Racconti erotici di JM
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Ha scritto 22 racconti erotici i quali sono stati letti 16K volte.
JM ha ricevuto un totale di 310 voti, realizando un voto medio di 7.3.
Feticismo | 16
Etero | 4
Sentimentali | 2
3
1
0
voti
voti
valutazione
7.3
7.3
2025-10-13
2025-09-03
2K
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Eteroscritto il
2025-10-13623
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6.3
Supercazzola amorosaBuongiorno. Oggi vi propongo un racconto moooolto particolare...! Un esperimento con il sorriso.
Era un pomeriggio di ottobre, e il parco aveva quell’aria di malinconia dolce che solo l’autunno sa regalare: le foglie cadevano lente come biglietti scritti a mano mai consegnati, il vento soffiava piano tra i rami e il sole, ormai basso, sembrava dipingere il mondo con un pennello arancione.
Marta camminava lungo il viale centrale, con le mani affondate nelle tasche del cappotto beige. Ogni tanto... tempo di lettura 5 mingenere
Sentimentaliscritto il
2025-10-02432
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6.4
Casa di riposo - finale Il mercoledì successivo arrivò come un conto alla rovescia. Paolo l’aveva atteso con una miscela di desiderio e timore: il ricordo del gesto segreto compiuto nella stanza della madre di Simona lo bruciava dentro, come una fiamma che non si spegne. Da giorni si chiedeva se lei lo avesse intuito davvero, se avrebbe notato qualcosa, se avrebbe usato quello spiraglio per smascherarlo.
Arrivò in anticipo, come la settimana precedente. Lo zio era di buon umore, ma Paolo faceva fatica a prestargli att... tempo di lettura 5 mingenere
Feticismoscritto il
2025-09-27866
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7.2
Casa di riposo - 2Il mercoledì tornò presto. Paolo si rese conto di averlo aspettato con un’ansia insolita, come si aspetta una partenza, un esame, un appuntamento importante. Tutti i giorni precedenti erano scivolati uno dentro l’altro, privi di peso, fino a quel pomeriggio che invece pulsava già al mattino.
Si svegliò presto, sistemò la casa senza motivo, scelse una camicia più curata del solito. «È solo la casa di riposo», si disse, ma le sue mani tradivano un’eccitazione che non aveva nulla di casuale.
Arriv... tempo di lettura 5 mingenere
Feticismoscritto il
2025-09-27617
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6.9
Casa di riposoIl mercoledì, per Paolo, aveva un odore preciso: disinfettante al limone, lenzuola appena cambiate e un vago sentore di minestra che arrivava dalla cucina della casa di riposo. Da mesi ripeteva lo stesso percorso: parcheggio sul retro, vialetto con i pini bassi, porta scorrevole, reception, corridoio a sinistra, stanza 214 dallo zio Carlo. Si sarebbe detto un rito modesto, quasi invisibile, eppure negli ultimi tempi quel rito aveva preso una piega inattesa, come se una nota fuori spartito avesse... tempo di lettura 11 mingenere
Feticismoscritto il
2025-09-271K
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7.1
La Rosa... LindaIl sole di luglio scaldava la piccola via del centro. L’aria era ferma, densa di profumi e polvere, e solo entrando nella fioreria sembrava di respirare un sollievo nuovo: il fresco dell’acqua vaporizzata, il verde umido delle foglie, il colore dei petali che parevano accendersi di luce propria.
Marco, il fioraio, stava sistemando un mazzo di gigli bianchi quando sentì il campanellino sopra la porta tintinnare. Non ebbe nemmeno bisogno di alzare lo sguardo: già conosceva quel passo leggero, que... tempo di lettura 3 mingenere
Sentimentaliscritto il
2025-09-23583
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6.9
Lucido neroEra uno di quei pomeriggi estivi in cui si entra in un centro commerciale più per scappare dal caldo che per cercare qualcosa di preciso.
Andrea vagava senza meta tra vetrine lucide e pavimenti tirati a specchio, con l’aria condizionata che scivolava lungo il collo come un respiro freddo.
Non cercava nulla.
Finché la vide.
O meglio, vide prima le scarpe.
Un paio di décolleté nere, lucidissime, con tacco 12 sottile come un colpo di penna.
Camminavano davanti a lui, decise, tra le corsie.
Il ru... tempo di lettura 4 mingenere
Eteroscritto il
2025-09-231.2K
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7.1
I gialli e le ombre - 2 parteAndrea chiuse il libro lentamente.
La carta era calda.
Come se l’avesse tenuta tra le cosce prima di porgerglielo.
Oppure era solo il suo pensiero a scaldare la carta.
Si alzò senza dire nulla.
Lei stava ancora trafficando tra i volumi in alto, ma si era voltata appena, e lo guardava da sopra la spalla.
«Dovresti vedere il retro della biblioteca,» disse lei, con voce appena più roca.
«È dove sistemiamo i volumi fuori catalogo.
Nessuno ci va mai.»
Andrea non fece domande.
Lei aprì una porta ... tempo di lettura 3 mingenere
Eteroscritto il
2025-09-23292
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6.9
I gialli e le ombreIl caldo del pomeriggio era rimasto incastrato tra i muri spessi della biblioteca comunale.
Fuori, il paese sembrava dormire.
Dentro, solo il fruscio lento dei condizionatori e l’odore di carta ingiallita.
Andrea aprì la porta laterale in punta di piedi, come se temesse di svegliare qualcuno.
Era lì per cercare un romanzo giallo che aveva letto da ragazzo, ma che non ricordava né il titolo né l’autore.
Solo la copertina: gialla e nera.
E il brivido che gli aveva lasciato dentro.
La sezione dei... tempo di lettura 4 mingenere
Eteroscritto il
2025-09-10887
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7.6
Sotto la calzaIl pomeriggio era lento, di quelli in cui il sole bussa tiepido alle vetrine e il silenzio dentro i negozi sembra più profondo del solito. Luigi stava sistemando una pila di scatole nell'angolo della saletta, quando il suono acuto del campanello della porta lo fece voltare.
Non era preparato a lei.
Entrò come chi conosce perfettamente il proprio effetto sull’ambiente.
Paola.
Forse sulla quarantina, forse un po’ meno, ma il tempo con lei era un accessorio. Indossava un tailleur beige sartoriale... tempo di lettura 5 mingenere
Feticismoscritto il
2025-09-101.8K
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7.3
Rosa tra gli alberi - 6Il sole stava scivolando oltre gli alberi, dipingendo ombre lunghe sull’erba, e il telo sotto di loro conservava ancora il calore dei corpi, dei respiri intrecciati, dei gesti che avevano parlato senza mai dire troppo.
Elena era stesa sul fianco, la testa appoggiata al braccio piegato, il vestito fucsia appena accarezzato dal vento.
Paolo le era accanto, una mano tra i capelli, l’altra sulla pancia nuda di lei, che ancora si sollevava lentamente a ogni respiro.
Non c’era più nulla da dire.
Non... tempo di lettura 2 mingenere
Feticismoscritto il
2025-09-10373
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7.4
Rosa tra gli alberi - 5Il respiro di Paolo si era fatto più regolare, ma dentro di lui qualcosa era ancora in fiamme.
Elena era lì, stesa accanto, il vestito salito oltre la coscia, il piede nudo appoggiato sulla sua gamba come se fosse una firma silenziosa.
Le dita dei piedi si muovevano appena, lente, rilassate, eppure così vive. Ogni piccola contrazione sembrava parlare una lingua che solo lui poteva capire.
La guardò.
Lei aveva gli occhi chiusi.
Ma sorrideva.
Come se sapesse che stava per succedere.
Paolo si gi... tempo di lettura 3 mingenere
Feticismoscritto il
2025-09-10358
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7.7
Rosa tra gli alberi - 4Il parco sembrava essersi svuotato. Forse erano solo le voci che si erano fatte più lontane, o forse erano loro che, in quel piccolo angolo nascosto, si erano disconnessi dal resto del mondo.
Nessuno avrebbe saputo dire con certezza dove cominciava il silenzio e dove finiva l’attesa.
Il telo steso sull’erba era ancora tiepido del sole di settembre, e sopra quel rettangolo di tessuto, due corpi si fronteggiavano senza toccarsi ancora. Ma il contatto era già in atto.
Negli sguardi.
Nel ritmo del ... tempo di lettura 4 mingenere
Feticismoscritto il
2025-09-08506
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7.4
Rosa tra gli alberi - 3[Paolo]
La riconobbi prima ancora che lo capissi.
Il corpo lo sapeva. La memoria della pelle era più veloce della coscienza.
Quel profumo, quell’odore sottile di pelle riscaldata, infradito, aria e femmina… mi colpì come uno schiaffo gentile.
Mi voltai, ed eccola.
Elena.
Con lo stesso sguardo di quella sera. Quello che non ti chiede il permesso di entrare, ma che si siede dentro di te come se ci fosse sempre stato.
Era come se il tempo non fosse passato.
O forse lo era, ma non importava.
Sen... tempo di lettura 4 mingenere
Feticismoscritto il
2025-09-08473
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7.6
Rosa tra gli alberi - 2Il chiosco dei gelati era immerso in quella calma pomeridiana che profuma di zucchero e aria ferma. Paolo era in piedi davanti al bancone, la mente altrove. Il parco era il suo rifugio nei pomeriggi vuoti, e il gelato un’abitudine lenta. Pistacchio o mandorla? Ancora non lo sapeva. Il suo sguardo correva distratto tra i gusti scritti con il gesso e i bambini che giocavano poco più in là.
Poi successe qualcosa.
Non fu un suono, né una voce.
Fu un odore.
Subtle. Intimo. Inconfondibile.
Una misc... tempo di lettura 3 mingenere
Feticismoscritto il
2025-09-08595
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7.6
Rosa tra gli alberiIl parco era immerso nella quiete pomeridiana. Le foglie degli alberi oscillavano lievi, proiettando ombre mobili sul vialetto di ghiaia chiara. Una brezza gentile accarezzava i rami, e il profumo dell’erba tagliata si mescolava a quello dolciastro del glicine lì vicino.
Elena camminava senza fretta.
Indossava un vestito fucsia leggero, che ondeggiava ad ogni passo accarezzandole le cosce, lasciando scoperte le gambe pallide e lisce, appena baciate dal sole. Il tessuto, morbido e sottile, evid... tempo di lettura 3 mingenere
Feticismoscritto il
2025-09-071.2K
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7.8
Colazione con Sguardo - FINALEIl tempo, nell’abitacolo, aveva smesso di esistere.
Non c’erano più rumori, parole, messaggi da leggere o appuntamenti da rispettare. C’era solo pelle, fiato e un respiro che cresceva come marea.
Le gambe di lei si erano aperte con lentezza, senza forzature. Una danza silenziosa.
Paolo l’accarezzava, l’assaporava, l’ascoltava. Ogni centimetro era un linguaggio, ogni reazione una frase sussurrata in una lingua che solo loro due sembravano parlare.
Il contatto non era violento. Era necessario.
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Feticismoscritto il
2025-09-06562
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7.5
Colazione con Sguardo - 5Il piede di lei era ancora lì, poggiato sul petto di Paolo, come un sigillo.
Lui sentiva il battito del cuore pulsare contro la pianta morbida e calda, come se il suo corpo cercasse di comunicare attraverso il contatto. Lei lo teneva lì, ferma, in una posa che conteneva tutta la sensualità del mondo, senza bisogno di nient’altro.
Il silenzio dell’auto era denso, come ovattato. I vetri leggermente appannati. Il profumo della sua pelle ormai permeava l’aria, una fragranza profonda, femminile, ch... tempo di lettura 3 mingenere
Feticismoscritto il
2025-09-06390
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7.7
Colazione con Sguardo - 4Nell’abitacolo dell’auto sembrava che il tempo si fosse accartocciato su se stesso. Fuori, il mondo andava avanti, ignaro. Dentro, i respiri si inseguivano come onde lente, come se ogni battito di ciglia fosse un gesto studiato, carico d’intenzione.
Paolo teneva ancora il piede nudo di lei tra le mani. Non lo stringeva, lo accarezzava con lentezza, come se volesse impararne la forma a memoria. Passava il pollice sul tallone, sulle dita, sull’arco morbido e cedevole. Ogni centimetro era una scop... tempo di lettura 4 mingenere
Feticismoscritto il
2025-09-06496
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7.5
Colazione con Sguardo - 3La donna fece un passo indietro, infilando di nuovo la sneaker sinistra con una naturalezza studiata. Paolo la seguì in silenzio verso il parcheggio tranquillo dietro al bar: poche auto, aria frizzante, niente che chiamasse attenzione fuori da loro due.
Lei si fermò davanti a una station wagon grigio scuro, aprì la portiera del passeggero e si voltò a guardarlo con calma: «Sali». Fu la prima parola. Paolo non rispose; salì, e il portellone si chiuse con un clic delicato, isolandoli nel mondo so... tempo di lettura 2 mingenere
Feticismoscritto il
2025-09-03783
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7.9
Colazione con Sguardo - 2La donna uscì con passo lento, bicchiere in mano, lo sguardo dritto davanti a sé. Ma prima di varcare la soglia, si voltò appena verso Paolo. Un attimo. Un gesto minimo, come una chiamata silenziosa. E poi scomparve dietro la vetrina.
Lui esitò. Guardò il telefono, poi il caffè ormai freddo. E infine si alzò.
Fuori l’aria era più frizzante del previsto, ma lei era lì, appoggiata con un fianco al muro accanto all’entrata, ancora con una sneaker sfilata, il piede sinistro nudo che toccava il sel... tempo di lettura 2 mingenere
Feticismoscritto il
2025-09-03792
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7.6
Colazione con SguardoEra una di quelle mattine calme, in cui il mondo si muove con lentezza. Il bar profumava di brioche calde, caffè appena macinato e parole di passaggio. La gente entrava e usciva con la testa ancora mezza dentro i sogni.
Paolo era seduto in fondo al locale, vicino alla vetrata, intento a sorseggiare un espresso ristretto. Il telefono tra le mani, scorreva distrattamente qualche notizia, forse un messaggio. Niente di urgente. Un altro giorno uguale agli altri.
Finché non entrò lei.
La vide con ... tempo di lettura 2 mingenere
Feticismoscritto il
2025-09-031.1K
visitevalutazione
7.8