Sara cap. 3
di
Miss Serena
genere
etero
Mi ero concessa un breve week end di vacanza per staccare dopo un periodo di lavoro fin troppo intenso, che però mi aveva portato l’incasso di una gran bella commissione.
Peccato che iniziò male dal viaggio verso l’albergo sul mare che fu una piccola odissea.
Non solo incontrai diversi rallentamenti dovuti ai soliti lavori in corso, ma l’aria condizionata della macchina andava a singhiozzo, col risultato d’arrivare all’albergo sudata dalla testa ai piedi, e con un gran bisogno di una doccia, che feci con gioia non appena sbrigata la pratica della registrazione.
Una volta finito d’asciugarmi mi buttai sul letto, per scoprire che quasi non riuscivo a tenere le mani a posto, del resto era quasi un mese che non scopavo, e forse quello era il periodo d’astinenza più lungo della mia vita da quando sedicenne avevo perso la verginità.
Anche se era pomeriggio inoltrato decisi di scendere in piscina indossando un bikini che era al limite della decenza, ma del resto con un fisico scultoreo come il mio, me lo potevo tranquillamente permettere.
Per far finta di coprirmi m’annodai un pareo dietro il collo ed uscii dalla camera per andare a bere qualcosa a bordo piscina. Dopo aver preso un drink leggermente alcolico mi sistemai su una sdraio, e quasi subito il mio sguardo cadde su un ragazzo seduto poco lontano da me che avrà avuto al massimo vent’anni, ma che se non s’era messo un pacco di cotone dentro le mutande come Verdone in uno dei suoi primi film, doveva avere una mazza fuori dal normale.
Iniziai a muovere le gambe lasciando intravvedere sempre più il sottile lembo di stoffa che mi copriva la passera, succhiando al contempo il drink con la cannuccia in modo lascivo, ma facendo sì che mi potesse vedere solo lui.
Dopo qualche minuto, il ragazzo s’alzò per sedersi in una sdraio libera vicino alla mia, e senza perdere un secondo si presentò allungando la mano.
“Ciao sono Moses, sei arrivata oggi ?”
“Ciao Sara, e sì sono arrivata un’oretta fa.”
Lui iniziò a passarmi un dito lungo le gambe, ma senza avvicinarsi mai troppo al costume, ma fissandolo a lungo, mentre io facevo fatica a staccare lo sguardo dal rigonfiamento che il suo lasciava trapelare.
Dopo una decina di minuti di inutili chiacchiere, decidemmo di fare un giro per il resort, ma appena si trovò un posto un po’ appartato, una sorta di boschetto circondato da dei muretti, lui mi strinse a sé per baciarmi.
“Ma come siamo irruenti.” gli dissi infilandogli al contempo una mano nel costume “Non è che questo coso qui non riesce più stare al suo posto ?”
Scoprii subito che Moses non s’era infilato un paco di cotone nel costume, ma che quello che si vedeva era solo carne, e prenderla in mano mi diede uno strano brivido, anche perché c’era sempre il rischio che passasse qualcuno e ci vedesse. Lui all’inizio fu sorpreso dalla mia audacia, ma poi mi fece entrare la parte posteriore del costume ancor più dentro le chiappe per potermele palpare con vigore. Ben presto la mazza gli diventò tanto dura da non poter rientrare nel costume, finendo coll’esser fin troppo visibile, così gli dissi il numero della mia camera chiedendogli solo di non seguirmi troppo da vicino.
“Va bene però fatti trovare nuda sul letto, almeno non perdo tempo a spogliarti.” mi rispose sorridendo prima di darmi un ultimo bacio e una palpata al sedere.
Andai nella mia camera quasi di corsa, per poi togliermi il costume, e non appena mi sistemai al centro del letto lui bussò alla porta entrando prima ancora che potessi rispondergli.
Moses fece quasi volare via il suo costume e si buttò sul letto infilando la testa fra le mie gambe, e leccarmi la passera che si bagnò in un attimo.
Iniziai a godere finendo col tenergli la testa schiacciata contro il pube, quasi avessi paura che scappasse via. Moses sembrava avere una lingua biforcuta, tanto era bravo a farmela sentire in ogni anfratto della mia passera, passando quasi come una saetta dalle grandi labbra a quelle piccole, dal clito alla sua cavità interna.
Nonostante avessi una gran voglia di farmi scopare, non volli dargli la soddisfazione d’implorare il suo cazzo, ma presi materialmente in mano la situazione come avevo fatto prima nel boschetto.
“Adesso sdraiati e lascia fare a me.”
Lui ubbidì credendo che volessi prenderglielo in bocca, invece gli salii sopra dandogli le spalle per impalarmi sulla sua mazza.
“Tu hai proprio voglia di cazzo.” mi disse allungando le mani sul mio sedere “E del resto l’ho capito dal primo momento che ti ho vista.”
“Perché a te la mia fica invece fa schifo.” gli risposi portando una mano sulle sue palle “Quindi stai zitto e pensa a godere.”
Cavalcare Moses però non fu affatto facile, e non certo per colpa mia, ma per il materasso sembrava cedere quasi ad ogni mio movimento, e quasi ci venne da ridere tanto la situazione diventò comica.
“Proviamo in un’altra maniera.” propose lui facendomi mettere al suo posto.
Moses mi prese le gambe per potermele aprire al massimo delle mie possibilità, per poi affondare il suo scettro dentro di me.
Il materasso s’abbassò di un paio di dita, ed ebbi quasi paura che tutto il letto crollasse non appena avesse affondato con più forza i suoi affondi, ma in realtà non si mosse più nulla ed il ragazzo iniziò a scoparmi con fin troppo ardore.
Ne seguì una strana lotta fra lui che mi voleva tener ben salda, ed io che mi dimenavo come una pazza, ma che allo stesso tempo cercavo il suo corpo e soprattutto la sua bocca che avrei baciato in eterno.
Anche quando mi girò come una trottola facendomi finire carponi, non mollò mai la presa sui miei fianchi, facendo così scorrere tutta la sua mazza dentro di me e procurandomi così un piacere che non provavo da troppo tempo. Lo sentivo parlare ma presa com’ero a godere, non comprendevo le sue parole, dicendo solo dei sì senza senso, come se volessi tenerlo buono.
Ad un certo punto crollammo entrambi sul letto, ma poi Moses continuò a trapanarmi la passera come prima, mentre io assaporavo il primo orgasmo dopo tanti giorni d’astinenza.
“Mio Dio ma sei venuta prima di me !” mi disse quasi prendendomi in giro.
“E tu fammi prendere fiato.” gli risposi ansimando ancora per l’orgasmo appena avuto.
“Solo se mi fai un bel pompino.”
Moses si sdraiò lasciando i polpacci fuori dal letto, e non mi rimase che assecondarlo mettendomi in ginocchio per terra.
La sua mazza ancora ricoperta dei miei umori, aveva un sapore dolcissimo, e fu molto piacevole passarci lentamente la lingua, prima di farla finire fra le mie labbra. Non paga nel vederlo godere della mia bocca, gli strinsi il pene fra le tette per farlo scorrere al loro interno, e baciare la cappella ogni volta che potevo.
“Dove affaccia la tua finestra ?” mi chiese cogliendomi di sorpresa.
“Sul mare perché ?”
“Perché questo letto per scopare fa davvero schifo.”
Moses si alzò per poi prendermi per mano e portarmi alla finestra che aveva una splendida visuale sul mare, rendendo impossibile per chiunque vederci. Compresi subito le sue intenzioni, così mi piegai in avanti poggiando le mani sul bordo della finestra, e allargando al contempo le gambe. Lui mi prese da vero maschio alfa, sbattendomi dentro la sua mazza con forza, ma senza farmi alcun male ma dandomi solo un intenso piacere ogni volta che affondava dentro di me.
Lo lasciai fare godendo con lui ogni singolo attimo di quel rapporto, col suo respiro che si faceva via via più affannoso sino a ridursi quasi ad un rantolo. Mi venne dentro riempendomi la passera di sperma, e non mi mossi neanche quando ne sentii un po’ colarmi lungo la gamba.
“Lo sai che è quasi ora di cena ?” mi disse mentre si ripuliva con un piccolo asciugamano preso in bagno.
“Sì ma poi non vedo perché non ci possa essere un dopo cena.” gli risposi maliziosamente.
“Certo che sì, vediamoci alle otto al buffet e poi decidiamo su che fare.”
Mi diedi una bella rinfrescata, per poi scegliere per la cena un vestito molto semplice, lungo appena sopra il ginocchio e con una bella scollatura. Non sapendo cos'aveva in mente misi dei sandali quasi senza tacco e mi recai al buffet, dove lo vidi che m’aspettava all’entrata.
Fu una cena veloce e leggera, che servì più che altro per conoscerci dato che di fatto sapevo solo il suo nome e nulla più.
Appena finito mi prese per mano per condurmi in un ‘luogo segreto’, del quale solo lui aveva l’accesso. In realtà si trattava del tetto di una torre che di giorno fungeva da solarium, e che di sera veniva chiuso per comodità, e del quale lui aveva ottenuto la chiave corrompendo una persona del servizio.
“Secondo me questi lettini sono più comodi del tuo letto del cazzo.” mi disse sdraiandosi su quello che di fatto era una sdraio per due persone.
“Io invece dico che qui fa troppo caldo.” gli risposi togliendomi il vestito e rimanendo così con un solo striminzito tanga, per poi sdraiarmi al suo fianco.
Moses che pur aveva ben capito quanto fossi audace, rimase stupito nel vedermi di fatto nuda, e non disse nulla neanche quando gli tirai fuori la mazza che finì prima fra le mie fameliche mani, e poco dopo nella mia ingorda bocca.
Il pene del ragazzo s’ingrossò fra le mie labbra sino a raggiungere la massima erezione, dandomi quel senso del potere che solo chi sa fare un vero pompino può capire. Lo vedo gemere sommessamente ogni volta che la sua cappella mi scivolava nella bocca, per farsi avvolgere dalla lingua, per poi rifinire fa le dita che l’asciugavano dalla saliva in eccesso.
“Dammi la fica.” mi disse tirandomi per i capelli per farmi mettere sopra di lui.
“Non aspettavo altro.” gli risposi facendo quasi volare via il mio tanga.
M’impalai su di lui chiudendogli la bocca con la mia, e nonostante non mi fossi toccata in alcun modo, avevo la passera tanto bagnata che la sua mazza m’entrò dentro alla prima vera spinta.
Le sue mani scivolarono dai capelli sino alle natiche, e una s’insinuò fra di esse facendo fare capolino ad un dito sul mio buchetto, come ad avvertirmi di cosa sarebbe successo poco dopo. Io però pensavo solo a scoparmi quel ragazzo e godere insieme a lui, ben sapendo che non sarebbe stata una serata monotona, come le quasi trenta che l’avevano preceduta.
Moses m’afferrò per poi rotolare sul materassino, e mettersi sopra di me come aveva fatto nel pomeriggio, ma la mia voglia di stupirlo era irrefrenabile, così come la mia libidine repressa.
Così dopo essermi fatta sbattere per un po’, facendo anche sì che se sfogasse il suo impeto, fui io a farlo scendere per poi mettermi di fianco dandogli però le spalle.
Lui mi sollevò la gamba per poi sodomizzarmi senza metterci alcuna fretta, ma facendomi sentire ogni centimetro del suo membro che m’entrava nel retto.
“Ti ho già detto che hai la faccia di una a cui piace il cazzo ?”mi disse quasi ridendo.
“Sì però ora stai zitto e fammi godere.”
“Certo che ti scopo anche perché non meriti altro.”
Moses cercò di mettere subito una marcia alta, ma in quella posizione gli era quasi impossibile, così lasciò che il mio sfintere s’abituasse alla sua mazza, per poi mettermi a pecora e fare ciò che aveva in mente.
Io non smisi mai di toccarmi fra le gambe, arrivando anche ad infilarmi due dita dentro, al solo scopo di godere il più possibile, quasi cercando l’orgasmo come una liberazione.
Quando Moses s’accorse che stava per venire, si girò piazzando la sua mazza davanti alla mia faccia, e non mi restò altro che prendergliela in bocca e portarlo dolcemente al suo picco del piacere, che mi riversò in gola con pochi ma copiosi schizzi.
Non ci rimase quindi che rivestirci per scendere dalla torre, cercando di non farci vedere dagli altri villeggianti, per dirigerci poi ad un tavolo del bar dove ordinammo due drink carichi di ghiaccio.
“Quanto hai detto che rimani ?” mi chiese dopo aver quasi tracannato il suo
“Sino a domenica perché ?”
“Perché è il caso che domani chiedi un cambio di materasso, sai io ho una doppia con un amico e col tuo letto ho paura di ritrovarmi sul pavimento.”
Ci mettemmo a ridere di quella battuta che tornò più e più volte durante tutta la sera, poi lui m’accompagnò alla mia stanza dandomi il bacio della buonanotte per dirigersi credo verso la sua.
La mattina seguente bussò alla mia porta e non appena fu dentro riprendemmo a fare l’amore come se non avessimo mai smesso.
Stando però ben lontani dal materasso.
Per commenti : miss.serenasdx@yahoo.com
(quelli volgari saranno subito cestinati)
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
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