Il regalo 2 - Come ci erano arrivati.🤪

di
genere
incesti

Mentre Sofy chiudendosi alle spalle la porta veniva inghiottita dalla penombra della stanza in fondo alla quale, sul grande letto matrimoniale giaceva il padre nudo con la verga tesa che pareva lanciare riflessi simili ad una lama d'acciaio, la mamma si era accovacciata dietro la porta intenta a percepire ogni rumore proveniente dall'interno.

Con l'orecchio appoggiato alla porta e gli occhi chiusi, nella sua mente scorrevano tutti gli episodi, tutti gli attimi, tutti i fremiti che avevano accompagnato la sua giovane figlia verso quella conclusione, trasgressiva, meravigliosa e definitivamente incestuosa.

Il padre, col suo infinito amore, la sua inesauribile carica di libidine e l'incredibile strumento tra le gambe, stava per cogliere anche la sua illibatezza anale dopo averle lacerato l'ultima barriera tra la sua adolescenza e la donna matura che ne era fiorita.

La ragazza era già pronta a quella indimenticabile esperienza e tuttavia, aveva voluto che vi partecipasse anche la mamma.

Sofy era cresciuta in una famiglia in cui il sesso veniva vissuto con gioia e libertà da entrambi i genitori ed il fatto di vederli fare l'amore da soli o in compagnia di altri, non era mai stato vissuto da lei come qualcosa di peccaminoso o trasgressivo.

Era semplicemente la normalità della sua famiglia!

La normalità nella quale la mamma ed il papà si realizzava attraverso la ricerca del piacere assoluto, senza pregiudizi morali ne tabù esistenziali.

La ragazza era stata da subito istruita sul fatto che ciò che avveniva nell'intimità delle mura domestiche era un segreto che doveva restare in famiglia e lei ne era talmente coinvolta da non sentire mai l'esigenza di confidarsi con altri, neanche con la sua amica del cuore o qualche fidanzatino.

Crescendo capitava che mentre dormiva nel lettone in mezzo o accanto a loro, i genitori facessero l'amore.

Se si svegliava, le piaceva come se stesse assistendo ad un gioco coinvolta, senza capirne bene i motivi, senza pruriti ne desiderio di partecipare.

Le cose erano cambiate quando sono apparsi i primi peletti pubici, sono sbocciate le prime tettine con la maturazione culminata con l'arrivo delle sue prime cose.

Da quel momento, anche grazie agli insegnamenti della mamma, era cambiato tutto.

La partecipazione al gioco della sua mente, veniva esaltata dalle reazioni spontanee del suo corpo.

Inevitabilmente, cercava il contatto fisico col corpo dei genitori fatto di calore, toccamenti, carezze lievi, profumi delicati, odori pungenti e suoni penetranti come non li aveva mai percepiti prima.

La partecipazione ai momenti d'amore dei genitori era oramai totale anche se la mamma, pur spiegandole ogni cosa, frenava i suoi impulsi ad andare oltre, a partecipare e condividere sino in fondo il loro piacere.

La mamma non le nascondeva nulla descrivendole dettagliatamente le sensazioni che ogni gesto ed ogni azione procurava nelle menti e nei corpi di mamma e papà.

Le aveva insegnato a masturbarsi.

Quando oramai era piuttosto avanti nel suo sviluppo di adolescente, aveva cominciato a soddisfare certe sue curiosità circa le abitudini di baciarsi con la lingua o leccarsi i genitali o ingoiare gli umori del loro piacere.

Si passava così le dita tra le labbra madide della vagina per farle capire il piacere che ne provava il padre quando gliela leccava.

E poi le offriva un assaggio del sapore del seme che aveva in bocca prima di ingoiare.

Alle soglie della maggiore età quando oramai la sua preparazione era quasi completata, le aveva leccato la fica facendola godere del suo primo, vero, devastante orgasmo.

Le aveva altresì insegnato a leccarle la fica per farla godere o prepararla alla monta del padre mentre lei gli succhiava il cazzo.

E poi, invertendo le parti, con la lingua e le piccole labbra, preparava la verga del padre senza tuttavia, riuscire ad imboccarne l'enorme glande.

Quei giuochi in un crescendo senza limiti, erano andati avanti sino alla notte prima del compimento del suo diciottesimo compleanno, quando con l'aiuto della mamma, aveva regalato la sua verginità al padre.

La sera successiva, dopo aver trascorso tutta la giornata tra le amorevoli cure della mamma per riprendersi dal trauma, si era concessa a Luca che da tempo insisteva per fare l'amore e lei, lo aveva accontentato donandogli la sua verginità!

Naturalmente, spanata com'era dalla verga del padre, non lo aveva neanche sentito ed anche a lui d'altra parte, col pisellino che si ritrovava, pareva del tutto normale scivolarle dentro senza sforzo.

Com'erano vivi quei ricordi mentre origliando dietro la porta la mamma, sentiva gli ansimi del marito e gli schiocchi delle labbra di Sofy che stava facendo un pompino al padre prima di andare in bagno a fare il clistere per preparare l'ano all'impossibile randello del papy.

segue



Naturalmente, questo non avveniva se vi erano altri partnes.



scritto il
2025-06-17
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