Se questa è una nonna 15 - La famiglia si allarga👄👨‍👩‍👧‍👦 - Manuel sposa la nonna 🫂verga per tutte/i

di
genere
incesti

Dio mio che spettacolo!

Ormai erano passati alcuni giorni da quando avevo visto Manuel per la prima volta in azione con mia sorella, con mia nonna e mia madre e l'avevo già preso anch'io nel culo un paio di volte eppure, ogni volta che glielo vedevo crescere tra le gambe, rimanevo come ipnotizzato davanti a quell'incredibile spettacolo.

Mia madre quella sera era particolarmente eccitata nel vedere come mia sorella e mia futura sposa, si era subito seduta in grembo al padre per farselo infilare tutto nella fica e cavalcarlo con lussuria mentre si accarezzavano delicatamente e, con dolcezza si parlavano per conoscersi meglio, chiarirsi e recuperare il tempo perduto.

Era davvero uno spettacolo incredibile, vederli chiavare accoppiati come bestie ed al tempo stesso fare l'amore come fidanzatini.

La cosa aveva eccitato molto mia madre ricordando quando anche noi avevamo cominciato a fare l'amore e scopare come assatanati.

A detta poi, di mia madre e Lidia, il mio cazzo era uguale a quello di mio padre ed anche il mio sperma aveva il suo stesso sapore dolce.

Dopo aver lasciato nostro padre e mia sorella che facevano ancora l'amore, appena entrati in camera, mia madre si era liberata subito dell'unico indumento che aveva indosso; Un premaman di cotone stampato a fiori, morbido e comodo.

Col pancione, il seno già gonfio di latte ed un culo da sballo, mi appariva come la visione di certe maternità della pittura classica.

Una figura mitica tra una delicata dea dell'amore, una ninfa delle acque ed una matrona sempre pronta a soddisfare orde maschi assatanati.

Il quel momento, il maschio dei suoi desideri era Manuel ed infatti, subito dopo essersi liberata del vestitino, gli si era inginocchiata di fronte e calandogli i pantaloni, si era trovata davanti al viso il suo impressionante cazzo schizzato fuori dalle mutande non ancora al massimo del suo turgore e tuttavia, già teso come un palo.

Mentre mia madre gli leccava i potenti testicoli, la verga era appoggiata sul suo viso, la sua fronte e sulla testa tra i capelli.

Che spettacolo!

Una visione alla quale nessuno credo avrebbe potuto resistere ed anch'io cedendo alla tentazione, mi ero messo in piedi dietro mia madre e mentre lei gli leccava i testicoli sino al perineo, io gli leccavo la cappella ed il glande oramai gonfio e livido come una prugna gigante.

Dio che voglia di farmelo sborrare in bocca quando sentivo le sue contrazioni e le mani di Manuel che mi spingevano la testa sino a farmelo imboccare completamente.

Non potevo però cedere a quella tentazione giacché percepivo la voglia di mia madre di portare a termine in modo completo e coi giusti tempi il suo lavoro.

Avevo dunque mollato la presa e dopo essermi spogliato anch'io, mi ero disteso sotto mia madre ed avevo cominciato a leccarle la fica trovandola già fradicia di umori.

Che spettacolo e che goduria, leccarla mentre la mia testa veniva schiacciata dal suo pancione ed i miei orecchi deliziati dallo schiocco della sua lingua, dallo sciabordio della sua saliva, dai suoi ansimi di piacere e dai gemiti di Manuel che godeva senza tuttavia sborrare.

La sua mitica resistenza era tale che avrebbe potuto durare ore prima di eiaculare ed in quel tempo, regalare mille orgasmi a mia madre soddisfacendo anche me nei suoi momenti di pausa.

Con mia madre i tempi di Manuel erano scansionati sempre allo stesso modo: Prima lei lo succhiava, lo leccava e lo spompinava sino ad estrargli le prime lacrime di pre-sperma.

Poi lei lo faceva distendere e con cautela per evitare dolorosi schianti sull'utero, cominciava a cavalcarlo mentre io le ciucciav i capezzoli o le infilavo il cazzo tra le labbra facendomelo succhiare al ritmo della sua cavalcata.

Poi si girava e ponendosi di schiena su di lui, senza più l'ostacolo del pancione rivolto verso il cielo, se lo infilava nel culo e finalmente, poteva ingoiarlo tutto dentro coi coglioni a contatto delle natiche e la verga tutta scivolosa nel retto con la cappella a lambire il colon.

Ad ogni affondo, la pancia si gonfiava come se il bambino che aveva in grembo si muovesse allo stesso ritmo della monta nel culo.

Manuel rimaneva praticamente immobile mentre mia madre accompagnata dalle sue mani sui fianchi, continuava coi suoi avanti-indietro, dentro-fuori.

-Gigi, leccamela!-

Mi aveva ansimato la mamma sfilandosi il cazzo di bocca avvicinando il mio orecchio alla sua bocca:

-Leccamela, leccamela e poi, mettimelo dentro anche tu!-

-Ma come faccio mamma con lui dentro di te?-

-Appunto Gigi!

E' proprio perché ho lui nel culo che voglio sentirti nella fica.-

-Ma mamma, non l'abbiamo mai fatto e poi, con Manuel così grosso, non faremo male al nostro bambino che hai in pancia?

-Non preoccuparti Gigi, ne ho già presi due insieme da tuo padre e suo fratello e ti assicuro, che il nostro bambino ne ha goduto anche lui e poi, il ginecologo mi ha confermato che prenderne due insieme, fa bene anche al feto.-

Rimanendo in quella postura col cazzo di Manuel profondamente conficcato in lei, aveva allargato le gambe in modo osceno offrendomi la vista del buco del culo spaventosamente aperto e le labbra della fica come un'ostrica bagnate, lucide e rosse tra le piccole labbra.

Aveva ragione mia madre!

Non appena appoggiata sulle grandi labbra, la cappella del mio cazzo era scomparsa, come risucchiata nella sua fica.

Un grido ne era seguito accompagnato da un devastante orgasmo e da una disperata voglia di sentirsi ancora più piena: "Sborrate, sborrate insieme.. Manuel riempimi il culo e tu ... Gigi, sborrami sull'utero.. fatemi godere e riscaldate il bimbo che ho in corpo.!

Un grugnito bestiale aveva accompagnato l'orgasmo di Manuel che, sovrapponendosi alle grida di mia madre, avevano coperto i miei rantoli di piacere.

Che scopata!

Che godimeto!

E quanta sborra colava dal corpo svetrato di mia madre.

Alla fine, coperta da un bagno di sudore, sfinita e grondante di sborra, mia madre si era alzata ed era andata in bagno a rinfrescarsi ed al suo ritorno, aveva trovato me che giocavo col cazzo di Manuel ridotto alla stregua di un bambolotto di peluche morbido e cedevole totalmente diverso dall'aria dura e minacciosa che aveva mentre veniva cavalcato da mia madre.

Stendendosi sul letto accanto a me e Manuel mia madre, prima di addormentarsi mi aveva detto:

- Gigi, goditi anche tu quel bestione nel culo ma prima, scopatelo e riempilo di sperma come sai fare tu, questo maialone col suo meraviglioso cazzo asinino tra le gambe.

Dopo circa due ore, mi ero addormentato anch'io coi coglioni completamente vuoti e col cazzo di Manuele nel mio culo farcito di sborra.

Nella camera di mio padre le cose erano andate in maniera assai differente.

Troppo era il desiderio di mio sorella di fare l'amore col padre e, con l'aiuto della mamma, aveva trascorso tutta la notte sino all'alba tra baci languidi, carezze leggere, toccamenti lievi, parole dolci ed amplessi tracimanti d'amore e di caldo seme.

-Papà, voglio darti anch'io un figlio come ha fatto la mamma anche lei figlia tua ed aspetterei come in un sogno che tu potessi ingravidare anche mia figlia concepita con te anche se mi rendo conto che questo sarà impossibile.-

Il padre dopo una lunga pausa di riflessione le aveva risposto:

-Lidia, amore di papà, quanto alla prima richiesta, sarò felice di esaudirla per vederti sfilare verso l'altare con in grembo il frutto del nostro amore come ho fatto con tua nonna e tua madre.

Quanto alla seconda "Impossibile" richiesta per via della mia età, avevo già immaginato che mi avresti espresso questo desiderio e ne avevo parlato col ginecologo della mamma il quale mi ha risposto che si può fare anche se a quel tempo, io non ci sarò più!-

-E come?-

Aveva risposto Lidia con voce tremante.

-Il giorno che tu vorrai, lui starà con noi mentre facciamo l'amore e preleverà il mio sperma per diverse volte (Per essere certo che i gameti siano prolifici) il mio sperma dalla tua vagina che poi conserverà congelato sino al giorno in cui tu e tuo marito, deciderete di iniettarlo dentro la vagina di nostra figlia direttamente sull'utero con l'ovulo già pronto a riceverlo.-

-Papà......................!-

Aveva gridato Lidia stringendosi al padre ed alla mamma col viso segnato dalle lacrime.

Il giorno dopo, un'aria nuove aleggiava nella casa.

Un'aria gioiosa e frizzante rovinata a momenti solo da una sofferenza ed alcuni dubbi.

La sofferenza era quella della nuora che non era riuscita a dormire a causa dei lancinanti dolori dello sfintere anale lacerato dal cazzo di Manuel.

Il dubbio che tormentava alcuni componenti della famiglia, era la presenza di Manuel che, seppure desiderato da tutti, maschi e femmine, era comunque un estraneo e, nel caso di un incidente (Una gravidanza accidentale) il figlio, non si poteva considerare frutto di un incesto.

Il primo problema l'aveva risolto il ginecologo (Unica persona insieme al parroco) che visitando la nuora a domicilio, aveva constatato che occorrevano dei punti di sutura per guarire le ferite:

-Certo, con questi punti, lo sfintere si restringerà rendendo più difficili i rapporti anali.-

-Vuoi dire che non potrò più prendere quello di Manuel!-

-Temo di si!-

Aveva risposto il dottore gettando nella disperazione la nuora.

-A meno che, non facciamo un piccolo intervento col quale allarghiamo il foro e poi lo ricuciamo formando delle piccole labbra come la vagina.

In questo caso, pur mantenendo intatti i muscoli per chiudere lo sfintere al fine di evitare perdite, manterrebbe una giusta elasticità per favorire l'introduzione di calibri come quello di Daniel che ho visto ed è davvero impressionante.

La nuora si era mostrata entusiasta da quella proposta ed anche il marito era contento di quella nuova possibilità della moglie, di godere in pieno dei piaceri anali.

Quanto all'altro problema, dopo un lungo consulto della famiglia, si era giunti alla conclusione che Daniel avrebbe dovuto sposare una della donne della casa per far parte a tutti gli effetti della famiglia.

Donne disponibili non ve n'erano, le bambine erano ancora troppo piccole e le altra erano sposate.

Ad un tratto mia nonna che sino a quel momento era rimasta in silenzio, si era alzata di scatto e con tono deciso aveva gridato: "Lo sposo io Manuel!-

E poi, davanti allo sguardo inebetito di tutti, si era appoggiata al tavolo e sollevando la gonna, già senza mutande, si era fatta inculare da Manuel che aveva assistito alle discussioni.

segue





scritto il
2025-12-05
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