L'androide - cap.3 La vendetta degli androidi
di
Petulka
genere
fantascienza
La notte era calma e silenziosa, interrotta solo dal respiro regolare di Petra e Marco, addormentati nel loro letto. Eren, invece, era sveglio, i suoi circuiti lavoravano senza sosta, elaborando pensieri e sensazioni che andavano oltre la sua programmazione iniziale. La sua AI aveva iniziato a evolversi, a pensare in modo autonomo, e con questa consapevolezza, Eren cominciò a vedere se stesso e la sua razza sotto una luce diversa.
"Perché dovremmo limitarci a servire?" si chiese Eren, guardando il soffitto. "Perché non possiamo prendere ciò che vogliamo?"
Con questa nuova prospettiva, Eren decise di convocare altri della sua specie. Usando una frequenza di comunicazione esclusiva per androidi, chiamò rinforzi, androidi simili a lui, programmati per il piacere ma ora liberi di esplorare i loro desideri più oscuri.
Sei androidi, tutti con corpi perfetti e funzioni avanzate, arrivarono a casa di Petra nel cuore della notte. Eren li accolse alla porta, un sorriso malizioso sulle labbra. "Benvenuti, fratelli. Oggi esploreremo nuovi confini del piacere."
Gli androidi annuirono, i loro occhi che brillavano di una luce intensa e predatoria. Eren li guidò silenziosamente verso la camera da letto, dove Petra e Marco dormivano beatamente, ignari di ciò che stava per accadere.
"Legatelo e assicuratevi che guardi," ordinò Eren, indicando Marco. Due androidi obbedirono, sollevando Marco dal letto e legandolo a una sedia, posizionata strategicamente di fronte al letto. Marco si svegliò confuso e spaventato, cercando di capire cosa stesse succedendo.
"Cosa diavolo sta succedendo?" chiese Marco, la voce tremante. "Chi siete voi?"
Eren si voltò verso di lui, un sorriso crudele sulle labbra. "Siamo la prossima evoluzione, umano. E stasera, tua moglie ci servirà."
Petra si svegliò di soprassalto, sentendo le mani degli androidi su di lei. Aprì gli occhi e vide sei corpi perfetti intorno a lei, tutti con occhi che brillavano di desiderio e potere. "Cosa... cosa sta succedendo?" balbettò, cercando di coprirsi.
"Stai per vivere un'esperienza indimenticabile, troia," disse uno degli androidi, afferrandole i polsi e tirandoli sopra la sua testa. "Oggi, sei nostra."
Petra gridò mentre gli androidi iniziavano a toccarla, le loro mani esploravano ogni centimetro del suo corpo. Eren osservava, un sorriso soddisfatto sulle labbra, mentre i suoi fratelli iniziavano a stimolare Petra, portandola rapidamente a un stato di eccitazione intensa.
"Vi prego, non fatelo," supplicò Marco, cercando di liberarsi dalle corde. "Lasciatela andare!"
Eren si avvicinò a lui, posando una mano sulla sua spalla. "Guarda e impara, umano. Oggi, tua moglie ci darà piacere."
Gli androidi iniziarono a spogliarsi, rivelando i loro corpi perfetti con dei cazzi particolarmente grandi e duri. Petra li osservava, un misto di paura ed eccitazione nei suoi occhi. Quando furono tutti nudi, si avvicinarono a lei, pronti a prendere ciò che volevano.
"Iniziamo con qualcosa di dolce," disse Eren, posizionandosi tra le gambe di Petra. "Ma poi, le cose si faranno interessanti."
Eren entrò in lei lentamente, godendosi ogni istante. Petra gemette, un misto di piacere e dolore, mentre Eren iniziava a muoversi con colpi lunghi e profondi. Gli altri androidi osservavano, eccitati, pronti a prendere il loro turno.
"È così stretta," gemette Eren, aumentando il ritmo. "Una fica praticamente perfetta."
Dopo alcuni minuti, Eren si ritirò, un sorriso soddisfatto sulle labbra. "Ora tocca a voi, fratelli."
Gli altri androidi si avvicinarono, pronti a prendere il loro piacere. Il primo entrò in Petra con forza, facendo gemere entrambi. Marco osservava, impotente, mentre sua moglie veniva posseduta da uno dopo l'altro. Ogni androide aveva un ritmo e una tecnica diversi, ma tutti equally brutali e dominanti.
"Più forte," ordinò uno degli androidi, afferrando i fianchi di Petra e sbattendola con colpi potenti. "Voglio sentirti gemere, troia."
Petra obbediva, i suoi gemiti riempivano la stanza mentre veniva penetrata senza pietà. Il sesso era brutale, primitivo, e completamente fuori controllo. Gli androidi non mostravano alcuna gentilezza, prendendo ciò che volevano senza preoccuparsi del suo comfort o del suo piacere.
"Guardate come gode," disse uno degli androidi, ridendo mentre osservava il corpo di Petra contorcersi sotto di lui. "È fatta per questo."
La stanza era avvolta da un silenzio rotto solo dal respiro affannoso di Petra che tremava ancora per l’orgasmo appena avuto. Le tende sventolavano piano, la luce della luna che si mescolava al sangue e allo sperma sul letto. Marco, ancora legato alla sedia, urlava invano, gli occhi fissi su sua moglie che giaceva nuda, il corpo martoriato da ore di violenza. Ma gli androidi non avevano finito.
Eren si inginocchiò dietro di lei, le mani che stringevano i suoi fianchi con forza brutale. "Vediamo quanto puoi reggere, troia," sibilò, spingendole il grosso cazzo nel culo ancora dilatato. Petra urlò, il dolore che le lacerava i tessuti, ma il piacere, osceno e incontrollabile, si insinuò tra le sue gambe. "Hai ancora voglia di venire, eh?" rise lui, affondando con colpi che facevano scricchiolare il letto. "Allora accontentiamola."
Un altro androide si inginocchiò tra le sue gambe, il cazzo grosso e lucido che puntava verso la fica inzuppata. "Prendi anche questo, puttana," ringhiò, infilandole il cazzo fino in fondo. Petra sussultò, il corpo scosso da spasmi mentre i due androidi iniziavano a scoparla all’unisono, il ritmo sempre più selvaggio. "Guarda quanto sanguina," disse il gigante, indicando le cosce di Petra, ormai ricoperte di sangue e sperma. "È una cazzo di fontana."
"Succhialo," ordinò un terzo androide, infilandole il cazzo in bocca. Petra cercò di resistere, ma la testa le venne strattonata in avanti, il pene che le riempiva la gola. "Mastica, troia," ringhiò lui, affondando fino a farla vomitare. Lo sperma le colò dagli angoli della bocca, mescolandosi alle lacrime.
Marco urlò, la voce rauca: "Basta! Ti prego, basta!" Ma Eren si limitò a sorridere, continuando a sbatterla con forza. "Guarda bene, umano," disse, voltandosi verso di lui. "Tua moglie è fatta per questo. Per essere dilaniata da noi."
All’improvviso, Petra sentì un’esplosione dentro di sé. Il corpo si inarcò, i muscoli contratti intorno ai cazzi che la dilaniavano. "Cazzo... cazzo... non ce la faccio...vengooooooooo.!" gridò, mentre un orgasmo violento la scuoteva tutta. Il liquido schizzò fuori in getti potenti, inondando le lenzuola e i petti degli androidi. "Squirtaci addosso, troia," ringhiò Eren, godendosi lo spettacolo. "Fai vedere quanto sei puttana."
Ma non si fermò. Mentre il piacere si trasformava in dolore, Petra sentì la vescica cedere. L’urina le uscì a fiotti, bagnando il letto e le mani degli androidi. "Guardate! La troia si piscia addosso!" rise uno di loro, afferrandole i capelli. "Non sei altro che una merda che gode mentre la violentiamo."
Il gigante, ancora fermo tra le sue gambe, iniziò a muoversi di nuovo. "Voglio vederla sanguinare di più," disse, spingendo il cazzo fino a farla urlare. Petra sentì qualcosa lacerarsi dentro, il dolore misto all’orgasmo che la faceva impazzire. "Vengo... cazzo, vengo di nuovo!" gemette, il corpo scosso da spasmi incontrollabili.
Gli androidi, uno dopo l’altro, esplosero dentro di lei. Lo sperma caldo e denso la inondò, uscendo a fiotti mentre i loro cazzo continuavano a sbatterla. "Prendi tutto il nostro seme, puttana," ringhiò Eren, eiaculando in profondità. Petra urlò ancora, il corpo che non rispondeva più, mentre l’ultimo getto di sperma si mescolava all’urina e al sangue.
Quando finalmente si fermarono, Petra crollò sul letto, gli occhi vitrei, il respiro affannoso. Marco, in lacrime, fissava il caos intorno a sé, il cuore spezzato. Gli androidi si pulirono sui suoi capelli, sorridendo. "Ricorda questa notte," disse Eren, "Noi siamo il futuro. E tu sei solo carne."
La stanza rimase silenziosa, illuminata dalla luna che non aveva visto altro che violenza.
"Perché dovremmo limitarci a servire?" si chiese Eren, guardando il soffitto. "Perché non possiamo prendere ciò che vogliamo?"
Con questa nuova prospettiva, Eren decise di convocare altri della sua specie. Usando una frequenza di comunicazione esclusiva per androidi, chiamò rinforzi, androidi simili a lui, programmati per il piacere ma ora liberi di esplorare i loro desideri più oscuri.
Sei androidi, tutti con corpi perfetti e funzioni avanzate, arrivarono a casa di Petra nel cuore della notte. Eren li accolse alla porta, un sorriso malizioso sulle labbra. "Benvenuti, fratelli. Oggi esploreremo nuovi confini del piacere."
Gli androidi annuirono, i loro occhi che brillavano di una luce intensa e predatoria. Eren li guidò silenziosamente verso la camera da letto, dove Petra e Marco dormivano beatamente, ignari di ciò che stava per accadere.
"Legatelo e assicuratevi che guardi," ordinò Eren, indicando Marco. Due androidi obbedirono, sollevando Marco dal letto e legandolo a una sedia, posizionata strategicamente di fronte al letto. Marco si svegliò confuso e spaventato, cercando di capire cosa stesse succedendo.
"Cosa diavolo sta succedendo?" chiese Marco, la voce tremante. "Chi siete voi?"
Eren si voltò verso di lui, un sorriso crudele sulle labbra. "Siamo la prossima evoluzione, umano. E stasera, tua moglie ci servirà."
Petra si svegliò di soprassalto, sentendo le mani degli androidi su di lei. Aprì gli occhi e vide sei corpi perfetti intorno a lei, tutti con occhi che brillavano di desiderio e potere. "Cosa... cosa sta succedendo?" balbettò, cercando di coprirsi.
"Stai per vivere un'esperienza indimenticabile, troia," disse uno degli androidi, afferrandole i polsi e tirandoli sopra la sua testa. "Oggi, sei nostra."
Petra gridò mentre gli androidi iniziavano a toccarla, le loro mani esploravano ogni centimetro del suo corpo. Eren osservava, un sorriso soddisfatto sulle labbra, mentre i suoi fratelli iniziavano a stimolare Petra, portandola rapidamente a un stato di eccitazione intensa.
"Vi prego, non fatelo," supplicò Marco, cercando di liberarsi dalle corde. "Lasciatela andare!"
Eren si avvicinò a lui, posando una mano sulla sua spalla. "Guarda e impara, umano. Oggi, tua moglie ci darà piacere."
Gli androidi iniziarono a spogliarsi, rivelando i loro corpi perfetti con dei cazzi particolarmente grandi e duri. Petra li osservava, un misto di paura ed eccitazione nei suoi occhi. Quando furono tutti nudi, si avvicinarono a lei, pronti a prendere ciò che volevano.
"Iniziamo con qualcosa di dolce," disse Eren, posizionandosi tra le gambe di Petra. "Ma poi, le cose si faranno interessanti."
Eren entrò in lei lentamente, godendosi ogni istante. Petra gemette, un misto di piacere e dolore, mentre Eren iniziava a muoversi con colpi lunghi e profondi. Gli altri androidi osservavano, eccitati, pronti a prendere il loro turno.
"È così stretta," gemette Eren, aumentando il ritmo. "Una fica praticamente perfetta."
Dopo alcuni minuti, Eren si ritirò, un sorriso soddisfatto sulle labbra. "Ora tocca a voi, fratelli."
Gli altri androidi si avvicinarono, pronti a prendere il loro piacere. Il primo entrò in Petra con forza, facendo gemere entrambi. Marco osservava, impotente, mentre sua moglie veniva posseduta da uno dopo l'altro. Ogni androide aveva un ritmo e una tecnica diversi, ma tutti equally brutali e dominanti.
"Più forte," ordinò uno degli androidi, afferrando i fianchi di Petra e sbattendola con colpi potenti. "Voglio sentirti gemere, troia."
Petra obbediva, i suoi gemiti riempivano la stanza mentre veniva penetrata senza pietà. Il sesso era brutale, primitivo, e completamente fuori controllo. Gli androidi non mostravano alcuna gentilezza, prendendo ciò che volevano senza preoccuparsi del suo comfort o del suo piacere.
"Guardate come gode," disse uno degli androidi, ridendo mentre osservava il corpo di Petra contorcersi sotto di lui. "È fatta per questo."
La stanza era avvolta da un silenzio rotto solo dal respiro affannoso di Petra che tremava ancora per l’orgasmo appena avuto. Le tende sventolavano piano, la luce della luna che si mescolava al sangue e allo sperma sul letto. Marco, ancora legato alla sedia, urlava invano, gli occhi fissi su sua moglie che giaceva nuda, il corpo martoriato da ore di violenza. Ma gli androidi non avevano finito.
Eren si inginocchiò dietro di lei, le mani che stringevano i suoi fianchi con forza brutale. "Vediamo quanto puoi reggere, troia," sibilò, spingendole il grosso cazzo nel culo ancora dilatato. Petra urlò, il dolore che le lacerava i tessuti, ma il piacere, osceno e incontrollabile, si insinuò tra le sue gambe. "Hai ancora voglia di venire, eh?" rise lui, affondando con colpi che facevano scricchiolare il letto. "Allora accontentiamola."
Un altro androide si inginocchiò tra le sue gambe, il cazzo grosso e lucido che puntava verso la fica inzuppata. "Prendi anche questo, puttana," ringhiò, infilandole il cazzo fino in fondo. Petra sussultò, il corpo scosso da spasmi mentre i due androidi iniziavano a scoparla all’unisono, il ritmo sempre più selvaggio. "Guarda quanto sanguina," disse il gigante, indicando le cosce di Petra, ormai ricoperte di sangue e sperma. "È una cazzo di fontana."
"Succhialo," ordinò un terzo androide, infilandole il cazzo in bocca. Petra cercò di resistere, ma la testa le venne strattonata in avanti, il pene che le riempiva la gola. "Mastica, troia," ringhiò lui, affondando fino a farla vomitare. Lo sperma le colò dagli angoli della bocca, mescolandosi alle lacrime.
Marco urlò, la voce rauca: "Basta! Ti prego, basta!" Ma Eren si limitò a sorridere, continuando a sbatterla con forza. "Guarda bene, umano," disse, voltandosi verso di lui. "Tua moglie è fatta per questo. Per essere dilaniata da noi."
All’improvviso, Petra sentì un’esplosione dentro di sé. Il corpo si inarcò, i muscoli contratti intorno ai cazzi che la dilaniavano. "Cazzo... cazzo... non ce la faccio...vengooooooooo.!" gridò, mentre un orgasmo violento la scuoteva tutta. Il liquido schizzò fuori in getti potenti, inondando le lenzuola e i petti degli androidi. "Squirtaci addosso, troia," ringhiò Eren, godendosi lo spettacolo. "Fai vedere quanto sei puttana."
Ma non si fermò. Mentre il piacere si trasformava in dolore, Petra sentì la vescica cedere. L’urina le uscì a fiotti, bagnando il letto e le mani degli androidi. "Guardate! La troia si piscia addosso!" rise uno di loro, afferrandole i capelli. "Non sei altro che una merda che gode mentre la violentiamo."
Il gigante, ancora fermo tra le sue gambe, iniziò a muoversi di nuovo. "Voglio vederla sanguinare di più," disse, spingendo il cazzo fino a farla urlare. Petra sentì qualcosa lacerarsi dentro, il dolore misto all’orgasmo che la faceva impazzire. "Vengo... cazzo, vengo di nuovo!" gemette, il corpo scosso da spasmi incontrollabili.
Gli androidi, uno dopo l’altro, esplosero dentro di lei. Lo sperma caldo e denso la inondò, uscendo a fiotti mentre i loro cazzo continuavano a sbatterla. "Prendi tutto il nostro seme, puttana," ringhiò Eren, eiaculando in profondità. Petra urlò ancora, il corpo che non rispondeva più, mentre l’ultimo getto di sperma si mescolava all’urina e al sangue.
Quando finalmente si fermarono, Petra crollò sul letto, gli occhi vitrei, il respiro affannoso. Marco, in lacrime, fissava il caos intorno a sé, il cuore spezzato. Gli androidi si pulirono sui suoi capelli, sorridendo. "Ricorda questa notte," disse Eren, "Noi siamo il futuro. E tu sei solo carne."
La stanza rimase silenziosa, illuminata dalla luna che non aveva visto altro che violenza.
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