Se questa è una nonna - 13 - Una sorella fantastica👩🏻‍❤️‍👨🏻tutta da godere 💘🫂e da sposare👰‍♀️

di
genere
incesti

Non c'è che dire, Lidia, mia sorella è un vero fenomeno della natura.

Ha tutte le caratteristiche di sua madre che poi, sono le stesse della nonna.

Ha una capacità incredibile di capire il maschio del momento e, con lui, senza risparmiarsi e senza pudori, mette in atto le sue formidabili conoscenze erotiche e sessuali.

Con me poi, come è stato col padre e la madre ed in un certo senso anche con Manuel, la sua libidine si esalta in modo parossistico per via del rapporto incestuoso che ci lega.

Dal momento del nostro incontro a quando mi aveva fatto il primo pompino con ingoio, erano passati solo pochi minuti.

Poi mi aveva parlato si se, della sua storia, dei rapporti saffici con la mamma e incestuosi col padre e Manuel e poi, con gli altri uomini e le altre donne che hanno riempito rendendo più intensa e creativa la sua giovane vita sessuale.

Con me, aveva subito avuto la conferma di ciò che le aveva raccontato la nonna e poi la mamma.

Dopo la sborrata in bocca, si era resa conto che il mio cazzo era rimasto duro come se non avessi avuto quel potente orgasmo col quale le avevo riempito di sperma la bocca e lo stomaco.

Mentre ricaricavo le polveri mi aveva parlato per qualche minuto e subito si era impalata e col cazzo nel culo mi aveva cavalcato come una cavallerizza.

Aveva parlato ancora di quella volta che la mamma l'aveva portata a farsi montare da due trans con le tette ed i cazzi enormi e poi, sdraiata su di me a 69, si era fatta leccare la fica con un vibratore nel culo e mentre me lo leccava, con una mano mi strizzava i coglioni e con le dita dell'altra mano, giocava col mio culo e mi penetrava procurandomi intenso piaceri anali mentre mi trattenevo per non sborrare:

-Che porco che sei fratellino, riesci a farmi godere con la bocca e le mani e godi col culo senza sborrare.. porco!-

Avevamo riso mentre mi raccontava di quella volta che aveva incontrato un tipo belloccio, ben dotato che se la tirava come se ce l'avesse solo lui.

Effettivamente ci sapeva fare e lei per punirlo della sua supponenza, si era fatta chiavare in tutti i modi godendo moltissimo stando attenta però a non farlo venire ed alla fine quando si sentiva oramai appagata, glielo aveva preso in bocca e gli aveva conficcato le unghie nella carne e pochi attimi prima dell'orgasmo, si era staccata lasciandolo coi pantaloni e le mutande calati col corpo tremante e con un rantolo sordo in gola mentre un filo di sperma fuorusciva dalla cappella senza orgasmo.

Si era sfilata il perizoma che aveva usato per pulirsi la fica grondante dei suoi stessi umori e glielo aveva sbattuto in faccia poi, l'aveva salutato lasciandolo piagnucolante in ginocchio vicino alla tazza del cesso dove l'aveva portato quando lo aveva incontrato al bar.

Alla fine di quel racconto, in ginocchio davanti a me, aveva ripreso a succhiarmi il cazzo.

Due dita affondate nel buco del culo ed una mano a strizzarmi un capezzolo e graffiarmi con le unghie.

Poi su, col cazzo nella fica e china su di me, mi cavalcava, mi baciava mordendomi le labbra e la lingua mentre con le dita mi strizzava i capezzoli in modo sempre più forte e doloroso.

Poi era scesa ancora a succhiarmelo, leccarmi le palle ed il perineo sino al buco del culo per risalire pennellando l'asta con la lingua sino ad imboccare la cappella e poi, giù, più giù sino al contatto del glande con l'ugola mentre dalle labbra fili di saliva colavano sul mio inguine.

Io mi agitavo, mi contorcevo ansimavo sempre più forte e rantolavo nel tentativo di prolungare quel piacere trattenendo l'orgasmo.

A quel punto lei, avendomi studiato e conosciuto, alle prime contrazioni del cazzo tra le sue labbra, mi aveva portato le mani sui capezzoli e spingendosi il cazzo dentro l'esofago me lo aveva morso e mi aveva strizzato e tirato i capezzoli strappandomi un grido selvaggio accompagnato da una potente, interminabile sborrata iniziata proprio nel momento degli spasmi di dolore.

Avevo la cappella livida ed i capezzoli tumefatti quando, con un sorriso beffardo, si era chinata su di me rovesciandomi in faccia e sulle labbra, la sborra che aveva in bocca:

-Scusami fratellino, ma ho dovuto per forza fare così per strapparti la gustosa cremina che non mi volevi dare.

Poi, mi aveva raccontato dei meravigliosi momenti in cui con la mamma ed il papà facevano l'amore.

In quei momenti l'idea del sesso e la dipendenza dall'orgasmo parevano svanire lasciando il posto alla tenerezza, alla dolcezza delle carezze ed al valore inestimabile di quei baci dati con passione ed amore.

Il godimento fisico i quelle situazioni era solo il coronamento di un rapporto che li vedeva fusi in un solo corpo, un solo spirito legati com'era, dalla complicità e dall'amore e della magia di quei momenti indimenticabili.

-Sai Gigi, mi sento davvero una ragazza fortunata ad avere una famiglia così che mi permette senza vergogna di godere dei piaceri del sesso incestuoso.

Ho fatto l'amore con la mia mamma che mi è anche zia.

Ho fatto l'amore con l'uomo che mi ha cresciuta come un padre.

Ho fatto l'amore con Manuel mio fratello d'infanzia.

Ho fatto l'amore con te, mio fratello ed anche zio, non mi resta che fare l'amore col mio padre naturale che mi è anche nonno e che, vorrei tanto che fosse il papà (ed anche nonno) del mio primo figlio.

Mi piacerebbe passare stanotte tra le sue braccia insieme alla mamma e tu, potresti dormire con Manuel per approfondire la vostra conoscenza visto che dovremo affrontare il futuro come una squadra indissolubile.

segue



Ho già fatto l'amore






scritto il
2025-12-03
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