Asia cap 02
di
Miss Serena
genere
corna
Amedeo non si limitò a mettere un paio di videocamere solo nella sua camera, ma riempì tutto la casa di occhi elettronici lasciando come zona franca il solo bagno. Inoltre, comprò un vero e proprio maxi-schermo che sistemò nel suo studio, e solo dietro mio consiglio evitò di spendere altri soldi in microfoni ultrasensibili.
“Tanto poi devi mettere le cuffie, altrimenti chi sta con me se ne accorge che ci spii.” gli spiegai facendolo desistere dal fare ulteriori acquisti.
“Hai ragione.” mi rispose un po’ sconsolato “E’ che voglio che sia tutto perfetto, ma soprattutto che non ci sia alcun intoppo che mi costringa ad intervenire, anche perché non saprei cosa fare.”
Per mia sfortuna Rodrigo non fu disponibile per diversi giorni, durante i quali Amedeo non fece altro che controllare più volte l’intero sistema delle videocamere, sino a quando non arrivò il fatidico pomeriggio.
“Vieni qui che gli mando qualche messaggio, così vedi anche tu.” dissi al mio fidanzato dopo aver preso il cellulare “Io direi di partire subito forte, tu che ne dici ?”
“Fai come vuoi, per me va bene tutto.”
“Il mio ragazzo è fuori per lavoro e io mi sento tanto sola.” scrissi a Rodrigo aspettando poi la sua risposta.
“Dove sei che vengo subito.” mi domando dopo neanche un minuto.
“A casa sua con un plug nel culo come mi avevi chiesto tu, ma non vedo l’ora di sostituirlo col tuo cazzo.” scrissi a mia volta.
“Oh mio Dio certo che quando vuoi sei proprio una porcella !” esclamò Amedeo che forse era il più eccitato di tutti e tre.
“Non ci credo mandami una foto.” mi chiese Rodrigo.
Presi quindi un piccolo plug che avevo fatto prendere dal mio fidanzato qualche giorno prima, e me lo infilai nel buchetto per poter mandare la foto richiesta.
“Dimmi dove abita che vengo a romperti il culo.” mi scrisse il mio amante avendo subito la mia risposta con in più l’indicazione di dove trovare la chiave per aprire la porta di casa.
“Sono lì al massimo in un quarto d’ora, tu intanto preparati perché oggi te lo sfondo come non ho mai fatto.” fu l’ultimo messaggio di Rodrigo.
“Vai a mettere la chiave sotto lo zerbino e poi chiuditi nel tuo studio.” dissi ad Amedeo che si era quasi bloccato.
Non appena sentii girare la chiave del suo studio mi alzai per spogliarmi rimanendo col solo reggiseno e le mutandine, che feci scivolare sino ai piedi dopo che mi sdraiai al centro del letto.
“So che non puoi rispondermi.” dissi guardano verso una videocamera “Però non credo proprio che non apprezzerai questo antipastino.”
Senza alcun indugio feci scivolare una mano fra le gambe, mentre mi passavo un dito dell’altra fra le labbra, per finire col ritrovarmene due dentro la passera. Non ci volle molta fantasia per immaginare che Amedeo avesse già il suo pistolino in mano cercando di farsi una sega, ma fu soprattutto il pensiero che presto sarei stata di Rodrigo a farmi eccitare così tanto, che dopo neanche troppo tempo c’era un ben visibile pozza dei miei umori sulle lenzuola.
“Mm amore non sai come vedo l’ora che arrivi Rodrigo e mi scopi sbattendomi a più non posso. Anzi no voglio che prima me lo metta nel culo, voglio sentire il suo cazzo che mi sfonda tutta facendomi urlare prima per il dolore e poi per il piacere. E poi lo sai cosa ti dico mi faccio sborrare dentro, così quando poi vieni tu senti ancora di più il sapore dei nostri orgasmi, e dopo ti faccio qualcosa che non osi neanche immaginare.”
Continuai ad eccitarmi in quel modo, certa che anche Amedeo fosse ben su di giri, sino a quando non sentii aprirsi la porta e la voce un po’ roca di Rodrigo.
“Dov’è il mio puttanone preferito ?” disse a voce fin troppo alta.
“A sinistra poi sempre dritto.” gli risposi mentre cercavo di ricompormi per quanto fosse impossibile farlo, facendomi trovare con le gambe non troppo aperte.
“Adesso ti metti a pecora così posso divertirmi un po’ con quel bel giochino che ti sei messa nel culo.” mi ordinò con tono autoritario.
“Davvero ci vuoi solo giocare col mio sederino ?” gli domandai con la voce più sensuale del mio repertorio.
“Prima ci gioco e poi te lo sfondo tanto che le urla le deve sentire quel cornuto con cui ti sei messa, anche se è in un altro paese quindi ora muoviti e fai in fretta.” mi rispose indicandomi il bordo del letto.
“Se è così eccoti accontentato.” gli dissi togliendomi le mutandine che oramai ero solo d’impiccio per poi mettermi carponi come voleva lui.
“Brava la troia, e sia chiaro guai a te se provi a toccarti la fica.”
Rodrigo iniziò a giocare col plug facendone uscire solo la parte più larga, in modo da dilatarmi il buchetto senza farmi male, ma eccitandomi tanto che ben presto ripresi a colare piacere dalla passera.
“Vedi che faccio bene a chiamarti puttanone ?” mi disse passando due dita fra le grandi labbra “Ho appena iniziato e tu sei già bagnata peggio d’una cagna in calore, peccato che per prendere un po’ di cazzo qui dentro devi sperare nella mia clemenza o aspettare che torni il cornuto.”
Quando fece cadere il plug sul letto sperai che mi prendesse, ma invece sostituì il piccolo cuneo col suo dito medio, che mi scivolò dentro senza incontrare alcuna resistenza.
“Lo so che non vedi l’ora che t’inculi, ma prima voglio sapere di questo tuo bel ragazzo, inizia a dirmi il nome e come ti scopa.”
“Amedeo e lo facciamo quasi tutti i giorni.” gli risposi mentendo solo in parte.
“Non t’ho chiesto se scopate ma come lo fa, e vedi di rispondere bene o m’incazzo.”
“Lo fa come tutti quelli normali.” dissi questa volta dicendo il falso.
“Peccato che a te quelli normali non bastano, anzi va bene se t’accontenti di farti sbattere da uno solo.”
Al medio aggiunse l’indice, facendomi uscire un gemito che credo non potesse esser sfuggito neanche ad Amedeo, per poi farmi girare e abbassarsi i pantaloni tirando fuori la sua mazza già un po’ dura. Invece di prendere subito in bocca quel bastone di carne, lo afferrai con una mano per tenerlo in alto e poter così passare la lingua sui testicoli, sentendo poi quasi crescere fra le dita la sua nerchia.
“A fare certi giochi da troia sei la numero uno, però ora hai un minuto per ricoprirmi il cazzo di saliva prima che t’inculi; quindi, vedi di lasciarcene sopra un bel po’ perché poi non farò sconti.”
Ben sapendo che sarebbe stato fin troppo di parola iniziai a succhiargli la mazza cercando di sbavare il più possibile, e anche se non guardai l’orologio fui certa che si lasciò andare alle mie attenzioni molto di più del tempo che aveva stabilito, ma soprattutto quando fu il momento non volle esser lui a prendermi.
“Vieni qui e fammi vedere quanto ti piace prenderlo nel culo.” mi disse sdraiandosi al centro del letto “E fallo guardandomi in faccia perché voglio vederti mentre ti sfondi da sola.”
Eccitata com’ero quasi gli saltai sopra per impalarmi sulla sua mazza, anche se mi dispiacque un po’ non infilarla nella passera, ma dirigerla versa l’entrata posteriore, nella quale entrò quasi senza che me ne accorgessi.
“Guarda come sparisce il tuo cazzo dentro di me.” dissi non sapendo se mi rivolgessi di più al mio amante o al mio fidanzato.
“Perché sei solo una troia da culo.” mi rispose il primo allungando una mano sulle grandi labbra che strinse fra le dita senza però farmi alcun male “E del resto hai la fica che è un lago, ma a quella penseremo dopo.”
Rodrigo non era però uomo da saper stare troppo tempo sotto una donna, e così ben presto mi ritrovai sdraiata su un fianco, con lui che mi sodomizzava in modo da farmi sentire la sua forza, anche se ben sapevo che eravamo lontani dai suoi soliti standard.
Io però volevo di più, e non solo perché sapevo che Amedeo mi stava guardando, e che sicuramente si stava trastullando anche se senza poter venire, ma anche perché tutta quell’attesa mi aveva fatto venire una gran voglia di tirar fuori il peggio di me.
“Sono sempre il tuo puttanone ?” gli chiesi girando la testa verso di lui.
“Sì perché ?” mi rispose incuriosito.
“Perché non mi stai trattando come al solito, e lo sai quanto io sia esigente quando si scopa.” gli dissi senza usare mezzi termini.
Lui non mi rispose, ma mi sollevò per poi farmi ritrovare carponi al centro del letto, e a quel punto divenne l’animale che tanto desideravo, e mi prese con la sua consueta brutalità.
“Vuoi che t’inculi così puttana che non sei altro !” m’urlò mentre più che sodomizzarmi sembrava dare un vero e proprio assalto al mio sfintere “Magari al tuo ragazzo il culo non l’hai ancora dato e lui crede che ce l’abbia ancora vergine, mentre tu vuoi solo farti sfondare da chi ce l’ha grosso come il mio.”
“Hai ragione ma adesso scopami e fammi godere.” gli risposi girandomi quasi inconsapevolmente verso una videocamera.
Rodrigo si dimostrò per l’ennesima volta un toro da monta d’alto livello, perché non solo mi scopò a lungo senza darmi mai un attimo di respiro, ma facendomi sempre sentire tutta la sua mazza entrarmi dentro sino in fondo, senza mai farla uscire neanche per sbaglio. Non mi stupii affatto che più lui era brutale, anche se mai con una violenza fine a sé stessa, più io godevo anche solo a pensare a quello che poteva pensare di me Amedeo, che sicuramente mai avrebbe pensato che mi potessi spingere a quei limiti, dove il confine fra dolore e piacere era davvero molto sottile.
“Ti riempio il culo di sborra !” urlò Rodrigo prima di venirmi dentro in retto facendo avere anche a me il tanto agognato orgasmo.
Mentre io rimasi quasi del tutto immobile sfinita da quella furibonda cavalcata, lui ebbe la forza d’allungare una mano e prendere il plug che era rimasto sul letto, per poi infilarmelo nel buchetto dopo aver tirato fuori la sua mazza ben ricoperta dal piacere di tutti e due.
“Non vorrai riavere il mio culo, perché me l’hai proprio sfondato e quindi non se ne parla proprio.” gli dissi sperando che avesse ben altre intenzioni.
“No, ma quello tienilo dentro così quando torna il cornuto il tuo culo saprà ancora del mio cazzo.” mi rispose quasi ridendo “Intanto vedi di pulirmelo per bene perché con te non ho ancora finito.”
M’accucciai fra le sue gambe per potergli leccare più comodamente lo scettro, che aveva un sottile sapore di peccato, ma che con mia grande gioia tornò in piena erezione dopo pochi minuti. A quel punto non gli diedi il tempo di dire alcunché, che gli saltai sopra impalandomi su quella mazza senza provare alcun dolore.
“Certo che a te il piace e pure tanto.” mi disse dandomi una pacca sul sedere.
“Invece a te la fica fa proprio schifo !” gli risposi con ironia.
“Sì però non oggi.”
Rodrigo mi girò come un cuoco fa saltare una frittata, per poi sbattermi non solo sul letto, ma anche prendendomi da dietro contro il muro. A me sembrava che ad ogni suo affondo il plug dovesse lacerare quel lembo di carne che divide le due porte del piacere, ma allo stesso tempo era uno stimolo per godere ancora di più.
Quando ci ritrovammo sul letto io ero sotto di lui che mi teneva le gambe aperte per le caviglie, e non seppi resistere al desiderio di far fare un altro passo ad Amedeo verso la sua sottomissione più completa.
“Vienimi dentro.” gli dissi quando compresi che era prossimo all’orgasmo.
“Hai detto ?” mi chiese forse per esser sicuro d’aver compreso bene.
“Voglio la tua sborra dentro per sentirmi ancora più tua.” gli dissi cercando con lo sguardo una videocamera.
Lui diede ancora una decina di poderose spinte per poi venirmi dentro, facendomi avere un orgasmo ancora più intenso del primo.
Rodrigo non fece in tempo a dire una sola parola che squillò il mio cellulare, e col fiatone corsi a rispondere.
“Sì amore sono in casa … come stai arrivando … va bene poi usciamo per cena, allora t’aspetto.” dissi recitando alla perfezione la mia parte per poi quasi buttare fuori di casa Rodrigo.
Come il mio amante chiuse la porta uscì dal suo studio il mio fidanzato già mezzo nudo.
“Allora piaciuto lo spettacolo ?” gli chiesi senza muovermi dal letto dov’ero rimasta sdraiata.
“Cazzo sembrava un porno.” mi rispose ancora eccitato.
“Non credo ci sia bisogno che ti racconti quello che ho fatto dato che hai visto tutto; quindi, vieni qui ed inizia a leccarmi la fica.” gli dissi sfiorandomela con le dita.
“Ma è piena del suo sperma !” obbiettò il cornuto.
“E quindi ? Mi sono fatta riempire apposta per te, in modo che possa scoprire il sapore di un orgasmo di un vero uomo, e poi se vuoi ho anche il culetto pieno di sborra.”
“Va bene ma solo se tu me lo prendi in bocca.”
“Ci sto quindi sdraiati che mi metto sopra di te.”
Non appena Amedeo si mise sul letto, mi sistemai sopra di lui e mi tolsi il plug dal buchetto, in modo che colasse anche da lì il seme di Rodrigo, che ben sapevo avere un sapore molto deciso.
Il mio ragazzo però non disse nulla, anzi forse mi leccò l’intimità con ancora più devozione del solito, mentre io lo facevo venire per la prima volta.
“Bravo il mio cornuto, con te devo sempre pensare a come umiliarti un po’ di più della volta prima, ma credimi è un vero piacere, e poi l’importante è che paghi sempre i conti.” pensai mentre godevo della sua lingua, quasi come avevo fatto poco prima con la mazza di Rodrigo.
Per commenti : miss.serenasdx@yahoo.com
(quelli volgari saranno subito cestinati)
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
“Tanto poi devi mettere le cuffie, altrimenti chi sta con me se ne accorge che ci spii.” gli spiegai facendolo desistere dal fare ulteriori acquisti.
“Hai ragione.” mi rispose un po’ sconsolato “E’ che voglio che sia tutto perfetto, ma soprattutto che non ci sia alcun intoppo che mi costringa ad intervenire, anche perché non saprei cosa fare.”
Per mia sfortuna Rodrigo non fu disponibile per diversi giorni, durante i quali Amedeo non fece altro che controllare più volte l’intero sistema delle videocamere, sino a quando non arrivò il fatidico pomeriggio.
“Vieni qui che gli mando qualche messaggio, così vedi anche tu.” dissi al mio fidanzato dopo aver preso il cellulare “Io direi di partire subito forte, tu che ne dici ?”
“Fai come vuoi, per me va bene tutto.”
“Il mio ragazzo è fuori per lavoro e io mi sento tanto sola.” scrissi a Rodrigo aspettando poi la sua risposta.
“Dove sei che vengo subito.” mi domando dopo neanche un minuto.
“A casa sua con un plug nel culo come mi avevi chiesto tu, ma non vedo l’ora di sostituirlo col tuo cazzo.” scrissi a mia volta.
“Oh mio Dio certo che quando vuoi sei proprio una porcella !” esclamò Amedeo che forse era il più eccitato di tutti e tre.
“Non ci credo mandami una foto.” mi chiese Rodrigo.
Presi quindi un piccolo plug che avevo fatto prendere dal mio fidanzato qualche giorno prima, e me lo infilai nel buchetto per poter mandare la foto richiesta.
“Dimmi dove abita che vengo a romperti il culo.” mi scrisse il mio amante avendo subito la mia risposta con in più l’indicazione di dove trovare la chiave per aprire la porta di casa.
“Sono lì al massimo in un quarto d’ora, tu intanto preparati perché oggi te lo sfondo come non ho mai fatto.” fu l’ultimo messaggio di Rodrigo.
“Vai a mettere la chiave sotto lo zerbino e poi chiuditi nel tuo studio.” dissi ad Amedeo che si era quasi bloccato.
Non appena sentii girare la chiave del suo studio mi alzai per spogliarmi rimanendo col solo reggiseno e le mutandine, che feci scivolare sino ai piedi dopo che mi sdraiai al centro del letto.
“So che non puoi rispondermi.” dissi guardano verso una videocamera “Però non credo proprio che non apprezzerai questo antipastino.”
Senza alcun indugio feci scivolare una mano fra le gambe, mentre mi passavo un dito dell’altra fra le labbra, per finire col ritrovarmene due dentro la passera. Non ci volle molta fantasia per immaginare che Amedeo avesse già il suo pistolino in mano cercando di farsi una sega, ma fu soprattutto il pensiero che presto sarei stata di Rodrigo a farmi eccitare così tanto, che dopo neanche troppo tempo c’era un ben visibile pozza dei miei umori sulle lenzuola.
“Mm amore non sai come vedo l’ora che arrivi Rodrigo e mi scopi sbattendomi a più non posso. Anzi no voglio che prima me lo metta nel culo, voglio sentire il suo cazzo che mi sfonda tutta facendomi urlare prima per il dolore e poi per il piacere. E poi lo sai cosa ti dico mi faccio sborrare dentro, così quando poi vieni tu senti ancora di più il sapore dei nostri orgasmi, e dopo ti faccio qualcosa che non osi neanche immaginare.”
Continuai ad eccitarmi in quel modo, certa che anche Amedeo fosse ben su di giri, sino a quando non sentii aprirsi la porta e la voce un po’ roca di Rodrigo.
“Dov’è il mio puttanone preferito ?” disse a voce fin troppo alta.
“A sinistra poi sempre dritto.” gli risposi mentre cercavo di ricompormi per quanto fosse impossibile farlo, facendomi trovare con le gambe non troppo aperte.
“Adesso ti metti a pecora così posso divertirmi un po’ con quel bel giochino che ti sei messa nel culo.” mi ordinò con tono autoritario.
“Davvero ci vuoi solo giocare col mio sederino ?” gli domandai con la voce più sensuale del mio repertorio.
“Prima ci gioco e poi te lo sfondo tanto che le urla le deve sentire quel cornuto con cui ti sei messa, anche se è in un altro paese quindi ora muoviti e fai in fretta.” mi rispose indicandomi il bordo del letto.
“Se è così eccoti accontentato.” gli dissi togliendomi le mutandine che oramai ero solo d’impiccio per poi mettermi carponi come voleva lui.
“Brava la troia, e sia chiaro guai a te se provi a toccarti la fica.”
Rodrigo iniziò a giocare col plug facendone uscire solo la parte più larga, in modo da dilatarmi il buchetto senza farmi male, ma eccitandomi tanto che ben presto ripresi a colare piacere dalla passera.
“Vedi che faccio bene a chiamarti puttanone ?” mi disse passando due dita fra le grandi labbra “Ho appena iniziato e tu sei già bagnata peggio d’una cagna in calore, peccato che per prendere un po’ di cazzo qui dentro devi sperare nella mia clemenza o aspettare che torni il cornuto.”
Quando fece cadere il plug sul letto sperai che mi prendesse, ma invece sostituì il piccolo cuneo col suo dito medio, che mi scivolò dentro senza incontrare alcuna resistenza.
“Lo so che non vedi l’ora che t’inculi, ma prima voglio sapere di questo tuo bel ragazzo, inizia a dirmi il nome e come ti scopa.”
“Amedeo e lo facciamo quasi tutti i giorni.” gli risposi mentendo solo in parte.
“Non t’ho chiesto se scopate ma come lo fa, e vedi di rispondere bene o m’incazzo.”
“Lo fa come tutti quelli normali.” dissi questa volta dicendo il falso.
“Peccato che a te quelli normali non bastano, anzi va bene se t’accontenti di farti sbattere da uno solo.”
Al medio aggiunse l’indice, facendomi uscire un gemito che credo non potesse esser sfuggito neanche ad Amedeo, per poi farmi girare e abbassarsi i pantaloni tirando fuori la sua mazza già un po’ dura. Invece di prendere subito in bocca quel bastone di carne, lo afferrai con una mano per tenerlo in alto e poter così passare la lingua sui testicoli, sentendo poi quasi crescere fra le dita la sua nerchia.
“A fare certi giochi da troia sei la numero uno, però ora hai un minuto per ricoprirmi il cazzo di saliva prima che t’inculi; quindi, vedi di lasciarcene sopra un bel po’ perché poi non farò sconti.”
Ben sapendo che sarebbe stato fin troppo di parola iniziai a succhiargli la mazza cercando di sbavare il più possibile, e anche se non guardai l’orologio fui certa che si lasciò andare alle mie attenzioni molto di più del tempo che aveva stabilito, ma soprattutto quando fu il momento non volle esser lui a prendermi.
“Vieni qui e fammi vedere quanto ti piace prenderlo nel culo.” mi disse sdraiandosi al centro del letto “E fallo guardandomi in faccia perché voglio vederti mentre ti sfondi da sola.”
Eccitata com’ero quasi gli saltai sopra per impalarmi sulla sua mazza, anche se mi dispiacque un po’ non infilarla nella passera, ma dirigerla versa l’entrata posteriore, nella quale entrò quasi senza che me ne accorgessi.
“Guarda come sparisce il tuo cazzo dentro di me.” dissi non sapendo se mi rivolgessi di più al mio amante o al mio fidanzato.
“Perché sei solo una troia da culo.” mi rispose il primo allungando una mano sulle grandi labbra che strinse fra le dita senza però farmi alcun male “E del resto hai la fica che è un lago, ma a quella penseremo dopo.”
Rodrigo non era però uomo da saper stare troppo tempo sotto una donna, e così ben presto mi ritrovai sdraiata su un fianco, con lui che mi sodomizzava in modo da farmi sentire la sua forza, anche se ben sapevo che eravamo lontani dai suoi soliti standard.
Io però volevo di più, e non solo perché sapevo che Amedeo mi stava guardando, e che sicuramente si stava trastullando anche se senza poter venire, ma anche perché tutta quell’attesa mi aveva fatto venire una gran voglia di tirar fuori il peggio di me.
“Sono sempre il tuo puttanone ?” gli chiesi girando la testa verso di lui.
“Sì perché ?” mi rispose incuriosito.
“Perché non mi stai trattando come al solito, e lo sai quanto io sia esigente quando si scopa.” gli dissi senza usare mezzi termini.
Lui non mi rispose, ma mi sollevò per poi farmi ritrovare carponi al centro del letto, e a quel punto divenne l’animale che tanto desideravo, e mi prese con la sua consueta brutalità.
“Vuoi che t’inculi così puttana che non sei altro !” m’urlò mentre più che sodomizzarmi sembrava dare un vero e proprio assalto al mio sfintere “Magari al tuo ragazzo il culo non l’hai ancora dato e lui crede che ce l’abbia ancora vergine, mentre tu vuoi solo farti sfondare da chi ce l’ha grosso come il mio.”
“Hai ragione ma adesso scopami e fammi godere.” gli risposi girandomi quasi inconsapevolmente verso una videocamera.
Rodrigo si dimostrò per l’ennesima volta un toro da monta d’alto livello, perché non solo mi scopò a lungo senza darmi mai un attimo di respiro, ma facendomi sempre sentire tutta la sua mazza entrarmi dentro sino in fondo, senza mai farla uscire neanche per sbaglio. Non mi stupii affatto che più lui era brutale, anche se mai con una violenza fine a sé stessa, più io godevo anche solo a pensare a quello che poteva pensare di me Amedeo, che sicuramente mai avrebbe pensato che mi potessi spingere a quei limiti, dove il confine fra dolore e piacere era davvero molto sottile.
“Ti riempio il culo di sborra !” urlò Rodrigo prima di venirmi dentro in retto facendo avere anche a me il tanto agognato orgasmo.
Mentre io rimasi quasi del tutto immobile sfinita da quella furibonda cavalcata, lui ebbe la forza d’allungare una mano e prendere il plug che era rimasto sul letto, per poi infilarmelo nel buchetto dopo aver tirato fuori la sua mazza ben ricoperta dal piacere di tutti e due.
“Non vorrai riavere il mio culo, perché me l’hai proprio sfondato e quindi non se ne parla proprio.” gli dissi sperando che avesse ben altre intenzioni.
“No, ma quello tienilo dentro così quando torna il cornuto il tuo culo saprà ancora del mio cazzo.” mi rispose quasi ridendo “Intanto vedi di pulirmelo per bene perché con te non ho ancora finito.”
M’accucciai fra le sue gambe per potergli leccare più comodamente lo scettro, che aveva un sottile sapore di peccato, ma che con mia grande gioia tornò in piena erezione dopo pochi minuti. A quel punto non gli diedi il tempo di dire alcunché, che gli saltai sopra impalandomi su quella mazza senza provare alcun dolore.
“Certo che a te il piace e pure tanto.” mi disse dandomi una pacca sul sedere.
“Invece a te la fica fa proprio schifo !” gli risposi con ironia.
“Sì però non oggi.”
Rodrigo mi girò come un cuoco fa saltare una frittata, per poi sbattermi non solo sul letto, ma anche prendendomi da dietro contro il muro. A me sembrava che ad ogni suo affondo il plug dovesse lacerare quel lembo di carne che divide le due porte del piacere, ma allo stesso tempo era uno stimolo per godere ancora di più.
Quando ci ritrovammo sul letto io ero sotto di lui che mi teneva le gambe aperte per le caviglie, e non seppi resistere al desiderio di far fare un altro passo ad Amedeo verso la sua sottomissione più completa.
“Vienimi dentro.” gli dissi quando compresi che era prossimo all’orgasmo.
“Hai detto ?” mi chiese forse per esser sicuro d’aver compreso bene.
“Voglio la tua sborra dentro per sentirmi ancora più tua.” gli dissi cercando con lo sguardo una videocamera.
Lui diede ancora una decina di poderose spinte per poi venirmi dentro, facendomi avere un orgasmo ancora più intenso del primo.
Rodrigo non fece in tempo a dire una sola parola che squillò il mio cellulare, e col fiatone corsi a rispondere.
“Sì amore sono in casa … come stai arrivando … va bene poi usciamo per cena, allora t’aspetto.” dissi recitando alla perfezione la mia parte per poi quasi buttare fuori di casa Rodrigo.
Come il mio amante chiuse la porta uscì dal suo studio il mio fidanzato già mezzo nudo.
“Allora piaciuto lo spettacolo ?” gli chiesi senza muovermi dal letto dov’ero rimasta sdraiata.
“Cazzo sembrava un porno.” mi rispose ancora eccitato.
“Non credo ci sia bisogno che ti racconti quello che ho fatto dato che hai visto tutto; quindi, vieni qui ed inizia a leccarmi la fica.” gli dissi sfiorandomela con le dita.
“Ma è piena del suo sperma !” obbiettò il cornuto.
“E quindi ? Mi sono fatta riempire apposta per te, in modo che possa scoprire il sapore di un orgasmo di un vero uomo, e poi se vuoi ho anche il culetto pieno di sborra.”
“Va bene ma solo se tu me lo prendi in bocca.”
“Ci sto quindi sdraiati che mi metto sopra di te.”
Non appena Amedeo si mise sul letto, mi sistemai sopra di lui e mi tolsi il plug dal buchetto, in modo che colasse anche da lì il seme di Rodrigo, che ben sapevo avere un sapore molto deciso.
Il mio ragazzo però non disse nulla, anzi forse mi leccò l’intimità con ancora più devozione del solito, mentre io lo facevo venire per la prima volta.
“Bravo il mio cornuto, con te devo sempre pensare a come umiliarti un po’ di più della volta prima, ma credimi è un vero piacere, e poi l’importante è che paghi sempre i conti.” pensai mentre godevo della sua lingua, quasi come avevo fatto poco prima con la mazza di Rodrigo.
Per commenti : miss.serenasdx@yahoo.com
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