed una volta sistemato gli salì a cavalcioni e tenendogli l’uccello con una mano se lo infilò gradatamente nella fica iniziando poi a cavalcarlo.
Poi voltandosi verso di me disse “a te che lo hai più grande concederò il mio culetto dopo che me lo avrai ben insalivato”. Ero al settimo cielo una doppia penetrazione non l’avevo mai fatta e con un pò di emozione mi posi alle sue spalle.
Era evidente da come si comportava e ci dirigeva, che lo aveva già fatto più volte, e inclinandosi fino a poggiargli le tette sul petto, disse a Pino “tienimi e chiappe ben aperte”.
Capii che era il mio turno iniziando a leccargli con non poca difficoltà, visti gli spazi angusti, fra le chiappe spalancate ammirando l’uccello che entrava e usciva dalla fica aperta emersa dai riccioli folti.
Fu facile trovargli l’ano che, leggermente dilatato, spiccava fra le chiappe tenute spalancate da Pino, potendolo leccare ed infilarci anche la punta della lingua.
Poi sospirando e fermandosi disse”adesso fatti onore e sfondamelo per bene” mentre io prendendola per i fianchi feci scivolare la mia cappella fra le chiappe fino a quando trovò il buchino iniziando a peretrarla. Non fù facile superare il primo tratto, anche perchè non avevamo lubrificante, però dopo qualche difficoltà trovammo una sintonia dei movimenti iniziando a spingerlo sempre più a fondo e velocemente fino a quando, dopo molti gemiti, la sentimmo gridare “bravi..bravi..vengoooo” percependo le contrazioni del suo sfintere stringere fortemente e ritmicamente il mio uccello costringendomi a fermarmi, per poi riprendere con maggior foga.
Subito dopo sentii chiaramente l’altro uccello ingrossarsi e riempire in preservativo con forti spasmi nella sua fica.
Poi accorgendosi che anche il mio uccello si ingrossava, si svincolò da noi e voltandosi e sfilandomi il preservativo, se lo portò alla bocca spalangata e guardandomi disse “il tuo lo voglio tutto in bocca”.
Ci volle poco, guardandola così vogliosa, a raggiungere l’oragasmo inondandogli la bocca con potenti fiotti che lei ingoiò in buona parte, lasciando che il resto scivolasse sulle sue splendide tette che poi massaggiai energicamente succhiandogli anche i rigogliosi capezzoli.
Lei guardandomi iniziò a baciarmi con molta passione, per poi passare a Pino ed infine disse “grazie ragazzi per la splendida scopata, difficilmente riesco a raggiungere l’orgasmo e questa notte ne ho avuto uno molto appagante” aggiungendo rivestendosi “ora però tutti a nanna”.
Ricordo di non aver preso subito sonno rivivendo le sensazioni provate in quella doppia penetrazione e sporgendomi per riguardare quel culetto appena coperto dal tanga che voltandosi sollevando il lenzuolo metteva di tanto in tanto in mostra.
Era oramai giorno quando la vidi scendere e notando che ero sveglio mi lanciò un bacio con la mano, scendendo poi a Mestre.
Non ci capitò più di incontarla, però incontrando Pino anche a distanza di anni, ci ricordiamo sempre di quella bella esperienza vissuta.
Trattandosi di una storia realmente accaduta, sarebbe bello se Giorgia (nome di fantasia), leggendo il racconto e riconoscendosi come protagonista, tentasse di contattarmi!
Lascio alle lettrici formulare considerazioni magari anche commentandole alla solita email sanimarco961@gmail.com
scritto il
2025-12-12
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