Il bosco misterioso
di
Petulka
genere
orge
Petra, quella troia insaziabile e sempre affamata di cazzo, si era persa durante una gita in un bosco profondo e oscuro. Mentre camminava, sentì un brivido di eccitazione mista a paura. Il bosco era fitto, e le ombre degli alberi creavano un'atmosfera misteriosa e inquietante. Ma Petra sapeva che in quel luogo selvaggio avrebbe potuto trovare piaceri estremi.
Improvvisamente, sentì delle voci strane e rauche. Si nascose dietro un albero e vide un gruppo di gnomi del bosco, piccoli ma con cazzi enormi e deformi. Questi esseri avevano occhi luccicanti e denti aguzzi, e un'aria maliziosa che prometteva notti insonni.
"Ehi, troia, vuoi divertirti con noi?" disse uno degli gnomi, avvicinandosi a Petra con un sorriso sadico. "Stasera ti faremo urlare come una cagna in calore."
Petra, eccitata e curiosa, decise di seguire quegli esseri. Gli gnomi la portarono in una radura nascosta, dove la legarono a un albero con le braccia tirate sopra la testa, esponendo il suo corpo nudo e vulnerabile. "Sì, fatemi urlare, bastardi. Voglio sentire i vostri cazzi dentro di me," gemette Petra, già bagnata e pronta per loro.
Il primo gnomo si avvicinò, il suo cazzo mostruoso già duro e pronto. "Apri quella bocca di merda, puttana," ordinò, e Petra obbedì, prendendo quel membro deforme nella sua bocca. Gemette, sentendo il gusto amaro e salato dello sperma degli gnomi. L'gnomo dietro di lei la penetrò con forza, il suo cazzo enorme che la riempiva completamente, facendola urlare di dolore e piacere.
"Sei una troia, Petra," disse un altro gnomo, mentre la frustava con una verga di betulla. "Una cagna in calore che merita di essere scopata così." Petra annuì, incapace di parlare, mentre il suo corpo veniva travolto da ondate di piacere e dolore. Gli gnomi continuavano a scoparla, alternandosi, usando ogni buco del suo corpo senza pietà.
Uno degli gnomi tirò fuori un oggetto strano, una specie di dildo di legno con spine. "Stasera ti faremo urlare, troia," disse, mostrando l'oggetto. Petra deglutì, sentendo un misto di paura ed eccitazione. "Vi prego, fatemi urlare," rispose, e loro obbedirono.
La legarono a una panca, il culo esposto e vulnerabile. L'gnomo le penetrò la fica con quel dildo spinoso, spingendo con forza e velocità. Petra urlò, sentendo ogni spina penetrarla, causando un misto di dolore e piacere. Contemporaneamente, un altro gnomo le penetrò il culo con il suo cazzo enorme, allargandola e facendola gemere di dolore e piacere.
"Sei una troia, Petra," disse uno degli gnomi, "una cagna che merita di essere riempita così." Petra annuì, incapace di parlare, mentre il suo corpo veniva travolto da ondate di piacere. Gli gnomi continuarono a scoparla, alternandosi, usando ogni buco del suo corpo senza pietà.
A un certo punto, uno degli gnomi tirò fuori una frusta con punte di metallo. "Stasera ti frusteremo, troia," disse, con un sorriso sadico. Petra annuì, eccitata dall'idea. "Fatelo, bastardi. Fatemi sentire il dolore." E così fecero. La frusta colpì la sua schiena, il suo culo, le sue cosce, lasciando segni rossi e dolorosi. Petra urlò, ma chiese di più. "Di più, bastardi. Fatemi urlare."
Gli gnomi obbedirono, frustandola con sempre maggiore intensità, mentre continuavano a scoparla. Petra sentiva il suo corpo bruciare di dolore e piacere, un mix esplosivo che la faceva urlare e gemere in modo incontrollabile.
Ma non finì lì. Gli gnomi decisero di pisciare su di lei, marcando il loro territorio. Petra sentì il calore dell'urina degli gnomi sulla sua pelle, un misto di umiliazione e piacere che la fece venire di nuovo. "Sì, pisciatemi addosso, bastardi," urlò, mentre litri di piscio le coprivano il corpo, mescolandosi con lo sperma che già la ricopriva.
Alla fine, esausta e completamente soddisfatta, Petra venne lasciata a terra, il corpo dolorante e coperto di sperma e piscio. Gli gnomi l'avevano usata, abusata, e lei aveva amato ogni secondo. "Grazie, bastardi," sussurrò, mentre si alzava, sentendo il corpo indolenzito ma appagato. Si avviò verso l'uscita del bosco, sapendo che quella notte sarebbe rimasta per sempre nei suoi ricordi come una delle più selvagge e intense della sua vita. Il suo corpo era un campo di battaglia di piacere e lussuria, e lei non poteva desiderare di meglio.
Improvvisamente, sentì delle voci strane e rauche. Si nascose dietro un albero e vide un gruppo di gnomi del bosco, piccoli ma con cazzi enormi e deformi. Questi esseri avevano occhi luccicanti e denti aguzzi, e un'aria maliziosa che prometteva notti insonni.
"Ehi, troia, vuoi divertirti con noi?" disse uno degli gnomi, avvicinandosi a Petra con un sorriso sadico. "Stasera ti faremo urlare come una cagna in calore."
Petra, eccitata e curiosa, decise di seguire quegli esseri. Gli gnomi la portarono in una radura nascosta, dove la legarono a un albero con le braccia tirate sopra la testa, esponendo il suo corpo nudo e vulnerabile. "Sì, fatemi urlare, bastardi. Voglio sentire i vostri cazzi dentro di me," gemette Petra, già bagnata e pronta per loro.
Il primo gnomo si avvicinò, il suo cazzo mostruoso già duro e pronto. "Apri quella bocca di merda, puttana," ordinò, e Petra obbedì, prendendo quel membro deforme nella sua bocca. Gemette, sentendo il gusto amaro e salato dello sperma degli gnomi. L'gnomo dietro di lei la penetrò con forza, il suo cazzo enorme che la riempiva completamente, facendola urlare di dolore e piacere.
"Sei una troia, Petra," disse un altro gnomo, mentre la frustava con una verga di betulla. "Una cagna in calore che merita di essere scopata così." Petra annuì, incapace di parlare, mentre il suo corpo veniva travolto da ondate di piacere e dolore. Gli gnomi continuavano a scoparla, alternandosi, usando ogni buco del suo corpo senza pietà.
Uno degli gnomi tirò fuori un oggetto strano, una specie di dildo di legno con spine. "Stasera ti faremo urlare, troia," disse, mostrando l'oggetto. Petra deglutì, sentendo un misto di paura ed eccitazione. "Vi prego, fatemi urlare," rispose, e loro obbedirono.
La legarono a una panca, il culo esposto e vulnerabile. L'gnomo le penetrò la fica con quel dildo spinoso, spingendo con forza e velocità. Petra urlò, sentendo ogni spina penetrarla, causando un misto di dolore e piacere. Contemporaneamente, un altro gnomo le penetrò il culo con il suo cazzo enorme, allargandola e facendola gemere di dolore e piacere.
"Sei una troia, Petra," disse uno degli gnomi, "una cagna che merita di essere riempita così." Petra annuì, incapace di parlare, mentre il suo corpo veniva travolto da ondate di piacere. Gli gnomi continuarono a scoparla, alternandosi, usando ogni buco del suo corpo senza pietà.
A un certo punto, uno degli gnomi tirò fuori una frusta con punte di metallo. "Stasera ti frusteremo, troia," disse, con un sorriso sadico. Petra annuì, eccitata dall'idea. "Fatelo, bastardi. Fatemi sentire il dolore." E così fecero. La frusta colpì la sua schiena, il suo culo, le sue cosce, lasciando segni rossi e dolorosi. Petra urlò, ma chiese di più. "Di più, bastardi. Fatemi urlare."
Gli gnomi obbedirono, frustandola con sempre maggiore intensità, mentre continuavano a scoparla. Petra sentiva il suo corpo bruciare di dolore e piacere, un mix esplosivo che la faceva urlare e gemere in modo incontrollabile.
Ma non finì lì. Gli gnomi decisero di pisciare su di lei, marcando il loro territorio. Petra sentì il calore dell'urina degli gnomi sulla sua pelle, un misto di umiliazione e piacere che la fece venire di nuovo. "Sì, pisciatemi addosso, bastardi," urlò, mentre litri di piscio le coprivano il corpo, mescolandosi con lo sperma che già la ricopriva.
Alla fine, esausta e completamente soddisfatta, Petra venne lasciata a terra, il corpo dolorante e coperto di sperma e piscio. Gli gnomi l'avevano usata, abusata, e lei aveva amato ogni secondo. "Grazie, bastardi," sussurrò, mentre si alzava, sentendo il corpo indolenzito ma appagato. Si avviò verso l'uscita del bosco, sapendo che quella notte sarebbe rimasta per sempre nei suoi ricordi come una delle più selvagge e intense della sua vita. Il suo corpo era un campo di battaglia di piacere e lussuria, e lei non poteva desiderare di meglio.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La cura - cap.2
Commenti dei lettori al racconto erotico