Africa addio 5.

di
genere
etero

Il giorno dopo, appena arrivai al collegio, trovai la Superiora che voleva andassi con lei da Suor Donata che durante la notte si prese una febbre ben alta per un' influenza stagionale. Quando la vidi non feci una piega al viso perchè la situazione febbrile era molto seria ma volli provare ad essere io a fare guarire Donata. La feci spogliare e visitai a fondo polmoni e bronchi trovandoli entrambi intasati a fondo e,presi alla mia borsa un farmaco che dovetti iniettarle subito. Massaggiai a fondo la natica col cotone ed alcool poi però Donata mi disse subito che aveva una gran paura delle iniezioni, così feci l' occhietto alla Superiora che chiamò Suor Maria per tenere ben ferma Donata che invece scalciava provando ad alzarsi dal letto per scappare sul corridoio ma la debolezza che aveva la fece cadere a terra e, senza preamboli, decisi di farla tenere ferma dalle due suore alle braccia ed io mi misi accosciato sopra i suoi fianchi per tenerla senza che movesse le gambe ed allora l'iniezione non saremmo stati capaci di potergliela fare e la sua guarigione era così seriamente compromessa. Dopo sforzi faticosi per intervenire su Donata, finalmente riuscii a bucarle il bel culetto piccolo, sodo, muscolosissimo, tanto che quando le infilai l'ago si sentì uno scrocchio seguito poi da un urlo di dolore della malcapitata ed infine seguì un pianto di dolore...purtroppo il farmaco iniettato bruciava maledettamente e quindi glielo iniettai con molta lentezza. Terminata l'incresciosa pratica tolsi l'ago dalla natica e gliela massaggiai con delicatezza. Il farmaco diede sonnolenza subito e Donata chiuse gli occhi. Rimasi solo con lei e le tenei la mano che lei poi strinse e, constatato che eravamo io e lei soli, mi disse di chiudere la porta a chiave, pregandomi poi di spogliarla scoprendole il pancino e, faticosamente poi si mise a cosce spalancate, chiedendomi di leccarle la figa pelosissima e non glielo negai perchè la sua figona pelosa come un boschetto. mi eccitava moltissimo. Gli umori che seppe far venire fuori furono moltissimi e mi ritrovai col viso come se lo avessi bagnato da un rubinetto. godette più volte ed io godevo ugualmente nel vederla smaniare. implorandomi di penetrarla ma un rumore di passi dal corridoio ci costrinse a rinunciare. Aprii subito la porta e vidi le due suore venire dritte da me e chiesero se Donata si era svegliata. Io professionalmente tastai il polso alla ammalata e constatai che la dolorosa puntura aveva fatto un giusto effetto. Arrivò poi il pranzo ma Suor Donata disse di avere senso di nausea e le suore si portarono via il vassoio. Donata poi mi disse che voleva ringraziarmi e si dedicò ad abbassarmi i calzoni per poi prendersi in bocca il cazzone che all'occasione divenne duro come marmo e mi fece sborrare due volte. In pochi giorno Donata si curò bene con punture meno dolorose della prima e di seguito nutrendosi con la mia sborra. Proposi alla Superiora di mandare Donata a casa dei suoi familiari e lei accettò il mio consiglio e fui io stesso ad accompagnarla con la mia auto per sapere poi dove abitasse ed andare a trovarla per controllare la sua salute In due settimane lei si rimise in forma con l'ottima cucina della mamma sua ed io fui spesso a tavola con loro. Venne poi il giorno del ritorno al collegio ma ero d'accordo con Donata che lei si sarebbe "spogliata dagli abiti talari" e...ufficialmente sarebbe tornata a casa sua ma in realtà venne ad abitare con me!! Dopo mesi di convivenza, amoreggia di qua e poi di là, avendo io trascurato di pensare ad anticoncezionali da usare, scoprimmo che dopo nove mesi Donata sarebbe stata mamma di due gemelli ed io...felicemente...:papà!!
scritto il
2025-07-22
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