Lo sconosciuto
di
Andrea inc
genere
corna
L'appartamento era piuttosto grande, confortevole e suddiviso in modo razionale per le esigenze della coppia.
L'accesso in casa, dopo un piccolo disimpegno, dava direttamente nel soggiorno arredato con grandi divani, lampade di designer e preziosi tappeti orientali.
Dietro un vistoso separè in stile giapponese dai colori sgargianti, vi era un grande tavolo da pranzo tondo adatto ad ospitare anche una dozzina di commensali.
Accanto una modernissima cucina a vista.
Quando il marito aveva varcato la soglia di casa immettendosi in soggiorno con in mano un mazzo di rose rosse, la moglie non l'aveva nemmeno salutato impegnata com'era a succhiare il cazzo ad uno sconosciuto seduto sul divano.
Grande era stato lo stupore dell'uomo nel rendersi conto che il maschio di cui si stava prendendo cura la moglie con la bocca, un tipo corpulento, aveva un'aria piuttosto trasandata nell'abbigliamento e nella cura del suo aspetto.
Poteva essere un barbone o un immigrato da poco giunto in Italia o forse un delinquente.
Oltre l'aspetto, anche l'odore che si percepiva avvicinandosi, aumentava lo sgomento dell'uomo che non riusciva nemmeno a parlare davanti allo spettacolo della donna che, tenendo con entrambe le mani una verga grossa, nodosa e scura, se lo lasciava scivolare tra le labbra al movimento alternato della testa.
Avvicinandosi ancora di più, aveva potuto notare che quell'incredibile pistone, era ricoperto da una bavetta biancastra che rilasciava un suono tra lo schiocco e il risucchio di un fluido cremoso.
Quando era giunto vicino, la moglie staccandosi dal cazzo dello sconosciuto, aveva alzato lo sguardo verso il marito e con un'espressione lubrica ed un movimento della mano, l'aveva invitato ad inginocchiarsi di fianco a lei.
Poi, gli aveva messo una mano dietro la nuca e dopo averlo rassicurato sul fatto che l'uomo sapeva già che il marito era un cornuto, lo aveva baciato sulla bocca con la labbra impastate da quella schiumetta giallastra dall'odore e dall'aspetto disgustosi e dal sapore acido.
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L'accesso in casa, dopo un piccolo disimpegno, dava direttamente nel soggiorno arredato con grandi divani, lampade di designer e preziosi tappeti orientali.
Dietro un vistoso separè in stile giapponese dai colori sgargianti, vi era un grande tavolo da pranzo tondo adatto ad ospitare anche una dozzina di commensali.
Accanto una modernissima cucina a vista.
Quando il marito aveva varcato la soglia di casa immettendosi in soggiorno con in mano un mazzo di rose rosse, la moglie non l'aveva nemmeno salutato impegnata com'era a succhiare il cazzo ad uno sconosciuto seduto sul divano.
Grande era stato lo stupore dell'uomo nel rendersi conto che il maschio di cui si stava prendendo cura la moglie con la bocca, un tipo corpulento, aveva un'aria piuttosto trasandata nell'abbigliamento e nella cura del suo aspetto.
Poteva essere un barbone o un immigrato da poco giunto in Italia o forse un delinquente.
Oltre l'aspetto, anche l'odore che si percepiva avvicinandosi, aumentava lo sgomento dell'uomo che non riusciva nemmeno a parlare davanti allo spettacolo della donna che, tenendo con entrambe le mani una verga grossa, nodosa e scura, se lo lasciava scivolare tra le labbra al movimento alternato della testa.
Avvicinandosi ancora di più, aveva potuto notare che quell'incredibile pistone, era ricoperto da una bavetta biancastra che rilasciava un suono tra lo schiocco e il risucchio di un fluido cremoso.
Quando era giunto vicino, la moglie staccandosi dal cazzo dello sconosciuto, aveva alzato lo sguardo verso il marito e con un'espressione lubrica ed un movimento della mano, l'aveva invitato ad inginocchiarsi di fianco a lei.
Poi, gli aveva messo una mano dietro la nuca e dopo averlo rassicurato sul fatto che l'uomo sapeva già che il marito era un cornuto, lo aveva baciato sulla bocca con la labbra impastate da quella schiumetta giallastra dall'odore e dall'aspetto disgustosi e dal sapore acido.
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