Le corna saffiche - Seconda parte vista da lei
di
Miss Serena
genere
tradimenti
Non so neanch’io perché avevo voluto aspettare più di dieci giorni per avere un nuovo incontro con Franca, ma del resto quell’esperienza mi aveva sconvolta, andando ad aprire porte che non credevo neppure d’avere. Con lei per la prima volta in vita mia, mi ero sentita davvero libera di dire e fare ciò che volevo, diventando fin troppo velocemente una donna con una fame di sesso a dir poco animalesca.
I successivi rapporto con mio marito Roberto erano stati tutti molto strani, come se lui s’aspettasse da me qualcosa in più, che però con lui non riuscivo a tirar fuori.
Così quando lui mi chiese se volevo tornare da Franca dissi subito di sì, e non so se più per la voglia di fare sesso con lei, o per trovare delle risposte alle domande che mi stavano facendo impazzire da quando eravamo usciti da casa di quella donna.
“Franca ha detto che vuole che io non ci sia e che ti faccia entrare da lei bendata.” mi disse Roberto dopo aver letto la risposta della nostra nuova perversa amica “Credo abbia in mente qualcosa di nuovo, quindi sta a te decidere cosa fare.”
“Andiamo.” risposi senza esitare un attimo “Al limite ti racconterò quello che abbiamo fatto una volta tornati a casa.”
Le richieste di franca mi stupirono solo a metà, infatti che ci fosse o meno Roberto era del tutto irrilevante, in quanto durante il nostro primo incontro, c’eravamo comportate come se lui non ci fosse, quanto alla benda la consideravo uno dei suoi giochini mentali che la rendevano così diversa da mio marito.
Avevo deciso di vestirmi come la volta precedente, ma senza calze perché faceva un po’ troppo caldo per metterle, così una volta pronta prendemmo la macchina per recarci da lei.
“Sei sicura di quel che fai, perché se vuoi tornare indietro questo è l’ultimo momento per farlo.” mi disse Roberto una volta arrivati davanti alla sua porta di casa.
“Bendami e vattene.” gli risposi bruscamente, ma del resto avevo l’adrenalina a mille e non volevo perder altro tempo in inutili discussioni.
Mia marito mi bendò, quindi suonò al campanello per poi andarsene e lasciarmi finalmente sola.
Una volta aperta la porta, Franca quasi mi tirò dentro casa sua, per poi lasciarmi ferma in quello che ricordavo doveva essere l’ingresso che portava a tutte le stanze.
“Voglio che tu non muova un muscolo se non sono io a dirtelo sono stata chiara.” mi sussurrò in un orecchio prima di mordicchiarmi il lobo.
“Sì chiarissima.”
Lei iniziò a baciarmi il collo mentre mi spogliava stando sempre dietro di me, sino a quando non rimasi completamente nuda con le sue mani sul mio seno. Le sue dita sembravo delle pinze impazzite mentre giocavano coi miei capezzoli, ora stringendoli e facendo sì che sentissi le sue unghie, ora girandoci intorno e facendoli passare fra indici e medi, facendo sì che fossero sempre duri e salisse in me l’eccitazione.
“Dimmi hai qualche fantasia che non hai mai confessato a tuo marito ?”
“No cioè sì però mi vergogno a dirla.” risposi tornando un attimo in me.
“A me puoi dirla, a meno che non sia esser violentata da tre o quattro uomini, perché il quel caso non potrei fare nulla.”
La sua voce sensuale, ma allo stesso tempo comprensiva, e la certezza che sarebbe rimasto tutto fra noi, mi fece svelare quello che era il mio desiderio più nascosto.
“Vorrei essere legata la letto e usata come meglio credi, ma sia chiaro senza violenza.” dissi tutto d’un fiato come se mi volessi togliere un peso dallo stomaco.
“Pensa un po’ che quello che avevo in mente per te.” mi rispose credo ridendo “E non per nulla avevo già preparato tutto l’occorrente, solo mi serve il tuo smartphone, così posso riprendere tutto e tu farlo vedere a tuo marito quando torni a casa.”
Anche se Roberto aveva girato dei brevi video mentre mi toccavo o usavo qualche toy, l’idea di fare un mezzo film amatoriale non mi piacque molto, ma compresi che era il prezzo da pagare per poter realizzare la mia fantasia, così diedi il mio assenso, e poco dopo mi ritrovai ammanettata alla testa letto, con le caviglie legate ai bordi del letto stesso in modo da non poter chiudere le gambe.
Già il solo rimanere in quella posizione, e per di più ancora bendata, mi creava un misto d’eccitazione e curiosità, che cresceva mentre sentivo Franca armeggiare con non so che.
“Leccami la fica troia.” mi ordinò dopo essersi messa cavalcioni sul mio viso.
Provai ad allungare la lingua, ma non arrivai a toccare nulla sino a quando lei non s’abbassò quel tanto che bastava per farmi eseguire il mio compito, che provai a svolgere nel migliore dei modi non potendo vedere dov’era la sua passera.
“Secondo me hai bisogno di uno stimolo, perché non mi stai facendo godere per nulla.” mi rimproverò prima d’iniziare a tirarmi e torcere i capezzoli, senza però farmi male.
Nonostante mi sforzassi la mia lingua era più per aria che sulla sua passera, e ciò doveva far divertire parecchio Franca che non smetteva mai d’insultarmi, dandomi dell’incapace che meritava solo di ritrovarsi cornuta. Quando poi iniziò a colpirmi la passera con quello che poi vidi essere un frustino, i miei sensi quasi impazzirono, non tanto per il dolore che era quasi nullo, quanto per la sensazione di calore che partiva dal mio sesso, per arrivare dritta al cervello. Era come se ogni piccolo colpo fosse anche un altrettanto piccola scossa elettrica, che accendeva sempre di più il piacere dentro di me, e la musica non cambiò affatto quando cominciò a scambiare il frustino col palmo della mano. I suoi colpi non erano forti, ma centravano sempre lo stesso punto, facendo sì che la passera divenisse sempre più sensibile. Quello che non sapevo era che quel perverso gioco era solo per prepararmi a quello successivo, e che quello sarebbe stato lo schema di base per tutta la serata.
Quando infatti finì di colpirmi fu solo per premere contro le mie labbra intime, la palla di uno stimolatore, che mi fece subito urlare per il piacere.
“Stammi bene a sentire lurida troia che non sei altro.” mi disse alzandosi di pochissimo “Se provi a venire ti butto fuori di casa così come sei, sono stata chiara ?”
“Sì però così mi fai impazzire.” risposi cercando un minimo di pietà da parte sua.
“Lo so e questo è ancora niente.”
Da perfetta dominatrice, lei non tenne sempre fermo lo stimolare contro la mia passera, ma lo faceva girare intorno al clito, quando non me infilava dentro una minima parte, che però vista forma e dimensioni, era peggio d’essere penetrata con un grosso fallo.
Non so quanto tempo passò a torturarmi in quel modo, cambiando spesso modo di stimolarmi la passera, usando non solo quello strano dildo, ma anche altri oggetti, quando non riprendeva il frustino.
“Lo so che vuoi che ti scopi, e stai tranquilla che lo farò, solo prima voglio vedere fin dove puoi arrivare prima di godere completamente.” mi disse alzandosi da sopra di me “Adesso ti slego i piedi così puoi metterti a pecora.”
Nonostante fossi ancora ammanettata al letto e bendata non impiegai molto a mettermi carponi, ovviamente con le gambe ben aperte sapendo che lei avrebbe usato ed abusato del mio culo.
Contrariamente a quanto avessi pensato, per un po’ Franca continuò a dedicarsi alla mia passera con lo stimolatore ed il frustino, e quando decise di passare all’altra porta del piacere, il mio desiderio d’orgasmo raggiunse l’apice. Infatti la donna mi unse per bene l’ano, prima di sodomizzarmi con un numero sempre crescente di dita, sino ad arrivare a quattro, che messe a cuneo mi dilatarono moltissimo, facendomi allo stesso tempo eccitare a dismisura.
Quello che non potevo sapere era che mentre io mi giravo, lei si era fissata alla vita un mostruoso strap-on da trenta centimetri, che iniziò a strusciarmi sulla passera, anche per farmi capire con che bestia m’avrebbe scopata.
“So bene che tuo marito non ce l’ha così grosso, e che tu un cazzo del genere non l’hai mai preso, ma stai tranquilla e rilassati, tanto godrai come una vacca montata dal toro.” mi disse poggiando la punta di quel fallo contro il mio buchetto.
Per mia fortuna lei usò altro olio durante tutta la penetrazione, che non fu lunga e neanche troppo dolorosa. All’inizio non provai quasi nulla se non fastidio, un po’ come quando si è sul bagno ma non si riesce ad evacuare, poi lentamente cominciai a godere anche se in modo diverso dal solito.
“Pensa se dentro il tuo culo di merda ci fosse un bel cazzo vero.” mi disse Franca iniziando a spingere ma sempre molto piano “Un gran bel pezzo di carne che ti scivola dentro e fuori, e che ti fa sentire ancora più troia di quel che sei, perché dentro di te sai che sei solo una puttana che vuole solo esser scopata.”
Lei continuò ad insultarmi e scoparmi con sempre più vigore, facendo sì che perdessi ogni freno inibitore ed alla fine la implorassi di farmi avere quell’orgasmo che vedevo quasi come un miraggio.
“Franca ti prego fammi venire.” le chiesi senza più alcuna dignità.
“Davvero vuoi godere, davvero non ce la fai più ?”
“Sì tu supplico…”
Non riuscii a finire la frase che lei tirò fuori il fallo dal mio culo, per infilarlo quasi tutto nella passera con un solo affondo, facendomi avere l’orgasmo più sconvolgente della mia vita. Anche se non potevo vedere nulla, la mia mente s’illuminò a giorno, come se ci fossero i fuochi d’artificio per la sagra del paese. Ero così fuori di me che non emisi neanche un gemito, e solo il fatto d’avere il letto davanti e lei dietro, m’impedì di muovermi, altrimenti sarei crollata sul letto.
Come Franca comprese che stavo tornando nel mondo reale cominciò a scoparmi come un’ossessa, facendomi avere un orgasmo dopo l’altro, e poco importava se mi prendeva davanti o dietro.
Lei si fermò solo quando si rese conto che ero arrivata al capolinea, o almeno che quel gioco non aveva più senso d’andare avanti, allora mi liberò le mani e mi tolse la benda, lasciando che mi sdraiassi sul letto su un fianco.
La vidi fermare il video che stava registrando col mio smartphone, e subito dopo togliersi lo strap-on, che solo vedendolo compresi quanto era grosso.
Franca però non aveva alcuna intenzione di finire lì la nostra serata, così mi portò sotto la doccia, dove dopo esserci lavate a vicenda, mi fece inginocchiare in modo che le potessi leccare per l’ultima volta la passera, e far avere anche a lei l’unico orgasmo della serata.
Una volta finito d’asciugarci cercai i miei vestiti, ma non trovai le mutandine, così uscii senza dopo averla salutata quasi di fretta, ma del resto ero ancora troppo sconvolta ed esausta per qualcosa che non fosse “ciao di vediamo”.
Fuori vidi subito la nostra macchina con mio marito dentro, e nonostante fossero poche decine di metri, mi parve di dover fare una maratona per raggiungerlo.
“Cazzo ma ti ha distrutta !” esclamò non appena salii in macchina “Non è che t’ha fatto male, perché vado da lei e la strozzo.”
“No nessun male, solo andiamo a casa perché sono a pezzi.”
Quando arrivammo a casa gli lasciai il mio smartphone dicendogli che c’era il video della serata, e che io andavo a dormire perché ero davvero a pezzi. Crollai sul letto e non m’accorsi quando lui venne da me, e solo il giorno seguente mi disse che non si era mai masturbato così tanto come vedendo quello che m’aveva fatto Franca la sera prima.
“Con me però quelle cose non le hai mai fatte e neppure chieste.” mi disse forse cercando di farmi sentire colpevole per non essere così disinibita quando facevamo sesso.
“No e credo non le farò più.” risposi senza però credere troppo alle mie stesse parole “Perché vedi se torno da lei non so cosa potrebbe farmi di ancora più sconvolgente, e quindi preferisco non pensarci. Però stasera ristorante e poi solo noi due, e credimi vedrò d’essere un po’ più porcellina anche con te.”
Non sentii Franca per diverse settimane, poi arrivò quello strano messaggio.
Per commenti : miss.serenasdx@yahoo.com
(quelli volgari saranno subito cestinati)
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
I successivi rapporto con mio marito Roberto erano stati tutti molto strani, come se lui s’aspettasse da me qualcosa in più, che però con lui non riuscivo a tirar fuori.
Così quando lui mi chiese se volevo tornare da Franca dissi subito di sì, e non so se più per la voglia di fare sesso con lei, o per trovare delle risposte alle domande che mi stavano facendo impazzire da quando eravamo usciti da casa di quella donna.
“Franca ha detto che vuole che io non ci sia e che ti faccia entrare da lei bendata.” mi disse Roberto dopo aver letto la risposta della nostra nuova perversa amica “Credo abbia in mente qualcosa di nuovo, quindi sta a te decidere cosa fare.”
“Andiamo.” risposi senza esitare un attimo “Al limite ti racconterò quello che abbiamo fatto una volta tornati a casa.”
Le richieste di franca mi stupirono solo a metà, infatti che ci fosse o meno Roberto era del tutto irrilevante, in quanto durante il nostro primo incontro, c’eravamo comportate come se lui non ci fosse, quanto alla benda la consideravo uno dei suoi giochini mentali che la rendevano così diversa da mio marito.
Avevo deciso di vestirmi come la volta precedente, ma senza calze perché faceva un po’ troppo caldo per metterle, così una volta pronta prendemmo la macchina per recarci da lei.
“Sei sicura di quel che fai, perché se vuoi tornare indietro questo è l’ultimo momento per farlo.” mi disse Roberto una volta arrivati davanti alla sua porta di casa.
“Bendami e vattene.” gli risposi bruscamente, ma del resto avevo l’adrenalina a mille e non volevo perder altro tempo in inutili discussioni.
Mia marito mi bendò, quindi suonò al campanello per poi andarsene e lasciarmi finalmente sola.
Una volta aperta la porta, Franca quasi mi tirò dentro casa sua, per poi lasciarmi ferma in quello che ricordavo doveva essere l’ingresso che portava a tutte le stanze.
“Voglio che tu non muova un muscolo se non sono io a dirtelo sono stata chiara.” mi sussurrò in un orecchio prima di mordicchiarmi il lobo.
“Sì chiarissima.”
Lei iniziò a baciarmi il collo mentre mi spogliava stando sempre dietro di me, sino a quando non rimasi completamente nuda con le sue mani sul mio seno. Le sue dita sembravo delle pinze impazzite mentre giocavano coi miei capezzoli, ora stringendoli e facendo sì che sentissi le sue unghie, ora girandoci intorno e facendoli passare fra indici e medi, facendo sì che fossero sempre duri e salisse in me l’eccitazione.
“Dimmi hai qualche fantasia che non hai mai confessato a tuo marito ?”
“No cioè sì però mi vergogno a dirla.” risposi tornando un attimo in me.
“A me puoi dirla, a meno che non sia esser violentata da tre o quattro uomini, perché il quel caso non potrei fare nulla.”
La sua voce sensuale, ma allo stesso tempo comprensiva, e la certezza che sarebbe rimasto tutto fra noi, mi fece svelare quello che era il mio desiderio più nascosto.
“Vorrei essere legata la letto e usata come meglio credi, ma sia chiaro senza violenza.” dissi tutto d’un fiato come se mi volessi togliere un peso dallo stomaco.
“Pensa un po’ che quello che avevo in mente per te.” mi rispose credo ridendo “E non per nulla avevo già preparato tutto l’occorrente, solo mi serve il tuo smartphone, così posso riprendere tutto e tu farlo vedere a tuo marito quando torni a casa.”
Anche se Roberto aveva girato dei brevi video mentre mi toccavo o usavo qualche toy, l’idea di fare un mezzo film amatoriale non mi piacque molto, ma compresi che era il prezzo da pagare per poter realizzare la mia fantasia, così diedi il mio assenso, e poco dopo mi ritrovai ammanettata alla testa letto, con le caviglie legate ai bordi del letto stesso in modo da non poter chiudere le gambe.
Già il solo rimanere in quella posizione, e per di più ancora bendata, mi creava un misto d’eccitazione e curiosità, che cresceva mentre sentivo Franca armeggiare con non so che.
“Leccami la fica troia.” mi ordinò dopo essersi messa cavalcioni sul mio viso.
Provai ad allungare la lingua, ma non arrivai a toccare nulla sino a quando lei non s’abbassò quel tanto che bastava per farmi eseguire il mio compito, che provai a svolgere nel migliore dei modi non potendo vedere dov’era la sua passera.
“Secondo me hai bisogno di uno stimolo, perché non mi stai facendo godere per nulla.” mi rimproverò prima d’iniziare a tirarmi e torcere i capezzoli, senza però farmi male.
Nonostante mi sforzassi la mia lingua era più per aria che sulla sua passera, e ciò doveva far divertire parecchio Franca che non smetteva mai d’insultarmi, dandomi dell’incapace che meritava solo di ritrovarsi cornuta. Quando poi iniziò a colpirmi la passera con quello che poi vidi essere un frustino, i miei sensi quasi impazzirono, non tanto per il dolore che era quasi nullo, quanto per la sensazione di calore che partiva dal mio sesso, per arrivare dritta al cervello. Era come se ogni piccolo colpo fosse anche un altrettanto piccola scossa elettrica, che accendeva sempre di più il piacere dentro di me, e la musica non cambiò affatto quando cominciò a scambiare il frustino col palmo della mano. I suoi colpi non erano forti, ma centravano sempre lo stesso punto, facendo sì che la passera divenisse sempre più sensibile. Quello che non sapevo era che quel perverso gioco era solo per prepararmi a quello successivo, e che quello sarebbe stato lo schema di base per tutta la serata.
Quando infatti finì di colpirmi fu solo per premere contro le mie labbra intime, la palla di uno stimolatore, che mi fece subito urlare per il piacere.
“Stammi bene a sentire lurida troia che non sei altro.” mi disse alzandosi di pochissimo “Se provi a venire ti butto fuori di casa così come sei, sono stata chiara ?”
“Sì però così mi fai impazzire.” risposi cercando un minimo di pietà da parte sua.
“Lo so e questo è ancora niente.”
Da perfetta dominatrice, lei non tenne sempre fermo lo stimolare contro la mia passera, ma lo faceva girare intorno al clito, quando non me infilava dentro una minima parte, che però vista forma e dimensioni, era peggio d’essere penetrata con un grosso fallo.
Non so quanto tempo passò a torturarmi in quel modo, cambiando spesso modo di stimolarmi la passera, usando non solo quello strano dildo, ma anche altri oggetti, quando non riprendeva il frustino.
“Lo so che vuoi che ti scopi, e stai tranquilla che lo farò, solo prima voglio vedere fin dove puoi arrivare prima di godere completamente.” mi disse alzandosi da sopra di me “Adesso ti slego i piedi così puoi metterti a pecora.”
Nonostante fossi ancora ammanettata al letto e bendata non impiegai molto a mettermi carponi, ovviamente con le gambe ben aperte sapendo che lei avrebbe usato ed abusato del mio culo.
Contrariamente a quanto avessi pensato, per un po’ Franca continuò a dedicarsi alla mia passera con lo stimolatore ed il frustino, e quando decise di passare all’altra porta del piacere, il mio desiderio d’orgasmo raggiunse l’apice. Infatti la donna mi unse per bene l’ano, prima di sodomizzarmi con un numero sempre crescente di dita, sino ad arrivare a quattro, che messe a cuneo mi dilatarono moltissimo, facendomi allo stesso tempo eccitare a dismisura.
Quello che non potevo sapere era che mentre io mi giravo, lei si era fissata alla vita un mostruoso strap-on da trenta centimetri, che iniziò a strusciarmi sulla passera, anche per farmi capire con che bestia m’avrebbe scopata.
“So bene che tuo marito non ce l’ha così grosso, e che tu un cazzo del genere non l’hai mai preso, ma stai tranquilla e rilassati, tanto godrai come una vacca montata dal toro.” mi disse poggiando la punta di quel fallo contro il mio buchetto.
Per mia fortuna lei usò altro olio durante tutta la penetrazione, che non fu lunga e neanche troppo dolorosa. All’inizio non provai quasi nulla se non fastidio, un po’ come quando si è sul bagno ma non si riesce ad evacuare, poi lentamente cominciai a godere anche se in modo diverso dal solito.
“Pensa se dentro il tuo culo di merda ci fosse un bel cazzo vero.” mi disse Franca iniziando a spingere ma sempre molto piano “Un gran bel pezzo di carne che ti scivola dentro e fuori, e che ti fa sentire ancora più troia di quel che sei, perché dentro di te sai che sei solo una puttana che vuole solo esser scopata.”
Lei continuò ad insultarmi e scoparmi con sempre più vigore, facendo sì che perdessi ogni freno inibitore ed alla fine la implorassi di farmi avere quell’orgasmo che vedevo quasi come un miraggio.
“Franca ti prego fammi venire.” le chiesi senza più alcuna dignità.
“Davvero vuoi godere, davvero non ce la fai più ?”
“Sì tu supplico…”
Non riuscii a finire la frase che lei tirò fuori il fallo dal mio culo, per infilarlo quasi tutto nella passera con un solo affondo, facendomi avere l’orgasmo più sconvolgente della mia vita. Anche se non potevo vedere nulla, la mia mente s’illuminò a giorno, come se ci fossero i fuochi d’artificio per la sagra del paese. Ero così fuori di me che non emisi neanche un gemito, e solo il fatto d’avere il letto davanti e lei dietro, m’impedì di muovermi, altrimenti sarei crollata sul letto.
Come Franca comprese che stavo tornando nel mondo reale cominciò a scoparmi come un’ossessa, facendomi avere un orgasmo dopo l’altro, e poco importava se mi prendeva davanti o dietro.
Lei si fermò solo quando si rese conto che ero arrivata al capolinea, o almeno che quel gioco non aveva più senso d’andare avanti, allora mi liberò le mani e mi tolse la benda, lasciando che mi sdraiassi sul letto su un fianco.
La vidi fermare il video che stava registrando col mio smartphone, e subito dopo togliersi lo strap-on, che solo vedendolo compresi quanto era grosso.
Franca però non aveva alcuna intenzione di finire lì la nostra serata, così mi portò sotto la doccia, dove dopo esserci lavate a vicenda, mi fece inginocchiare in modo che le potessi leccare per l’ultima volta la passera, e far avere anche a lei l’unico orgasmo della serata.
Una volta finito d’asciugarci cercai i miei vestiti, ma non trovai le mutandine, così uscii senza dopo averla salutata quasi di fretta, ma del resto ero ancora troppo sconvolta ed esausta per qualcosa che non fosse “ciao di vediamo”.
Fuori vidi subito la nostra macchina con mio marito dentro, e nonostante fossero poche decine di metri, mi parve di dover fare una maratona per raggiungerlo.
“Cazzo ma ti ha distrutta !” esclamò non appena salii in macchina “Non è che t’ha fatto male, perché vado da lei e la strozzo.”
“No nessun male, solo andiamo a casa perché sono a pezzi.”
Quando arrivammo a casa gli lasciai il mio smartphone dicendogli che c’era il video della serata, e che io andavo a dormire perché ero davvero a pezzi. Crollai sul letto e non m’accorsi quando lui venne da me, e solo il giorno seguente mi disse che non si era mai masturbato così tanto come vedendo quello che m’aveva fatto Franca la sera prima.
“Con me però quelle cose non le hai mai fatte e neppure chieste.” mi disse forse cercando di farmi sentire colpevole per non essere così disinibita quando facevamo sesso.
“No e credo non le farò più.” risposi senza però credere troppo alle mie stesse parole “Perché vedi se torno da lei non so cosa potrebbe farmi di ancora più sconvolgente, e quindi preferisco non pensarci. Però stasera ristorante e poi solo noi due, e credimi vedrò d’essere un po’ più porcellina anche con te.”
Non sentii Franca per diverse settimane, poi arrivò quello strano messaggio.
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