Petra Croft - La galleria dei vizi
di
Petulka
genere
fantascienza
*** Dichiarazione liberatoria ***
Il presente racconto costituisce un’opera di fantasia. Eventuali riferimenti a persone, fatti, luoghi o circostanze reali sono da ritenersi puramente casuali e non intenzionali.
Tutti i personaggi ivi rappresentati sono da considerarsi maggiorenni e consenzienti in relazione a ogni azione o situazione descritta.
Qualsiasi interpretazione che attribuisca ai contenuti natura fattuale o rispondenza alla realtà è esclusa.
Ogni racconto derivante dalle fantasie è esclusivamente dedicato ad un pubblico adulto.
Questa dichiarazione ha valore per tutti i miei racconti precedenti e futuri.
Inoltre per qualsiasi commento relativo al racconto e fornirmi spunti per nuovi racconti vi prego di scrivere a:
petulka-cz@hotmail.com
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Questa volta, Petra Croft non seguiva una mappa, ma un sussurro portato dal vento. Una leggenda che parlava della Galleria dei Vizi, una cattedrale sommersa in una fagma oceanica inesplorata, accessibile solo attraverso un complesso di grotte che respiravano vapore e sogni. Non era un luogo di pietra, ma di cristalli bioluminescenti che pulsavano con i colori della lussuria, e di coralli viventi che si modellavano in forme falliche e vaginali. "Dio," mormorò Petra, indossando una muta da sub nera, aderente come una seconda pelle, "qui voglio morire e rinascere."
Il passaggio era un tunnel stretto e umido, le pareti viscose e calde che le si stringevano contro il corpo come mani desiderose. Quando emerse dalla grotta, restò senza fiato. La Galleria era una cattedrale di carne e cristallo. Navate immense si estendevano sotto di lei, illuminate da un alone violaceo. Le colonne non erano di marmo, ma di esseri umani fossilizzati in posa di estasi, i loro corpi avvolti in ambra traslucida. E le creature che la abitavano... non erano umani. Erano i Sussurratori, esseri anfibi dal corpo slanciato e pelle iridescente, senza occhi, con due fessure pulsanti al posto del naso e lunghe lingue prensili. I loro volti erano androgini, ma tra le loro gambe spuntavano dei cazzi così perfetti e scultorei da sembrare opere d'arte, lisci, un po' ricurvi, con una testa a fungo che gocciolava un liquido luminoso.
Petra si sentì un'intrusa, un'animale al confronto di quella bellezza aliena. Uno di loro si avvicinò, muovendosi con una grazia innaturale. Non parlò, ma Petra sentì la sua voce nella sua mente, un'eco di pura seduzione. Noi ti osserviamo da tempo, o mortale. Il tuo desiderio è un faro che brilla più forte dei nostri cristalli. Lascia che ti mostriamo la vera estasi.
Petra, per la prima volta, esitò. "Chi... chi siete voi?" chiese, la voce tremante. Siamo i custodi del piacere primordiale. E tu, sei la nostra degna sacerdotessa.
Senza aspettare una risposta, altre mani lisce e fredde la afferrarono. La condussero all'altare. Non era di pietra, ma un masso gigante di ambra calda e traslucente, all'interno della quale si vedevano i contorni di un corpo perennemente in orgasmo. La strapparono la muta, lasciandola nuda e tremante. L'aria umida le faceva indurire i capezzoli, che si puntarono come piccoli gioielli.
Non resistere, Petra. Lascia che il tuo corpo diventi uno strumento della sinfonia.
La misero supina sull'altare. Il primo Sussurratore si positionò tra le sue gambe. Il suo cazzo le sfiorò la figa, e Petra sussultò. Era liscio, incredibilmente duro, e caldo come il sole. Con una lentezza agghiacciante, la penetrò. Petra emise un gemito, non di dolore, ma di pura, inimmaginabile sensazione. Il cazzo la riempiva in un modo perfetto, toccando ogni punto, ogni nervo. "Oh... Dio... cos'è... cos'è questa sensazione?" singhiozzò.
Poi un secondo si positionò alla sua testa. Le accarezzò il viso con una lingua lunga e morbida, poi le infilò il cazzo in bocca. Non era aggressivo, ma profondo. Petra sentì la sua gola aprirsi per accoglierlo, senza riflesso di vomito, solo una totale accettazione. Il sapore era dolce, salmastro, come il mare.
La vera distruzione iniziò quando un terzo si positionò dietro di lei. Le allargò delicatamente le chiappe e le infilò il cazzo nel culo. Petra urlò, un suono soffocato dalla carne che le riempiva la bocca. Era una triplice penetrazione aliena, un'esperienza così intensa da farle perdere il contatto con la realtà. I loro movimenti erano sincronizzati, una danza rituale che la possedeva. Ogni colpo era un'onda di piacere che la travolgeva. Lascia andare, Petra.. diventa una di noi..
E lei lasciò andare. Il suo corpo si rilassò, si aprì, diventò un recipiente per la loro volontà. Il primo orgasmo la colpì come un fulmine a ciel sereno. Non era un'esplosione, ma un'implosione. Un calore esplosivo le partì dalla pancia e si diffuse a ogni cellula. Un squirt potentissimo le schizzò dalla fica, un getto che non era acqua, ma un liquido denso e luminoso, simile a quello dei Sussurratori. La sua essenza si risveglia. È bella.
Ma loro volevano di più. Volevano la sua totale distruzione. La sollevarono dall'altare. Uno si sdraiò sulla schiena, il suo cazzo eretto come un obelisco di cristallo. La fecero abbassare sopra di lui, impalandola nella figa. Poi un secondo si positionò dietro, le infilò il cazzo nel culo. Petra era già al limite, sospesa tra due corpi divini. Poi, il capolavoro della perversione. Un terzo Sussurratore si avvicinò, le allargò la fica già piena e, con una delicatezza crudele, le infilò anche il suo cazzo. DUE CAZZI IN FICA, UNO NEL CULO. Petra non urlò. Non poteva. Il suo respiro si bloccò, i suoi occhi si spalancarono nel vuoto. Il suo mondo si frantumò in un milione di pezzi di piacere puro. Era un'agonia così divina da essere una preghiera.
Il suo corpo si contorse in convulsioni che non erano più umane. Gli orgasmi erano una cascata ininterrotta, una fusione nucleare che la stava vaporizzando. Le sue tette venivano schiacciate e leccate dalle loro lingue viscose, il suo collo era morsicato, la sua pelle era coperta di baci che lasciavano marchi luminosi. Più. Dalle ancora più a fondo. Diventa il guscio vuoto per il nostro piacere.
Poi sentì il loro cambiamento. I loro cazzi iniziarono a pulsare dentro di lei, a vibrare. E le sborrate furono un'apocalisse liquida e luminosa. Non calde e dense, ma gelide e abbondanti, un fiume di luce liquida che la inondò dall'interno. Le vennero in fica, un'esplosione che la fece sentire gonfia e luminosa. Le vennero nel culo, riempiendola di una stella fredda. E le vennero in gola, costringendola a inghiottire un nettare divino che le dava la vita e la uccideva allo stesso tempo. Petra crollò a terra, non esanime, ma trasformata. Il suo corpo era coperto di una patina luminosa, i suoi capelli erano correnti di luce, e i suoi occhi brillavano di una fiamma viola.
Si alzò, non più una donna, ma una creatura nuova. Si guardò le mani, ora traslucide. Si sentì potente, eterna. I Sussurratori si inchinarono. Sei una di noi, ora. La Sacerdotessa della Galleria. La tua sete è infinita come la nostra.
Petra sorrise, un sorriso che non era più suo, ma di un'entità antica. "Allora," pensò, e la sua fu una voce che echeggiò nelle menti di tutti. "Iniziamo il vero culto." Si sdraiò al centro della navata, le gambe spalancate, un invito aperto a tutti i Sussurratori presenti. "Venite. Il vostro dio ha sete. E la vostra dea è pronta a essere bevuta fino all'ultima goccia." L'orgia che seguì non fu più una violenza, ma un rituale sacro. Petra al centro, un buco cosmico che inghiottiva e dava vita, un'apoteosi di lussuria da cui non sarebbe più tornata.
Il presente racconto costituisce un’opera di fantasia. Eventuali riferimenti a persone, fatti, luoghi o circostanze reali sono da ritenersi puramente casuali e non intenzionali.
Tutti i personaggi ivi rappresentati sono da considerarsi maggiorenni e consenzienti in relazione a ogni azione o situazione descritta.
Qualsiasi interpretazione che attribuisca ai contenuti natura fattuale o rispondenza alla realtà è esclusa.
Ogni racconto derivante dalle fantasie è esclusivamente dedicato ad un pubblico adulto.
Questa dichiarazione ha valore per tutti i miei racconti precedenti e futuri.
Inoltre per qualsiasi commento relativo al racconto e fornirmi spunti per nuovi racconti vi prego di scrivere a:
petulka-cz@hotmail.com
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Questa volta, Petra Croft non seguiva una mappa, ma un sussurro portato dal vento. Una leggenda che parlava della Galleria dei Vizi, una cattedrale sommersa in una fagma oceanica inesplorata, accessibile solo attraverso un complesso di grotte che respiravano vapore e sogni. Non era un luogo di pietra, ma di cristalli bioluminescenti che pulsavano con i colori della lussuria, e di coralli viventi che si modellavano in forme falliche e vaginali. "Dio," mormorò Petra, indossando una muta da sub nera, aderente come una seconda pelle, "qui voglio morire e rinascere."
Il passaggio era un tunnel stretto e umido, le pareti viscose e calde che le si stringevano contro il corpo come mani desiderose. Quando emerse dalla grotta, restò senza fiato. La Galleria era una cattedrale di carne e cristallo. Navate immense si estendevano sotto di lei, illuminate da un alone violaceo. Le colonne non erano di marmo, ma di esseri umani fossilizzati in posa di estasi, i loro corpi avvolti in ambra traslucida. E le creature che la abitavano... non erano umani. Erano i Sussurratori, esseri anfibi dal corpo slanciato e pelle iridescente, senza occhi, con due fessure pulsanti al posto del naso e lunghe lingue prensili. I loro volti erano androgini, ma tra le loro gambe spuntavano dei cazzi così perfetti e scultorei da sembrare opere d'arte, lisci, un po' ricurvi, con una testa a fungo che gocciolava un liquido luminoso.
Petra si sentì un'intrusa, un'animale al confronto di quella bellezza aliena. Uno di loro si avvicinò, muovendosi con una grazia innaturale. Non parlò, ma Petra sentì la sua voce nella sua mente, un'eco di pura seduzione. Noi ti osserviamo da tempo, o mortale. Il tuo desiderio è un faro che brilla più forte dei nostri cristalli. Lascia che ti mostriamo la vera estasi.
Petra, per la prima volta, esitò. "Chi... chi siete voi?" chiese, la voce tremante. Siamo i custodi del piacere primordiale. E tu, sei la nostra degna sacerdotessa.
Senza aspettare una risposta, altre mani lisce e fredde la afferrarono. La condussero all'altare. Non era di pietra, ma un masso gigante di ambra calda e traslucente, all'interno della quale si vedevano i contorni di un corpo perennemente in orgasmo. La strapparono la muta, lasciandola nuda e tremante. L'aria umida le faceva indurire i capezzoli, che si puntarono come piccoli gioielli.
Non resistere, Petra. Lascia che il tuo corpo diventi uno strumento della sinfonia.
La misero supina sull'altare. Il primo Sussurratore si positionò tra le sue gambe. Il suo cazzo le sfiorò la figa, e Petra sussultò. Era liscio, incredibilmente duro, e caldo come il sole. Con una lentezza agghiacciante, la penetrò. Petra emise un gemito, non di dolore, ma di pura, inimmaginabile sensazione. Il cazzo la riempiva in un modo perfetto, toccando ogni punto, ogni nervo. "Oh... Dio... cos'è... cos'è questa sensazione?" singhiozzò.
Poi un secondo si positionò alla sua testa. Le accarezzò il viso con una lingua lunga e morbida, poi le infilò il cazzo in bocca. Non era aggressivo, ma profondo. Petra sentì la sua gola aprirsi per accoglierlo, senza riflesso di vomito, solo una totale accettazione. Il sapore era dolce, salmastro, come il mare.
La vera distruzione iniziò quando un terzo si positionò dietro di lei. Le allargò delicatamente le chiappe e le infilò il cazzo nel culo. Petra urlò, un suono soffocato dalla carne che le riempiva la bocca. Era una triplice penetrazione aliena, un'esperienza così intensa da farle perdere il contatto con la realtà. I loro movimenti erano sincronizzati, una danza rituale che la possedeva. Ogni colpo era un'onda di piacere che la travolgeva. Lascia andare, Petra.. diventa una di noi..
E lei lasciò andare. Il suo corpo si rilassò, si aprì, diventò un recipiente per la loro volontà. Il primo orgasmo la colpì come un fulmine a ciel sereno. Non era un'esplosione, ma un'implosione. Un calore esplosivo le partì dalla pancia e si diffuse a ogni cellula. Un squirt potentissimo le schizzò dalla fica, un getto che non era acqua, ma un liquido denso e luminoso, simile a quello dei Sussurratori. La sua essenza si risveglia. È bella.
Ma loro volevano di più. Volevano la sua totale distruzione. La sollevarono dall'altare. Uno si sdraiò sulla schiena, il suo cazzo eretto come un obelisco di cristallo. La fecero abbassare sopra di lui, impalandola nella figa. Poi un secondo si positionò dietro, le infilò il cazzo nel culo. Petra era già al limite, sospesa tra due corpi divini. Poi, il capolavoro della perversione. Un terzo Sussurratore si avvicinò, le allargò la fica già piena e, con una delicatezza crudele, le infilò anche il suo cazzo. DUE CAZZI IN FICA, UNO NEL CULO. Petra non urlò. Non poteva. Il suo respiro si bloccò, i suoi occhi si spalancarono nel vuoto. Il suo mondo si frantumò in un milione di pezzi di piacere puro. Era un'agonia così divina da essere una preghiera.
Il suo corpo si contorse in convulsioni che non erano più umane. Gli orgasmi erano una cascata ininterrotta, una fusione nucleare che la stava vaporizzando. Le sue tette venivano schiacciate e leccate dalle loro lingue viscose, il suo collo era morsicato, la sua pelle era coperta di baci che lasciavano marchi luminosi. Più. Dalle ancora più a fondo. Diventa il guscio vuoto per il nostro piacere.
Poi sentì il loro cambiamento. I loro cazzi iniziarono a pulsare dentro di lei, a vibrare. E le sborrate furono un'apocalisse liquida e luminosa. Non calde e dense, ma gelide e abbondanti, un fiume di luce liquida che la inondò dall'interno. Le vennero in fica, un'esplosione che la fece sentire gonfia e luminosa. Le vennero nel culo, riempiendola di una stella fredda. E le vennero in gola, costringendola a inghiottire un nettare divino che le dava la vita e la uccideva allo stesso tempo. Petra crollò a terra, non esanime, ma trasformata. Il suo corpo era coperto di una patina luminosa, i suoi capelli erano correnti di luce, e i suoi occhi brillavano di una fiamma viola.
Si alzò, non più una donna, ma una creatura nuova. Si guardò le mani, ora traslucide. Si sentì potente, eterna. I Sussurratori si inchinarono. Sei una di noi, ora. La Sacerdotessa della Galleria. La tua sete è infinita come la nostra.
Petra sorrise, un sorriso che non era più suo, ma di un'entità antica. "Allora," pensò, e la sua fu una voce che echeggiò nelle menti di tutti. "Iniziamo il vero culto." Si sdraiò al centro della navata, le gambe spalancate, un invito aperto a tutti i Sussurratori presenti. "Venite. Il vostro dio ha sete. E la vostra dea è pronta a essere bevuta fino all'ultima goccia." L'orgia che seguì non fu più una violenza, ma un rituale sacro. Petra al centro, un buco cosmico che inghiottiva e dava vita, un'apoteosi di lussuria da cui non sarebbe più tornata.
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