Centro America

di
genere
gay

La mia grande passione è l'esplorazione.
Quest'anno sarei andato in Costa Rica, con il mio fedele amico Giovanni, lui era sempre disponibile ad affiancarmi nelle mie imprese eroiche, discutibili, spesso pericolose.
Avevamo girato mezzo mondo, mete difficili, a contatto con la natura selvaggia, quelle atmosfere ci facevano sentire vivi.
Era stato lui a propormi di andare all'esplorazione delle sfere di pietra giganti del Costarica.
Mille misteri si annidano su questi megaliti, subito accettai.
Organizzare questi viaggi non era semplice, ma la nostra situazione economica ci aiutava molto.
Arrivammo, dopo quasi 35 ore di viaggio, in un villaggio. Da lì alcune strade si inoltravano nella foresta e avrebbero dovuto condurci a dove alcune di queste enormi sfere sono state ritrovate.
Prendemmo una guida esperta e dopo un paio di giorni di relax nel villaggio, armati di tutto il necessario, iniziammo ad inoltrarci nella foresta.
Il sentiero era semplice, se non fosse stato per le piogge tropicali, che rendevano le strade scivolose, piene di fango, ma restava evidente che era un percorso che molto turisti avevano già battuto.
Spiegammo alla guida che volevamo qualcosa di più, volevamo andare dove solo gli autoctoni si addentravano, Giovanni cercò di spiegare alla guida che aveva letto di un luogo specifico, non lontano da lì, dove le sfere erano ancora il loco e dove alla fine dell'ottocento, una spedizione,aveva trovato delle strutture megalitiche.
La guida ci disse che non poteva e non voleva andare fuori dal sentiero prestabilito, sarebbe stato pericoloso.
Proprio quello cercavamo, l'adrenalina del pericolo, la sensazione di lottare per la propria sopravvivenza.
Dopo ore di discussione e la promessa di una cospicua mancia, convincemmo la guida ad accompagnarci all'imbocco di un sentiero, ma, da quel punto in poi, lui non avrebbe continuato, ci avrebbe aspettato per tre giorni e se non fossimo tornati in tempo sarebbe tornato al villaggio.
Una stretta di mano suggellò il nostro patto.
Eravamo due giovani sui 35 anni, fisico atletico, neppure un filo di grasso, tutto l'anno ci preparavano per affrontare nuove sfide, palestra, corsa, arrampicata, tutto quello che ci sarebbe potuto servire in una situazione esplorativa. Ci sentivamo invincibile.
Pieni di adrenalina e con un sorriso enorme ci incamminammo da soli.
Bussola, una mappa, le indicazioni della guida e tutto il necessario, cibo proteico ed energetico, acqua e qualche farmaco.
Dopo il primo giorno di cammino da soli, ci preparammo per la notte. I suoni della foresta cambiarono allo scendere del sole. Era evidente che mille animali giravano intorno alla nostra tenda, dormivamo a turno per sorvegliare eventuali ingressi di rettili o ragni velenosi. Si stava facendo giorno quando Giovanni mi sveglio bruscamente:
"C'è qualcuno fuori... Shhh"
Ci mettemmo in ascolto... Effettivamente qualcosa o qualcuno sembrava esserci, ma dai suoni gutturali che sentivamo, sarebbe potuta essere anche una scimmia.
Eravamo immobili, ma dopo pochi istanti, qualcosa tagliò la tenda, eravamo terrorizzati.
Con un balzo uscimmo, con i pugni alzati, reazione più istintiva che ragionata.
Un fruscio, qualcosa si stava nascondendo, Giovanni urlò:
"Chi c'è??? Fatti vedere!!!!"
Dopo qualche istante dalle foglie , con movimenti sinuosi comparse una figura umana, un uomo magro, pieno di rughe, la palle caduca, con dei segni bianchi sul viso, come a dipingere un teschio.
Ci guardammo con attenzione e... sgomento! Sapevamo che ci potevano essere degli insediamenti umani, ma erano più delle leggende che altro... E invece... Una scoperta meravigliosa!!!!
Cercammo di comunicare, ma nulla, non ci muovevamo per paura che scappasse o che ,se non fosse stato solo, gli altri ci attaccassero.
Portammo le mani sopra la testa, in maniera da far capire che non avevamo intenzioni bellicose.
Il vecchio emise un suono, come no schiocco di lingua ripetuto, comparvero altri due ominidi.
Questi sembravano più giovani, quasi dei fanciulli, si avvicinarono lentissimamente impugnando dei bastoni con sopra delle pietre legate.
Rimanemmo immobili, un rapido scambio di sguardi fra me e Giovanni, ci capimmo al volo, rimanemmo immobili lasciando che si avvicinassero.
Eravamo in boxer e maglietta ed era evidente che i nostri indumenti li incuriosissero.
Il più impavido dei due giovani, si avvicino fino a toccare i nostri abiti, per poi saltare subito indietro, aveva una strabiliante agilità.
Rimanemmo inerti e quindi prese coraggio anche l'altro.
Con un guizzo felino fu ai piedi di Giovanni, ara in una strana posizione, come se caminasse a quanto zampe, fece per annusarlo, avvicinandosi sempre più, poi, con un gesto fulmineo, gli tirò giù i boxer.
Il giovane, alla comparsa del pene di Giovanni, con un balzo, torno di fianco al vecchio, il quale, credo per spiegare qualcosa, si scanzo il gonnellino di pelle di animale che aveva legato ai fianchi, mostrando il suo pene.
Giovanni aveva un bel pisello, c'eravamo visti nudi mille volte, simile al mio, ma l'anziano aveva una piccola proboscide rugosa.
Giovanni, forse per sdrammatizzare la situazione disse:
"Il vecchietto farebbe felice anche tua moglie..."
Sorridemmo, ma qual mostrare i denti non fu una geniale idea.
I tre iniziarono, simultaneamente, ad emettere suori strani e subito un fruscio assordante ci circondò.
Cazzo, ma quanti erano????
Venimmo circondati, erano una decina, per lo più nudi e, oltre al vecchio, anche un uomo adulto, indossava il gonnellino, ma di foglie.
Punzecchiandoci con i bastoni che impugnavano, ci fecero allontanare dalla tenda. Lo stesso giovane che aveva abbassato le mutande a Giovanni, fece lo stesso con me. Era evidente che, per loro, era importante comprendere se eravamo uomini o donne.
Ci urlavano contro, muovendo le braccia in maniera similare alle scimmie, ma non capivamo cosa volessero, poi abbi un'intuizione:
"Credo vogliano che ti togliamo anche la maglietta "
"Ho sempre sognato essere nudo circondato da uomini in una foresta" sussurrò, cinicamente, Giovanni.
Simultaneamente lo facemmo, eravamo nudi.
Quel gesto sembrò tranquillizzarli.
Dopo una breve comunicazione fatta di schiocchi di lingua e suoni gutturali, i più se ne andarono così come erano venuti. Rimanemmo con il vecchio, l'altro uomo con il gonnellino di foglie e i due giovani.
Era evidente che il vecchio fosse il capo, l'uomo adulto e e due giovani ubbidivano alle sue indicazioni.
E ora??? Cosa avremmo dovuto fare?
Giovanni mi disse che aveva avuto un'idea: si avvicino lentamente ad uno dei due giovani, fece per toccarlo, ma un sibilo e buio.
(Solo dopo deducemmo che probabilmente ci avevano colpito con delle frecce narcotizzanti)
Ci svegliammo legati, mani e piedi, a due pali di legno ciascuno, piede e mano destra ad un palo e piede e mano sinistra all'altro, a X.
"Giovanni sei vivo?" Le parole mi uscivano come dopo una bella sbornia...
"Si" rispose " ci siamo messi un bel casino sta volta"...
"Dici che sono cannibali?"
"Non ho idea, ma visto che siamo vivi è più probabile che ci sacrificheranno a qualche divinità!"
"Stai scherzando vero????"
Eravamo dentro ad una sorta di caverna, della paglia fungeva da pavimento, e probabilmente, il nostro parlare aveva richiamato gli indigeni.
I due ragazzi erano andati a chiamare il vecchio, adesso che eravamo immobilizzati, si avvicinavano, ti toccavano come a capire la consistenza dei nostri corpi.
Il vecchio schioccò la lingua e uno dei due giovani iniziò ad annusarmi, ovunque, fino ad arrivare al culo, lo leccò proprio nel buco.
"Oddio, hanno iniziato ad assaggiarmi..."
"Cosa sta succedendo?" Chiese Giovanni che probabilmente non riusciva a vedere dietro.
"Ho avuto la sensazione che mi leccasse il buco del culo."
Il giovane corse dal vecchio e gli porse il volto, tirò fuori la lingua e il vecchio la leccò con la sua.
"Devi avere un buon sapore" disse Giovanni" guarda che facci a fatto il vecchio "... "Sarà una sorta di rituale?"
"Non lo so ma sembra che ora tocchi a te..."
L'altro giovane stava annusando e palpando Giovanni, stessa cosa, lingua sul buco del culo e poi subito a disposizione del vecchio.
"Sai che questo tipo fa un bel running???"
"Smettila di ironizzare Giovanni, non sono dell'umore!!!"
"Siamo legati come salami che altro possiamo fare? Metterci a piange?"
Il vecchio si avvicinò Giovanni, guardava insistentemente il suo corpo e il suo cazzo nello specifico, probabilmente, il fatto che fosse circonciso lo incuriosiva.
Richiamò uno dei giovani e gli diede un altro incomprensibile ordine.
Il giovane corse fra le gambe di Giovanni, gli prese il cazzo in mano e lo mostrava al vecchio, girandolo in tutte le direzioni, poi il vecchio schioccò la lingua e lui lo prese in bocca.
"Cazzo, mi sta succhiando il cazzo"
"Lo vedo...."
"Dici che non ho un'erezione si offendono?"
Le troppe ciarle di Giovanni infastidirò o il vecchio, lo colpii in faccia.
"Tutto bene Giovanni?"
"Ora gli piscio in bocca!"
"No no non farlo!!!"
Troppo tardi....
Il giovane rimase attaccato e bevve tutto.
Dopo che ebbe finito iniziò a urlare un suono, una sorta di raglio, evidentemente significava urina o qualcosa del genere perché dopo, il secondo giovane, venne davanti alla mia faccia urlando lo stesso suono e toccandomi in cazzo.
Voleva che anche io pisciassi, lo occontentai...
Appena il getto iniziò, con uno scatto rapidissimo, si mise il mio cazzo in bocca e anche lui bevve tutto.
"Qui la cosa inizia a farsi strana...."
Dopo la bevuta i giovani sembravano in estasi, ballavano e si agitavano.
Andarono via e ci lasciarono soli.
"Riesci a liberarti?"
"Sto provando, forse il piede sinistro, sembra che la corda possa cedere.."
Subito rientrò il vecchio, questa volta con l'uomo adulto. Immediatamente fermammo il tentativo di liberare il piede.
L'uomo con il gonnellino di foglie aveva in mano una poltiglia biancastra, lattiginosa. Il vecchio ne prese un po' con due dita e iniziò una cantilena, mentre ipnoticamente cantava, iniziò a girarci intorno, si fermò dietro di me.
"Giovanni riesci a vedere cosa succede?"
Non ci fu bisogno di spiegazioni, il vecchio mi stava infilando le due dita nel culo...
"Ahhh cazzo che dolore..."
Dopo un istante un'immenso bruciore.
"Mi sta prendendo fuoco il culo... Oddio ooo"
Stessa sorte al mio sventurato amico.
Ci contorcevamo, per quanto possibile, visto come eravamo legati, poi il bruciore sembrava diminuire, ma al tempo stesso, allargarsi dentro di noi.
"Giovanni tutto bene?"
"Si ho un po' di tachicardia, ma tutto bene, mi si sta contraendo il culo di continuo.... E... Em.. emmm ... Credo che avrò un erezione...."
Anche il mio cazzo, da lì a poco, fu turgido. Era evidentemente che la pozione del vecchio aveva uno scopo preciso.
Il vecchio stava mettendo gli stessi suoni di quando ci aveva visto nella foresta e poi pochi istanti una decina di uomini arrivarono, quando ci videro con il cazzo in tiro quasi scoppio una rissa.
Il braccio destro del vecchio ne prese a bastonate un paio e riportò l'ordine.
A coppie vennero avanti, si misero in ginocchio e ci succhiarono il cazzo.
"Se continua così io vengo" disse Giovanni mentre ansimava...
"Oddio è il pompino migliore della mia vita" dissi "ma come fanno? Ahh ahhh... Vengo!"
Giovanni venne quasi contemporaneamente.
I due che avevano ricevuto il nostro sperma, a bocca piena, corsero a espellerlo si una roccia concava.
Stavamo ansimando, ma le nostre erezione erano ancora totali.
"Sai che hai un bel cazzo non ti avevo mai visto duro."
"Piantala!!! Sono sconvolto che mi sia piaciuto il pompino fatto da un uomo..."
"Non mi dire che era la prima volta?"
"Giovanni.... È tua abitudine? "
"No, ma se capita... La bocca non ha sesso"...
Per quanto grottesca la situazione Giovanni riusciva sempre a trovare il modo di farmi divertire.
Dopo poco, una nuova coppia avanzò e nuovamente fummo preda di piacere.
Alla terza, il frutto dei nostri lombi, fu veramente molto esiguo.
Il vecchio, notando la scarsa quantità, tuonò e tutti uscirono, tranne l'uomo con le foglie.
Si avvicinarono alla roccia concava che era stata riempita con il nostro sperma, il vecchio prese una sorta di pestello e aggiunse funghi ed altro.
Osservavamo quella scena ... Quasi curiosi di capire cosa ne avrebbe fatto.
La nostra curiosità fu presto soddisfatta: prese con le mani quell'impasto e chiamò a se l'uomo, lui si denudò completamente. Sotto il gonnellino di foglie aveva un cazzo taurino, lungo grosso e nodoso, un prepuzio enorme e cadente, due palle che sembravano due palle da tennis.
"Ma questo è un animale!!!" Esclamò Giovanni. Effettivamente quel pene aveva ben poco di umano.
Il vecchio impastò il cazzo dell'uomo, sembrava avesse quasi creato un sapone denso, lo passò ovunque, sulla lunghezza dell'asta, all' interno del prepuzio, sulle palle e infine, lo fece mettere a pecora e infilò una mano intera nel culo. La mano scomparse senza che neppure una smorfia comparisse sul suo volto.
"Ho visto qualcosa del genere solo in alcuni film porno"
"Ma che cazzo di porno guardi!?!?"
Mentre Giovanni cercava di rompere la tensione con le sue battute, l'uomo iniziò come a nitrire, sembrava un cavallo, si colpiva la testa con le mani, come fosse posseduto.
Era evidente che stavamo assistendo ad una sorta di rito sciamanico, anzi, ne stavamo facendo parte!
Il cazzo dell' uomo stava cambiando forma, adesso era eretto, un palo completamente cosparso di quell' unguento.
Il vecchio richiamò gli uomini, corsero a slegare Giovanni, lui si dimenava, ma riuscirono a tenerlo fermo a pecora su di una roccia. Stavo assistendo a tutto quello ma non potevo fare nulla.
Urlavo e urlavo.
"È stato un piacere condividere la mia vita con te ..."
Era evidente che Giovanni credeva che sarebbe morto.
L'uomo, quasi di corsa, completamente infoiato lo raggiunse, appoggio l'enorme cazzo sul buco del culo di Giovanni, ma rimase fermo per circa un minuto. Un minuto è molto lungo in quella situazione....
"È stranissimo è come se il mio culo volesse accoglierlo, sento che mi sto dilatando..."
"Mi spiace Giovanni... Prendete me... Prendete me..." Iniziai ad urlare, tenevo veramente a quell'uomo.
Mentre io urlavo e mi dimenavo sentii che Giovanni gemeva, ma veramente tanto, guardai e vidi che lo stava possedendo, colpi ben assestati, le palle taurine lo colpivano, ma lui godeva....
"Giovanni cosa sta succedendo???"
" Ahhh cazzo.... È tutto dentro.... Mio dio sto godendo da matti..."
" Ma non senti dolore???"
"Noooooo ahhhhh Ahhh Ahhh...."
Lo girarono a pancia in su, ormai non c'era nessuna forma di colluttazione, riuscivo a vedere la deformazione che creava quell' enorme cazzo sul vestire ben scolpito del mio amico.
Poi d'un tratto l'uomo venne dentro Giovanni e lui perse i sensi.
Liberarono anche me, corsi a vedere se stava respirando, riprese i sensi ,mi guardò con un espressione di totale appagamento e soddisfazioni, mentre io avevo le lacrime agli occhi.
Lo abbracciai.
Eravamo soli, erano rimasti sono due giovani all'ingresso della grotta.
"Come stai?"
"Benissimo " sussurrò, sembrava drogato, in uno stato di totale relax, i suoi muscoli erano molli, a stento si teneva in piedi, ma aveva un'espressione beata stampa in faccia.
Quando riuscì a metterlo in piedi, dal suo culo uscì una quantità infinita di sperma, si accovacciò e ne espulse ancora e ancora.
I giovani legarono i polsi e ci condussero al fiume, ci lavammo. L'acqua fredda non sembrava fare riprendere Giovanni, restava in uno stato di surreale calma e beatitudine.
Come avrei fatto a portarlo via da lì? In quello stato poi....
Ci riportarono alla grotta, rimasero le sentinelle.
All'imbrunire il vecchio tornò con due foglie piene di un pappone biancastro e fece di portarlo alla bocca.
Avevamo fame, entrambi mangiammo.
Appena fece notte, mentre cercavo di farmi venire un'idea per scappare e mentre cercavo di fare riprendere Giovanni, ancora beatamente non presente, le due guardie furono raggiunte da altri due ragazzi, scimmiottano die versi e questi li fecero entrare.
Istintivamente indietreggiai, mentre Giovanni li osservava senza dire nulla, quando furono vicini e si iniziarono a vedere le loro erezioni, Giovanni sorrise e spontaneamente si mise carponi ponendogli il culo.
Subito uno dei due lo montò e lo scopava mentre Giovanni godeva rumorosamente, li avvicinai per toglierglielo di dosso, ma l'altro scimmione mi scaraventò a terra.
Il primo venne dentro di lui e il secondo si scambiò al primo. Osservavo, guardavo il mio amico che stava godendo tantissimo, sembrava avesse orgasmi multipli, nulla usciva dal suo pene, ma era evidente che stava orgasmando, mi eccitai.
Quando, anche il secondo fu soddisfatto, scapparono fra la boscaglia.
Raggiunsi Giovanni.
"Ti prego riprenditi sono disperato, aiutami ad aiutarti!"
"Non sei disperato, sei eccitato, ti prego scopami, ne ho bisogno..."
Strabuzzai gli occhi, guardava il mio cazzo, lo desiderava, ne era stregato, ma che cazzo gli avevano fatto???
Dopo poco lui si addormentò beatamente, ma io non riuscii a chiudere occhio.
L'indomani il vecchio entrò nella grotta, mentre Giovanni continuava a dormire, mi guardò dritto negli occhi, si rese conto che il mio stato mentale non era dei migliori. Mi indicò stendendo il braccio e pronunciò parole incomprensibili, per me almeno, perché dopo poco quattro ragazzi arrivarono, avevano una foglia piena di una sbobba bianca, credevo fosse il cibo che ci davano, ma dall'odore acre mi resi conto che non lo era.
Inizio la stessa cantilena del giorno prima, ne prese un paio di manciate, si fece togliere la gonna di pelle di animale e se la spalmò ovunque.
Solita scena, ma il suo pene era lungo, ma meno largo di quello dell'uomo toro. Dopo poco gli effetti dell'unguento si federo vedere, cazzo aveva 35cm di cazzo, ma non volevo finire come Giovanni.
Mi vennero in contro i 4 giovani, iniziammo una colluttazione, ma per quanto io fossi in forma, non riuscivo a fare molto, dopo poco mi presero braccia e gambe, ero sospeso a mezz'aria, mo dimenavo e chiedo a Giovanni di aiutarmi.
Lui si svegliò, si guardò attorno con quell'aria serafica e non fece nulla.
"Rilassati, sarà bellissimo!"
Cazzo, gli hanno fottuto il cervello e stava per succedere pure a me...
Mentre mi dimenavo ed imprecavo, i quattro, con difficoltà mi portavano verso il vecchio. Lui era immobile con il suo cazzo che svettava verso l'alto.
Era in piedi, con le braccia aperte e i palmi rivolti verso l'alto, anche il suo sguardo era rivolto nella stessa direzione. Mi stavano portando ad impalarmi con il suo cazzo.
Appena ci fu il contatto fra il suo glande sporco di unguento e la mucosa del mio culo, qualcosa accadde, mi rilassai quasi subito, appena fu dentro un piacere immenso di avvolse, godevo sentendo il mio culo dilatarsi, era dentro di me e un fremito mi pervase più e più volte, stavo venendo di culo.
Si susseguirono diversi orgasmi senza che mai eiuaculassi, poi sentii un'enorme quantitativo di sborra dentro di me. Ero totalmente appagato avevo voglia di farlo ancora. Gattonando, con la bava alla bocca andai verso Giovanni.
Mi guardò e disse:
"Adesso capisci perché non voglio andare via?"
Quella notte ci fu la fila fuori dalla caverna, a turno, tutti i ragazzi ci scoparono.
Le successive due notti fu sempre la stessa storia.
La terza mattina ci portarono di nuovo al fiume per lavarci, questa volta, l'acqua fredda e il fatto che non fossimo più in contatto con quella sostanza con la quale ci avevano scopato la prima volta, ci rendemmo conto di essere più lucidi.
I ragazzi che erano con noi iniziarono a emettere suoni, ma intanto noi pensavamo ad un piano di fuga, quello che era successo tornava a schifirci.
Ma ben presto, quando tornammo alla grotta, capimmo cosa avevano comunicato i ragazzi. Anche loro si erano resi conto della nostra lucidità.
Trovammo il vecchio e l'uomo toro completamente in erezione con sparsi della sostanza.
Ci guardammo e ci capimmo al volo.
Facemmo un 69 lasciando i nostri culi in balia dei nostri aguzzini.
Venimmo mille volte, questa volta eiaculando l'uno nella bocca dell'altro, si alternarono tutti, qualche volta anche con doppie penetrazioni.
Avevano deciso che saremmo morti godendo.









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scritto il
2025-05-26
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