Quando mi hanno riempito il culo

di
genere
gay

​Il sole del pomeriggio filtrava a fatica tra i rami dei pini, disegnando chiazze di luce sulla terra coperta di aghi. Io e Roberto eravamo lì, nella pineta, un posto che conoscevamo bene, abbastanza nascosto da farci sentire al sicuro, lontani da occhi indiscreti. C'era una tensione palpabile tra noi, un'energia silenziosa che cresceva di minuto in minuto. Ci siamo guardati negli occhi, e senza bisogno di molte parole, abbiamo capito: avremmo scopato, per la prima volta.
​Avevamo stabilito un accordo, quasi un rito per la nostra iniziazione. Sarebbe stato un dare e avere. Prima, sarei stato io a scopare a lui, e solo dopo, lui avrebbe scopato me. Un patto muto, nato dalla curiosità e da un desiderio che ci portavamo dentro da tempo.
​Ci siamo stesi in mezzo agli aghi di pini, il profumo resinoso nell'aria calda. Abbiamo iniziato a spogliarci in fretta, i nostri corpi nudi che si esponevano alla luce frammentata che filtrava dagli alberi. Roberto si è messo alla pecorina davanti a me, il suo didietro invitante. La sua erezione era ben visibile, tesa e pulsante. Le mie mani si sono posate sui suoi fianchi, e l'ho guidato, avvicinandomi a lui.
​Non c'era fretta, solo un'intensa consapevolezza di ciò che stava per accadere. La mia lingua calda ha preparato il suo ingresso, un tocco inaspettato e umido. Poi ho spinto, sentendo subito la sua resistenza. Il mio corpo era premuto contro la sua schiena, e ho sentito il calore del mio cazzo che si faceva strada in lui, lento e inesorabile.
​Il suo respiro si è fatto profondo e rauco. Le mie mani si sono mosse per afferrare i suoi glutei, guidandolo nel ritmo. Ogni spinta era un'ondata di piacere che si propagava in tutto il corpo. Sentivo il mio cazzo pulsare dentro di lui, un'esperienza che superava qualsiasi cosa avessi mai immaginato.
​Ho iniziato a spingere con più forza. Il movimento del mio cazzo dentro di lui era un'alternanza costante di piacere e pressione. Sentivo la mia erezione piena che si muoveva in profondità, un attrito caldo e umido che lo faceva ansimare. Ogni volta che mi muovevo, il piacere aumentava, portandomi verso un orgasmo irresistibile.
​Quando ho raggiunto il mio orgasmo, ho sentito una scarica calda e densa dentro di lui. Eravamo esausti, ma uniti in un'intimità che andava oltre l'amicizia.
​Siamo rimasti lì un momento, i nostri respiri che si calmavano. Poi è arrivato il mio turno. Mi sono messo alla pecorina, il mio didietro esposto, il cuore che batteva forte per l'attesa. Sentivo Roberto che si avvicinava, la sua erezione che cercava la mia apertura. Il tocco iniziale del suo cazzo caldo sul mio ano mi ha fatto rabbrividire, un misto di anticipazione e una leggera apprensione.
​Proprio in quel preciso istante, delle voci si sono fatte sentire in lontananza. Erano vicine, troppo vicine. Ci siamo immobilizzati, i muscoli tesi. Il cuore mi è balzato in gola.
​Ci siamo guardati, un misto di frustrazione e panico negli occhi. Ci siamo rivestiti in fretta, i vestiti che si impigliavano, i movimenti goffi nella fretta di nasconderci. Le voci si sono fatte più chiare, poi sono passate oltre. Ma il momento era svanito.
​Roberto mi ha guardato, un sorriso amaro sulle labbra. "Domani. Vieni a casa mia, in camera mia." Ho annuito, la delusione di quel momento interrotto mitigata dall'attesa per il giorno dopo.
​Il giorno dopo, il mio stomaco era in subbuglio. Mi sono presentato a casa di Roberto, il cuore che batteva forte per l'eccitazione e la curiosità. Quando sono entrato nella sua camera, però, la scena che mi si è presentata mi ha spiazzato.
​Roberto era lì, e stava scopando con un altro ragazzo. Era il suo cugino, l'ho riconosciuto. Erano avvolti l'uno nell'altro, i loro corpi nudi uniti in un ritmo viscerale. Ho sentito una fitta, un misto di sorpresa e una strana eccitazione.
​Quando Roberto mi ha visto, non si è fermato. Mi ha guardato dritto negli occhi, con un'espressione quasi indifferente, ma con un tocco di malizia. "A te non cambia niente se anziché scoparti io ti scopa mio cugino?" mi ha chiesto, la sua voce era roca, ma ferma.
​Ho sentito un brivido freddo e caldo corrermi lungo la schiena. Ero lì, nudo di fronte a loro, con il cazzo duro di Roberto che pulsava nella carne di suo cugino, mentre i loro occhi mi fissavano. Non ho detto nulla. Non c'era bisogno di parole.
​Il silenzio carico di sguardi si è protratto per un istante che è sembrato un'eternità. Poi Roberto ha fatto un cenno al cugino. Non c'è stata esitazione. Il cugino, col corpo ancora umido di sudore e sesso, si è avvicinato. I suoi occhi mi hanno squadrato con un'intensità cruda, e prima che potessi pensare, il suo cazzo duro ha premuto contro il mio didietro. Era più grosso, più prepotente. Ha spinto con decisione, e l'ho sentito entrare in me, una sensazione di pienezza e di resa che mi ha tolto il fiato. Ho ansimato, aggrappandomi a qualcosa mentre il suo corpo mi premeva contro, il ritmo che aumentava, veloce e incalzante.
​Pochi istanti dopo, mentre ero ancora scosso dal suo impatto, il cugino si è ritirato leggermente, solo per permettere a Roberto di prendere il suo posto. Il cazzo duro di Roberto ha subito preso il posto del cugino, trovando la via con facilità nel mio ano già aperto. Poi un'altra alternanza: Roberto si è sfilato e il cugino è rientrato, più profondo questa volta, con una spinta poderosa che mi ha fatto gemere. Ancora una volta, un cambio fluido, e Roberto è tornato a riempirmi.
​I loro corpi sudati si muovevano intorno a me. Ho preso il cazzo del cugino, poi quello di Roberto, ognuno con la sua pressione unica, il suo calore specifico. I loro ritmi si sono fusi in un'unica, travolgente ondata. Ho sentito entrambi spingere, senza fretta, riempiendomi completamente. Non c'è stato più spazio per il dubbio o la sorpresa. C'era solo l'intenso piacere che aumentava ad ogni spinta.
​Prima il cugino, con un gemito rauco, ha sentito la scarica calda del suo sperma inondarmi, riempendomi fino in fondo. Poi Roberto, spingendo con forza per l'ultima volta, si è sborrato dentro di me, il suo cazzo che pulsava mentre rilasciava il suo carico. Ero esausto, ma non da rifiutare l'ultima offerta di Roberto. Lui si è messo curvo davanti a me, pronto a prenderlo nel culo.
scritto il
2025-09-27
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