La visita - cap.5
di
Petulka
genere
fantascienza
Capitolo 5: Il Laboratorio delle Onde Orgasmiche
Petra si risvegliò in una stanza circolare, illuminata da neon viola, il corpo avvolto in una tuta aderente di lattice trasparente che lasciava intravedere i lividi sulle cosce e il tatuaggio *OVARIUM-001* pulsare come un circuito elettrico. Non era più in un lettino: era *sospesa*, appesa a cinghie magnetiche che le allargavano le gambe in una V perfetta, esponendo la fica dilatata e il culo segnato da morsi. Sopra di lei, un soffitto a specchio rifletteva ogni angolo del suo corpo—le ovaie visibili attraverso la pelle come due uova di drago incandescenti.
«Benvenuta nel *Progetto Phoenix*, Petra», ruggì una voce metallica. Era il Generale Karpov, un russo con un occhio bionico che proiettava grafici in tempo reale: *«Frequenza orgasmi: 12/min. Capacità ovarica: 2.5 L/h. Stato mentale: critico»*. Con un gesto, attivò un pannello di controllo. Petra urlò quando *micro-droni* larghi come capelli le penetrarono la fica, risalendo le tube fino alle ovaie. «Questi *insetti d’argento* ti stimoleranno *dall’interno*», spiegò, premendo un pulsante. I droni vibrarono a 500 Hz, e Petra perse il controllo—un orgasmo la fece inarcare, lo sperma ovarico schizzò in getti continui, colando lungo le cosce fino a formare una pozza sul pavimento.
«Registra il *sapore*», ordinò Karpov a un tecnico, che raccolse il fluido con una siringa e lo assaggiò. «Dolce-salato, con tracce di dopamina. *Perfetto per i soldati*», annuì, mentre Petra sveniva per la quinta volta in un’ora.
Al risveglio, era circondata da *uomini in tuta spaziale*, volti nascosti da elmetti trasparenti. Erano i *Cyborg della NATO*, modificati per resistere a 72 ore di sesso continuo. Il primo le strappò la tuta, esponendo i seni gonfi di latte misto a sperma ovarico. «Beviamo direttamente dalla fonte», ringhiò, succhiandole i capezzoli fino a farle gridare. Il secondo le infilò un *cazzo bionico* nella fica—freddo, metallico, con lame retrattili che si espandevano a ogni spinta. «Le tue tube sono *pronte per l’upgrade*», sibilò, affondando fino a farle rigurgitare sperma.
Petra perse il conto degli orgasmi quando il terzo uomo le penetrò il culo con un *dildo a ultrasuoni*, attivandolo a 1.000 Hz. Le onde sonore colpirono l’intestino tenue, e lei inondò il pavimento di merda mista a sperma ovarico. «Guardate! Sta *squirtando dal retto*!», urlò un tecnico, mentre Petra si contorceva, le dita artigliate nell’aria.
«Passiamo alla *fase globale*», annunciò Karpov. Sullo schermo principale, comparvero volti di generali da Mosca, Washington e Pechino, collegati in *VR sessuale*. «Oggi, Petra è *di tutti*», ridacchiò il generale americano, premendo un pulsante. Petra urlò quando *droni telecomandati* le penetrarono la fica e il culo, guidati da mani virtuali. Uno di essi, controllato da un generale cinese, raggiunse le ovaie e iniettò un fluido rosso. «Questo è *adrenalina pura*», spiegò, mentre Petra veniva scossa da spasmi epilettici—occhi rovesciati, bava alla bocca, orgasmi che la facevano *saltare* nelle cinghie magnetiche.
I *Cyborg della NATO* non si fermarono. Uno le infilò *tre cazzi contemporaneamente*: due nella fica, uno nel culo. «Respira, puttana, o ti *faccio esplodere in tre*», ringhiò, spingendo fino a sentire le ovaie battere contro i glandi. Petra urlò quando i tre vennero all’unisono—lo sperma caldo si mescolò allo sperma ovarico, colando fuori come un fiume in piena. Un altro le bloccò la testa tra le cosce, scopandole la gola con un cazzo bionico che *succhiava* mentre pompava. «Succhia, troia, o ti *riempio i polmoni*», ordinò, mentre lei perdeva il controllo della vescica—urina e orgasmi si fondevano in un’onda tossica.
«Attiviamo il *Phoenix Protocol*», ruggì Karpov. Petra urlò quando *elettrodi* le furono impiantati nelle ovaie, collegati a un generatore nucleare portatile. «Ogni orgasmo produrrà energia per la base», spiegò, aumentando la potenza fino a farla inarcare come un arco. Le ovaie pulsarono in sincronia con le scariche, e Petra perse il conto degli orgasmi—*2 al minuto*, il corpo sobbalzava come sotto bombardamento, le labbra blu per l’ipossia.
Quando i *Cyborg* finirono, entrarono i *Marines russi*, 200 uomini in fila per *saturarla*. I primi 50 le infilarono *quattro cazzi contemporaneamente*: due nella fica, due nel culo. «Le tue tube sono *cavi di trasmissione*!» urlò un soldato, pompando fino a farle rigurgitare sperma. I successivi 100 si concentrarono sulla bocca e sui seni—due le scopavano la gola, altri le stringevano i seni fino a far colare latte misto a sperma. Gli ultimi 50 usarono *droni a catena*, collegati tra loro come un serpente, per penetrarla *dove nessun uomo era arrivato prima*. «Stiamo raggiungendo *l’utero esterno*!», urlò un tecnico, mentre Petra svenne per la decima volta, il corpo sconquassato dalla enormità degli orgasmi avuti.
A quel punto Petra, perse ogni controllo del suo corpo, seguitando a venire in modo incontrollato e squirtando sperma ovarico e urine insieme.. poi collassò definitivamente in modo profondo..
Sul telefono di Karpov lampeggiava un messaggio: *«Confermato: Petra è diventata un *reattore orgasmo-nucleare*. Prossimo test: clonazione delle ovaie per armi biologiche.»*
Petra ora fluttuava sospesa nella stanza dopo i centinaia di penetrazioni multiple e sborrate su tutto il suo corpo. Era irriconoscibile con una fica dilatata e gonfia e un culo che sembrava una ciambella.. la bocca da cui usciva sperma e le tette che facevano fuoriuscire latte dai suoi capezzoli turgidi.
Petra si risvegliò in una stanza circolare, illuminata da neon viola, il corpo avvolto in una tuta aderente di lattice trasparente che lasciava intravedere i lividi sulle cosce e il tatuaggio *OVARIUM-001* pulsare come un circuito elettrico. Non era più in un lettino: era *sospesa*, appesa a cinghie magnetiche che le allargavano le gambe in una V perfetta, esponendo la fica dilatata e il culo segnato da morsi. Sopra di lei, un soffitto a specchio rifletteva ogni angolo del suo corpo—le ovaie visibili attraverso la pelle come due uova di drago incandescenti.
«Benvenuta nel *Progetto Phoenix*, Petra», ruggì una voce metallica. Era il Generale Karpov, un russo con un occhio bionico che proiettava grafici in tempo reale: *«Frequenza orgasmi: 12/min. Capacità ovarica: 2.5 L/h. Stato mentale: critico»*. Con un gesto, attivò un pannello di controllo. Petra urlò quando *micro-droni* larghi come capelli le penetrarono la fica, risalendo le tube fino alle ovaie. «Questi *insetti d’argento* ti stimoleranno *dall’interno*», spiegò, premendo un pulsante. I droni vibrarono a 500 Hz, e Petra perse il controllo—un orgasmo la fece inarcare, lo sperma ovarico schizzò in getti continui, colando lungo le cosce fino a formare una pozza sul pavimento.
«Registra il *sapore*», ordinò Karpov a un tecnico, che raccolse il fluido con una siringa e lo assaggiò. «Dolce-salato, con tracce di dopamina. *Perfetto per i soldati*», annuì, mentre Petra sveniva per la quinta volta in un’ora.
Al risveglio, era circondata da *uomini in tuta spaziale*, volti nascosti da elmetti trasparenti. Erano i *Cyborg della NATO*, modificati per resistere a 72 ore di sesso continuo. Il primo le strappò la tuta, esponendo i seni gonfi di latte misto a sperma ovarico. «Beviamo direttamente dalla fonte», ringhiò, succhiandole i capezzoli fino a farle gridare. Il secondo le infilò un *cazzo bionico* nella fica—freddo, metallico, con lame retrattili che si espandevano a ogni spinta. «Le tue tube sono *pronte per l’upgrade*», sibilò, affondando fino a farle rigurgitare sperma.
Petra perse il conto degli orgasmi quando il terzo uomo le penetrò il culo con un *dildo a ultrasuoni*, attivandolo a 1.000 Hz. Le onde sonore colpirono l’intestino tenue, e lei inondò il pavimento di merda mista a sperma ovarico. «Guardate! Sta *squirtando dal retto*!», urlò un tecnico, mentre Petra si contorceva, le dita artigliate nell’aria.
«Passiamo alla *fase globale*», annunciò Karpov. Sullo schermo principale, comparvero volti di generali da Mosca, Washington e Pechino, collegati in *VR sessuale*. «Oggi, Petra è *di tutti*», ridacchiò il generale americano, premendo un pulsante. Petra urlò quando *droni telecomandati* le penetrarono la fica e il culo, guidati da mani virtuali. Uno di essi, controllato da un generale cinese, raggiunse le ovaie e iniettò un fluido rosso. «Questo è *adrenalina pura*», spiegò, mentre Petra veniva scossa da spasmi epilettici—occhi rovesciati, bava alla bocca, orgasmi che la facevano *saltare* nelle cinghie magnetiche.
I *Cyborg della NATO* non si fermarono. Uno le infilò *tre cazzi contemporaneamente*: due nella fica, uno nel culo. «Respira, puttana, o ti *faccio esplodere in tre*», ringhiò, spingendo fino a sentire le ovaie battere contro i glandi. Petra urlò quando i tre vennero all’unisono—lo sperma caldo si mescolò allo sperma ovarico, colando fuori come un fiume in piena. Un altro le bloccò la testa tra le cosce, scopandole la gola con un cazzo bionico che *succhiava* mentre pompava. «Succhia, troia, o ti *riempio i polmoni*», ordinò, mentre lei perdeva il controllo della vescica—urina e orgasmi si fondevano in un’onda tossica.
«Attiviamo il *Phoenix Protocol*», ruggì Karpov. Petra urlò quando *elettrodi* le furono impiantati nelle ovaie, collegati a un generatore nucleare portatile. «Ogni orgasmo produrrà energia per la base», spiegò, aumentando la potenza fino a farla inarcare come un arco. Le ovaie pulsarono in sincronia con le scariche, e Petra perse il conto degli orgasmi—*2 al minuto*, il corpo sobbalzava come sotto bombardamento, le labbra blu per l’ipossia.
Quando i *Cyborg* finirono, entrarono i *Marines russi*, 200 uomini in fila per *saturarla*. I primi 50 le infilarono *quattro cazzi contemporaneamente*: due nella fica, due nel culo. «Le tue tube sono *cavi di trasmissione*!» urlò un soldato, pompando fino a farle rigurgitare sperma. I successivi 100 si concentrarono sulla bocca e sui seni—due le scopavano la gola, altri le stringevano i seni fino a far colare latte misto a sperma. Gli ultimi 50 usarono *droni a catena*, collegati tra loro come un serpente, per penetrarla *dove nessun uomo era arrivato prima*. «Stiamo raggiungendo *l’utero esterno*!», urlò un tecnico, mentre Petra svenne per la decima volta, il corpo sconquassato dalla enormità degli orgasmi avuti.
A quel punto Petra, perse ogni controllo del suo corpo, seguitando a venire in modo incontrollato e squirtando sperma ovarico e urine insieme.. poi collassò definitivamente in modo profondo..
Sul telefono di Karpov lampeggiava un messaggio: *«Confermato: Petra è diventata un *reattore orgasmo-nucleare*. Prossimo test: clonazione delle ovaie per armi biologiche.»*
Petra ora fluttuava sospesa nella stanza dopo i centinaia di penetrazioni multiple e sborrate su tutto il suo corpo. Era irriconoscibile con una fica dilatata e gonfia e un culo che sembrava una ciambella.. la bocca da cui usciva sperma e le tette che facevano fuoriuscire latte dai suoi capezzoli turgidi.
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