Mia cugina: Parte 10

di
genere
incesti

Due giorni dopo incontro mia cugina nel supermercato. C'è poca gente. Lei finge di non vedermi e si infila in una corsia.
Le vado dietro con il carrello. — Ehi, non mi saluti più?
— Non ti avevo visto.
— Certo...
Si ferma a guardare alcuni detersivi, la musica d'ambiente che suona tutt'attorno.
— Hai sentito Ilaria? — domando.
Mi lancia uno sguardo sospetta. — Perché?
— Beh, diciamo che abbiamo litigato.
— Capisco.
— Quindi non l’hai sentita?
Mette un detersivo nel carrello e lo spinge. Non risponde.
— Ce l’hai con me? — chiedo.
— Se sei preoccupato per la tua amichetta, perché perdi tempo con me? Valla a cercare.
— Quindi anche tu sei arrabbiata con me?
Si ferma e mi guarda irritata. — Non lo sono. Sono solo… delusa. — Torna a spingere il carrello.
La seguo. — Da cosa?
— Fingi di non sapere?
— Beh…
— Siamo cugini, no?
— Per te è un problema?
Si ferma di nuovo a guardarmi. — Cosa vuoi dire?
— Se… se per ipotesi ci mettessimo insieme, cosa accadrà?
Mia cugina non risponde subito. — Hai pensato di metterti con me?
— Tu, no?
— Ti ho fatto una domanda.
— Anch'io.
— Non girarci intorno. Ti vuoi mettere con me?
— Secondo te?
Sbuffa irritata. — Rispondi sì o no?
Distolgo lo sguardo indeciso, le mani sui fianchi. Mia cugina sbuffa infastidita e si allontana con il carrello. Le avrei risposto di sì, ma allora perché non l’ho fatto? Perché ho in mente anche Ilaria?
Le vado ancora dietro. — Aspetta!
Mi ignora. Continua a spingere il carrello.
— Tu vuoi stare con me? — domando.
Lei si ferma.
Una coppia di vecchietti ci passa accanto con andatura lenta e sparisce in fondo alla corsia.
Mi avvicino a mia cugina. — Vuoi stare con me?
Mi fissa intensamente. — Non possiamo stare insieme.
— Lo so.
— Quindi?
— Ma tu vuoi stare con me?
Non risponde subito. — Anche se fosse, non possiamo…
— Lo hai già detto.
Un momento di silenzio. Negli altoparlanti del supermercato la voce di una donna dice che la cassa tre è aperta.
Abbasso lo sguardo per un attimo. — Possiamo stare insieme, senza che nessuno lo sappia.
— E ti sembra una buona idea?
— Non lo so, ma…
Mia cugina scuote la testa. — Non ne sei convinto nemmeno tu. E sinceramente non mi piacciono le relazioni clandestine.
— Allora cosa facciamo?
— Niente. Non facciamo niente.
— Quindi… — dico perplesso — vuoi chiuderla qui?
— Abbiamo chiuso da tempo. Vai da Ilaria e non perdere più tempo con me.
Afferro la sua mano. — Non dire così. Perché stai mentendo?
Lei fa un lungo sospiro. — Cos’è che non capisci!? Io e te non possiamo stare insieme. Siamo cugini.
— Questo lo dici tu.
— Anche tu.
— No, io non la penso così.
— Perché hai Ilaria in testa. Ecco perché.
— Non è così…
Mia cugina sbuffa. — Smettila di mentirmi!
— Ma è la verità.
Si passa una mano sul viso frustrata. — Ora devo andare. Non seguirmi.
La trattengo per il polso. — Aspetta!
— Smettila! Basta… Non voglio più parlarne.
Mollo la presa. — Possiamo ancora vederci?
— No.
— Verrò a trovarti.
Resta ferma per un momento senza rispondere. Va via.
Sospiro.

La sera stessa esco con la mia assistente e andiamo a mangiare in un fast food. Poche persone. Il profumo di fritto nell’aria. Ci sediamo in un tavolo appartato accanto a una grande vetrata che dà sulla strada. Una cameriera ci porta le nostre ordinazioni e si allontana.
La mia assistente mi sorride. — Mi ha sorpresa con questa uscita. È la prima volta che mi invita lei.
— Come va l'università? — chiedo cupo.
— Bene. Ho un esame il prossimo mese.
— Hai già trovato un altro lavoro?
— Credo che mi prenderò una pausa. Mi dedicherò allo studio.
— Capisco.
— Perché mi fa queste domande? Non è da lei interessarsi alla mia vita.
Ignoro la domanda. — L'azienda chiuderà a breve, perciò non avrai problemi di denaro, giusto?
Lei mi fissa perplessa. — Signor Valeriano, lei sa chi è mia madre, vero?
— No, e non mi interessa.
— È Caterina Savona.
Sbarro gli occhi. — Tu… tu sei sua figlia?!
Annuisce con un sorrisino. Non risponde.
— Se sei sua figlia, allora perché sei venuta a lavorare in una piccola azienda? Potevi andare ovunque… Potevi lavorare con tua madre.
La mia assistente guarda fuori dalla finestra. — Io e mia madre non andiamo molto d’accordo. Siamo troppi simili, quindi finiamo per litigare sempre. Quando ho iniziato l'università, mi ha proposto di lavorare con lei per fare esperienza. Ma ho deciso di cercare un lavoro senza il suo aiuto. Abbiamo discusso molto, ma alla fine si è arresa. Poco dopo sono venuta a lavorare per lei, sebbene sia stata rifiutata dozzine di volte da altre aziende. — Mi guarda. — Mia madre l’ha saputo, così ha indagato sul suo conto. E lo fa tutt’ora.
Impallidisco. — Indagare? Vuoi dire che c'è qualcuno che… Qualcuno mi ha seguito per tutto questo tempo o qualcosa del genere?
La mia assistente non risponde. Comincia a mangiare il suo panino con l’hamburger.
Ripenso a mia cugina, a Ilaria, alla mia assistente che ho davanti agli occhi. Non può essere. — Tua madre sa di me e te? Sa cosa abbiamo fatto?
Annuisce come se non fosse grave.
— Quindi… — balbetto. — Non può essere…
— Volevo dirglielo prima, ma… Non ci sono riuscita.
— Perché me lo hai detto solo adesso?
— Perché lei vuole rompere con me. Mi ha portata qui per questo, no?
Abbasso lo sguardo sul tavolo sconvolto. — Cosa sa tua madre?
— Tutto quanto su me e lei.
— È della mia vita privata?
— Mmmh… non saprei. Anche se ci fosse qualcosa di spiacevole, non lo userebbe contro di lei. Non si preoccupi.
Mi massaggio la fronte con le dita. — Spiegati meglio?
La mia assistente mastica a lungo. — Non credo abbia senso fare finta di niente. So che lei ha una relazione sessuale con sua cugina e con Ilaria Neri.
Sbarro gli occhi scioccato, il viso paonazzo. — Tu… lo sapevi da… da quando?
Dà un morso al panino, mastica per un po’. — Prima che lo scoprisse mia madre. Anch’io l’ho fatta seguire.
Distolgo lo sguardo a disagio. Non so cosa dire.
Un bambino strilla in lontananza tra i tavoli. La madre gli va dietro, lo prende per il braccio e lo fa sedere di nuovo al tavolo.
— Non si preoccupi — dice la mia assistente. — Mia madre non le farà nulla. E nemmeno io. Anzi, sono solo curiosa di una cosa. Perché fa sesso con sua cugina? Con Ilaria me lo aspettavo, ma non con lei.
Non rispondo. Non riesco a dire niente. Non riesco nemmeno ad alzarmi per andare via.
La mia assistente sorride. — Sai, l’ho fatta seguire perché mi interessava. Volevo capire se lei fosse davvero com’era nell'ufficio. Tutti parlavano di come lei fosse andato a letto con la maggior parte delle collega, ma non mi ha dato quell'impressione. Immagino che innamorarsi di sua cugina e di Ilaria l’abbia… ammosciata.
Alzo lo sguardo su di lei. — Tu sei pazza.
— Sì, credo di sì. Però abbiamo fatto l’amore. Questo vuol dire che è quello di sempre. Però come la mettiamo con quelle due?
— Che vuoi dire?
— Ora ci sono io. Non ha bisogno di loro. Posso prendermi cura di lei.
Faccio un mezzo sorriso divertito. — Hai detto che sai perché ti ho portata qui, giusto?
I suoi occhi si serrano minacciosi. — Vuole lasciarmi? davvero!?
— Non siamo mai stati insieme. Ci siamo solo divertiti. Un rapporto senza impegno.
Mi fissa intensamente come se si stesse trattenendo dal saltarmi addosso e soffocarmi a morte. Di colpo fa un sorriso felice. — Ha ragione. Un rapporto senza impegno. Suppongo che continueremo a frequentarci anche se lei dovesse frequentare entrambe.
— No. Questa è l'ultima volta che ci vediamo.
La mia assistente arriccia le labbra con disappunto. — Non si libererà mai di me. Deve sapere che sono una donna molto selettiva e non mi innamoro molto facilmente. Ma quando accade, beh… — Mi sorride affettuosa. — Penso che lei abbia capito. — Si alza. — Grazie del panino. Ci vediamo domani.
Fa per andare via, ma le afferro un polso. — È una minaccia? — domando.
Lei prende la mano con cui l’ho afferrata e la stringe in modo affettuoso. — È una dichiarazione d’amore. Nessuna donna al mondo potrà esserle fedele come lo sono io. Deve solo capirlo.
La guardo del tutto turbato. È fuori di testa ai massimi livelli. Ritraggo la mano. Lei mi accarezza il viso e va via. Fisso il mio panino con l’hamburger ormai freddo sul tavolo. Mi sono messo in un bel casino.

scritto il
2025-05-27
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