Il patto a tre
di
minkanku91
genere
gay
Claudio, il mio amico, mi ha confidato un segreto che ha subito risvegliato la mia curiosità. Mi ha detto che si scopava il cugino Sandro. La cosa mi ha interessato, e nella mia mente, la faccenda si è fatta chiara: avremmo potuto fare un baratto io do il culo a te e tu lo dai a me. Ma la sua offerta è stata completamente diversa e mi ha spiazzato. La sua proposta era una catena di piacere inaspettata: "Io propongo al mio cugino Sandro di farsi scopare da te. E tu, in cambio, dai il culo a me."
A pensarci bene, la sua proposta non era poi così assurda. Cosa cambiava? Il mio desiderio era di provare entrambe le sensazioni. Volevo sia scopare con il mio cazzo che prenderlo nel culo. Il fatto che il partner cambiasse non alterava la sostanza del mio desiderio. Un partner era mio, l'altro no, ma il risultato era lo stesso. Ho annuito, e l'accordo era sigillato. Ora dovevo solo aspettare.
Due giorni dopo, il suo nome è apparso sul telefono. Mi ha detto che Sandro era d'accordo. Ci siamo visti nel garage di Claudio. Quando sono arrivato, erano già lì, e ho visto Sandro. Era più alto di me, con un fisico robusto. I suoi occhi mi hanno squadrato, e in quello sguardo ho letto un mix di curiosità e desiderio. Claudio ha chiuso la porta dietro di noi e mi ha fatto capire che ero io a dover prendere l'iniziativa. Ci siamo spogliati senza esitazione. In quel momento ho pensato che non mi piaceva affatto l'idea di farmeli tutti e due.
Mi sono avvicinato a Sandro. Ha preso il suo cazzo in mano e forse voleva che glielo baciassi, ma l'impulso che mi aveva spinto lì, quella razionalizzazione del "cosa cambia", si è scontrata con la realtà: era il suo culo che mi interessava per il momento. La sua offerta, la sua idea, non era quello che volevo.
Ma prima che potessi dire o fare qualcosa, Sandro ha capito. Si è avvicinato e, senza esitazione, mi ha baciato il cazzo. Ho sentito un brivido. Era un gesto di sottomissione e di desiderio. Poi, con una rapidità che mi ha sorpreso, si è girato e si è messo alla pecorina, pronto ad accogliere il mio desiderio. L'accordo era caduto, ma una nuova, più profonda intesa era appena nata.
Mi sono avvicinato a lui e, con una sicurezza che non credevo di avere, ho preso il mio cazzo e l'ho spinto delicatamente. Ho sentito il suo culo aprirsi, e ho iniziato a penetrarlo. Non c'era fretta, solo un'esplorazione che mi faceva sentire incredibilmente vivo. Ho sentito il mio cazzo riempirlo, e ogni spinta mi ha portato in un'altra dimensione. I nostri corpi si muovevano in sincronia, in un ritmo che mi faceva dimenticare il mondo. Non pensavo a niente, mi sentivo completamente libero e vivo. Il suo respiro si è fatto più affannoso, e i suoi gemiti si sono uniti ai miei.
Siamo venuti insieme, il mio corpo che si irrigidiva e si arrendeva, e il suo che si abbandonava a un gemito profondo. Ci siamo staccati, i nostri corpi che si separavano lentamente. Sandro mi ha sorriso, un sorriso che era un ringraziamento. Siamo rimasti a lungo, distesi, nudi nella macchina. Poi, mi sono guardato intorno. Sandro non se n'è andato. È rimasto lì, in piedi, nudo e silenzioso. Voleva guardarci, voleva guardare mentre lo prendevo nel culo. Mi sono alzato, un po' teso. La nostra intimità era diventata un palcoscenico. Era il mio turno.
Ho guardato Claudio, i suoi occhi erano fissi su di me. Senza dire una parola, ho preso la sua mano e l'ho guidata verso il mio culo. C'era un'intesa tra di noi che andava oltre il sesso. Ho sentito la sua mano accarezzarmi, e poi ho sentito un po' di lubrificante scorrere sulla mia pelle. Mi sono piegato in avanti, pronto. Ho sentito il suo cazzo penetrarmi, un mix di pressione e di calore che mi ha fatto gemere. Ho alzato lo sguardo, e ho visto Sandro che ci guardava, i suoi occhi erano pieni di un'intensità che non avevo mai visto.
Quando Claudio è venuto, ho sentito un grido soffocato, un'esplosione di piacere che ha riempito il garage. Poi, esausti, ci siamo stesi. È stato in quel momento che Claudio si è assentato per mezz'ora. E in quella mezz'ora, ho dato il culo pure a Sandro.
A pensarci bene, la sua proposta non era poi così assurda. Cosa cambiava? Il mio desiderio era di provare entrambe le sensazioni. Volevo sia scopare con il mio cazzo che prenderlo nel culo. Il fatto che il partner cambiasse non alterava la sostanza del mio desiderio. Un partner era mio, l'altro no, ma il risultato era lo stesso. Ho annuito, e l'accordo era sigillato. Ora dovevo solo aspettare.
Due giorni dopo, il suo nome è apparso sul telefono. Mi ha detto che Sandro era d'accordo. Ci siamo visti nel garage di Claudio. Quando sono arrivato, erano già lì, e ho visto Sandro. Era più alto di me, con un fisico robusto. I suoi occhi mi hanno squadrato, e in quello sguardo ho letto un mix di curiosità e desiderio. Claudio ha chiuso la porta dietro di noi e mi ha fatto capire che ero io a dover prendere l'iniziativa. Ci siamo spogliati senza esitazione. In quel momento ho pensato che non mi piaceva affatto l'idea di farmeli tutti e due.
Mi sono avvicinato a Sandro. Ha preso il suo cazzo in mano e forse voleva che glielo baciassi, ma l'impulso che mi aveva spinto lì, quella razionalizzazione del "cosa cambia", si è scontrata con la realtà: era il suo culo che mi interessava per il momento. La sua offerta, la sua idea, non era quello che volevo.
Ma prima che potessi dire o fare qualcosa, Sandro ha capito. Si è avvicinato e, senza esitazione, mi ha baciato il cazzo. Ho sentito un brivido. Era un gesto di sottomissione e di desiderio. Poi, con una rapidità che mi ha sorpreso, si è girato e si è messo alla pecorina, pronto ad accogliere il mio desiderio. L'accordo era caduto, ma una nuova, più profonda intesa era appena nata.
Mi sono avvicinato a lui e, con una sicurezza che non credevo di avere, ho preso il mio cazzo e l'ho spinto delicatamente. Ho sentito il suo culo aprirsi, e ho iniziato a penetrarlo. Non c'era fretta, solo un'esplorazione che mi faceva sentire incredibilmente vivo. Ho sentito il mio cazzo riempirlo, e ogni spinta mi ha portato in un'altra dimensione. I nostri corpi si muovevano in sincronia, in un ritmo che mi faceva dimenticare il mondo. Non pensavo a niente, mi sentivo completamente libero e vivo. Il suo respiro si è fatto più affannoso, e i suoi gemiti si sono uniti ai miei.
Siamo venuti insieme, il mio corpo che si irrigidiva e si arrendeva, e il suo che si abbandonava a un gemito profondo. Ci siamo staccati, i nostri corpi che si separavano lentamente. Sandro mi ha sorriso, un sorriso che era un ringraziamento. Siamo rimasti a lungo, distesi, nudi nella macchina. Poi, mi sono guardato intorno. Sandro non se n'è andato. È rimasto lì, in piedi, nudo e silenzioso. Voleva guardarci, voleva guardare mentre lo prendevo nel culo. Mi sono alzato, un po' teso. La nostra intimità era diventata un palcoscenico. Era il mio turno.
Ho guardato Claudio, i suoi occhi erano fissi su di me. Senza dire una parola, ho preso la sua mano e l'ho guidata verso il mio culo. C'era un'intesa tra di noi che andava oltre il sesso. Ho sentito la sua mano accarezzarmi, e poi ho sentito un po' di lubrificante scorrere sulla mia pelle. Mi sono piegato in avanti, pronto. Ho sentito il suo cazzo penetrarmi, un mix di pressione e di calore che mi ha fatto gemere. Ho alzato lo sguardo, e ho visto Sandro che ci guardava, i suoi occhi erano pieni di un'intensità che non avevo mai visto.
Quando Claudio è venuto, ho sentito un grido soffocato, un'esplosione di piacere che ha riempito il garage. Poi, esausti, ci siamo stesi. È stato in quel momento che Claudio si è assentato per mezz'ora. E in quella mezz'ora, ho dato il culo pure a Sandro.
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