Natale

di
genere
incesti

A quei tempi di vita semplice , con pochi soldi, tanti sacrifici da parte dei genitori e tanti sogni di noi giovani, il Natale era davvero una festa speciale, le scuole chiudevano per moltissimi giorni e per le famiglie erano motivi di incontri e per noi amici, era l'occasione per lunghe sedute di giochi da tavola (non solo tombola) che a volte duravano sino all'alba.

Pochi soldi dicevo, ma in quei giorni si intensificavano i gesti di solidarietà da parte di tutti e finalmente, le tavole si riempivano di leccornie che ci potevamo solo sognare nel resto dell'anno.

Anche casa nostra era così, animata da un via vai di parenti e vicini che, in attesa del clou dei giorni prima di Natale, si riempiva di persone che, pur vedendosi ogni giorno, si comportavano come se non si vedessero da chissà quanto tempo.

In quelle occasioni tutti gli astanti (Parenti, amici, vicini, ragazzi) erano talmente presi da non accorgersi del mondo che gli ronzava attorno.

Da ragazzo naturalmente ero entusiasta di partecipare anch'io con tutto quel ben di Dio di dolci fatti dalla mia mamma e poi, essendo addetto al trasporto in cucina dei bicchierini vuoti di Strega, Vermut e Marsala, ne approfittavo, non visto, per scolarne i fondi.

L'anno di cui voglio parlare però, era diverso.

Ero abituato alla casa sempre tranquilla in cui muovermi senza problemi e senza destare sospetti

In quella situazione dunque mi annoiavo e per di più, mi sentivo turbato ed inquieto e temendo domande indiscrete sul mio stato, frequentando l'ultimo anno di ragioneria, con la scusa dello studio, ero andato nella mia camera.

Giuro che quello che è successo dopo non era previsto in una situazione così rischiosa.

Comunque, era avvenuto senza possibilità di cambiare le cose.

Uscendo dalla mia camera per tornare in mezzo a quella confusione dove mio padre giocava a tombola insieme agli altri, avevo incrociato lei che usciva dal bagno.

Dopo i primi secondi di disorientamento per quella sorpresa, lei mi aveva preso per mano e mi aveva tirato con se dentro al bagno.

Facendomi segno col dito di non fare rumore, si era inginocchiata e, dopo avermi abbassato i pantaloni e le mutande, se lo era preso in bocca per leccarlo e succhiarlo sino a farmelo diventare duro come un pezzo di legno.

Quando finalmente, le sembrava che fossi pronto, si era alzata e dopo un profondo e lungo lingua in bocca, si ara appoggiata alla vasca da bagno e tirandosi la lunga gonna sulla schiena, mi aveva offerto le natiche nude.

Così, senza mutande come faceva sempre girando per casa, me lo aveva preso e se lo era infilato lei stessa nella fica già bagnata.

Per un po' l'avevo chiavata così e poi inginocchiandomi io stesso, le avevo fatto appoggiare un piede sul bordo della vasca e mi ero perso col volto tra le sue cosce con la testa ed il corpo ricoperti dalla sua gonna.

Conoscevo bene l'effetto che le facevo quando le leccavo la fica ma quella volta, per via della situazione e del rischio che stavamo correndo, era più eccitata del solito e nel giro di pochi secondi se ne era venuta tre volte ricoprendo la mia faccia ed i capelli con un mare di umori: "Chiavami..amore..chiavami e fammi godere come sai fare tu!"

Travolti dalla passione e dalla incontrollabile libidine che ci aveva obnubilato la mente inducendoci a comportarci come animali, l'avevo penetrata ancora e montata sino a scaricarle in corpo un'incredibile sequela si fiotti di sperma.

-Dio mamma, ti sono venuto dentro senza preservativo!-

-Lo so e se vuoi saperlo, sono anche in ovulazione e dunque, posso restare incinta.-

-Cazzo mamma, come facciamo se ci sei rimasta?-

-Non preoccuparti amore, in qualche modo faremo.

Non credo che tuo padre passerà tutto il tempo a giocare a tombola come adesso.

Troverà pure un pò di tempo per il suo dovere di marito specialmente adesso che è Natale!-

A quel tempo non esisteva la pillola e neanche quella del giorno dopo e dunque, in quelle situazioni o si ricorreva all'aborto illegale o si portava avanti la gravidanza.

All'insorgere dei primi ritardi, aveva sedotto il marito ed aveva avuto con lui alcuni rapporti col sistema del coitus interruptus.

Prima della riapertura della scuola aveva fatto il test di gravidanza risultato positivo.

Mio padre per festeggiare la lieta notizia, aveva voluto festeggiare.

Quello era stato sicuramente il più bel Natale della mia vita seguito poi dalla raccomandazione di mio padre di prendermi cura della mamma durante la gravidanza nei giorni in cui lui era assente per lavoro.

La curavo bene la mia mamma col pancione e, a dire il vero, anche lei si prendeva cura di me.

scritto il
2025-10-26
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