Colazione con Sguardo - 2

di
genere
feticismo

La donna uscì con passo lento, bicchiere in mano, lo sguardo dritto davanti a sé. Ma prima di varcare la soglia, si voltò appena verso Paolo. Un attimo. Un gesto minimo, come una chiamata silenziosa. E poi scomparve dietro la vetrina.

Lui esitò. Guardò il telefono, poi il caffè ormai freddo. E infine si alzò.

Fuori l’aria era più frizzante del previsto, ma lei era lì, appoggiata con un fianco al muro accanto all’entrata, ancora con una sneaker sfilata, il piede sinistro nudo che toccava il selciato con noncuranza. Un dettaglio così intimo in mezzo alla strada, eppure vissuto da lei come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Lo guardò mentre lui si avvicinava. Niente parole. Solo silenzio.

Lui le si fermò a un paio di metri. Lo sguardo, inevitabilmente, cadde di nuovo lì: su quel piede bianco, perfetto, poggiato leggero sull’asfalto. Le dita leggermente contratte, il dorso liscio, la pelle morbida che contrastava con la ruvidità della strada.

Lei se ne accorse. Lentamente, sollevò la gamba, e con una naturalezza che sfiorava la provocazione, portò il piede verso di lui, lasciandolo in sospensione, a mezz’aria, come un’offerta silenziosa.

Paolo non capì se fosse reale o un sogno. Ma si piegò.

Non come un servo. Come un uomo attratto da una forza che non poteva spiegare.

Le prese il piede con entrambe le mani. Era tiepido, vivo. Il contatto gli scosse le vene. Le dita di lei si mossero appena, come per testare la sua presa. Lui le accarezzò l’arco plantare con il pollice, una carezza lenta, quasi devota.

Lei lo guardava dall’alto. Immobile. Silenziosa. Gli occhi scuri più profondi del cielo stesso.

Poi, con un gesto dolce ma deciso, appoggiò la pianta del piede sul petto di lui, all’altezza dello sterno, come a dire: “Fermati qui.”

E Paolo lo fece.

Rimase lì, inginocchiato, con il battito accelerato, il cuore che premeva contro la pelle nuda di lei. Non c’erano parole. Solo un’intimità silenziosa, senza bisogno di spiegazioni.

Un rito improvvisato, nato da uno sguardo e sbocciato in un gesto che diceva molto più di qualsiasi frase.
*Continua*
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2025-09-03
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