Africa addio 3.
di
Battocchiolo.
genere
etero
Quando alla sera stavo tornando a casa, mentre guidavo suonò il telefonino: era Donata che mi avvisava che al mattino dopo aveva un permesso per uscire a fare acquistiLe diedi il mio indirizzo dicendole poi che avrebbe preso un taxi ed io la avrei attesa in casa. Al mattino presto chiamai la Madre Superiora dicendole che non sarei venuto al colleggio per un'influenza fastidiosissima ma forse il pomeriggio avrei raggiunto il colleggio. Stavo per sdraiarmi sul letto ma il citofono suonò ed era Donata. Scesi e pagai il taxi poi nell'ascensore la abbracciai voluttuosamente e bacia sul collo, sul viso, sussurrandole nell'orecchio che finalmente la avrei "fatta mia" e mia per sempre! Entrati a casa la presi per manoconducendola in camera da letto. Mi spogliai rapidamente ma poi con lei feci il contrario: lentamente le slacciai l'abito talare e glielo feci cadere sul pavimento; passai al reggiseno ed alle mutandine...non aveva altro da togliere... e la presi in braccio per distenderla sul letto e la baciai in bocca lentamente, dando piccole slinguate ed intanto passai ad accarezzare il clitoride con due dita e subitosentii un fuori uscire di umori che m'impregnarono la mano ed io andai a odorare le mie dita profumate di pesca e rosa insieme. la slinguai in bocca ma poi scesi alla fighina che subito mandò schizzi di umori che leccai appassionatamente. Dopo le infilai un dito all'ano e lei subito gemette dicendomi poi che aveva paura di sentire dolore ed allora le chiesi se voleva mantenere la sua verginità, in quel caso la avrei solo sodomizzata possedendola nello stretto e piccolo ano ma fu subito chiara affermandomi che aveva tanta curiosità ed altrettanta voglia di perdere la virtù e dopo in caso si sarebbe fatta possedere anche analmente. Iniziai a leccarle la figona ben pelosa e intanto le davo piccoli pizzichi ai capezzoli e lì Donata smaniò forsennatamente e mi chiese perchè non mi aveva ancora sverginata. Le sorrisi dicendole che con la fretta avrebbe solo sofferto nella rottura dell'imene e le presi una mano per farle afferrare il cazzone che quando lo vide a pochi centimetri dal suo viso, spalancò gli occhioni dolci ma spaventati e così la presi per la nuca e spinsi la sua testolina ad avvicinarsi al cazzo che smaniava rigidissimo e dritto. Lei dapprima si oppose, si rifiutò ma poi riuscii a convincerla e farselo mettere in bocca e le feci poi capire come andava eseguito un bocchino. Dopo nuove esitazioni e rifiuto di succhiarmelo, si lasciò andare ed allora ci mettemmo sdraiati formando un "69" che lei neanche si sognava ed in pochi attmi se ne venne godendo pazzamente ed io non persi tempo e,...tenendole la testolina ferma, le schizzai sborra in bocca e lei, dopo che le feci ingoiare tutto il succo di cazzo, pianse gi gioia, confessandomi che attendeva da tempo quel momento ed allora la baciai in bocca e le chiesi se voleva essere scopata subito oppure voleva giocare ancora un poco. Mi abbracciò forte al collo e si mise a cosce spalancate, ansiosa di sentire dentro tutto il mio batacchio. LO presi in mano e lo misi davanti alla figona ed iniziai a farlo scivolare sui suoi umori, entrando con il glande, la sua punta, ma per pochi centimetri; poi lo sfregai sulla figa per un bel pò e, mentre neanche stava pensando che stavo per penetrarla, possederla, le misi dentro il cazzone appena con il glande e lei sussultò abbracciandomi ai fianchi e venne il momento dell'addio alla virtù: la penetrai tutta e, quando venne il momento della rottura dell'imene, lei prima gridò di dolore ma subito dopo mi esortò a scoparla con più intensità ed io la penetrai facendola gridare ancora più forte e la scopaiimpetuosamente, mordendole all'orecchio e stampandole al collo un bacio col risucchio che le provocò un segno di morso assai evidente. Io continuavo a scoparla e lei se ne stava venendo sborrando più volte ma riuscii a trattenermi a lungo ed infine, quando quasi stavo crollando, la strinsi ai fianchi e le sborrai un infinità tutta dentro. Mi alzai e andai di corsa al mio armadio farmaceutico dove presi una scatola di pillole anticoncezionali e ritornai al letto per fargliene prendere una che era chiamata "per il giorno dopo" dicendole che la avrebbe dovuta prendere fino all'ultima poi ci avrei pensato io. Dopo che rimanemmo abbracciati e felici, baciandoci follemente, lei mi chiese di possederla di nuovo e subito la soddisfai dandole altri orgasmi da godersi. Arrivò il momento che stavo per non trattenere più la sborrata così mi lasciai andare e poi, per saggiare la sua reazione, sfilai il cazzo dalla figa e glielo appoggiai all'ano ma lei scattò girandosi per non essere penetrata analmente e quasi mi stava per darmi uno schiaffo ma la presi tenendola ferma e la sculacciai più volte scherzando ma lei pianse per il dolore ed a quel punto ero così eccitato che quasi stavo per penetrarla in culo ma lei mi fermò implorandomi che si sarebbe fatta sodomizzare ma con dolcezza e tanto gel. La baciai in bocca, sui seni, alle orecchie, al collo poi la misi a pancia sotto e le leccai l'ano insalivandolo assai e poi le misi due dita in culo e lì Donata urlò imprecando che non voleva essere posseduta analmente. Per tutta rispostale accostai il cazzo all'ano e con l'altra mano spalmai gel in quantità sul forellino ed anche al glande. Lei si divincolò ma riuscii ad immobilizzarla e le infilai tutto il gande dentro e lei pianse gridandoma, quando avevo superato "l'anello", Donata si azzittò e mi sembrava che stesse provando un pò di piacere e così la penetrai tutta senza esitare ma l'esito fu spiacevole lei che si era un pò rilassata ma le mie generose dimensioni le lasciarono un profondo segno nella sua pancia! Dovemmo lasciare perdere il gioco perchè lei rientrasse in colleggio in tempo ed allora la accompagnai con la mia auto al colleggio senza farmi vedere "perchè malato" ma il pomeriggio fui al lavoro e poco dopo Venne Teresa a farsi...visitare per un malore strano ( per me era voglia di cazzo! )
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