Per Bacco.... (Il Dio)

di
genere
gay

Giornata di lavoro finita, scappo a casa, pantaloncini e canotta e vado a correre.
Siamo al 21 di giugno, caldo, ma non troppo, vento perfetto, giornate lunghe e correre, al tramonto, è bellissimo!
Abito in campagna, c'è una strada sterrata che si sviluppa sulle colline circostanti, panorami da sogno.
A 45 anni andare a correre almeno un paio di volte alla settimana è fondamentale per mantenere la forma fisica.
Non sono sposato, non ho legami affettivi, scopo quando e quanto voglio, devoto alla figa.
Il fisico è uno strumento importante: per me stesso, ma anche per le mie soddisfazioni erotiche.
Sono sempre stato belloccio, bel fisico, bella faccia, bel cazzo... Forse la mia parte migliore. Non scherzo... È veramente perfetto, sui 21 cm, un bel diametro e con due palle sode a decorazione.
Detto questo... Vado a correre.
Cuffiette nelle orecchie, musica che mi carica, un po' di riscaldamento e parto.
Mentre corro mi guardo intorno, cazzo... Sto proprio in un angolo di paradiso... Godo dello sforzo fisico e della natura circostante.
È difficile incontrare qualcuno in quella strada, ma qualche volta capita, infatti, vedo una figura in lontananza, non gli do particolare peso, continuo sereno... Gli passo accanto, è un vecchietto dal fisico particolare muscoloso, vestito con stracci, forse un pellegrino, noto uno strano bastone su cui si appoggia... Sulla sommità sembra che ci sia un fallo... Che strano... Continuo per la mia.
Veloce cenno di saluto con la testa e continuo.
Dopo qualche minuto vedo un'altra figura simile in lontananza, dentro di me penso a quanto sia strano, solitamente non incontro nessuno... Mi avvicino sempre correndo, anche questa seconda figura cammina nella direzione opposta alla mia, più mi avvicino più noto la somiglianza con il primo. Passò accanto... Cazzo ma è lo stesso.... Mi sembra di essere stordito... Ma non è fisicamente possibile. Anche il secondo, anziano, fisico muscoloso, troppo per la sua età, stesso vestiti di stracci e solito bastone.
Continuo a correre, ma sta volta lui mi sorride... Un sorriso inquietante . Accelero un po'...
Continuo a pensare a questo strano accadimento, mi viene in mente il film Matrix, poi la musica nelle orecchie cambia e mi concentro sul nuovo ritmo.
Dopo qualche centinaio di metri stesso show, stesso vecchio, stesso bastone, stessi stracci... Forse non sto bene, forse sto sognando... Un colpo di calore? Sono veramente stranito, mi allontano guardandolo, mi fermo correndo sul posto e lo osservo mentre si allontana.
Poco distante c'è una fonte, decido di andare a bagnarmi un po'.
Mi addentro un po' nel boschetto, vicino alla strada, trovo la fonte, si mormora che sia lì da tempo antichissimi, metto la testa sotto la cascatella, ne bevo un po' e mi rimetto in piedi, facendo un po' di stretching.
Alzo la testa e .... Cazzo.... Me lo trovo davanti!
Tolgo le cuffiette e...
- Salve! Ma non ci siamo visti prima... Come fa ad essere qui...
- ragazzo mio ... Hai una bella immaginazione!
- immaginazione di cosa, ci siamo visti già tre volte... È come un film che si ripete.
- un film??? Che strano che sei...
- strano io??? Mi segui?
- no! Lo fanno le ninfe per me, mi hanno parlato tanto di te.
- le ninfe? ( Ok questo è matto come un cavallo)
- non ricordi i tuoi sogni?
Rimasi un attimo perplesso, poi ... Effettivamente qualche notte prima avevo fatto uno strano sogno, ero a fare il bagno in un laghetto, nudo, in un'atmosfera fiabesca, quando ad un tratto mi sento succhiare il cazzo da qualcosa sott'acqua, guardo in basso e vedo una bellissima ragazza. Mi lascio sedurre da lei, mentre questa, si lasciava penetrare, ne comparirono altre due identiche alla prima, feci l'amore con tutte e tre e tutte volevano il mio sperma. Mentre stavo venendo dentro ad una di loro mi sentì toccare il culo, mi giro ed era un satiro che cercava di penetrare me.
Mi svegliai con le mutande fradice, ero venuto nel sonno.

Ricordato il sogno, indietreggiai un attimo e chiesi:
- ma tu chi cazzo sei?
- un tempo mi chiamavano Bacco!
- Bacco??? Come il dio del vino?
- ero molto di più...
I suoi occhi cercarono i miei , sotto quelle palpebre pesanti vidi qualcosa di ardente, mi sentii come ubriaco, su di giri, ebro e felice, smaliziato, eccitato, senza freni inibitori.
Quel poco che indossavo mi dava fastidio, tolsi la maglia, pantaloncini e mutande. Rimasi nudo e mi buttai nella fonte ridendo come un cretino.
Si avvicinò e fui totalmente assorto dal suono della sua voce:
- le ninfe mi hanno parlato di te, si sono innamorate del tuo corpo, del tuo sesso, da anni non le sentivo così entusiaste, talmente tanto che hanno destato la mia curiosità e da quel che vedo .... Avevano ragione!
- senti vecchio... Tu sei strano e a me non piace ricevere complimenti dai vecchi come te!
Parlavo come se fossi ubriaco.
Non rispose, allungò il suo bastone verso di me, come a porgermelo per aiutarmi ad uscire dalla fonte.
Senza pensare, istintivamente, lo afferrai, ma non riuscivo più a lasciarlo.
Al tatto sembra pelle, non legno, la consistenza era quello di un arto, no.... Forse... Più quella di un pene turgido!
Mentre il bastone era nella mia mano iniziò a cambiare forma, si allungò, si arrotolò sul braccio, poi sul mio petto, poi ancora intorno alla vita, più il contatto aumentava più ero eccitato. Mi cinse i fianchi, le natiche poi scese sul pene, in mezzo alle gambe e si fermò poggiandosi delicatamente sul culo.
Avevo un livello di eccitazione mai provato in vita mia, sbavavo, avevo il respiro affannato.
Guardai il vecchio come per chiedere cosa stesse succedendo, i suoi occhi brillarono, ancora, come carboni ardenti, istintivamente inarcai la schiena per sentire meglio il bastone sul culo, quel debole movimento generò una reazione fulminia. Fui penetrato e venni schizzando su me stesso e sul bastone. Ero rimasto in piedi, il tutto durò pochi istanti, ma l'intensità fu abnorme.
Caddi a terra, cercando di riprendere fiato nel post orgasmo più sfiancante della mia vita.
Appena ebbi la possibilità mi guardai intorno, ero solo. Ero incredulo, basito.

Tornato a casa mi feci una doccia, mi buttai sul divano e mi passarono in mente tanti pensieri:
Stavo impazzendo?
Il mio inconscio mi faceva immaginare cose per dirmi qualcosa?
Era una maledizione di qualche amante tradita?
Ero gay e represso?
Ero completamente confuso, stordito, stranito, preoccupato.

Mi addormentai, sognai e mi svegliai nuovamente con le mutande piene di sborra, ma non riuscivo a ricordarmi nulla del sogno.

Il mattino successivo la mia mente cercava di convincermi che era tutto della mia immaginazione, ma sarebbe comunque meglio fare degli accertamenti, mi dissi.
Dopo qualche visita medica, rincuorato dai risultati, pensai che fosse stato tutto un sogno ad occhi aperti, che nulla fosse successo veramente.

Però ci pensavo, rivedevo il bastone, la sensazione di essere come catturato, costretto al piacere, guardato da quel Vicchio come fossi un attore porno, lì per soddisfare il suo voyeurismo. Sfruttato per piacere di un'altro uomo. Quella sensazione mi disgustava e eccitava al tempo stesso. Era difficile concentrarsi a lavoro... La mia mente era sempre lì e le ultime volte avevo notato che l'eccitazione era anche fisica. Il mio cazzo si inturgidiva. Preoccupato, chiamami un'amica e passammo la notte insieme! Scopammo divinamente, quando ci salutammo lei mi ringraziò:
- come sempre mi fai godere tantissimo! Grazie. Però, sta volta, per tutto il tempo... Ho come avuto la sensazione di essere osservata... Hai messo una telecamera nascosta??? ... Mi eccita molto questa cosa!!!

Non le avrei dato peso, se non fosse che la medesima sensazione l'avevo avuta pure io.

Andai a letto assolutamente soddisfatto della mia performance. Ero rassicurato.

Con passare del tempo tutto si normalizzò, tutto era come sempre era stato. La mia mente stava rimuovendo pian piano quegli strani accadimenti.

L'estate lasciò il posto all'autunno e poi fu inverno, la mia vita scorreva serena tra lavoro e figa, palestra e amici.
Passò un anno circa.
L'aria tornò a farsi calda, non ero più tornato a correre in campagna.
Ascoltando distrattamente la radio, notai che gli speaker parlavano del solstizio d'estate, dell'importanza che quella data aveva nell'antichità. Non ci avevo mai pensato, ma quello strano incontro con il vecchio era avvenuto proprio per il solstizio d'estate.

Oggi, 21 giugno dell'anno successivo al mio malcapitato incontro, i miei sensi erano allertati, se qualcosa fosse accaduto di nuovo, probabilmente sarebbe stato proprio in questa giornata, mi sorrisi ad esserne preoccupato e forse anche un po' speranzoso.

Non accadde nulla, fortunatamente , la giornata passò serenamente. Per non rischiare andai a letto presto.
Non riuscivo a prendere sonno, guardai il telefono era quasi mezzanotte, avevo caldo, tanto caldo, andai a lavarmi la faccia ma l'acqua non era abbastanza fredda, uscii in giardino per prendere aria.

Mentre respiravo a pieno polmoni l'aria fresca della notte, sentii una risata in lontananza. Aguzzai la vista sul campo coltivato a grano adiacente al mio giardino.
Una ragazza nuda rideva e ballava nel campo, mi avvicinai, senza uscire dalla proprietà, non era sola, erano tre.

Era passato un anno... Possibile che la notte del solstizio d'estate qualcosa potesse mettere in comunicazione il nostro mondo con quello di quelle strane creature?

Le osservai nella loro forme stupenda.
Ignorale! Mi dissi, la sanità mentale vale di più di tre belle passere.
Mi voltai per tornare dentro casa, non volevo altre implicazioni deliranti.

Voltandomi, vidi I suoi occhi rossi, erano davanti a me. Trasalii!!!
- che vuoi ancora da me??? Vattene!!!
Il vecchio era nuovamente davanti a me!
- solo dopo aver fatto di te quello di cui ho bisogno!
- che significa???
- tu sarai mio! Prostati ai piedi del Dio che venerdì da anni con la tua vita promiscua!
- tu sei completamente pazzo esci da casa mia!!!
Sbatté il bastone a terra tre volte, una forte vertigine e poi....

Mi guardai intorno, non eravamo più nel mio giardino, delle imponente colonne ci circondavano, accanto ad ogni colonna un satiro osservava famelico, ero terrorizzato.
Delle radici spuntarono dal terreno, si avvolsero alle mie caviglie e su i miei polsi.
- lasciami andare subito!!!
Cercavo di liberarmi con tutta la mia forza, ma non riuscivo, le radici si insinuarono fra la mia pelle e i pochi vestiti che indossavo, un colpo secco, come di frusta e fui nudo.

Altri tre colpi del bastone colpironi il suolo.

Quegli strani esseri, mezzo uomo mezzo montone, si avvicinavano. Esseri aberranti, sudici, dal petto di uomo e dalla vita in giù una folta pelliccia caprina, zoccoli al posto dei piedi e piccole corna ricurve sulla testa.
Il loro volto era coperto da una fitta peluria, le pupille verticali, inespressive.
La pelliccia iniziava sui fianchi, si interrompeva sui genitali lasciando ben esposti cazzi non umani, grandi, dalla forma equina, ma non così importanti nelle dimensioni.

Mentre io urlavo disperato, una di quelle strane creature si avvicinò al vecchio, gli porse il suo pene, il vecchio lo sfioro appena e la creatura, in un' istante, si eccitò, si mise a 4 zampe e si lasciò mungere. Tra versi animaleschi venne copiosamente, lasciando sulla mano del vecchio una quantità importante di sperma. Avevo gli occhio sgranati, urlavo con tutto il fiato che avevo, cercavo di liberarmi da quelle radici, ma nulla.
Si avvicinò a me, con gli occhi rossi come la lava, mi sfiorò le labbra con lo sperma del satiro, ero immobile osservando il suo sguardo di fuoco.
Appena la sostanza fu sulle mie labbra un'eccitazione incontenibile mi pervase, ero in erezione, fremevo dalla passione.
La rabbia si era trasformata rapidamente in altro... Dal ventre sentivo irradiarsi un bisogno spasmodico di godere.


Tre colpi di bastone e le radici si contrassero portandomi bruscamente carponi a terra.


I satiri mi circondavano bramosi, uno si mise a leccarmi il buco del culo, sbavava enormemente, tutto colava dalle mie natiche alle ginocchia. La lingua piano piano si faceva strada in me, era come un pene di medie dimensioni, stavo impazzendo dal piacere. Il culo si contraeva spasmodicamente.
Gli altri mi leccavano ovunque: capezzoli, ascelle, collo orecchie... Ovunque tranne che sul cazzo.
Muovevo il bacino ritmicamente, cercavo un contatto fra il mio pene e qualcosa per portarmi piacere, ma nulla.
- montatelo!!!!
Aveva ordinato Bacco. Quegli esseri nitrivano, si dimenavano in preda ad un'uforia, i loro sessi erano eretti.
Il primo mi fu sopra. Iniziò a montarmi in maniera bestiale, sentii un dolore lancinante, ma appena dopo un paio di colpi ben assestati, l'animale, emettendo rantoli e abbandoni sulla schiena, venne copiosamente.
Sentii il suo sperma dentro, come una droga, mi annebbiò la mente, mi rilassai, ne divenni famelico.
A turno tutti mi montarono, venivano rapidi, lasciandomi insoddisfatto.
Ogni volta che il loro sperma entrava in me una nuova sferzata di bisogno di cazzo mi attanagliava la mente.
Vedendomi in quello stato tra piacere e fosserenza, Il vecchio si denudò, non aveva nulla fra le gambe, poi prese il bastone e lo cavalcò, da rigido divenne molle, un'estremità gli si conficcò nel culo dandogli uno Spasmo di grande piacere, il resto divenne un pene nero, lungo come un serpente e della stessa consistena, ma non era squamoso, era di pelle, viscida e fredda.
Il cazzo-serpente si arrotoló sul mio petto, si muoveva serpentino sui capezzoli, dandomi piacere e sublimando il lavoro di lingua dei satiri, poi intorno al collo per finire con l'estremità in bocca.
Succhiavo avidamente annebbiato dal piacere.
- penetralo più forte!
Ordinò il vecchio.
Il satiro mi montò come un animale, si muoveva frenetico, lo accoglievo come meglio potevo, il suo pene non era enorme ma, muovendosi con rapidità, stimolava il mio più profondo piacere!
- cresci!!!
Ordinò di nuovo, sentii la bocca più piena, quasi totalmente colma e lo stesso al culo.
La penetrazione dei satiri si fece profonda, ora mi sentivo pieno.
Iniziai a tremare.
Ebbi la bocca libera, il serpentino pene si stava facendo strada sul mio addome, si attorcigliò sul mio cazzo.
Il satiro mi scopava e le oscillazioni si ripercuotevano sul contatto fra il mio cazzo e il serpentino oggetto.
Quando fui per venire il vecchio portò la sua mano sotto il mio ventre e accolse sul suo palmo tutto il mio seme.
Lo spalmò sul suo inguine e ne spuntò un secondo cazzo, crebbe si arrotolava a me , arrivo sotto alle palle, si fece strada dentro il mio culo ancora occupato dagli insaziabili satiri.
Una doppia penetrazione che costrinse il satiro a venire, sentivo gli schizzi dentro di me, ero inondato, i miei intestini non riuscivano a contenere, ricolmava tutto durante le ultime spinte.
D'un tratto tutto finì.
Ogni mio orifizio fu liberato, nessun contatto sul mio corpo.
Aprii gli occhi convinto di essere solo, ma lui era ancora lì.
I suoi occhi si illuminarono di nuovo e mi ritrovai a pancia in su, sorretto da non so cosa, ma adesso le radici tenevano le mie gambe divaricate, si erano attorcigliate fino alle coscie. Una struttura legnosa mi bloccava braccia e petto.
Le due protuberanze del bastone-pene si stavano arrotolando l'una sull'altra, come due serpenti durante l'accoppiamento, mentre lo facevano la loro dimensione aumentava in diametro.
- ti prego fermati.... Non farlo!
Supplicai!
Venni penetrato dai due serpenti, urlavo!
Poi un satiro saltò si di me, mi fece tacere mettendomi il suo cazzo in bocca.
Dopo poco il vecchio gli ordinò di venire, la mia bocca era piena, deglutii per cercare di respirare, mente il mio culo veniva oscenamente aperto in un Fisting diabolico.
Urinai su me stesso.
Mentre pisciavo sentii un enorme calore avvamparmi. Il vecchio era venuto rilasciando in me un divino sperma.
Durante l'orgasmo sembrava evocare qualcosa con canti antichi.

Presto fui circondato da una decina di satiri, alcuni grandi altri piccoli.
Tutti si alternarono su è dentro di me.
Ogni tanto trovavo la forza di supplicare che la smettessero, invasati dal piacere del sesso, si alternavano nel mio culo mentre il vecchio mi guardava soddisfatto.

Girai la testa, quasi svenuto, mentre loro continuavano a farmi qualsiasi cosa, vidi le tre ninfe che, in un angolo, si leccavano avidamente la passera, quella scena saffica mi eccitò.
Appena il mio cazzo fu di nuovo eretto,nil vecchio iniziò a menarmelo lentamente.
Ero esausto ma ancora affamato di godimento, mi Gustavo la scena delle ninfe, avevo un cazzo in culo e un vecchio che mi segava. Godevo della vista e del piacere di essere costretto a godere ancora.
Quando fui per venire, il vecchio, ingoiò il mio cazzo e mi bevve!
Soddisfatto mi guardò negli occhi e mi diede appuntamento al prossimo solstizio.
Mi trovai nudo, steso a terra, nel mio giardino, ricoperto di sperma.
Dormii lì esanime!


di
scritto il
2025-06-18
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