La tortura di Enzo
di
Mins78
genere
gay
Superati gli esami di maturità e pure con un bel voto, ebbi il permesso dai miei di andare con qualcuno amico alla nostra casa al mare.
Avremmo passato una settimana da soli, i miei non sarebbero potuti andarci fino alla seconda quindicina di agosto.
I miei erano genitori vecchio stampo, molto molto severi e rigidi, questa possibilità di andare solo al mare era una speranza che avevo, ma non pensavo che avrebbero accettato.
Il primo di luglio partimmo in cinque, mi sentivo da dio, avremmo fatto festa tutte le sere!
Il pomeriggio dopo il nostro arrivo decidemmo di andare a fare la spesa.... Praticamente comprammo super alcolici e patatine, birre e merendine.
La sera musica a palla e alcool.
Neppure le 10 ed eravamo già ubriachi, la musica attirava gente, il cancello del giardino era aperto e non so neppure come sia stato possibile, ma la festicciola di cinque amici divenne una bolgia di gente.
La mattina dopo ci svegliammo, i postumi erano pesantissimi, ma da subito notai che la casa era distrutta!
C'era vomito a terra, i bagni erano ricoperti di vomito e feci, urina ovunque, i muri avevano segni di vari colori, vetri rotti ovunque, i cassetti della cucina buttati a terra... Avevo qualche ricordo vago, ma adesso, da quasi sobrio, la situazione era veramente drammatica.
Girai per tutta la casa, non sapevo cosa fare, da dove partire, mi si chiuse lo stomaco al pensiero che i miei si renderessero conto di quello che era successo, vomitai!
Ci fu una violenta lite con i miei amici e alla fine la massima fu: casa tua cazzi tuoi.
Se ne andarono.
Rimasi solo in quel casino, ero incazzatissimo, con loro e con me stesso, piano piano iniziai a pulire, ma dopo poco mi resi conto che non sarei mai riuscito a ripristinare lo stato iniziale.
Ero disperato.
I miei mi avrebbero devastato dai cazziatoni e avrei perso la loro fiducia, la cosa era grossa e preoccupante, le ripercussioni difficilmente immaginabili.
Ad un certo punto, preso dallo sconforto, mi venne in mente di chiamare Enzo.
Enzo è la persona che da anni si prende cura della casa e del giardino durante l'inverno o, comunque, quando la casa non era utilizzata.
Enzo mi aveva sempre messo paura, un uomo austero, burbero, molto silenzioso, sui sessanta ma con un fisico tonico, forte, tipico di chi fa lavori manuali.
-ma che cazzo avete combinato qui???
- Enzo ti prego aiutami, ma non dirlo ai miei!
Lo supplicavo di continuo mentre giravano insieme la casa per fargli vedere le condizioni in cui era.
- sei un piccolo testa di cazzo, viziato di merda e questi sono i risultati!!!
Mi insultava di continuo, non potevo dire nulla, stavo zitto, continuando a supplicarlo.
- e poi... Se sistemo sto casino... Chi paga???
- io, ti pago io, non ti preoccupare!!!
- Ahhh sì??? E quanto hai???
Avevo i soldi per la vacanza circa 500 euro, qualcosa che mi avevano dato per i risultati della maturità... Arrivavo a circa 1000 euro.
- ho circa 1000 euro...
- io ti aiuto e non dico nulla ai tuoi... Poi in qualche modo faremo! Chiaro?
- si si si... Tutto quello che vuoi!!!! Grazieeee
- Aspetta a ringraziarmi stronzetto.
Enzo chiamò due persone che solitamente lo aiutavano nei suoi lavori e si misero all'opera.
Rilassato da come si mettevano le cose, mi misi a scambiare qualche messaggio con la mia ragazza, rassicurandola che le ero fedele e che l'amavo, saremmo stati per sempre insieme, ovvero tutte quelle stronzate tipiche di quell'età.
Enzo mi vide con il cellulare in mano, seduto sulla sdraio, si avvicinò, mi strappo il telefono dalle mani e se lo lanciò sull'erba.
- non hai capito un cazzo, muoviti, vieni a lavorare!
- Ok, scusa!
Arrivati a sera, la casa era quasi decente, ci sarebbe stato bisogno di tinteggiare un paio di pareti e sistemare alcuni cassetti della cucina, avevo avuto la fortuna di trovare dei bicchieri uguali a quelli che erano stati distrutti... Insomma, tutto sembrava andare per la meglio.
La mattina dopo Enzo, alle 7, si presentò con la vernice e i pennelli, era solo, questo ultimi lavori li avremmo fatti io e lui.
- ora tu tinteggi le pareti mentre ti dico cosa fare! Chiaro?
- ma non lo fai tu? Io non lo so fare, non l'ho mai fatto!!!
- tranquillo, farai tante cose che non hai mai fatto...
Intendeva che nella vita imparerò a fare tante cose? Boh era sempre stato enigmatico...
Chiuse porte e finestre, accese l'aria condizionata e ...
- spogliati altrimenti ti sporchi di vernice.
Si era messo sul divano, a dare ordini, io eseguivo.
Rimasi in mutande, stesi i cartoni a terra per evitare di sporcare il pavimento, aprii il secchio e intinsi il pennello, seguendo le indicazioni.
Iniziai a dare le prime pennellate quando iniziò a gridare:
- noooo così fai un cazzo di casino, idiota!
Si alzò di scatto, come un toro mi fu addosso, mi strappò il pennello di mano e mi fece vedere dando un paio di energiche pennellate.
Quei modi bruschi mi infastidito o non poco:
- ora ho capito, ma stai calmo!!!
Risposi scocciato.
Quella mia risposta innesco una reazione ancora più violenta.
Mi prese per il collo e mi urlò in faccia:
- senti stronzo di merda, sto risolvendo i tuoi casini, devi portare rispetto e fare quello che ti dico, chiaro?????
- si si si, ma calmo!
- calmo un cazzoooooooo
Mi rifilò un ceffone, neppure mio padre aveva mai osato tanto, ero sgomento.
Quell'uomo era tre volte me, di reagire non se ne parlava proprio, mi sentivo di merda, che cazzo stava succedendo... Avevo iniziato ad avere paura.
Iniziai a pitturare senza neppure fiatare, mi diede un'altro paio di indicazioni con quei suoi modi bruschi, non replicai più.
La sera stessa la situazione sembrava essere quasi completamente ripristinata, la casa era tornata perfetta.
- vatti a fare la doccia che dobbiamo fare i conti. Ti aspetto, muoviti.
Obbedì.
Tornai in sala con un paio di pantaloncini, aro passato dalla camera a prendere i soldi.
- questi sono i 1000 euro concordati.
- concordati una sega!
- mah... Ti avevo detto che....
- ora mi prendo quello che mi spetta!
- che significa, avevamo concordato...
Un ceffone mi fece fischiare un orecchio.
Tornai ad essere quasi catatonico, nel mentre lui si calò i pantaloni e mutande.
- succhiami il cazzo!!
Rimasi in piedi, fermo, scioccato, guardavo il cazzo di quell'uomo, era la prima volta che mi trovavo in una situazione del genere, avevo visto altri uomini nudi in palestra o in piscina, ma nessuno mi aveva chiesto di succhiare, soprattutto un coso del genere!
- sei sordo o stupido???? Muoviti!!!!
Alzò la mano per picchiarmi di nuovo, mi misi istintivamente in ginocchio.
Mi avvicinai e iniziai a sentire l'odore pungente di sudore e piscio, benché non lo avessi neppure sfiorato, il cazzo iniziò ad essere turgido. Avevo le lacrime agli occhi, sussurrai un flebile "ti prego no", mi prese la testa e mi infilò il cazzo in bocca.
- se sento i denti ti spacco la faccia stronzo!
Il cazzo aumentava di dimensioni, avevo la bocca piena, le lacrime rigavano la mia faccia, il naso mi gocciolava e sbavavo, mentre lui mi scopava la bocca senza nessun rispetto.
Sembrava durasse per sempre, poi mi portò in camera, mi spingeva e strattonava, mi fece sdraiare sul letto a pancia in su, la testa fuori dal bordo e mi scopò la bocca, la penetrazione era più profonda, avevo i conati, la saliva mi scendeva su tutto il viso, mentre le sue enormi palle mi sbattevano in faccia.
Mi fece prendere fiato e ne approfittai per supplicarlo di smettere, "non me posso più, ti prego".
- andiamo in bagno, lavati la faccia che fai schifo!!!
Mentre mi lavavo la faccia mi abbassò i pantaloncini, rimasi nudo, trasalii al pensiero che mi penetrasse, ero vergine e avrei voluto rimanerci.
Avevo il sapone negli occhi e cercavo di toglierlo il più rapidamente possibile, anche lui prese il sapone liquido e, senza tante storie, mi infilò un dito in culo.
Urlai da dolore.
- stai zitto stronzo!
Mi diede uno scapaccione da dietro.
Gli occhi mi bruciavano, il culo mi dava delle fitte.
Mi scopava il culo con le dita.
- sei stretto, questo vale più di 1000 euro!!! Ahahhahahah
Ero in lacrime, singhiozzavo rumorosamente.
- bravo mi eccita sentirti così!!!
- sei un sadico di merda!!!
- Ahhh sì?????
Appoggiò il cazzo al culo, un colpo secco, avevo perso la verginità, cercai di scalciare, di bloccarlo con le mani, ma un cazzotto su un fianco mi fece mancare il fiato, mi arresi al dolore e a lui.
Mi scopò a pecora sul lavandino del bagno, ad un certo punto, quando il dolore sembrava essere sopportabile, alzai la testa e, guardando nello specchio, vidi il suo volto, un sorriso tagliente, gli occhi facevano paura. Un vecchio mi stava scopando il culo, per un attimo qualcosa cambiò nella mia mente, ne fui quasi eccitato.
Iniziai a emettere qualche gemito, mi sentivo pieno e ne godevo.
Il vecchio bastardo se ne accorse, iniziò a sfilare il cazzo e rimetterlo dentro ad intervallo regolari, come a interrompere il mio piacere e prolungare la mia agonia.
Quando chiesi, per favore, che finisse, la monta divenne forte, profonda, veloce. Venne copiosamente dentro di me!
- buttati sotto la doccia che fai schifo!
Lo feci, aprì l'acqua, era gelida, trasalii, poi piano piano divenne tiepida, lui era dentro con me, mi insaponava ovunque. Tenevo le braccia conserte al petto, ero scioccato.
Iniziò ad insaponarmi il culo e i genitali, il mio cazzo per assurdo rispose.
Mi stringeva a se con un braccio, mentre con la mano libera iniziò a masturbarmi.
La mano insaponata scorreva lenta sulla mia asta. Il calore del suo corpo era piacevole, la sua stazza adesso sembrava rassicurarmi, mi appoggiavo a lui, girai la testa quasi a cercare la sua bocca. Di tutta risposta mi sputò in faccia e mi appellò con "piccolo stronzo" dopo quelle parole venni, schizzai come mai avevo fatto prima, l'acqua si portava sia il mio seme, ma non la mia umiliazione.
Se ne andò, rimasi solo, la casa era sistemata, ma io ero rotto dentro e in culo. Mi rannicchiai sul letto, rimasi lì per ore.
Mi ripresi, dovevo restare in quella casa per altri due giorni, il mio ritorno anticipato avrebbe significato mille domande da parte dei miei, non lo potevo sopportare.
Quei giorni sarebbero serviti per cercare di ritrovare un equilibrio psicofisico.
Andai in spiaggia, presi un po' di sole, da solo avevo tutto il tempo di riflettere, di ripensare a quello che era accaduto, mi scoprii eccitato a tratti.
Non avevo mai pensato agli uomini a livello sessuale, ma forse quello che mi eccitava era il modo rude, l'essere stato preso con la forza. Quella situazione stava portando alla luce dei lati oscuri della mia giovane personalità.
Tornai a casa in bicicletta, il sellino mi faceva male, il mio culo era ancora dolorante, lo stesso fastidio mi eccitò, pedalavo, il costume largo mi segava, allungai il giro per continuare a darmi piacere.
Mi trovai in giardino Enzo.
- i tuoi mi hanno chiamato!
mi si gelò il sangue...
- mi hanno chiesto di passare per vedere se la casa era ok e se stavi bene.... Cosa devo dire? Devo richiamare tuo padre a minuti.
Scesi dalla bici ed entrai dal cancello del giardino.
Non dissi nulla, aprii la porta con le chiavi ed entrai, lo feci entrare.
- come vedi la casa è perfetta, io sto bene.
Digli questo!
- glielo potrei dire mentre mi succhi il cazzo, altrimenti potrebbe tornarmi in mente la festa del cazzo che hai fatto e come hai ridotto la casa.
- sei un figlio di puttana!
- ti sei appena guadagnato una bella punizione.
Mi spintonò, inciampai sul divano e finii con il culo per terra.
Mentre era a terra compose il numero.
- Pronto, ciao, si sono qui adesso...
Nel frattempo si stava togliendo i pantaloni, era a cazzo di fuori, prima che aggiungesse altro mi ci tuffai, lo tenevo in bocca, muovevo la lingua, stava gradendo.
- qui sembra tutto apposto, Aspetta che faccio un giro....
Mi prese la testa e il cazzo mi arrivò in gola, cercavo di non fare rumore, ma stavo soffocando.
- si si tutto tranquillo, è un bravo ragazzo!
gli dirò di chiamarvi, ma sapete come sono i giovani quando si divertono.... Hahahaha
Ahhhh una cosa , ho sentito che l'autoclave fa un brutto rumore, avrei bisogno di ordinare dei pezzi di ricambio.
Non capivo cosa avesse in mente, mentre succhiavo stavo ascoltando, ma non c'era nessun problema all'autoclave.
- avrei bisogno di far arrivare i ricambi direttamente qui a casa, se il ragazzo potesse trattenersi qualche giorno per aspettare l'arrivo sarebbe fantastico, perché io ho bisogno di andarmene per qualche giorno di vacanza.
Ah bene allora dopo chiamalo e fammi sapere.
buona giornata, no no grazie a voi!
- Hai sentito pezzo di merda? Rimarrai qualche altro giorno e darai la tua disponibilità. Chiaro????
Mi aveva tolto il cazzo di bocca e mi stava facendo leccare le palle.
Il mio telefono squillò.
Prima di rispondere mi fece mettere nudo, lui si sedette sul divano, io in piedi davanti a lui, teneva le mie palle in mano.
- rispondi e fai il bravo altrimenti ti stritolo i coglioni chiaro?
Risposi:
-hey Pa, si tutto bene, ...
- si ho sentito il rumore, ma non pensavo fosse grave....
- non c'è problema resterò... I miei amici tornaranno prima ma per un paio di giorni non c'è problema. Saluta mamma! Ciao
Mi stava tenendo per le palle, nel frattempo si era sputato sulla mano e giocava con la mia cappella.
- sei stato bravo. Ora facciamo un gioco.
- ti prego basta lasciami stare!
- Certo che ti lascio stare....
Rise ironico.
Mi fece sdraiare a terra, si posizionò con il culo sulla mia faccia.
- leccami il buco del culo, perché al massimo nella vita potrai fare il leccaculo, stronzo!
Tergiversai, non lo feci, mi faceva schifo leccare quel culo peloso e sudato.
Visto il mio temporeggiare, mi diede uno schiaffo sulle palle, urlai dal dolore, ma abbasso il culo e il mio urlo fu soffocato.
Tirai fuori la lingua e iniziai a leccare.
Mentre lo facevo mi insultava in tutti modi possibili.
Poi afferrò le gambe e mise le ginocchia sotto le sue ascelle, il mio culo era a sua disposizione.
- non smettere di leccare chiaro????
Mi sputò in culo e iniziò a penetrarmi con le dita.
Il dolore della scopata del giorno prima non si era del tutto placato e adesso nuovamente mi stava torturando il buchetto.
Mi lamentavo, per quello che potevo, ma non desisteva, anzi, mi penetrò con un secondo dito, movimenti rotatori delle dita, mi stimolavano la prostata, iniziai ad avere un accenno di erezione.
- vedi che ti piace piccolo stronzo, ti si sta rizzando, ringraziami, pezzo di merda, ringraziamiii!!!
Alzò il bacino, avevo la faccia libera, potevo respirare bene adesso, lo ringraziai... Poi mi resi conto, lo avevo fatto davvero, mi stavo facendo plasmare da quell' aguzzino, rimasi stupido di me stesso.
Si mise sul divano, nudo, mi fece sdraiare con l'addome sulle sue coscie, poi mi disse che avrei dovuto ringraziare per ogni schiaffo sulle natiche che ricevevo.
Iniziò a sculacciarmi dicendomi che ero uno stronzo viziato di merda, ogni sberla ringraziavo dicendo "grazie signore" come mi aveva chiesto.
Avevo il culo rosso, ogni schiaffo era come una bruciatura , stavo impazzendo, poi, urlai un " Basta signore, ti prego".
Smise, mi voltò su un fianco e iniziò a masturbarmi sputandomi sul cazzo, ero in balia di quell'uomo, eccitato dall'idea che potesse fare di me quello che voleva, venni e raccolse il mio sperma sul palmo della sua mano.
Non avevo neppure finito di godere che con una spinta mi fece rotolare per terra, si portò la mano piena di sperma al suo cazzo eretto e lo fece colare sopra alla fava.
- ripuliscilo con la bocca! Stronzetto.
Mi misi in ginocchio e lo feci, avevo già assaggiato il mio sperma in passato, ma non certo sul cazzo di un'altro uomo.
Iniziò a tenermi ferma la testa, mi scopava la bocca senza un briciolo di pietà, stavo per vomitare per i conati quando venne.
Mi fece restare con il cazzo in bocca fino a a quando non riuscii a deglutire tutto.
- vatti a lavare, fai schifo!
Memore del giorno prima , mi lavai velocemente la faccia, avevo paura che volesse scoparmi il culo ancora.
Quando uscii dal bagno ero solo.
Chiusi a chiave la porta.
Mi addormentai distrutto, con la faccia rifatta dalle lacrime, avevo ancora il culo rovente per la sculacciata.
Durante la notte sentii dei rumori in giardino, mi svegliai, ero terrorizzato, poi la chiave nella serratura, per un attimo pensavo potessero essere i miei, ma ... Anche Enzo aveva le chiavi.
Era lui.
- pezzo di merda???? Dove sei?????
- cosa ci fai qui in piena notte???
- sono venuto a scoparti!!!! Sei pronto???
- no Enzo ti prego ho ancora dolore per prima!
- sei un piccolo ingrato, dammi il culo e stai zitto.
Si avvicinò e sentii un odore di alcool, era pure ubriaco, o comunque aveva bevuto. La cosa mi mise ancora di più in allarme.
Mentre cercavo di spiegare che avevo il culo rotto e mi faceva male, lui mi prese di forza e mi portò in camera, mi butto sul letto e si spogliò.
Aveva il cazzo ritto.
- ho pure preso un po' di Viagra ahahahhaha ora sono cazzi tuoi!!!!!
- ti prego vattene, non posso davvero!!!
- mi eccita quando mi supplichi!!! Continua a farlo, piagnucola per me!!!!
Mi ammutolii.
- che fai stai zitto stronzo?
Mi assestò uno schiaffo forte.
- bastaaaa ti prego ti prego...
Un' altro ceffone!
Mi fece succhiare il cazzo, poi mi fece mettere in ginocchio sul letto.
Prese le cinture degli accappatoi e mi legò caviglia e polso sinistro e caviglia e polso destro.
Si sdraiò sul letto, mi mise sopra il di lui, posizionò il suo cazzo sul buco del mio culo, poi...
- adesso ti impali da solo!
- no mi fa male sei troppo grosso!!!
Prese i miei capezzoli e le strizzò fortissimo.
Urlai!
- impalati e smetto, altrimenti te li stacco.
Iniziai a fare pressione, abbassai il bacino, continuò a strizzare fino a quando non sentii che fu tutto dentro di me.
Quando mi lasciò i capezzoli sentii sollievo, benché avessi il suo cazzo dentro!
- ora scopati da solo!
Iniziai a muovermi e lui mi toccava il cazzo.
Ad un centro punto mi tirò a se, il mio petto era contro il suo, iniziò a scoparmi fortissimo.
Il mio cazzo strofinava sul suo addome, il piacere stava prendendo il sopravvento, iniziai a gemere emettendo versi striduli, facevo fatica a riconoscermi.
Sembrava non finire mai!
Venni sulla sua pancia, se ne accorse!
- godi puttanella è???? Ti faccio vede ancora è ancora .... Ti distruggo.
Mi disarcionò, mi mise a pecora, avevo ancora i polsi legati alle caviglie.
Lui era in piedi sul letto, io a pecora con la faccia sulle lenzuola e il culo in alto.
Mi impalava profondamente.
Sarà stato l'effetto del Viagra ma il suo cazzo sembrava ancora più grosso, il mio culo era completamente aperto, il dolore in lontano ricordo. Sbavavo e ansimavo, mi mise un piede in faccia, mi schiacciava e godevo anche di quello.
Dopo un bella cavalcata, ancora non sazio, mi mise su un fianco, era dietro di me e mi penetrò ancora, tornò a masturbarmi e dopo poco venni di nuovo. I miei orgasmi venivano usati come lubrificante, usciva da me, si spalmava il mio sperma sul cazzo e mi impalava nuovamente.
Avevo perso consistenza, il mio corpo era come un mucchio di stracci devoti al suo e al mio piacere.
Non venne, rimase con il cazzo duro tutto il resto della notte e ci addormentammo mentre ancora era dentro.
Il mattino presto mi svegliai, mentre lui dormiva, iniziai a muovermi ancora sul suo bastone, bastò poco, venne in me durante il sonno.
Mi addormentai di nuovo e al risveglio ero solo.
Presi il Cell e vidi un suo messaggio.
"NEL POMERIGGIO PASSO CON UN AMICO! CERCA DI NON ESSERE ACCONDISCENDENTE!!!!"
mi masturbai al solo pensiero!
Avremmo passato una settimana da soli, i miei non sarebbero potuti andarci fino alla seconda quindicina di agosto.
I miei erano genitori vecchio stampo, molto molto severi e rigidi, questa possibilità di andare solo al mare era una speranza che avevo, ma non pensavo che avrebbero accettato.
Il primo di luglio partimmo in cinque, mi sentivo da dio, avremmo fatto festa tutte le sere!
Il pomeriggio dopo il nostro arrivo decidemmo di andare a fare la spesa.... Praticamente comprammo super alcolici e patatine, birre e merendine.
La sera musica a palla e alcool.
Neppure le 10 ed eravamo già ubriachi, la musica attirava gente, il cancello del giardino era aperto e non so neppure come sia stato possibile, ma la festicciola di cinque amici divenne una bolgia di gente.
La mattina dopo ci svegliammo, i postumi erano pesantissimi, ma da subito notai che la casa era distrutta!
C'era vomito a terra, i bagni erano ricoperti di vomito e feci, urina ovunque, i muri avevano segni di vari colori, vetri rotti ovunque, i cassetti della cucina buttati a terra... Avevo qualche ricordo vago, ma adesso, da quasi sobrio, la situazione era veramente drammatica.
Girai per tutta la casa, non sapevo cosa fare, da dove partire, mi si chiuse lo stomaco al pensiero che i miei si renderessero conto di quello che era successo, vomitai!
Ci fu una violenta lite con i miei amici e alla fine la massima fu: casa tua cazzi tuoi.
Se ne andarono.
Rimasi solo in quel casino, ero incazzatissimo, con loro e con me stesso, piano piano iniziai a pulire, ma dopo poco mi resi conto che non sarei mai riuscito a ripristinare lo stato iniziale.
Ero disperato.
I miei mi avrebbero devastato dai cazziatoni e avrei perso la loro fiducia, la cosa era grossa e preoccupante, le ripercussioni difficilmente immaginabili.
Ad un certo punto, preso dallo sconforto, mi venne in mente di chiamare Enzo.
Enzo è la persona che da anni si prende cura della casa e del giardino durante l'inverno o, comunque, quando la casa non era utilizzata.
Enzo mi aveva sempre messo paura, un uomo austero, burbero, molto silenzioso, sui sessanta ma con un fisico tonico, forte, tipico di chi fa lavori manuali.
-ma che cazzo avete combinato qui???
- Enzo ti prego aiutami, ma non dirlo ai miei!
Lo supplicavo di continuo mentre giravano insieme la casa per fargli vedere le condizioni in cui era.
- sei un piccolo testa di cazzo, viziato di merda e questi sono i risultati!!!
Mi insultava di continuo, non potevo dire nulla, stavo zitto, continuando a supplicarlo.
- e poi... Se sistemo sto casino... Chi paga???
- io, ti pago io, non ti preoccupare!!!
- Ahhh sì??? E quanto hai???
Avevo i soldi per la vacanza circa 500 euro, qualcosa che mi avevano dato per i risultati della maturità... Arrivavo a circa 1000 euro.
- ho circa 1000 euro...
- io ti aiuto e non dico nulla ai tuoi... Poi in qualche modo faremo! Chiaro?
- si si si... Tutto quello che vuoi!!!! Grazieeee
- Aspetta a ringraziarmi stronzetto.
Enzo chiamò due persone che solitamente lo aiutavano nei suoi lavori e si misero all'opera.
Rilassato da come si mettevano le cose, mi misi a scambiare qualche messaggio con la mia ragazza, rassicurandola che le ero fedele e che l'amavo, saremmo stati per sempre insieme, ovvero tutte quelle stronzate tipiche di quell'età.
Enzo mi vide con il cellulare in mano, seduto sulla sdraio, si avvicinò, mi strappo il telefono dalle mani e se lo lanciò sull'erba.
- non hai capito un cazzo, muoviti, vieni a lavorare!
- Ok, scusa!
Arrivati a sera, la casa era quasi decente, ci sarebbe stato bisogno di tinteggiare un paio di pareti e sistemare alcuni cassetti della cucina, avevo avuto la fortuna di trovare dei bicchieri uguali a quelli che erano stati distrutti... Insomma, tutto sembrava andare per la meglio.
La mattina dopo Enzo, alle 7, si presentò con la vernice e i pennelli, era solo, questo ultimi lavori li avremmo fatti io e lui.
- ora tu tinteggi le pareti mentre ti dico cosa fare! Chiaro?
- ma non lo fai tu? Io non lo so fare, non l'ho mai fatto!!!
- tranquillo, farai tante cose che non hai mai fatto...
Intendeva che nella vita imparerò a fare tante cose? Boh era sempre stato enigmatico...
Chiuse porte e finestre, accese l'aria condizionata e ...
- spogliati altrimenti ti sporchi di vernice.
Si era messo sul divano, a dare ordini, io eseguivo.
Rimasi in mutande, stesi i cartoni a terra per evitare di sporcare il pavimento, aprii il secchio e intinsi il pennello, seguendo le indicazioni.
Iniziai a dare le prime pennellate quando iniziò a gridare:
- noooo così fai un cazzo di casino, idiota!
Si alzò di scatto, come un toro mi fu addosso, mi strappò il pennello di mano e mi fece vedere dando un paio di energiche pennellate.
Quei modi bruschi mi infastidito o non poco:
- ora ho capito, ma stai calmo!!!
Risposi scocciato.
Quella mia risposta innesco una reazione ancora più violenta.
Mi prese per il collo e mi urlò in faccia:
- senti stronzo di merda, sto risolvendo i tuoi casini, devi portare rispetto e fare quello che ti dico, chiaro?????
- si si si, ma calmo!
- calmo un cazzoooooooo
Mi rifilò un ceffone, neppure mio padre aveva mai osato tanto, ero sgomento.
Quell'uomo era tre volte me, di reagire non se ne parlava proprio, mi sentivo di merda, che cazzo stava succedendo... Avevo iniziato ad avere paura.
Iniziai a pitturare senza neppure fiatare, mi diede un'altro paio di indicazioni con quei suoi modi bruschi, non replicai più.
La sera stessa la situazione sembrava essere quasi completamente ripristinata, la casa era tornata perfetta.
- vatti a fare la doccia che dobbiamo fare i conti. Ti aspetto, muoviti.
Obbedì.
Tornai in sala con un paio di pantaloncini, aro passato dalla camera a prendere i soldi.
- questi sono i 1000 euro concordati.
- concordati una sega!
- mah... Ti avevo detto che....
- ora mi prendo quello che mi spetta!
- che significa, avevamo concordato...
Un ceffone mi fece fischiare un orecchio.
Tornai ad essere quasi catatonico, nel mentre lui si calò i pantaloni e mutande.
- succhiami il cazzo!!
Rimasi in piedi, fermo, scioccato, guardavo il cazzo di quell'uomo, era la prima volta che mi trovavo in una situazione del genere, avevo visto altri uomini nudi in palestra o in piscina, ma nessuno mi aveva chiesto di succhiare, soprattutto un coso del genere!
- sei sordo o stupido???? Muoviti!!!!
Alzò la mano per picchiarmi di nuovo, mi misi istintivamente in ginocchio.
Mi avvicinai e iniziai a sentire l'odore pungente di sudore e piscio, benché non lo avessi neppure sfiorato, il cazzo iniziò ad essere turgido. Avevo le lacrime agli occhi, sussurrai un flebile "ti prego no", mi prese la testa e mi infilò il cazzo in bocca.
- se sento i denti ti spacco la faccia stronzo!
Il cazzo aumentava di dimensioni, avevo la bocca piena, le lacrime rigavano la mia faccia, il naso mi gocciolava e sbavavo, mentre lui mi scopava la bocca senza nessun rispetto.
Sembrava durasse per sempre, poi mi portò in camera, mi spingeva e strattonava, mi fece sdraiare sul letto a pancia in su, la testa fuori dal bordo e mi scopò la bocca, la penetrazione era più profonda, avevo i conati, la saliva mi scendeva su tutto il viso, mentre le sue enormi palle mi sbattevano in faccia.
Mi fece prendere fiato e ne approfittai per supplicarlo di smettere, "non me posso più, ti prego".
- andiamo in bagno, lavati la faccia che fai schifo!!!
Mentre mi lavavo la faccia mi abbassò i pantaloncini, rimasi nudo, trasalii al pensiero che mi penetrasse, ero vergine e avrei voluto rimanerci.
Avevo il sapone negli occhi e cercavo di toglierlo il più rapidamente possibile, anche lui prese il sapone liquido e, senza tante storie, mi infilò un dito in culo.
Urlai da dolore.
- stai zitto stronzo!
Mi diede uno scapaccione da dietro.
Gli occhi mi bruciavano, il culo mi dava delle fitte.
Mi scopava il culo con le dita.
- sei stretto, questo vale più di 1000 euro!!! Ahahhahahah
Ero in lacrime, singhiozzavo rumorosamente.
- bravo mi eccita sentirti così!!!
- sei un sadico di merda!!!
- Ahhh sì?????
Appoggiò il cazzo al culo, un colpo secco, avevo perso la verginità, cercai di scalciare, di bloccarlo con le mani, ma un cazzotto su un fianco mi fece mancare il fiato, mi arresi al dolore e a lui.
Mi scopò a pecora sul lavandino del bagno, ad un certo punto, quando il dolore sembrava essere sopportabile, alzai la testa e, guardando nello specchio, vidi il suo volto, un sorriso tagliente, gli occhi facevano paura. Un vecchio mi stava scopando il culo, per un attimo qualcosa cambiò nella mia mente, ne fui quasi eccitato.
Iniziai a emettere qualche gemito, mi sentivo pieno e ne godevo.
Il vecchio bastardo se ne accorse, iniziò a sfilare il cazzo e rimetterlo dentro ad intervallo regolari, come a interrompere il mio piacere e prolungare la mia agonia.
Quando chiesi, per favore, che finisse, la monta divenne forte, profonda, veloce. Venne copiosamente dentro di me!
- buttati sotto la doccia che fai schifo!
Lo feci, aprì l'acqua, era gelida, trasalii, poi piano piano divenne tiepida, lui era dentro con me, mi insaponava ovunque. Tenevo le braccia conserte al petto, ero scioccato.
Iniziò ad insaponarmi il culo e i genitali, il mio cazzo per assurdo rispose.
Mi stringeva a se con un braccio, mentre con la mano libera iniziò a masturbarmi.
La mano insaponata scorreva lenta sulla mia asta. Il calore del suo corpo era piacevole, la sua stazza adesso sembrava rassicurarmi, mi appoggiavo a lui, girai la testa quasi a cercare la sua bocca. Di tutta risposta mi sputò in faccia e mi appellò con "piccolo stronzo" dopo quelle parole venni, schizzai come mai avevo fatto prima, l'acqua si portava sia il mio seme, ma non la mia umiliazione.
Se ne andò, rimasi solo, la casa era sistemata, ma io ero rotto dentro e in culo. Mi rannicchiai sul letto, rimasi lì per ore.
Mi ripresi, dovevo restare in quella casa per altri due giorni, il mio ritorno anticipato avrebbe significato mille domande da parte dei miei, non lo potevo sopportare.
Quei giorni sarebbero serviti per cercare di ritrovare un equilibrio psicofisico.
Andai in spiaggia, presi un po' di sole, da solo avevo tutto il tempo di riflettere, di ripensare a quello che era accaduto, mi scoprii eccitato a tratti.
Non avevo mai pensato agli uomini a livello sessuale, ma forse quello che mi eccitava era il modo rude, l'essere stato preso con la forza. Quella situazione stava portando alla luce dei lati oscuri della mia giovane personalità.
Tornai a casa in bicicletta, il sellino mi faceva male, il mio culo era ancora dolorante, lo stesso fastidio mi eccitò, pedalavo, il costume largo mi segava, allungai il giro per continuare a darmi piacere.
Mi trovai in giardino Enzo.
- i tuoi mi hanno chiamato!
mi si gelò il sangue...
- mi hanno chiesto di passare per vedere se la casa era ok e se stavi bene.... Cosa devo dire? Devo richiamare tuo padre a minuti.
Scesi dalla bici ed entrai dal cancello del giardino.
Non dissi nulla, aprii la porta con le chiavi ed entrai, lo feci entrare.
- come vedi la casa è perfetta, io sto bene.
Digli questo!
- glielo potrei dire mentre mi succhi il cazzo, altrimenti potrebbe tornarmi in mente la festa del cazzo che hai fatto e come hai ridotto la casa.
- sei un figlio di puttana!
- ti sei appena guadagnato una bella punizione.
Mi spintonò, inciampai sul divano e finii con il culo per terra.
Mentre era a terra compose il numero.
- Pronto, ciao, si sono qui adesso...
Nel frattempo si stava togliendo i pantaloni, era a cazzo di fuori, prima che aggiungesse altro mi ci tuffai, lo tenevo in bocca, muovevo la lingua, stava gradendo.
- qui sembra tutto apposto, Aspetta che faccio un giro....
Mi prese la testa e il cazzo mi arrivò in gola, cercavo di non fare rumore, ma stavo soffocando.
- si si tutto tranquillo, è un bravo ragazzo!
gli dirò di chiamarvi, ma sapete come sono i giovani quando si divertono.... Hahahaha
Ahhhh una cosa , ho sentito che l'autoclave fa un brutto rumore, avrei bisogno di ordinare dei pezzi di ricambio.
Non capivo cosa avesse in mente, mentre succhiavo stavo ascoltando, ma non c'era nessun problema all'autoclave.
- avrei bisogno di far arrivare i ricambi direttamente qui a casa, se il ragazzo potesse trattenersi qualche giorno per aspettare l'arrivo sarebbe fantastico, perché io ho bisogno di andarmene per qualche giorno di vacanza.
Ah bene allora dopo chiamalo e fammi sapere.
buona giornata, no no grazie a voi!
- Hai sentito pezzo di merda? Rimarrai qualche altro giorno e darai la tua disponibilità. Chiaro????
Mi aveva tolto il cazzo di bocca e mi stava facendo leccare le palle.
Il mio telefono squillò.
Prima di rispondere mi fece mettere nudo, lui si sedette sul divano, io in piedi davanti a lui, teneva le mie palle in mano.
- rispondi e fai il bravo altrimenti ti stritolo i coglioni chiaro?
Risposi:
-hey Pa, si tutto bene, ...
- si ho sentito il rumore, ma non pensavo fosse grave....
- non c'è problema resterò... I miei amici tornaranno prima ma per un paio di giorni non c'è problema. Saluta mamma! Ciao
Mi stava tenendo per le palle, nel frattempo si era sputato sulla mano e giocava con la mia cappella.
- sei stato bravo. Ora facciamo un gioco.
- ti prego basta lasciami stare!
- Certo che ti lascio stare....
Rise ironico.
Mi fece sdraiare a terra, si posizionò con il culo sulla mia faccia.
- leccami il buco del culo, perché al massimo nella vita potrai fare il leccaculo, stronzo!
Tergiversai, non lo feci, mi faceva schifo leccare quel culo peloso e sudato.
Visto il mio temporeggiare, mi diede uno schiaffo sulle palle, urlai dal dolore, ma abbasso il culo e il mio urlo fu soffocato.
Tirai fuori la lingua e iniziai a leccare.
Mentre lo facevo mi insultava in tutti modi possibili.
Poi afferrò le gambe e mise le ginocchia sotto le sue ascelle, il mio culo era a sua disposizione.
- non smettere di leccare chiaro????
Mi sputò in culo e iniziò a penetrarmi con le dita.
Il dolore della scopata del giorno prima non si era del tutto placato e adesso nuovamente mi stava torturando il buchetto.
Mi lamentavo, per quello che potevo, ma non desisteva, anzi, mi penetrò con un secondo dito, movimenti rotatori delle dita, mi stimolavano la prostata, iniziai ad avere un accenno di erezione.
- vedi che ti piace piccolo stronzo, ti si sta rizzando, ringraziami, pezzo di merda, ringraziamiii!!!
Alzò il bacino, avevo la faccia libera, potevo respirare bene adesso, lo ringraziai... Poi mi resi conto, lo avevo fatto davvero, mi stavo facendo plasmare da quell' aguzzino, rimasi stupido di me stesso.
Si mise sul divano, nudo, mi fece sdraiare con l'addome sulle sue coscie, poi mi disse che avrei dovuto ringraziare per ogni schiaffo sulle natiche che ricevevo.
Iniziò a sculacciarmi dicendomi che ero uno stronzo viziato di merda, ogni sberla ringraziavo dicendo "grazie signore" come mi aveva chiesto.
Avevo il culo rosso, ogni schiaffo era come una bruciatura , stavo impazzendo, poi, urlai un " Basta signore, ti prego".
Smise, mi voltò su un fianco e iniziò a masturbarmi sputandomi sul cazzo, ero in balia di quell'uomo, eccitato dall'idea che potesse fare di me quello che voleva, venni e raccolse il mio sperma sul palmo della sua mano.
Non avevo neppure finito di godere che con una spinta mi fece rotolare per terra, si portò la mano piena di sperma al suo cazzo eretto e lo fece colare sopra alla fava.
- ripuliscilo con la bocca! Stronzetto.
Mi misi in ginocchio e lo feci, avevo già assaggiato il mio sperma in passato, ma non certo sul cazzo di un'altro uomo.
Iniziò a tenermi ferma la testa, mi scopava la bocca senza un briciolo di pietà, stavo per vomitare per i conati quando venne.
Mi fece restare con il cazzo in bocca fino a a quando non riuscii a deglutire tutto.
- vatti a lavare, fai schifo!
Memore del giorno prima , mi lavai velocemente la faccia, avevo paura che volesse scoparmi il culo ancora.
Quando uscii dal bagno ero solo.
Chiusi a chiave la porta.
Mi addormentai distrutto, con la faccia rifatta dalle lacrime, avevo ancora il culo rovente per la sculacciata.
Durante la notte sentii dei rumori in giardino, mi svegliai, ero terrorizzato, poi la chiave nella serratura, per un attimo pensavo potessero essere i miei, ma ... Anche Enzo aveva le chiavi.
Era lui.
- pezzo di merda???? Dove sei?????
- cosa ci fai qui in piena notte???
- sono venuto a scoparti!!!! Sei pronto???
- no Enzo ti prego ho ancora dolore per prima!
- sei un piccolo ingrato, dammi il culo e stai zitto.
Si avvicinò e sentii un odore di alcool, era pure ubriaco, o comunque aveva bevuto. La cosa mi mise ancora di più in allarme.
Mentre cercavo di spiegare che avevo il culo rotto e mi faceva male, lui mi prese di forza e mi portò in camera, mi butto sul letto e si spogliò.
Aveva il cazzo ritto.
- ho pure preso un po' di Viagra ahahahhaha ora sono cazzi tuoi!!!!!
- ti prego vattene, non posso davvero!!!
- mi eccita quando mi supplichi!!! Continua a farlo, piagnucola per me!!!!
Mi ammutolii.
- che fai stai zitto stronzo?
Mi assestò uno schiaffo forte.
- bastaaaa ti prego ti prego...
Un' altro ceffone!
Mi fece succhiare il cazzo, poi mi fece mettere in ginocchio sul letto.
Prese le cinture degli accappatoi e mi legò caviglia e polso sinistro e caviglia e polso destro.
Si sdraiò sul letto, mi mise sopra il di lui, posizionò il suo cazzo sul buco del mio culo, poi...
- adesso ti impali da solo!
- no mi fa male sei troppo grosso!!!
Prese i miei capezzoli e le strizzò fortissimo.
Urlai!
- impalati e smetto, altrimenti te li stacco.
Iniziai a fare pressione, abbassai il bacino, continuò a strizzare fino a quando non sentii che fu tutto dentro di me.
Quando mi lasciò i capezzoli sentii sollievo, benché avessi il suo cazzo dentro!
- ora scopati da solo!
Iniziai a muovermi e lui mi toccava il cazzo.
Ad un centro punto mi tirò a se, il mio petto era contro il suo, iniziò a scoparmi fortissimo.
Il mio cazzo strofinava sul suo addome, il piacere stava prendendo il sopravvento, iniziai a gemere emettendo versi striduli, facevo fatica a riconoscermi.
Sembrava non finire mai!
Venni sulla sua pancia, se ne accorse!
- godi puttanella è???? Ti faccio vede ancora è ancora .... Ti distruggo.
Mi disarcionò, mi mise a pecora, avevo ancora i polsi legati alle caviglie.
Lui era in piedi sul letto, io a pecora con la faccia sulle lenzuola e il culo in alto.
Mi impalava profondamente.
Sarà stato l'effetto del Viagra ma il suo cazzo sembrava ancora più grosso, il mio culo era completamente aperto, il dolore in lontano ricordo. Sbavavo e ansimavo, mi mise un piede in faccia, mi schiacciava e godevo anche di quello.
Dopo un bella cavalcata, ancora non sazio, mi mise su un fianco, era dietro di me e mi penetrò ancora, tornò a masturbarmi e dopo poco venni di nuovo. I miei orgasmi venivano usati come lubrificante, usciva da me, si spalmava il mio sperma sul cazzo e mi impalava nuovamente.
Avevo perso consistenza, il mio corpo era come un mucchio di stracci devoti al suo e al mio piacere.
Non venne, rimase con il cazzo duro tutto il resto della notte e ci addormentammo mentre ancora era dentro.
Il mattino presto mi svegliai, mentre lui dormiva, iniziai a muovermi ancora sul suo bastone, bastò poco, venne in me durante il sonno.
Mi addormentai di nuovo e al risveglio ero solo.
Presi il Cell e vidi un suo messaggio.
"NEL POMERIGGIO PASSO CON UN AMICO! CERCA DI NON ESSERE ACCONDISCENDENTE!!!!"
mi masturbai al solo pensiero!
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