La fiducia 2
di
Mins78
genere
gay
La mattina dopo andai a lavoro con una pesantezza unica, ma anche con grande curiosità... Chi cazzo era il collega che la sera prima mi aveva regalato la situazione più eccitante della mia vita????
Entrai nell'edificio e guardavo tutti con sospetto. La ragazza della reception mi salutò come ogni mattina.
- buongiorno! Come va oggi?
- bene grazie
- le ricordo che alle 11 ha la riunione per i budget annuale.
- grazie Martina, gentilissima....
Era una delle riunioni più importanti, partecipavano i responsabili di ogni ramo aziendale, o, come nel mio caso, tutti coloro che lavoravano nell'ufficio fiscale.
L'affluenza alla riunione non sarebbe stata bassa....
Aspettavo le 11, uno sguardo, un'espressione, qualcosa avrebbe dovuto darmi un indizio.
Sembrava che il tempo non passasse mai...
Alle 10,30 decido di incamminarmi verso la sala riunioni. Piazzandomi fra i prima avrei potuto osservare chi entrava e capire se potevo tenerlo in considerazione o meno.
Nella sala c'era il grande capo, il suo braccio destro e il tecnico per collegare PC e microfono.
Mi accomodo in posizione strategica, carta e penna per prendere appunti del papabile bastardo che la sera prima aveva organizzato l'imboscata.
Osservai tutti, ma il vuoto più assoluto, poteva essere stato chiunque o nessuno dei presenti.
Nessuno sguardo o ammiccamento, solo classici saluti fra colleghi. Ero decisamente deluso!
Finita la riunione tornai al mio ufficio, rimuginavo di continuo, mi collegai a grindr, un'altra volta, dalla sera precedente il tipo non aveva più risposto e non si era neppure più collegato. Nulla!
Fanculo .... Pensai, adesso vado a pisciare.
Sulla porta del bagno, mi scambio con un collega, lui stava uscendo , non ci faccio neppure caso, dopo un paio di passi la scia di profumo.... Cazzo è lo stesso profumo.
Esco dal bagno rapidamente, guardo nel corridoio e c'erano 4 colleghi che stavano parlando.... Li guardo, nessuno si gira.
Penso che lo stesso profumo può essere usato da più persone, non è una traccia da seguire. Rientro in bagno e faccio quello che devo fare.
Mentre piscio acceso all'app.
" Se ti fai trovare bendato sta sera vengo da te... Ma devi smettere di darmi la caccia"
Non rispondo, il bastardo mi sta prendendo per il culo.
L'idea di farlo venire a casa mia non mi entusiasmava... E poi avevo ancora il culo devastato dalla sera prima. Tornando nel mio ufficio, decido che non avrei risposto.
Entro, mi avvicino alla scrivania, noto che c'è una cosa nera vicino al mouse.... È una benda simile a quella che avevo addosso la sera prima.
Figlio di troia... Penso, ma forse lo dico anche ad alta voce... Tanto sono solo in stanza.
Aveva avuto il tempo di entrare nel mio ufficio e lasciare la benda lì... Io cercavo lui, ma lui teneva sotto controllo me.
Passarono i giorni, non entrai più sull'app, volevo indurlo a fare un passo falso.
In realtà non accadde nulla.
Fui io a cedere, mandai un altro messaggio:
" Si replica?"
La notte mi rispose: "si, cambiamo coordinate, ma solito abbigliamento e solita benda"
Ci pensai un attimo... Poi risposi... "Senza benda"
Sicuramente non avrebbe risposto... E invece: "ok".
Finalmente lo avrei visto!!!!
La sera successiva mi preparai e puntuali arrivarono le indicazioni.
Mi misi in macchina e partii. Arrivai in un parcheggio di una zona industriale, non c'era nessuno. Aprii l'app e trovai un messaggio: " a piedi, entra dentro il capannone alla tua sinistra"
Ero un po' spaventato, ma curiosissimo! Entrai, c'era pochissima luce, usavo la torcia del cellulare. Mi trovai davanti 5 uomini incappucciati, nudi, a cazzo ritto.
Mi accerchiarono, uno mi prese il telefono e lo poggiò per terra, la luce era diffusa, ma non riuscivo a capire chi fosse il presunto collega.
Si avvicinarono e iniziarono a toccarmi, ovunque, subito i pantaloncini caddero a terra. Mentre qualcuno mi toccava il cazzo, un altro mi metteva in dito in culo, qualcuno mi leccava i capezzoli... Mentre, godevo di tutte quelle attenzioni, cercavo di riconoscere gli sguardi.
Nessuno proferiva parola.
Poi un tipo, ma sicuramente non il collega, mi disse di chinarmi in avanti, uno mi spinse e, per non cadere, mi poggiai e abbracciai quello che mi fronteggiava, qualcuno mi leccava il culo, cercando di penetrarmi con la lingua.
Tutte quelle mani addosso mi facevano impazzire, ansimavo e sbavavo, poi, un cazzo mi penetrò repentinamente.
Un urlo strozzato mi uscì dalla gola!
Per attenuare il dolore, una mano mi prese il cazzo e iniziò a menarmelo, tornai subito duro e la mano smise.
Quello che mi teneva da davanti, mi indirizzava la bocca su i suoi capezzoli, abbondanti e turgidi, aveva una bella pancia prominente e ripeteva di continua "succhiali".
Gli altri quattro avevano formato una piccola fila dietro di me e dopo pochi colpi di cazzo in culo, si alternavano, ciclicamente.
Dopo un po' mi fecero mettete a pecora, carponi a terra, uno mi mise un piede sulla schiena e mi schiacciò a terra la faccia. Il culo rimase alto, alla loro mercé... Le penetrazioni erano profonde... Colavo precum e sbavavo, rispetto alla volta precedente me la stavo godendo molto di più. Uno iniziò a venire, gli schizzi sulle natiche, si stava masturbando mentre un'altro era dentro.
Qualcuno raccolse con la mano lo sperma, se lo passò sul cazzo, che aveva appena tirato fuori e nuovamente dentro... Questa sensazione mi fece eccitare al punto di venire.
Venni senza toccarmi mentre continuavano a martellarmi il culo.
Uno dopo l'altro vennero tutti.
Mi alzai, ero pieno, mi accovacciai da un lato e cercai di espellere tutta la sborra che avevo in culo. Nel frattempo stavano tutti andando via rapidamente, dalla parte opposta del capannone dalla quale io ero arrivato. Poi uno a voce alta, mentre quasi scappavano, mi disse:
"Il tuo amico ha detto di dirti che la prossima volta ci sarà anche lui!"
Andai in direzione della luce, dovevo recuperare telefono e pantaloncini. Nel frattempo imprecavo, la pensata di farmi scopare da cinque sconosciuti e non essere presente, indicava che era 10 spanne avanti a me.
Mi sentivo appagato, sporco, preso per il culo, ma mi ero proprio divertito.
Prima di rimettermi i pantaloncini pisciai, lo scroscio riecheggiava nel capannone, speravo che il presunto collega comparisse.... Aspettai un po', lì, nudo. Non accadde nulla. Tornai alla macchina.
Biglietto sul vetro anteriore:
TI ASPETTO NEL PARCHEGGIO DELL'UFFICIO
Il parcheggio era interrato e accessibile solo con il lascia passare della società. Ero in condizioni pietose, ma corsi verso il luogo di lavoro.
Avevo corso come un dannato, ero arrivato in quindici minuti circa, ma il parcheggio era deserto. Probabilmente un'altra presa per il culo. La mia curiosità mi stava rendendo ridicolo. Mi guardai nello specchietto retrovisore e mi resi conto che la situazione mi stava sfuggendo di mano.
Notifiche di grindr: sono per la tromba delle scale.
Ero indeciso, me ne vado o mi rendo ancora più ridicolo? Fanculo, vado!
Pantaloncino macchiato, null'altro avevo addosso. Prendo per le scale e mi trovo uno con un vestito e un cappuccio in testa.
Guardo meglio e vedo che ha il cazzo fuori dai pantaloni.
- dimmi chi sei! Fatti vedere..
- succhia il cazzo...
- no, dimmi chi sei...
- se mi dai il culo mi tolgo il cappuccio.
Mi levai i pantaloni, mi appoggiai sul passamano.
- vieni, scopami il culo, ma mentre me lo metti dentro ti togli il cappuccio.
Si avvicinò, mi prese le gambe, e appoggiò il cazzo, aperto com'ero, entro subito.
- sento che i miei ragazzi hanno fatto un'ottimo lavoro!
Mi scopava come un forsennato, con una mano gli sfilai il cappuccio.
- Noooooooo ma che cazzoooooo
- vengooooo
Il collega era chiamato da tutti IL VISCIDO, un leccaculo, stronzo e imbarazzantemente brutto, aveva fatto un po' di carriera sputtanando colleghi e cercava di mettere in difficoltà chiunque. Che cazzo avevo fatto?????
Ero profondamente umiliato, ma soprattutto già immaginavo gli innumerevoli ricatti che avrei dovuto subire. Ma ancora avevo il suo cazzo dentro di me!
- ora mettilo in bocca che piscio!
- no dai, questo è troppo...
- immagino tu voglia continuare a lavorare qui.... Giusto?
- mi abbassai e bevvi!
Entrai nell'edificio e guardavo tutti con sospetto. La ragazza della reception mi salutò come ogni mattina.
- buongiorno! Come va oggi?
- bene grazie
- le ricordo che alle 11 ha la riunione per i budget annuale.
- grazie Martina, gentilissima....
Era una delle riunioni più importanti, partecipavano i responsabili di ogni ramo aziendale, o, come nel mio caso, tutti coloro che lavoravano nell'ufficio fiscale.
L'affluenza alla riunione non sarebbe stata bassa....
Aspettavo le 11, uno sguardo, un'espressione, qualcosa avrebbe dovuto darmi un indizio.
Sembrava che il tempo non passasse mai...
Alle 10,30 decido di incamminarmi verso la sala riunioni. Piazzandomi fra i prima avrei potuto osservare chi entrava e capire se potevo tenerlo in considerazione o meno.
Nella sala c'era il grande capo, il suo braccio destro e il tecnico per collegare PC e microfono.
Mi accomodo in posizione strategica, carta e penna per prendere appunti del papabile bastardo che la sera prima aveva organizzato l'imboscata.
Osservai tutti, ma il vuoto più assoluto, poteva essere stato chiunque o nessuno dei presenti.
Nessuno sguardo o ammiccamento, solo classici saluti fra colleghi. Ero decisamente deluso!
Finita la riunione tornai al mio ufficio, rimuginavo di continuo, mi collegai a grindr, un'altra volta, dalla sera precedente il tipo non aveva più risposto e non si era neppure più collegato. Nulla!
Fanculo .... Pensai, adesso vado a pisciare.
Sulla porta del bagno, mi scambio con un collega, lui stava uscendo , non ci faccio neppure caso, dopo un paio di passi la scia di profumo.... Cazzo è lo stesso profumo.
Esco dal bagno rapidamente, guardo nel corridoio e c'erano 4 colleghi che stavano parlando.... Li guardo, nessuno si gira.
Penso che lo stesso profumo può essere usato da più persone, non è una traccia da seguire. Rientro in bagno e faccio quello che devo fare.
Mentre piscio acceso all'app.
" Se ti fai trovare bendato sta sera vengo da te... Ma devi smettere di darmi la caccia"
Non rispondo, il bastardo mi sta prendendo per il culo.
L'idea di farlo venire a casa mia non mi entusiasmava... E poi avevo ancora il culo devastato dalla sera prima. Tornando nel mio ufficio, decido che non avrei risposto.
Entro, mi avvicino alla scrivania, noto che c'è una cosa nera vicino al mouse.... È una benda simile a quella che avevo addosso la sera prima.
Figlio di troia... Penso, ma forse lo dico anche ad alta voce... Tanto sono solo in stanza.
Aveva avuto il tempo di entrare nel mio ufficio e lasciare la benda lì... Io cercavo lui, ma lui teneva sotto controllo me.
Passarono i giorni, non entrai più sull'app, volevo indurlo a fare un passo falso.
In realtà non accadde nulla.
Fui io a cedere, mandai un altro messaggio:
" Si replica?"
La notte mi rispose: "si, cambiamo coordinate, ma solito abbigliamento e solita benda"
Ci pensai un attimo... Poi risposi... "Senza benda"
Sicuramente non avrebbe risposto... E invece: "ok".
Finalmente lo avrei visto!!!!
La sera successiva mi preparai e puntuali arrivarono le indicazioni.
Mi misi in macchina e partii. Arrivai in un parcheggio di una zona industriale, non c'era nessuno. Aprii l'app e trovai un messaggio: " a piedi, entra dentro il capannone alla tua sinistra"
Ero un po' spaventato, ma curiosissimo! Entrai, c'era pochissima luce, usavo la torcia del cellulare. Mi trovai davanti 5 uomini incappucciati, nudi, a cazzo ritto.
Mi accerchiarono, uno mi prese il telefono e lo poggiò per terra, la luce era diffusa, ma non riuscivo a capire chi fosse il presunto collega.
Si avvicinarono e iniziarono a toccarmi, ovunque, subito i pantaloncini caddero a terra. Mentre qualcuno mi toccava il cazzo, un altro mi metteva in dito in culo, qualcuno mi leccava i capezzoli... Mentre, godevo di tutte quelle attenzioni, cercavo di riconoscere gli sguardi.
Nessuno proferiva parola.
Poi un tipo, ma sicuramente non il collega, mi disse di chinarmi in avanti, uno mi spinse e, per non cadere, mi poggiai e abbracciai quello che mi fronteggiava, qualcuno mi leccava il culo, cercando di penetrarmi con la lingua.
Tutte quelle mani addosso mi facevano impazzire, ansimavo e sbavavo, poi, un cazzo mi penetrò repentinamente.
Un urlo strozzato mi uscì dalla gola!
Per attenuare il dolore, una mano mi prese il cazzo e iniziò a menarmelo, tornai subito duro e la mano smise.
Quello che mi teneva da davanti, mi indirizzava la bocca su i suoi capezzoli, abbondanti e turgidi, aveva una bella pancia prominente e ripeteva di continua "succhiali".
Gli altri quattro avevano formato una piccola fila dietro di me e dopo pochi colpi di cazzo in culo, si alternavano, ciclicamente.
Dopo un po' mi fecero mettete a pecora, carponi a terra, uno mi mise un piede sulla schiena e mi schiacciò a terra la faccia. Il culo rimase alto, alla loro mercé... Le penetrazioni erano profonde... Colavo precum e sbavavo, rispetto alla volta precedente me la stavo godendo molto di più. Uno iniziò a venire, gli schizzi sulle natiche, si stava masturbando mentre un'altro era dentro.
Qualcuno raccolse con la mano lo sperma, se lo passò sul cazzo, che aveva appena tirato fuori e nuovamente dentro... Questa sensazione mi fece eccitare al punto di venire.
Venni senza toccarmi mentre continuavano a martellarmi il culo.
Uno dopo l'altro vennero tutti.
Mi alzai, ero pieno, mi accovacciai da un lato e cercai di espellere tutta la sborra che avevo in culo. Nel frattempo stavano tutti andando via rapidamente, dalla parte opposta del capannone dalla quale io ero arrivato. Poi uno a voce alta, mentre quasi scappavano, mi disse:
"Il tuo amico ha detto di dirti che la prossima volta ci sarà anche lui!"
Andai in direzione della luce, dovevo recuperare telefono e pantaloncini. Nel frattempo imprecavo, la pensata di farmi scopare da cinque sconosciuti e non essere presente, indicava che era 10 spanne avanti a me.
Mi sentivo appagato, sporco, preso per il culo, ma mi ero proprio divertito.
Prima di rimettermi i pantaloncini pisciai, lo scroscio riecheggiava nel capannone, speravo che il presunto collega comparisse.... Aspettai un po', lì, nudo. Non accadde nulla. Tornai alla macchina.
Biglietto sul vetro anteriore:
TI ASPETTO NEL PARCHEGGIO DELL'UFFICIO
Il parcheggio era interrato e accessibile solo con il lascia passare della società. Ero in condizioni pietose, ma corsi verso il luogo di lavoro.
Avevo corso come un dannato, ero arrivato in quindici minuti circa, ma il parcheggio era deserto. Probabilmente un'altra presa per il culo. La mia curiosità mi stava rendendo ridicolo. Mi guardai nello specchietto retrovisore e mi resi conto che la situazione mi stava sfuggendo di mano.
Notifiche di grindr: sono per la tromba delle scale.
Ero indeciso, me ne vado o mi rendo ancora più ridicolo? Fanculo, vado!
Pantaloncino macchiato, null'altro avevo addosso. Prendo per le scale e mi trovo uno con un vestito e un cappuccio in testa.
Guardo meglio e vedo che ha il cazzo fuori dai pantaloni.
- dimmi chi sei! Fatti vedere..
- succhia il cazzo...
- no, dimmi chi sei...
- se mi dai il culo mi tolgo il cappuccio.
Mi levai i pantaloni, mi appoggiai sul passamano.
- vieni, scopami il culo, ma mentre me lo metti dentro ti togli il cappuccio.
Si avvicinò, mi prese le gambe, e appoggiò il cazzo, aperto com'ero, entro subito.
- sento che i miei ragazzi hanno fatto un'ottimo lavoro!
Mi scopava come un forsennato, con una mano gli sfilai il cappuccio.
- Noooooooo ma che cazzoooooo
- vengooooo
Il collega era chiamato da tutti IL VISCIDO, un leccaculo, stronzo e imbarazzantemente brutto, aveva fatto un po' di carriera sputtanando colleghi e cercava di mettere in difficoltà chiunque. Che cazzo avevo fatto?????
Ero profondamente umiliato, ma soprattutto già immaginavo gli innumerevoli ricatti che avrei dovuto subire. Ma ancora avevo il suo cazzo dentro di me!
- ora mettilo in bocca che piscio!
- no dai, questo è troppo...
- immagino tu voglia continuare a lavorare qui.... Giusto?
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