Un casuale incontro: un ricordo di gioventù.!! 3.

di
genere
etero

La mattina fui svegliato da Marianna che stava vestendosi per raggiungere l'Università ma, prima di uscire di casa, voleva ancora godere con me e, senza preamboli si sfilò i pantaloni poi prese in bocca il batacchione che già l'aveva fatta eccitare per i suoi dodici centimetri di diametro e...dulcis in fundo: ventotto di lunghezza, così se lo spolpò come si farebbe con l'osso della bistecca a tavola ma lei se lo succhiò a lungo e dopo mi mise gel sul glande ed altrettanto al suo buchino al culetto ed io non poteo più controllarmi e mi lasciai andare spingendole subito il cazzone al culo che le procurò assai dolore ma lei si fece coraggio e spinse il suo bel culo intorno al batacchione cheera diventato ben grosso e gonfio. quando ce ne venimmo insieme notai che dall'ano usciva un rigagnolo di sangue e lei corse subito in bagno a tamponare il sangue uscente. Tornò in camera e mi baciò in bocca con tanta passione e, se non aveva da andare a studiare la avrei scopata più volte ma, ahimè, dovevo lasciarla andare. Andò via ma subito dopo mi si presentò Barbara con un caffè e poi, mentre bevevo il tutto, lei agguantò il cazzo e se lo mise in bocca ma subito dopo mi disse che le era ben chiaro che anche Marianna mi aveva fatto un bocchino perchè sentì sul cazzo il profumo che usava sua figlia e, invece di fare scenate di gelosia mi confessò che da tempo amoreggiava con la ragazza che due volte alla settimana le riordinava casa e a quel punto si poteva creare un bel triangolo tra lei, me e la sua colf che poi mi disse era una gran figa anche lei e si chiamava Maddalena. Come potevo rifiutare tale eccitante invito? La ragazzona alta quasi due metri ed un corpo giunonico da sballo...insomma, senza tanti complimenti e preamboli, alle dieci la sua colf arrivò e alle undici eravamo già impegnati a dare e ricevere piacere tra noi. Quando scopai Maddalena la sentii gridare di piacere ed allora, sapendo che anche lei era ancora vergine al culo, dissi a Barbara di scoparla e poi incularla ma forzatamente e lei dimostrò di avere anche una buona parte di sadismo, infatti io dissi a Maddalena che volevo assolutamente sfondarle il culone ma lei subito protestò, ed allora la presi con forza, rigirandola a pancia sotto e la sculacciai sonoramente facendola piangere di dolore ma io e Barbara godevamo nel vederla tentare di svincolarsi e, per poterla inculare senza lottare a lungo, fu Barbara ad escogitare l'uso di fascette per cavi elettrici, immobilizzando mani e piedi a Maddalena, tenendola così ben ferma da potere permetterci di penetrarle il culone che durò molto sia per il nostro piacere, sia per la continua opposizione di Maddalena per cercare di sfuggire alla sevizia. Bèh, insomma, quella volta ci misi quasi un'ora ma tra urla ed imprecazioni, la bambolona perse la verginità anale e di conseguenza sia io che Barbara ci dedicammo a tamponare il rigagnolo di sangue che usciva dall'ano. Maddalena pianse a lungo ma, tra carezze ben studiate per tutto il suo splendido corpo e baci dapertutto, non si parlò di sevizie ma di gioco di sesso e tutto fu ben "tamponato" con bei bigliettoni di euro. Quel mattino Maddalena non lavorò ma tra scopate, inculate per tutt'e due le bambole spupazzate da me, trascorremmo il giorno intero con pause frequenti per mangiare come leoni. Marianna poi quel giorno non tornò a pranzo a casa ma aveva lezioni anche il pomeriggio. Tra i nostri giochi di sesso, ad un certo punto fu Maddalena ad offrire il suo bel culo ma per sculacciarlo ed io allora dissi a Barbara di prendere un mestolo dalla cucina mentre io la tenevo ben ferma Il mestlo arrivò lì e, trattenendo con le mie forze la bambolona, Barbara fece diventare il bel culone rosso fuoco. Se non fosse stato per l'ora che stava per tornare a casa Marianna, a quella povera gnoccolona ci sarebbe rimasto ben poco nel suo bel corpo senza segni di sculacciate e mestolo.
scritto il
2025-08-13
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