Petra Croft - Il tempio del tesoro
di
Petulka
genere
orge
*** Dichiarazione liberatoria ***
Il presente racconto costituisce un’opera di fantasia. Eventuali riferimenti a persone, fatti, luoghi o circostanze reali sono da ritenersi puramente casuali e non intenzionali.
Tutti i personaggi ivi rappresentati sono da considerarsi maggiorenni e consenzienti in relazione a ogni azione o situazione descritta.
Qualsiasi interpretazione che attribuisca ai contenuti natura fattuale o rispondenza alla realtà è esclusa.
Ogni racconto derivante dalle fantasie è esclusivamente dedicato ad un pubblico adulto.
Questa dichiarazione ha valore per tutti i miei racconti precedenti e futuri.
Inoltre per qualsiasi commento relativo al racconto e fornirmi spunti per nuovi racconti vi prego di scrivere a:
petulka-cz@hotmail.com
___________________________________________________________________
Petra Croft, la troia esploratrice più famosa del mondo, si inoltrava nelle viscere umide del tempio perduto. Il suo corpo era una promessa di peccato: shorts di pelle talmente stretti da tagliarle la figa in due e un top minuscolo che lasciava sfuggire i capezzoli duri come sassi. "Vado a caccia di cazzi, non di rottami," sussurrò a se stessa, sentendo già la patata bagnarsi e pulsare.
La prima guardia del tempio, un bestione muscoloso, le sbarrò la strada con un'erezione che gli spaccava i pantaloni. "Cerca la fortuna, puttana?" le sputò addosso. "La fortuna sei tu, porco," rispose Petra, gettandosi ai suoi piedi. Gli sfilò i calzoni e il cazzo le schizzò in faccia, duro e venoso. "Che bello... è tutto per me." Lo inghiottì fino in gola, facendolo sbrodolare mentre le sue mani gli accarezzavano le palle pesanti. "Succhiamelo tutto, troia!" le ordinò lui, afferrandola per i capelli e scopandole la bocca con foga. Petra si lasciava usare come una cagna, gemendo e sentendolo gonfiare. Quando le venne in gola, inghiottì ogni goccia, leccandosi le labbra con un sorriso da viziatissima. "Primo tesoro acquisito."
Ma la vera miniera d'oro era nella camera successiva. Su un altare di pietra, tre uomini nudi e superdotati l'aspettavano, i loro cazzi tesi come lance. "Finalmente una vera troia," disse uno, accarezzandosi il cazzo. "Sali qui, vacca. Veniamo a riempirti." Petra non si fece pregare. Si sdraiò, spalancando le gambe. "Allora, che aspettate? Sbordatemi questa fica e questo culo!"
La prima penetrazione la fece urlare. Un cazzo enorme le sfondò la figa, entrando fino in fondo. "Sììì! Così! Inculami di più, porco!" gridò, mentre un secondo uomo le infilò il cazzo in bocca, bloccandole le urla. Ma non bastava. "Voglio di più! Voglio essere riempita!" riuscì a dire tra due colpi di cazzo in gola. Allora il terzo uomo si positionò dietro di lei. Sentì le sue chiappe essere spalancate e un dito umido le preparò il buchetto del culo. Poi il cazzo le entrò, lento e inesorabile. Petra era in trance. Una doppia penetrazione selvaggia. "Sììì! Sììì! INCULATEMI TUTTE E DUE! SONO UNA TROIA DA SCOPARE FINO A MORIRE!"
La camera si riempì di altri esploratori, attratti dalle sue urla di piacere. Presto furono sei, poi otto. Petra era al centro di un'orgia di pura carne. La misero a quattro zampe. "Adesso veniamo al bello," le sussurrò uno all'orecchio. Sentì la sua fica già piena essere allargata ancora di più. Un secondo cazzo le entrò nella patata, stirandola fino al limite. "AAAAAHHHH! DUE CAZZI IN FICA! MI STATE SPEZZANDO! PIÙ FORTE PIÙ FORTE STRONZI..!" urlò, mentre un altro le infilava il cazzo nel culo e uno ancora le sbatteva in faccia. Un quinto uomo si strusciava tra le sue tette enormi, inculandole lo sterno.
La triplice penetrazione con due cazzi in fica la stava facendo impazzire. Era un ammasso di carne, un buco da riempire. Ogni centimetro del suo corpo era penetrato, usato, posseduto. "SIAMO TUTTI DENTRO DI TE, PUTTANA! SEI LA NOSTRA SGONABILE!" le gridarono in coro. Petra sentì gli orgasmi scoppiarle dentro come bombe, uno dopo l'altro, così forti da toglierle il fiato. Il suo corpo tremava, convulso, mentre le urla si trasformavano in sussurri raufi. "Sì... così... riempitemi... tutta..." disse, prima di svenire, sopraffatta dal piacere, un sorriso beato stampato sul viso.
Ma anche svenuta, era solo un oggetto del loro piacere. I porchi continuarono a scoparla, usandola come un pupazzo del sesso. "La troia è svenuta! Facciamola annegare di sborra!" le gridò uno. Sentì i loro corpi irrigidirsi. Uno dopo l'altro, vennero. Le sborrate furono incredibili, un fiume di sperma caldo e denso che la inondò. Le schizzarono in faccia, coprendola da capo a piedi. Le due fighe e il culo le vennero riempiti fino a farle strabordare la sborra. Petra si risvegliò con il corpo incollato, la bocca piena di sperma e un'ultima goccia che le colava dal culo. Si leccò le labbra, assaporando il sapore della sua avventura. "Tesoro... completato," sussurrò, esausta e felice.
Petra Croft giaceva sull'altare di pietra, un'opera d'arte distrutta dal piacere. Il suo corpo era una tela incollata di sperma, la figa e il culo le stillavano sborra, e un sorriso idiota di soddisfazione era stampato sul suo viso. I suoi conquistatori, esausti, se ne andarono, lasciandola lì, un trofeo della loro vittoria. "Porci... vi ho svuotati tutti," mormorò nel silenzio della camera, le dita che si accarezzavano la patata gonfia e ancora sensibile.
Ma il tempio non aveva finito con lei.
Un rumore secco, come pietre che si scontrano, echeggiò dalle ombre. Dai corridoi bui, emergendo lentamente dalle loro nicchie, apparvero nuove figure. Erano i custodi eterni, i guardiani mummificati del tempio. I loro corpi erano avvolti in bende luride e secche, ma in mezzo a quelle spoglie antiche, c'era una vita, un desiderio orribile e primordiale. Tra le loro gambe, spuntavano dei cazzi che sfidavano la realtà. Erano neri, nodosi, enormi, di una dimensione mostruosa, duri come il granito delle mura del tempio. Non avevano occhi, solo vuoti, ma Petra sentì il loro sguardo violarla, sentì la loro fame secolare che si concentrava su di lei, l'unica fonte di calore e di vita in quel regno di morte.
"No... non è possibile," sussurrò, un brivido di terrore puro che le percorse la schiena, mescolandosi a un'eccitazione folle che le faceva pulsare di nuovo la figa. "State lontani da me, mostri!"
Ma non la ascoltarono. Si avvicinarono, circondandola. Uno di loro, il più imponente, le afferrò una gamba con una mano avvolta in bende, tirandola verso di sé. Petra urlò, un mix di paura e brama. "NO! LASCIATEMI! NON VOGLIO... AAHHH!"
Il suo "no" si trasformò in un urlo di puro stupore quando il cazzo mummificato le sfondò la figa. Era diverso. Era freddo, ruvido, e le riempì la patata in un modo che nessun uomo vivente aveva mai fatto. "OHHHH CAZZO...! COSA MI AVETE MESSO DENTRO?! È GIGANTESCO!" gridò, mentre un altro custode le si avvicinava al viso, il suo cazzo nodoso che le sbatteva sulle guance. "NO! NON IN BOCCA! È... MMMPPFFH!"
Le chiusero la bocca, infilandole quel cazzo di pietra fino in gola. Le bende le graffiavano la pelle, l'odore di polvere e di morte la stordiva, ma il piacere era così intenso da essere quasi un dolore. E non era finita. Sentì le sue chiappe essere spalancate con una violenza brutale e un terzo cazzo le infilò nel culo. "SI! INCULATEMI! SCOPATEMI TUTTA CON I VOSTRI CORPI MARCI! TRASFORMATEMI IN UNA TROIA MUMMIFICATA!" urlò con la voce che le poteva uscire.
Ma i custodi volevano di più. Volevano prostrarla, possederla in un modo che la natura stessa proibiva. La sollevarono da terra come se non pesasse nulla. Uno si sdraiò sulla schiena, il suo cazzo eretto come un obelisco. Le infilarono Petra sopra, facendola impalare sulla figa. Poi, un secondo si positionò dietro di lei, le allargò le chiappe e le conficcò il suo cazzo nel culo. Petra era già al limite, sospesa tra due pali di carne fredda. "BASTA! NON CE LA FACCIO PIÙ! MI SPEZATE!" singhiozzò, le lacrime che le mescolavano con il sudore e la polvere.
Poi venì la distruzione. Un terzo custode si positionò davanti a lei, tra le sue gambe aperte. Con una spinta inumana, le infilò il suo cazzo nella fica già stracolma. Petra emise un urlo che non era umano, un verso di animale macellato. DUE CAZZI NELLA FIGA E UNO NEL CULO. Il suo corpo si contorse in una convulsione tetanica. "AAAAAAAHHHHHHHH! MI STATE LACERANDO! SONO SOLO UN BUCCO! SOLO UNA TROIA DA RIEMPIRE!" Il dolore si fuse con un piacere cosmico, un orgasmo così totalizzante che le strappò l'anima. Le sue tette vennero schiacciate e strusciate dai corpi dei mostri, mentre un altro cazzo le veniva infilato in bocca, soffocandola. Era completamente impalata, un pezzo di carne infilzato su quattro aste di morte.
Il suo mondo diventò bianco. Gli orgasmi la colpivano come onde tsunami, una dietro l'altra, senza tregua. Il suo cervello si fuse in un pulpido di piacere puro. Sentiva i loro corpi agitarsi, i loro cazzi gonfiarsi dentro di lei fino a farla esplodere. Poi, la sborrata. Non fu calda e umana, ma un'esplosione gelida, un fiume di un liquido denso e polveroso, come sabbia bagnata, che le inondò l'interno. Le vennero in fica, in culo, in gola, in quantità mostruose. La sentì riempirla, gonfiarla, uscire da ogni suo orifizio. Quando l'ultimo custode si ritirò, Petra crollò a terra, svenuta.
Si risvegliò chissà quanto dopo, in una pozza del loro sperma polveroso. Era vuota. Annullata. Ma viva. Con un fatica sovrumana, si alzò. Si sentiva diversa. Più forte. Si guardò le mani, poi il suo corpo distrutto. Un sorriso, il più perverso e cattivo che avesse mai sfoderato, le discese sulle labbra. Aveva sopravvissuto ai mostri. Aveva vinto. "Adesso," sussurrò, la voce roca ma determinata, "sono una dea. E ho bisogno di nuovi adoratori da scopare fino a farli piangere." La sua avventura, si rese conto, era appena iniziata..
Il presente racconto costituisce un’opera di fantasia. Eventuali riferimenti a persone, fatti, luoghi o circostanze reali sono da ritenersi puramente casuali e non intenzionali.
Tutti i personaggi ivi rappresentati sono da considerarsi maggiorenni e consenzienti in relazione a ogni azione o situazione descritta.
Qualsiasi interpretazione che attribuisca ai contenuti natura fattuale o rispondenza alla realtà è esclusa.
Ogni racconto derivante dalle fantasie è esclusivamente dedicato ad un pubblico adulto.
Questa dichiarazione ha valore per tutti i miei racconti precedenti e futuri.
Inoltre per qualsiasi commento relativo al racconto e fornirmi spunti per nuovi racconti vi prego di scrivere a:
petulka-cz@hotmail.com
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Petra Croft, la troia esploratrice più famosa del mondo, si inoltrava nelle viscere umide del tempio perduto. Il suo corpo era una promessa di peccato: shorts di pelle talmente stretti da tagliarle la figa in due e un top minuscolo che lasciava sfuggire i capezzoli duri come sassi. "Vado a caccia di cazzi, non di rottami," sussurrò a se stessa, sentendo già la patata bagnarsi e pulsare.
La prima guardia del tempio, un bestione muscoloso, le sbarrò la strada con un'erezione che gli spaccava i pantaloni. "Cerca la fortuna, puttana?" le sputò addosso. "La fortuna sei tu, porco," rispose Petra, gettandosi ai suoi piedi. Gli sfilò i calzoni e il cazzo le schizzò in faccia, duro e venoso. "Che bello... è tutto per me." Lo inghiottì fino in gola, facendolo sbrodolare mentre le sue mani gli accarezzavano le palle pesanti. "Succhiamelo tutto, troia!" le ordinò lui, afferrandola per i capelli e scopandole la bocca con foga. Petra si lasciava usare come una cagna, gemendo e sentendolo gonfiare. Quando le venne in gola, inghiottì ogni goccia, leccandosi le labbra con un sorriso da viziatissima. "Primo tesoro acquisito."
Ma la vera miniera d'oro era nella camera successiva. Su un altare di pietra, tre uomini nudi e superdotati l'aspettavano, i loro cazzi tesi come lance. "Finalmente una vera troia," disse uno, accarezzandosi il cazzo. "Sali qui, vacca. Veniamo a riempirti." Petra non si fece pregare. Si sdraiò, spalancando le gambe. "Allora, che aspettate? Sbordatemi questa fica e questo culo!"
La prima penetrazione la fece urlare. Un cazzo enorme le sfondò la figa, entrando fino in fondo. "Sììì! Così! Inculami di più, porco!" gridò, mentre un secondo uomo le infilò il cazzo in bocca, bloccandole le urla. Ma non bastava. "Voglio di più! Voglio essere riempita!" riuscì a dire tra due colpi di cazzo in gola. Allora il terzo uomo si positionò dietro di lei. Sentì le sue chiappe essere spalancate e un dito umido le preparò il buchetto del culo. Poi il cazzo le entrò, lento e inesorabile. Petra era in trance. Una doppia penetrazione selvaggia. "Sììì! Sììì! INCULATEMI TUTTE E DUE! SONO UNA TROIA DA SCOPARE FINO A MORIRE!"
La camera si riempì di altri esploratori, attratti dalle sue urla di piacere. Presto furono sei, poi otto. Petra era al centro di un'orgia di pura carne. La misero a quattro zampe. "Adesso veniamo al bello," le sussurrò uno all'orecchio. Sentì la sua fica già piena essere allargata ancora di più. Un secondo cazzo le entrò nella patata, stirandola fino al limite. "AAAAAHHHH! DUE CAZZI IN FICA! MI STATE SPEZZANDO! PIÙ FORTE PIÙ FORTE STRONZI..!" urlò, mentre un altro le infilava il cazzo nel culo e uno ancora le sbatteva in faccia. Un quinto uomo si strusciava tra le sue tette enormi, inculandole lo sterno.
La triplice penetrazione con due cazzi in fica la stava facendo impazzire. Era un ammasso di carne, un buco da riempire. Ogni centimetro del suo corpo era penetrato, usato, posseduto. "SIAMO TUTTI DENTRO DI TE, PUTTANA! SEI LA NOSTRA SGONABILE!" le gridarono in coro. Petra sentì gli orgasmi scoppiarle dentro come bombe, uno dopo l'altro, così forti da toglierle il fiato. Il suo corpo tremava, convulso, mentre le urla si trasformavano in sussurri raufi. "Sì... così... riempitemi... tutta..." disse, prima di svenire, sopraffatta dal piacere, un sorriso beato stampato sul viso.
Ma anche svenuta, era solo un oggetto del loro piacere. I porchi continuarono a scoparla, usandola come un pupazzo del sesso. "La troia è svenuta! Facciamola annegare di sborra!" le gridò uno. Sentì i loro corpi irrigidirsi. Uno dopo l'altro, vennero. Le sborrate furono incredibili, un fiume di sperma caldo e denso che la inondò. Le schizzarono in faccia, coprendola da capo a piedi. Le due fighe e il culo le vennero riempiti fino a farle strabordare la sborra. Petra si risvegliò con il corpo incollato, la bocca piena di sperma e un'ultima goccia che le colava dal culo. Si leccò le labbra, assaporando il sapore della sua avventura. "Tesoro... completato," sussurrò, esausta e felice.
Petra Croft giaceva sull'altare di pietra, un'opera d'arte distrutta dal piacere. Il suo corpo era una tela incollata di sperma, la figa e il culo le stillavano sborra, e un sorriso idiota di soddisfazione era stampato sul suo viso. I suoi conquistatori, esausti, se ne andarono, lasciandola lì, un trofeo della loro vittoria. "Porci... vi ho svuotati tutti," mormorò nel silenzio della camera, le dita che si accarezzavano la patata gonfia e ancora sensibile.
Ma il tempio non aveva finito con lei.
Un rumore secco, come pietre che si scontrano, echeggiò dalle ombre. Dai corridoi bui, emergendo lentamente dalle loro nicchie, apparvero nuove figure. Erano i custodi eterni, i guardiani mummificati del tempio. I loro corpi erano avvolti in bende luride e secche, ma in mezzo a quelle spoglie antiche, c'era una vita, un desiderio orribile e primordiale. Tra le loro gambe, spuntavano dei cazzi che sfidavano la realtà. Erano neri, nodosi, enormi, di una dimensione mostruosa, duri come il granito delle mura del tempio. Non avevano occhi, solo vuoti, ma Petra sentì il loro sguardo violarla, sentì la loro fame secolare che si concentrava su di lei, l'unica fonte di calore e di vita in quel regno di morte.
"No... non è possibile," sussurrò, un brivido di terrore puro che le percorse la schiena, mescolandosi a un'eccitazione folle che le faceva pulsare di nuovo la figa. "State lontani da me, mostri!"
Ma non la ascoltarono. Si avvicinarono, circondandola. Uno di loro, il più imponente, le afferrò una gamba con una mano avvolta in bende, tirandola verso di sé. Petra urlò, un mix di paura e brama. "NO! LASCIATEMI! NON VOGLIO... AAHHH!"
Il suo "no" si trasformò in un urlo di puro stupore quando il cazzo mummificato le sfondò la figa. Era diverso. Era freddo, ruvido, e le riempì la patata in un modo che nessun uomo vivente aveva mai fatto. "OHHHH CAZZO...! COSA MI AVETE MESSO DENTRO?! È GIGANTESCO!" gridò, mentre un altro custode le si avvicinava al viso, il suo cazzo nodoso che le sbatteva sulle guance. "NO! NON IN BOCCA! È... MMMPPFFH!"
Le chiusero la bocca, infilandole quel cazzo di pietra fino in gola. Le bende le graffiavano la pelle, l'odore di polvere e di morte la stordiva, ma il piacere era così intenso da essere quasi un dolore. E non era finita. Sentì le sue chiappe essere spalancate con una violenza brutale e un terzo cazzo le infilò nel culo. "SI! INCULATEMI! SCOPATEMI TUTTA CON I VOSTRI CORPI MARCI! TRASFORMATEMI IN UNA TROIA MUMMIFICATA!" urlò con la voce che le poteva uscire.
Ma i custodi volevano di più. Volevano prostrarla, possederla in un modo che la natura stessa proibiva. La sollevarono da terra come se non pesasse nulla. Uno si sdraiò sulla schiena, il suo cazzo eretto come un obelisco. Le infilarono Petra sopra, facendola impalare sulla figa. Poi, un secondo si positionò dietro di lei, le allargò le chiappe e le conficcò il suo cazzo nel culo. Petra era già al limite, sospesa tra due pali di carne fredda. "BASTA! NON CE LA FACCIO PIÙ! MI SPEZATE!" singhiozzò, le lacrime che le mescolavano con il sudore e la polvere.
Poi venì la distruzione. Un terzo custode si positionò davanti a lei, tra le sue gambe aperte. Con una spinta inumana, le infilò il suo cazzo nella fica già stracolma. Petra emise un urlo che non era umano, un verso di animale macellato. DUE CAZZI NELLA FIGA E UNO NEL CULO. Il suo corpo si contorse in una convulsione tetanica. "AAAAAAAHHHHHHHH! MI STATE LACERANDO! SONO SOLO UN BUCCO! SOLO UNA TROIA DA RIEMPIRE!" Il dolore si fuse con un piacere cosmico, un orgasmo così totalizzante che le strappò l'anima. Le sue tette vennero schiacciate e strusciate dai corpi dei mostri, mentre un altro cazzo le veniva infilato in bocca, soffocandola. Era completamente impalata, un pezzo di carne infilzato su quattro aste di morte.
Il suo mondo diventò bianco. Gli orgasmi la colpivano come onde tsunami, una dietro l'altra, senza tregua. Il suo cervello si fuse in un pulpido di piacere puro. Sentiva i loro corpi agitarsi, i loro cazzi gonfiarsi dentro di lei fino a farla esplodere. Poi, la sborrata. Non fu calda e umana, ma un'esplosione gelida, un fiume di un liquido denso e polveroso, come sabbia bagnata, che le inondò l'interno. Le vennero in fica, in culo, in gola, in quantità mostruose. La sentì riempirla, gonfiarla, uscire da ogni suo orifizio. Quando l'ultimo custode si ritirò, Petra crollò a terra, svenuta.
Si risvegliò chissà quanto dopo, in una pozza del loro sperma polveroso. Era vuota. Annullata. Ma viva. Con un fatica sovrumana, si alzò. Si sentiva diversa. Più forte. Si guardò le mani, poi il suo corpo distrutto. Un sorriso, il più perverso e cattivo che avesse mai sfoderato, le discese sulle labbra. Aveva sopravvissuto ai mostri. Aveva vinto. "Adesso," sussurrò, la voce roca ma determinata, "sono una dea. E ho bisogno di nuovi adoratori da scopare fino a farli piangere." La sua avventura, si rese conto, era appena iniziata..
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