Ho voglia di cazzo 5 - La richiesta di matrimonio dopo averla trovata piena di sperma.

Scritto da , il 2021-12-18, genere incesti

Il ragazzo (Gigi), con la mente ancora confusa dall'incredibile esperienza che gli aveva svelato l'indole dei suoi genitori con le loro segrete perversioni, aveva ascoltato le "Oscene" parole del padre traducendole nella sua mente in qualcosa di meno esplicito e più e più accettabile dagli orecchi di un figlio: Nella sua ancora ingenua mente, aveva così tradotto le parole del padre che, con l'aria stanca ma con lo sguardo da porco pervertito, gli aveva detto: "Sono stanco Gigi, tua madre però ha ancora bisogno di coccole. Tu sei il figlio prediletto e spetta a te dunque, soddisfare le sue esigenze affettive e le sue voglie di carezze intime. Vai dunque!
Tua madre vuole fare l'amore anche con te dopo che tutti quegli altri l'hanno usata come puro oggetto di sesso soddisfacendo le loro voglie e riempiendole ogni anfratto col perverso frutto delle loro insane voglie."

Questo pensiero "Censurato e addolcito" frullava nella mente confusa del ragazzo mentre nella realtà il padre gli aveva detto: "Gigi, vai da quella troia insaziabile di tua madre e chiavatela, inculatela e versale anche la tua sborra incestuosa nel culo già pieno e poi fatti ripulire con la bocca il cazzo ancora gocciolante del tuo piacere e sporco del suo retto e della sborra degli altri porci che se la sono goduta inculandosela come una muta di cani con l'unica cagna in calore.

Valla a inculare anche tu e scoprirai un piacere sconosciuto!"

Con la mente sempre più confusa nei suoi controversi e spietati pensieri, mentre il padre se ne andava a dormire nella sua cameretta, lui era andato nella camera matrimoniale dei suoi genitori dove la mamma lo stava già aspettando sul letto nuziale.

(Erano oramai alcune settimane che faceva sesso completo con la mamma anche se già da alcuni anni lei aveva cominciato a fargli le seghe e poi i pompini.

Sin dalla prima volta comunque, aveva leccato ed ingoiato il gustoso frutto del tuo piacere "Amore di mamma, è buonissima questa crema, profumata e gustosa come nessun'altra!"

Gli diceva lei guardandolo con occhi soddisfatti mentre, mostrandogli la bocca piena di sborra, sorrideva e si leccava le labbra con libidine.

Lo spettacolo che si era presentato ai suoi occhi lo aveva letteralmente paralizzato bloccandolo sulla soglia della porta col cuore che gli squassava il petto come impazzito.

Ai battiti tempestosi del cuore e la mente sconvolta, faceva da controcanto il cazzo che era esploso in una dolorosa erezione dentro il jeans troppo stretto per contenerlo.

La mamma giaceva completamente nuda e coperta dal solo tanga.

All'apparire del figlio sulla porta, aveva allargato le gambe ed aveva cominciato a sfilarsi le mutandine trascinando con l'indumento un filo viscido e lucido che si era staccato ricadendo sul lenzuolo solo mentre lei lo faceva volare terra.

A quel punto ai suoi occhi erano apparse le cosce della mamma oscenamente aperte come non le aveva mai viste prima.

I seni, nonostante la postura supina, si ergevano vigorosi e procaci come montagne di panna arrossate solo dall'energico trattamento di certe mani rozze che l'avevano schiaffeggiate e dai succhiotti di labbra voraci.

Anche i capezzoli irti, gonfi e vermigli come amarene parevano aver subito lo stesso trattamento.

Il monte di venere e le grandi labbra della vulva incredibilmente gonfia e aperta erano ricoperti da un fulvo ciuffo di peli neri umidi e luccicanti dai riflessi dello sperma e delle bollicine biancastre che vi si erano formate.

Tra le piccole labbra arrossate, anch'esse dischiuse, faceva capolino una specie di batuffolo biancastro reso schiumoso dai ripetuti fiotti di sperma schizzati nella fica in precedenza già sborrata da altri che, pompata dalle successive monte, produceva, mischiandosi con l'aria quella emulsione simile alla schiuma di una saponetta.

Al di sotto di quell'eccitante batuffolo, un filo lucido e viscoso scivolava sul perineo per congiungersi alla schiumetta che fuorusciva dallo sfintere anale simile alla fica e ugualmente arrossato ed aperto dai numerosi cazzi che l'avevano profanato quella notte.

Mentre il ragazzo osservava confuso ed eccitato il risultato della notte di sesso infuocato di sua madre, lei gli aveva teso le braccia in un esplicito invito.

-Vieni Gigi, amore di mamma che, se questa cosa fa su di te l'effetto che faceva su tuo padre, ci aspetta un futuro meraviglioso.-

-Che effetto?-

Aveva chiesto il ragazzo con la voce spezzata da un nodo nella gola asciutta.

-Devi sapere che quando ho conosciuto e mi sono fidanzata con tuo padre, io aveva già una vita sessuale piuttosto vivace e scopavo con tutti i maschi che mi piacevano a scuola ed anche nella cerchia dei miei amici.

In più avevo due amanti fissi, mio padre che mi aveva svezzato ai piaceri del sesso ed il mio professore di fisica un vecchio porco che mi aveva insegnato tutto il resto.

Il professore, dotato di un cazzo mai visto prima e porco in modo inimmaginabile per me a quel tempo giovane com'ero, mi aveva spiegato che si poteva provare e dare piacere anche facendosi pisciare in bocca e addosso e poi il sesso saffico e di gruppo gruppo con tutte le possibili combinazioni.

Tutto quello che non mi aveva insegnato mio padre al quale piaceva solo l'idea di aver sverginato la figlia e scoparsela ogni volta che ne aveva voglia.

L'incesto insomma!

L'incesto era la sua ossessione e per questo si inculava anche mio fratello col quale anch'io avevo sporadici rapporti.

Per la verità mio fratello mi piaceva ma era poco dotato e forse perché istruito da mio padre, era più incline ai piaceri omosex.

Di tutto questo tuo padre era a conoscenza e nonostante tutto, mi presentava ai suoi amici ed ai suoi parenti come la sua fidanzata.

Spesso mi era capitato di farmi scopare da qualche suo amico mentre eravamo insieme in qualche discoteca o ristorante.

Il più delle volte erano pompini con ingoio dei quali sono sempre stata golosa a volte però, mi facevo anche scopare in qualche toilette mentre lui mi aspettava seduto a tavola.

Eravamo fidanzati ufficialmente anche se io ero scettica che la cosa potesse continuare tante erano le corna che gli mettevo.

La cosa era cambiata improvvisamente per un imprevisto.

Come ti ho detto, non avevo problemi a scopare con mio padre, col professore o con chiunque altro me l'avesse chiesto e fatta tirare.

Scopavo e poi gli raccontavo tutto ma quando facevamo l'amore, io ero sempre pulita, ben lavata e profumata come piaceva a lui e lo facevo godere più di ogni altra ragazza che aveva frequentato prima di conoscermi.

La cosa straordinaria era proprio che da quando ci eravamo fidanzati, io continuavo a fare la troia mentre lui mi era assolutamente fedele.

E' capitato un giorno che eravamo stati invitati alla festa di un suo amico.

Eravamo al ristorante e lui tardava ad arrivare.

In quella ora di attesa avevo fatto un pompino con ingoio a uno sconosciuto e mi ero fatta scopare da un suo amico, un cameriere ed il proprietario del locale.

Proprio mentre uscivo dal bagno con la fica ancora piena di tre sborrate compresa l'ultima del ristoratore, ho incrociato lui che entrava.

Dal mio sguardo e dal mio comportamento, aveva subito capito che era successo qualcosa.

A quel punto, senza neanche spogliarsi, mi aveva trascinata in bagno e mi aveva chiavata in piedi dentro un cesso.

Mentre mi scostava le mutande bagnate, con la mano mi aveva toccato la fica trovandola grondante di sperma.

A quella scoperta, la sue espressione era cambiata in maniera istantanea!

Avevo quasi subito superato l'iniziale paura scoprendo che per lui scoparmi con la fica piena e grondante della sborra di altri maschi era stata un specie di illuminazione.

Era talmente eccitato dalla scoperta che se ne era venuto nel momento stesso in cui aveva realizzato che mi scivolava dentro con tanta goduriosa facilità grazie al fatto che ero già piena della sborra di altri sconosciuti e forse anche di qualche suo amico.

Dopo la sua sborrata mi ero inginocchiata e lo avevo ripulito di ogni traccia di sborra e dei miei stessi umori.

Prima ancora che tornassimo in sala mi aveva detto, baciandomi voluttuosamente in bocca dove avevo ancora anche il sapore dello sconosciuto al quale avevo fatto il pompino:

-Che troia che sei....che puttana!!

Prima che cambi idea, ti voglio sposare subito troia!

Stasera stessa lo annunciamo ai miei amici a tavola e domani coi miei genitori organizziamo ogni cosa.-

Il ragazzo aveva ascoltato quel racconto in silenzio con l'eccitazione che montava oltre ogni immaginazione.

-Ecco amore di mamma!
Se adesso scopandomi piena come sono ti faccio l'effetto che avevo fatto a tuo padre, ti confermo che insieme potremo fare cose meravigliose....anche un figlio se lo vorrai.-

segue








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